CAPITOLO 92

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Pov somin

Entrammo in casa, eravamo stati relativamente poco in ufficio ma fortunatamente avevamo risolto.

Chiusi la porta mentre yongseok mi aiutò a togliermi il giacchetto.

Sentimmo alcuni versi dal piano superiore mentre vedemmo le cameriere in cucina intente a pulire.

<che succede?> domandai più a me stessa.

Quasi non risi vedendo il viso di mio marito cambiare da un'espressione confusa e interrogativa in una quasi furiosa.

Collegai... Quei versi erano gemiti..

Gemiti probabilmente di jimin dato il loro tono acuto.

Mi ritrovai a dover fermare yongseok da un braccio.

Aveva preso a salire le scale, sicuramente voleva andare a bussare nella camera di jimin.

<lasciali stare dai> risi ancora portandolo sotto le scale.

Gli feci togliere il giacchetto, dalla fretta di voler salire non lo aveva ancora fatto.

<ma-> lo bloccai per poi lasciargli un bacio sulla guancia.

<falli divertire> affermai.

Sbuffò ma annuì subito dopo.

Si sentirono molti altri gemiti e quando passammo davanti la camera di jimin dovetti quasi spingere yongseok nella nostra camera.

<pensa ai nostri genitori quante volte ci hanno sopportato> lo sgridai leggermente.

<si ma è diverso!> fece sedendosi sul letto.

<lui è nostro figlio quindi non va bene> continuò mentre io ridacchiai un'altra volta squotendo la testa.

Poco dopo non sentimmo più i loro gemiti, dedussi avessero finito e mi girati verso yongseok.

<hanno finito visto?!> risi mentre ci finimmo di cambiare mettendoci il pigiama.

Sentii l'acqua scorrere, probabilmente della doccia.

Non ci preoccupammo e ci mettemmo entrambi nel letto dandoci la buonanotte e dandola anche al bimbo con alcune carezze sulla mia stessa pancia.

Pov tae

Dopo aver buttato il preservativo mi avvicinai al letto dove stava ancora jimin.

Mi misi dietro di lui e lo abbracciai.

Pensavo dovesse prendere solo un pò d'aria ma vidi i suoi occhi lucidi.

Mi impanicai.

<hey piccolo> lo chiamai per farmi guardare ma non aveva alzato lo sguardo.

<che succede?> domandai accarezzandogli le spalle.

<n-nulla> rispose ma non gli credetti.

Gli presi la mano e lo feci scendere dal letto reggendolo.

Le sue gambe tremavano, tremava tutto.

Lo portai nel bagno e accesi l'acqua facendolo entrare in doccia dopo di me.

Lo misi sotto al getto dell'acqua e lo abbracciai.

<che è successo? Perché piangi?> domandai.

Mi stava facendo preoccupare per questo lo abbracciai per dargli un sostegno.

Ci pensai... Forse è colpa mia.

Magari sono stato troppo stronzo oppure gli ho fatto male...

Decisi prima di calmarlo e farlo rilassare sotto la doccia.

Gli insaponai il corpo facendogli lo stesso con me, per poi lavarlo via.

Jimin si era rilassato e aveva smesso di piangere per questo uscimmo dalla doccia mettendoci gli accappatoio.

<hey> lo bloccai.

Mi sedetti sul coperchio del water abbassato e portai sulle mie gambe il più piccolo.

Prima di uscire dal bagno volevo risolvere la cosa.

<è colpa mia vero?!> domandai sicuro.

Jimin non rispose mentre io mi morsi il labbro inferiore sentendomi in colpa.

<n-non fa nulla> rispose jimin ma io non scossi la testa.

<mi dispiace sono stato uno stronzo vero?!> domandai ma la risposta sapevo fosse positiva.

<t-tu mi... Mi ami?> chiese jimin non guardandomi nemmeno per sbaglio meglio occhi.

Quasi spalancai la bocca a quella domanda.

<certo che si piccolo! Perché pensi questo?!>

<solo che... P-pensavo non ti interessasse troppo d-di me> sussurrò torturandosi le mani e giocando con il tessuto dell'accappatoio.

<non pensarlo più io ti amo e non smetterò mai di farlo> affermai mentre le braccia del più piccolo mi circondavano il collo.

<s-sembra mi avessi trattato co-come tutti gli altri prima d-di me e avevo paura non mi a-amassi più...> parlò contro il mio collo mentre io lo stringevo più a me.

Decisi di andare nella sua camera per questo dopo l'abbraccio lo feci scendere andando nella stanza di jimin trovando tutto in ordine e le coperte cambiate.

<vieni qui> affermai dopo essermi sdraiato sul letto.

Si mese di fianco a me e coprii entrambi con le coperte.

<sono stato stronzo vero?> domandai di punto in bianco.

<f-forse un pochino cattivo> ridacchiò abbracciandomi.

<ti ho fatto male?> chiesi ancora guardando con preoccupazione il più piccolo.

Se ha pensato di essere stato trattato come tutti gli altri allora sono stato violento e gli avrò fatto male...

<no...> sussurrò <solo un pò>

<scusa.. Non pensavo ti avrei fatto male, forse non stavo pensando proprio>

<non fa nulla> affermò.

<ti perdono solo se ora mi fai le coccole> disse ancora.

Ridacchiai per poi portarlo più vicino al mio corpo iniziando a lasciargli carezze dolci su tutto il corpo.

Lo sentii rilassarsi e sorrisi lasciandogli un bacio sulla guancia.

Tra tante coccole e baci ci ritrovammo nel mondo tranquillo di morfeo.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora