CAPITOLO 3

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Pov tae

Stavo percorrendo la strada in cerca di mio fratello, ha detto che si trovava vicino la scuola di danza quindi ero sicuro che almeno non stesse per un vicolo buio e isolato.

Arrivai davanti quella scuola di danza e vidi mio fratello parlare con un ragazzo dall'altra parte della strada.

Mi avvicinai quasi correndo a loro e strappai dalle mani del ragazzo davanti a mio fratello, gli stava toccando le spalle piegato leggermente in avanti dato che risultava un pò più alto di lui.

<dovevi dirmi prima che stavi venendo qui!> lo sgridai, poi rivolsi un'occhiata al ragazzo davanti a noi <ti ha fatto qualcosa?> chiesi preoccupato.

<no in realtà mi ha aiutato...> sussurrò.

Lo abbracciai per poi riprendere lo skate che avevo lasciato per terra.

<grazie e scusa ma pensavo gli stessi facendo qualcosa> dissi scusandomi anche.

<ah.. No n-non preoccuparti!> balbettò un pochino <l'ho visto qui da solo e m-mi sono preoccupato>

<grazie comunque, sono taehyung> gli allungai la mano.

<ji-jimin> disse stringendo la presa.

C'era molta differenza tra la sua mano e la mia, la sua era piccola, ben curata e calda mentre la mia era più grande, con qualche graffio che stava guarendo e molto fredda.

<hai freddo?> chiese, sembrava un pò preoccupato.

<eh?> non capivo quella domanda.

<la-la tua mano è fredda> disse un pò titubante.

<ah no! Le ho sempre fredde> dissi.

Non ci avevo mai fatto caso in realtà, era la prima volta che qualcuno mi faceva notare che avevo le mani fredde.

Lui annuì e prese uno zaino che stava per terra.

<io devo t-tornare a casa... Spero di rivederti in giro> disse arrossendo.

Gli sorrisi e lo salutai ringraziandolo di nuovo mentre lui se ne andava, noi due ci girammo e andammo anche noi per la nostra strada.
Due direzioni diverse, io nella parte povere, jimin nella parte ricca.

Speravo di rivederlo anche io, non mi piacevano i ricchi sopratutto perché ogni volta che ci vedevano ci guardavano quasi schifati ma lui, lui non mi sembra uno di quelli snob che si girava dall'altra parte se non eri almeno benestante.. Sembrava diverso!

Pov jimin

Stavo andando a casa mia, anzi ero praticamente arrivato, fuori faceva abastanza freddo e nonostante fossimo in primavera la temperatura di sera si abbassava tanto.

Pensai al ragazzo di prima, taehyung. Alto, sembrava allenato e aveva uno skateboard in mano, sembrava uno dei ragazzi visti dopo scuola.

Quando mi strinse la mano sentì quasi un brivido, era fredda ma non era per quello il brivido. Rispetto la mia era l'opposto, grande e sembrava avesse tipo delle cicatrici ed alcuni graffi, nonostante questo gli avrei voluto tenere la mano ancora di più tra le mie.

Entrai in casa e il caldo mi avvolse facendomi togliere il giacchetto, leggero ma sempre giacchetto, che portavo.

Vidi la cameriera di mio padre passarmi davanti salutandomi.

<i miei sono a casa?> le chiesi.

<no signorino! Dovrebbero tornare per cena da come mi hanno riferito questa mattina> rispose.

<grazie> la ringraziai andando al piano di sopra dove c'era anche la mia camera.

Presi dei vestiti puliti e mi recai in bagno dove mi feci una doccia veloce per poi mettere i vestiti usati per ballare in una cesta nella lavanderia affianco al bagno, tornai in camera mia dove, ancora con i capelli bagnati, mi misi davanti al mio computer per iniziare a fare quei pochi compiti che avevo per domani.

Quasi un'ora dopo finì e mi stesi sul letto rilassandomi guardando un pò il telefono o leggendo un libro a caso.

Sentì la porta d'ingresso chiudersi, segno che i miei erano arrivati, non scesi facendo finta di non aver sentito e continuai a leggere.

Quasi mezz'ora dopo un'altra cameriera, mi chiamò per cenare.

<scendo subito> dissi alzandomi dal letto e dando una sistemata hai capelli ancora leggermente umidi.

<buona sera> salutai i miei genitori sedendomi a tavola.

<jimin!> salutarono loro <da quanto sei a casa?> chiese mia madre.

<più o meno due ore penso> dissi, iniziammo a mangiare mentre gli chiedevo della loro giornata a lavoro.

<a te com'è andata?> chiese sempre mia madre.

<tutto tranquillo come sempre> risposi.

Finito tutti e tre di mangiare ci alzammo da tavola e io tornai in camera mia.

Mi preparai lo zaino per domani per scuola mettendoci il computer e alcuni quaderni, non si sa mai che potessero servire, e andai a dormire.

Vado a dormire abastanza presto, sono stato sempre abituato così quindi per me non era un problema.

L'indomani mi svegliai sentendo la sveglia, mi preparai ed uscì di casa.

I miei erano già andati a lavoro mentre le cameriere stavano pulendo la camera da letto dei miei, appena fatto sarebbero passate anche nella mia per poi fare le varie faccende domestiche in tutta la casa.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora