Era passato un mese quasi, un mese in cui mi avevano negato qualsiasi incontro con Justin e qualsiasi modo di comunicazione, mi mandava semplicemente una lettera.
Ero sempre la solita Charlotte, ma ogni sera mi sdraiavo nel letto, guardavo Tiffany addormentarsi, poi pensavo a Justin da solo in una cella, che guardava il cielo dall'unica finestra.
Me l'aveva scritto lui di guardare il cielo, per quello lo facevo, era come essere vicini.
Nel frattempo, oltre alla scuola e ai miei impegni a casa, avevo Jessica che era in tribunale contro Bryce da un mese in un processo.
Non sapevo come sarebbe finito, ma Bryce era libero perché avevano dato la cauzione, quando mio padre si offrì di pagare i moltissimi soldi, gli venne detto di no e così Justin era in prigione, nel carcere minorile.
Ero in tribunale per Jessica, dopo sarebbe arrivato Justin e la mamma di Clay cercava di portarlo fuori, e speravo che ce la facesse e che Jessica ottenesse quello che si spettava, ero con Clay fuori dal tribunale.
"Credo di non averti mai vista fumare" mi disse.
"Non fa benissimo" dissi buttando fuori il fumo.
"Sono nervosa. Per Jessica, mamma mia, quel coglione é libero... Viene a scuola, cazzo" dissi, Clay mi mise una mano sulla spalla.
"So che sei nervosa, che vorresti spaccare il mondo... Mi auguro che vada come deve andare" annuii, anche io, tantissimo.
Abbracciai Clay, in quei momenti era meglio il silenzio, ma Clay parlava moltissimo, ma gli volevo bene anche per quello.
Entrammo dentro, perché Jessica stava per uscire e poi dovevamo aspettare la mamma di Clay con notizie su Justin.
"Libertà vigilata per tre mesi" era per Bryce, era tutto una grossa cazzata, ma come era possibile?.
"Mi dispiace" disse Clay, Jessica era seduta in mezzo a noi ed io la stavo abbracciando.
"É una cosa assurda..." disse Jessica e mi guardò.
"Sai come la penso, se ti si avvicina, lo faccio fuori con le mie mani" dissi accarezzandole i capelli, era tutto un grosso circo, ma che legge esisteva?.
"Ma in qualche modo, mi sento più forte" disse Jessica, uscirono dall'aula la mamma di Clay e l'ex avvocato dei Baker.
Bryce era uscito, perché Justin non era con loro?.
"Dov'é Justin?" chiese Clay.
"Si, non ha la condizionale o robe simili?" dissi.
"Possono affidarlo solo ad un tutore, il giudice su questo non cede. Abbiamo avviato la procedura di emergenza, ma ci vogliono almeno 24 ore" disse la madre di Clay e sospirai, di male in peggio, anche se stavano facendo il possibile.
"Faccio un tentativo con Purdy. Ce lo deve. Tu occupati sia dell'ordinanza contro la scuola sia della figlia dei Martin" non capivo cosa centrassi io e che ordinanza c'era contro la scuola, e da quando lavoravano insieme quei due?.
"Si. Miriamo ad ottenere un'ordinanza dal tribunale che possa tollerarti, Jessica. Per tenerti lontano Bryce" disse lei, era una bella cosa e Jessica la ringraziò.
"Mamma, ma il tuo studio... Insomma, sono d'accordo?".
"Me ne sono andata, ora lavoro con lui, su casi come questo" disse lei.
"É bello" disse Clay ed annuii.
"Io sono nei guai?" chiesi.
"No, ma dopo più di un mese... Abbiamo ottenuto un colloquio per Justin, una persona sola... Ovviamente, ti accompagno ed entri tu" mi disse la madre di Clay e sorrisi, potevo rivederlo.
Dopo che i miei genitori firmarono dei fogli, la madre di Clay decise di accompagnarmi per il colloquio.
"Uscirà presto?" chiesi alla mamma di Clay che stava guidando.
"Speriamo di farlo uscire presto, sua madre non risponde e non l'abbiamo trovata... Quindi, ci sono buone possibilità".
"É minorenne, come farà?" chiesi.
"Stiamo cercando una soluzione, tranquilla... Ci pensiamo noi" mi disse lei, io mi misi a guardare fuori dal finestrino, Justin mi mancava e volevo che uscisse presto.
Non ero mai stata, fortunatamente, in un carcere a fare un colloquio con qualcuno, speravo di non andarci mai, spesso avevamo scherzando con Justin, sapendo lui da che famiglia venisse, ma non credevo che si sarebbe mai avverato.
"Adesso ti porteranno dentro, avete qualche minuto per vedervi. Lui avrà le manette e tutto, digli che ci stiamo pensando a farlo uscire" annuii alla madre di Clay ringraziandola, poi dovetti seguire il poliziotto che mi stava accompagnando.
"Dammi la borsa" gliela diedi e controllarono dentro, non potevo portare chissà che cosa, ma avevo portato le M&M'S che Justin impazziva, infatti non mi disse nulla.
"Per il ragazzo in isolamento, vero? Justin Foley" annuii, perché era in isolamento?.
"Perché si trova in isolamento?".
"Tutela. Se entri in carcere per violenza sessuale, spesso non fai una bella fine con assassini. Sei la sua ragazza?" annuii, non mi guardò benissimo, Justin non era uno stupratore.
"Aspetta qui".
Ero seduta in un tavolo ad aspettare Justin, c'erano altre persone ed altri detenuti, non credevo mai di fare un'esperienza così.
Vidi arrivare Justin, aveva le manette alle mani e ai piedi, erano collegate e camminava piano, quando mi vide sorrise.
"Cinque minuti" disse il poliziotto, io mi avvicinai a Justin e ci baciammo per qualche secondo.
"Mi sei mancata un sacco" mi disse lui sorridendo ed io mi sedetti vicino a lui sorridendo.
"Da morire, mi sei mancato tantissimo anche tu..." dissi toccandogli le dita della mano e poi il tatuaggio.
"Ho ricevuto tutte le tue lettere, te le hanno date le mie?" chiesi e lui annuì.
"Certo, le ho tutte in cella, le leggo sempre... Non ho nulla da fare e parlo da solo" mi disse e annuii.
"So che sei in isolamento, ma é per la tua tutela, chi ha commesso un omicidio non ha problemi a ucciderti" commentai e Justin lo vidi stanco e preoccupato.
"Voglio uscire" mi disse piangendo, io lo strinsi e gli tolsi le lacrime.
"La mamma di Clay ci sta pensando, dovresti essere fuori molto presto. Io sono qui per te, va bene? Guarda cosa ho portato" lui sorrise vedendo le M&M'S e poi gliene diedi qualcuna.
"Per mangiare ti tolgono queste cose?".
"In cella si, certo. Se no, neanche posso andare in bagno" mi disse e sorrisi, continuai a mangiare con lui e gli parlavo di quello successo.
"Quel coglione di Bryce, io qui e lui dentro... Voglio uscire per sabato! C'è il ballo e voglio andarci con te" mi disse e sorrisi, sarei andata anche sola, ma volevo con lui.
"Lo spero, se vuoi che non vada da sola...".
"Ah no, andrai di principio e ti porterai Clay!" mi disse e sorrisi.
"Adesso siete amiconi? Che sorpresa!" dissi facendolo ridere, Justin mi chiese altre cose di scuola ed altro, quando dovettero portarlo via.
"Foley, andiamo" gli dissero, io mi alzai e lo baciai, me lo lasciarono fare.
"Ti amo".
"Ti amo".
Spazio autrice:
Charlotte e Justin resistono nonostante tutto😭❤️.
Ps: i genitori di Clay hanno adottato anche Charlotte senza saperlo, forse se ne stanno rendendo conto🫠.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate🫶🏻.
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NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin Foley
FanfictionCharlotte Martin era arrivata a Crestmont all'inizio del secondo anno di superiori, con aspettative troppo basse dopo quello passato nella vecchia città. Non sapeva, che, invece, avrebbe trovato nuovi amici, un nuovo possibile fidanzato, avrebbe vis...