[4] Dove diavolo è Justin?

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Justin non rispose a nessuno dei miei messaggi e non sapevo cosa fare, mi venne in mente una sola persona capace di dirmi la verità: Zach Dempsey.

Un grande amico di Justin ed era anche mio amico, era davvero un ragazzo gentile e tranquillo, anche molto carino.

Non era in un bellissimo periodo, era sulle cassette e suo papà era morto pochi mesi prima in ospedale.

Spesso ci parlavamo, Zach doveva badare a sua sorella minore, ed io ero esperta di babysitter gratis da quando Daniel nacque che avevo solo quattro anni.

"Zach, cazzo, rispondi almeno tu" dissi io provando ancora a chiamarlo, ma non dava risposta e dovevo decisamente scappare a scuola.

Salutai i miei genitori e i miei fratelli per poi andare a scuola, sperando che Justin mi capitasse davanti agli occhi da un momento all'altro.

Lo speravo seriamente, mi buttai in palestra senza neanche essermi cambiata vedendo l'allenamento dei ragazzi, ma di Justin neanche l'ombra.

"Martin! Cambiati al posto di guardare i ragazzi, ci alleniamo fra un quarto d'ora!" mi disse la mia coach, io mi scusai con lei e andai nello spogliatoio.

"Si é fatto vivo?" mi chiese Jessica mentre io mi infilavo la gonna.

Mi vergognavo a cambiarmi davanti ad altra gente, era un altro piccolo guaio che il mio ex fidanzato tossico aveva fatto, mi aveva letteralmente causato varie problematiche che nessuno sapeva.

Beh, tolto Justin praticamente, un po' Jessica e anche un po' Hannah.

"No, neanche morto... Giuro, lo ammazzo sta volta" commentai finendo di vestirmi e sospirai, avevo bisogno di Justin.

"Sono la sua cheerleader, l'ha voluto lui, cazzo... Non é per me, lui rischia se non gioca di non prendere la borsa di studio e gli serve" commentai facendomi una coda e sistemandomi la maglietta, ero solo una cheerleader, ma non ero molto brava negli sport.

Iniziai l'allenamento, nonostante il mio pensiero fosse a Justin ovunque fosse finito.

Perché ignorarmi? Cosa aveva detto a Porter? Perché mi sentivo così? Quella situazione mi faceva solo stare male.

Notai entrare Clay Jensen, avevo paura che stesse ascoltando le cassette e volesse parlare con qualcuno. Iniziò a osservarmi, ma io avevo paura di quello che poteva fare.

Se mi avesse giudicato? Io ero stata forse stronza e me ne pentivo, ma anche Hannah aveva le sue colpe.

"Martin! Vieni" mi disse il coach dei ragazzi del basket, quando vidi uscire Zach che non mi osservò e scappò quasi via.

"Cosa succede, coach?" gli domandai.

"Sai per caso dove si trovi Justin Foley?" alzai le spalle, ero curiosa di saperlo anche io.

"Sarei curiosa di saperlo anche io, é da ieri che lo cerco" dissi.

I professori avevano una buona idea su di me.

Dopotutto avevo una media molto alta, non creavo tanti problemi a scuola, ero sempre educata e rispettosa verso l'autorità.

Così mi avevano insegnato sia i miei due fratelli maggiori sia i miei genitori, loro tenevano molto all'educazione, ma ci lasciavano liberi, tutti e sei però sapevamo comportarci.

"Voi due uscite insieme, giusto?".

"Siamo solo amici" dissi, ma il coach non credeva alle mie parole, come nessun professore.

Non capivano quando una ragazza voleva suicidarsi, ma se una ragazza e un ragazzo avessero avuto mezza cosa oppure fossero solo amici che andavano a letto, quello lo capivano subito.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora