[83] Io non voglio farla stare male ancora a causa mia

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Quando mi svegliai, sentii benissimo che c'era qualcosa che non andava, lo percepivo.

"Che c'è? Che cosa succede?" chiesi vedendo Clay con una faccia da funerale seduto sul suo letto.

"Già. Dillo tu a me" disse mostrandomi l'ossicodone, non era una bella cosa che me lo avesse trovato, dovevo trovare una scusa.

"Hai frugato tra le mie cose?" fu l'unica cosa che mi venne in mente.

"Saltiamo l'indignazione e passiamo a te che mi spieghi il perché hai una prescrizione di ossicodone a nome di Bryce" ero fottuto, non doveva dirlo ai suoi genitori o a Charlotte.

"Cazzo. Ok, senti, Clay...".

"Ti fai ancora?".

"No!" dissi, non doveva beccarmi così.

"Non ti credo".

"Non mi faccio. Cazzo, Clay, te lo giuro!" dissi, sapevo mentire, ma dovevo farlo bene.

"Avevi detto di aver visto Bryce l'ultima volta alla fine dell'estate. Questa prescrizione é di un mese fa. Siete rimasti in contatto?" non era così, assolutamente.

"No".

"Te l'ha venduto?" mi chiese, in realtà, no.

"Non hai capito niente!".

"Allora spiegami tu. Dove le hai trovate?" mi chiese ed io presi una maglietta, dovevo restare calmo.

"Le ho prese a casa di Chatam" dissi, al funerale di Bryce, non c'era Charlotte e non sapevo tenermi.

"Al funerale di Bryce".

"Non dire palle" mi disse.

"Non le dico! Amico, tu... Mi hai visto. Di sopra, nel corridoio, te lo ricordi? Ti ho detto che stavo cercando il bagno. Avevo appena preso l'ossicodone dal bagno di Bryce, per questo... Sembravo un po' strano, ma ti giuro che é l'unica volta" era una grossa bugia, ma mi doveva credere perché non volevo trascinarlo con me o tanto meno farlo con Charlotte.

"É successo solo quel giorno" dissi sedendomi sul letto.

"Bryce era morto, io ero sconvolto e Charlotte era dovuta andare a casa... Io cercavo un posto in cui rilassarmi, poi mi sono ritrovato nella stanza di Bryce e sono andato fuori di testa!" dissi, era quasi tutto vero.

"Io mi sentivo vuoto, e confuso e molto solo..." dissi, doveva credermi.

"Quindi é stata una volta sola?" mi chiese, no, ma non doveva saperlo come Charlotte, la mia merda non era anche loro.

"Si, ho fatto una stronzata... Mi dispiace, tantissimo. Davvero... Per favore, non dirlo ai tuoi" gli dissi trattenendo le lacrime, mi volevano bene ed io deludevo e mandavo a puttane sempre tutto.

"Anche a Charlotte, per favore... Io non voglio farla stare male ancora a causa mia" dissi dopo che mi fossi vestito, Clay mi disse di sì e così andammo in casa per fare colazione.

Quando vidi in cucina i genitori di Clay con l'avvocato, non era un bellissimo segno, anzi, il contrario.

"Tesoro, siediti" disse sua madre.

"Non voglio sedermi" disse Clay, lo avevano arrestato? No, sarebbe arrivata la polizia.

"Sei stato dichiarato persona di interesse dello Sceriffo. Ha tenuto una conferenza stampa sta mattina" disse l'avvocato, ma cosa voleva dire? Mi ero perso a persona di interesse e conferenza stampa? Era morto Bryce Walker, mica Donald Trump.

"Una conferenza stampa?" chiese Clay.

"Mi sono perso, cosa significa persona di interesse. Che cazzo é?" chiesi in ansia, ma non si poteva parlare in modo più semplice.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora