CAPITOLO 88

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Pov tae

Il pomeriggio arrivò e jimun si dovette preparare per andare alla lezione di danza.

Preparò il borsone e si vestì sotto il mio sguardo per poi uacire, lo accompagnammo tutti davanti l'Accademia, avevano deciso di farsi una passeggiata mentre jimin faceva lezione e io accettai.

Seojun doveva andare da dei suoi amici rimanendoci a dormire, quindi mentre noi ci fermammo davanti l'Accademia lui proseguì andando nella parte povere.

Jimin dovette entrare nella sala da ballo quindi tutti noi andammo a farci una passeggiata nei dintorni per passare il tempo.

Mi fecero qualche domanda abbastanza tranquilla solo per conoscermi meglio ma non erano mai invadenti.

Passammo queste due ore in giro per poi ritornare davanti l'Accademia trovando jimin fuori a parlare con lisa, jennie e felix.

I tre ragazzi andarono via salutandoci e lasciando jimin in balia delle domande dei suoi zii.

<allora com'è andata la lezione?> chiese suri mostrando il suo caloroso sorriso.

Jimin stava per rispondere ma non sentii granché.

La mia attenzione venne attirata da una figura che camminava, quasi furiosa, verso di noi.

Da lontano non riuscivo a vedere il viso dell'uomo ma aveva un'aria familiare... Molto familiare.

L'uomo arrivò a qualche metro di distanza da noi e io spalancai gli occhi.

Mio padre...

<che ci fa qui?> mi chiesi mentalmente.

<arrivo subito> avvertii jimin.

<dove vai?> domandò stranito ma io ormai stavo già davanti all'uomo.

<perché sei qui?>

<nemmeno mi saluti? Dove sono finite le buone maniere?!> stava parlando ironicamente ma non sembrava ubriaco, mi sorprese... Non era neanche arrabbiato.

<dammi i soldi> disse senza giri di parole, me lo stava ordinando.

<non ho soldi> risposi tastandomi le tasche per dimostrarlo.

<cazzo dammi questi fottuti soldi!> come non detto ora stava urlando ed era più arrabbiato che mai.

Aveva stretto le mani a pugno e aveva fatto dei passi verso di me, di rimando ne feci un paio indietro per mantenere almeno una certa distanza.

<te lo ripeto non ho soldi e poi a che ti servono?> domandai ma sapevo già la risposta <ti servono per continuare a drogarti o a farti altre puttane?>

Non riuscii a finire la frase che mi ritrovai per terra.. Un forte dolore sotto l'occhio sinistro, mi aveva appena tirato un pugno.

Mi stavo alzando ma un calcio allo stomaco mi fece rimanere disteso su quel marciapiede freddo e scuro.

<non ti conviene ribattere!> ammonì dandomi un'altro calcio, questa volta sul viso, per non farmi rispondere.

<cazzo!> gemetti di dolore, sentivo il sangue nella mia bocca.

<ho solo detto la verità! Sei un cazzo di drogato e non ho nessun fottutissimo soldo> parlai mentre sentivo le mani di jimin circondarmi il braccio.

<t-ti prego dimmi che stai bene> singhiozzò, la sua voce stava tremando e le lacrime gli bagnavano le guance.

<si piccolo> risposi per poi alzarmi in piedi un pò a fatica a causa del dolore.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora