Dopo scuola i miei genitori mi chiesero di aiutarli in negozio e dovetti dire di sì, nonostante Justin volesse parlare e così lo portai in negozio e parlavamo mentre io sistemavo l'intero magazzino.
"Non devi urlare, cazzo! Ci sono tutti e quattro!" dissi tirando a Justin un medicinale scaduto e lui rise.
"Scusa... Comunque stiamo pensando a qualcosa se Courtney non funzionasse" disse Justin passandomi una scatola, mi stava aiutando, in fondo.
"Senza ammazzare nessuno" commentai e lui annuì sorridendo.
"Non ti piacerebbe un ragazzo a cui portare qualcosa da mangiare in prigione?" mi chiese mettendomi la mano sulla base della schiena, sussultai sentendola.
"Preferisco avere un ragazzo da vedere sempre" dissi sistemando altri medicinali e poi scendendo dalla scala per baciarlo, non c'era nessuno per fortuna.
"Jus, quando vuoi venire a dormire da me, vieni, sempre... Sai che a me fa piacere averti attorno" lui sorrise accarezzandomi i capelli.
"Benedetto il giorno che ti ho parlato".
"Se ti ho attaccato io ad un muro, idiota" dissi spingendolo e baciandolo, quando sentimmo dei passi e ci staccammo, la madre di Hannah.
"Qua hai finito" mi disse Justin guardando la scatola e cercai di non ridere, ma di fare finta di nulla.
"Salve signora Baker" disse Justin.
"Ciao ragazzi..." disse lei, sapeva di me e Justin, non sapeva di lui e Hannah.
"Posso aiutarla in qualcos'altro?" le chiesi.
"E da quando mi dai del lei?" sorrisi, non l'avevo mai fatto e la chiamavo per nome fin da bambina.
"Colpa di Justin" dissi.
"Adesso la colpa é mia?" chiese spingendomi e sorrisi.
Con Justin mi misi ad aiutare in negozio, nonostante i miei genitori dissero a Justin che non dovesse farlo, ma lui voleva stare con me.
"Cazzo" disse di colpo guardando il telefono.
"Che succede?" gli chiesi.
"Leggi" mi passò il suo telefono, un messaggio dal gruppo di noi stretti delle cassette.
"Clay mi ha portata sulla tomba di Hannah per vari sensi di colpa, l'ho mollato lì, credo che ci vada Tony, non si fermerà" scrisse Courtney.
"Merda" dissi guardando Justin che non era calmo, gli presi la mano stringendola e lui si calmò, più o meno, sapevo della sua paura di finire in tribunale.
"Dobbiamo risolvere questa faccenda, subito" mi disse, quando ricevette un messaggio solo lui, vidi solo che fosse da Andreas.
"Ok... Ci pensiamo io, Alex, Zach e Andreas... Ti chiamo dopo, va bene?" annuii, lui mi strinse velocemente, mi diede un bacio a stampo e poi salutò andando via.
"Sta sera viene a cena?" chiese mia madre.
"No, no. Non viene così tanto" commentai aiutandola nel mettere apposto tutto sugli scaffali.
"Si?".
"Mamma, per favore" le dissi e lei sorrisi.
"Sei la mia unica figlia femmina con cui parlare di fidanzati, Tiffany ha dodici anni, é troppo presto... Più o meno" annuii, mia madre ed io avevamo un bel rapporto su quello, forse mi davano solo troppe responsabilità con i bambini, ma per il resto, andava bene.
"Non siamo fidanzati, ci stiamo frequentando" specificai.
"Da un anno? E fate sesso?".
"Non l'abbiamo fatto, te lo giuro" le dissi, non le avevo mai raccontato, ma quando me lo chiedeva un "si" o un "no" glielo dicevo.
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NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin Foley
FanfictionCharlotte Martin era arrivata a Crestmont all'inizio del secondo anno di superiori, con aspettative troppo basse dopo quello passato nella vecchia città. Non sapeva, che, invece, avrebbe trovato nuovi amici, un nuovo possibile fidanzato, avrebbe vis...