CAPITOLO 102

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Pov tae

Presi jimin in braccio dopo averlo rialzato.

<ti porto io> dissi consapevole di averlo stremato.

<grazie oppa> sussurrò jimin stringendosi a me.

Posai il mio piccolo per terra reggendolo da un braccio per non farlo cadere e aprii l'acqua della vasca così che si potesse rilassare nel mentre.

Quando la vasca si fù riempita entrai e aiutai minnie ad entrare.

Lo feci sedere a cavalcioni sopra di me in modo che non si facesse male e lui mi strinse le braccia attorno il collo.

<non farmi piu ingelosire ok?!> domandai, piu che una domanda era un'avvertimento.

<va bene> sussurrò e io gli baciai una guancia.

Si staccò da me e mi baciò sulle labbra con un pò di timore.

Effettivamente pensandoci non avevo dato la possibilità a jimin di avere più contatto fisico durante il rapporto.

Jimin si era appoggiato a me ma nonostante le mie coccole non sembrava starsi rilassando.

<che succede? Ti sento teso piccolo> parlai piano.

Non rispose subito, segno che era immenso nei suoi pensieri.

Mi salì il dubbio stesse pensando un'altra volta al mio comportamento e al non amarlo più.

<ti amo piccolo> affermai sincero e lo vidi risvegliarsi.

<davvero?> sorrise e io annuii baciandolo.

<ti amo come ogni giorno>

<anche io ti amo!> esclamò e lo sentii più rilassato.

Affermai la mia tesi... Ero stato troppo rude e per questo jimin aveva iniziato ad avere troppi pensieri errati.

Dovevo imparare a controllarmi!

Rischio di ferire non solo fisicamente il minore ma soprattutto emotivamente, mi devo regolare.

<domani r-rimani a casa con me?> domandò il minore e io mi stranii.

<perché? Cosa dovevi fare domani?> domandai.

In teoria ci sarebbe stata la scuola ma i suoi gli avevano permesso di saltarla.

<avrei delle prove di ballo extra> parlò.

<se vuoi ti accompagno in accademia> risposi e scosse la testa mettendola nell'incavo del mio collo sentendosi più sicuro.

<nooo> si lamentò <non ci andrò>

<probabilmente non riuscirò a camminare.. Figurati a danzare> parlò piano e io lo strinsi di più a me coccolandolo.

Ci lavammo e notai già come i lividi iniziavano a comparire sulla sua pelle più visibili del solito.

Cazzo non mi ero reso conto ci fossi andato così pesante e me ne resi conto anche quando guardai il resto del suo corpo.

Finimmo e portandolo in braccio arrivammo in camera sua, chiusi la porta e ci stendemmo sul letto.

<potresti portarmi... F-fa nulla vado io> disse iniziando ad alzarsi dal letto ma lo bloccai non volendo si sforzasse.

<che ti serve? Vado io> feci ovvio e vidi le siete guance tingersi di rosso.

<un antidolorifico...> sussurrò e io mi morsi il labbro inferiore per non ridere alla sua timidezza.

<vado a prenderlo> gli baciai la guancia e mi alzai.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora