Charlotte's pov
Jessica mi aveva detto che aveva frequentato un incontro per le ragazze che avevano subito violenza e molestie sessuali come lei, ma la sera prima avevo dovuto parlare con il mio avvocato per il caso e non l'avevo potuta chiamare, così la stavo cercando.
"Jess, mi devi raccontare" dissi stringendola nel corridoio ed andammo verso la mensa per prendere il cibo.
"Lei é Nina, é con me nel gruppo, mi ha detto che posso dirlo" mi disse Jessica e sorrisi alla ragazza, la conoscevo di vista.
"Frequentiamo alcuni corsi insieme" disse Nina ed annuii.
"Si, vero... É andata bene? Ero preoccupata" dissi camminando con loro due.
"Mi sono trovata bene" mi disse Jessica sorridendo.
"É carino che una tua amica si preoccupi così tanto" disse Nina.
"Charlie lo fa spesso" disse Jessica ed io annuii prendendo da mangiare.
"É un argomento che mi tocca e mi dispiace anche per te, qualsiasi cosa sia successa... Diciamo che posso capire quasi direttamente" dissi prendendo da mangiare, loro un po' parlarono e mi spiegavano del giorno prima.
"C'è una novità" disse Jessica, ero curiosa.
"Ho passato tutta la notte nel mio letto e mio padre é rimasto soltanto un po'" sorrisi, non dormiva nel suo letto da tempo, dormiva con sua mamma e suo papà nel suo letto, era un grosso passo avanti.
"É davvero notevole".
"Un grosso passo avanti... Festeggiamo" dissi prendendo tre barrette di cioccolato e loro sorrisero.
"Ha ragione Charlotte" disse Nina prendendone una e ci sedemmo a tavola.
"É facile trovarsi nella stessa merda di prima. Bisogna starci attenti" disse Nina e vicino a noi c'erano dei suoi amici.
"Lui è Michael, loro sono Jessica e Charlotte" disse Nina, noi stringemmo la mano al ragazzo, era uno del gruppo dell'atletica maschile.
"Fai atletica maschile, vero?" chiesi.
"Si... Sei la sorella di Theo, vero? L'ho allenato questa estate, siete uguali" mi disse ed annuii, eravamo così tanti che tanto.
Presi a mangiare e guardare il telefono, quando sentivo tutti fin troppo parlare e a Jessica mi diede un colpo, alzai lo sguardo.
C'era Justin.
Stava camminando verso di me, con una felpa blu scura e altri vestiti dall'ultima volta con il suo borsone, sembrava quasi spaventato, ma lo ero io.
Sapevo che fosse tornato, ma credo fosse da Clay, non doveva essere lì, non ero lucida con lui davanti ed il piano era non perdonarlo nonostante gli volessi ancora bene, anzi lo amavo.
Mi alzai e lui si avvicinò al tavolo, non sapevo cosa fare, ma non volevo parlare con lui, nonostante fossi felice di vederlo e volessi saltargli addosso per abbracciarlo.
"Ciao, Charlie. Mi sei mancata" non cominciava benissimo, continuavo a guardarlo cercando di non farmi tradire dal mio istinto.
"Possiamo parlare da soli?".
"No" dissi.
"É per te che sono tornato. É l'unico motivo per cui sono qui, e per aiutare Jessica, ma soprattutto per farmi perdonare da te. Se vuoi che rimanga... Ti prometto che mi comporterò bene" ci stavano guardando tutti, soprattutto Bryce con la sua ragazza ed i suoi amici.
"Ma se vuoi che me ne vada, andrò via. E questa volta per sempre" mi disse, l'aveva già detto.
"Me l'avevi già detto".
"Ho... Cercato di andarmene. Ho cercato di dimenticarmi di te. Ho fatto di tutto per dimenticarti, ma non riuscivo a smettere di pensare a te, così tanto che ti ho tatuato qui" rimasi sconvolta, sulla sua mano c'era scritto Charlotte vicino al pollice, l'aveva seriamente fatto?.
"Io non riesco a smettere di pensare a te, a noi due insieme" trattenni le lacrime.
Justin era la mia anima gemella, il mio lui, il mio essere speciale, era tutto, ma a volte bisognava lasciare andare le persone anche contro voglia, ed io dovevo farlo con Justin.
"Sai, ti ho pensato anche io... E vorrei che fossi morto" gli dissi, nonostante lui mi guardasse con quel suo sguardo da cucciolo e non lo pensassi, io dovevo resistere.
"Scusami, non voglio farti ancora più male" disse girandomi dopo avermi guardato negli occhi un'ultima volta, ma si fermò a guardare Bryce.
"Tu..." disse prima di cadere a terra e mi spaventai.
"Justin!" dissi e si alzò anche Jessica venendomi vicino, mentre Clay con Tony stavano parlando e poi portarono via Justin.
"Lo vedi che sei preoccupata. Vuoi andare?" mi chiese Jessica.
"Devo uscire da qui, voglio stare sola..." le dissi, lei annuì dandomi un bacio ed io presi lo zaino uscendo prima di sedersi su una panchina a piangere.
Quando arrivarono sia Jessica sia Nina, si sedettero vicino a me e rimasero in silenzio con una mano ciascuna sulle mie spalle, cazzo se mi mancava Justin.
Spazio autrice:
Lo so che é molto corto, ma serve solo a spiegare il loro incontro e non volevo unirlo a nient'altro💔. Charlotte si é già pentita, ma é ovvio che Justin le abbia fatto del male❤️🩹.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate🫶🏻.
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NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin Foley
FanfictionCharlotte Martin era arrivata a Crestmont all'inizio del secondo anno di superiori, con aspettative troppo basse dopo quello passato nella vecchia città. Non sapeva, che, invece, avrebbe trovato nuovi amici, un nuovo possibile fidanzato, avrebbe vis...