Pov tae
Mi ero calmato... Sono passati forse una decina di minuti non lo so.
Decisi di scendere dopo essermi dato una controllata allo specchio che jimin aveva in camera.
Avevo ancora il giacchetto con le maniche tirate su, dalla rabbia non sentivo nemmeno il freddo che l'inverno stava portando.
Mi diedi un'aggiustata ai capelli e notai i tagli sulle nocche che mi ero fatto per picchiare quel ragazzo.
Cazzo se mi ero arrabbiato...
Ha osato picchiare mio fratello.. Se jimin o i ragazzi non mi avessero fermato probabilmente avrei commesso un'omicidio.
Scesi le scale sentendo i discorsi che facevano in salone, stavano parlando di scuola.
Si sentiva tutto e anche chiaramente..
Entrai quasi titubante nella stanza sentendo tutti gli occhi puntati addosso.
<come stai?> chiese subito somin alzandosi e venendo verso di me.
Si capiva volesse abbracciarmi ma si limitò ad accarezzarmi una spalla.
<sto bene> risposi sorridendo leggermente, era un pò un sorriso forzato.
<perché non ti togli il giacchetto? Fa abbastanza caldo dentro casa no?> domandò sempre lei.
Mi tolsi il giacchetto e rimasi con la felpa che avevo sotto.
I succhiotti sul collo che prima con il giacchetto non si vedevano ora erano usciti allo scoperto.
Se mi fossi tolto la felpa poi, rimanendo con la maglia a mezze maniche, si sarebbero visti i graffi che mi aveva lasciato jimin i giorno prima.
Vidi jimin diventare leggermente rosso in viso notando i suoi marchi.
Mi accompagnò poi a posare il giacchetto sotto richiesta di somin e io ne approfittai.
Posai il giacchetto e mi fiondai sulle sue labbra in un bacio bagnato.
<scusami..>
<per cosa?> chiese stranito.
<scusa per prima... Mi volevi aiutare a calmarmi ma ti ho respinto> dissi.
<mi avevi già detto che avevi bisogno di tempo per calmarti ma non ci ho pensato e volevo un contatto con te per sapere se stavi bene...>
<lo so infatti ti sto chiedendo scusa!> affermai.
<tu ti sei preoccupato e il mio carattere del cazzo che rovina tutto... Scusa> abbassai quasi la testa dispiaciuto.
<tranquillo è tutto ok> mi sorrise.
<so che ci sei rimasto male quindi non dirmi che è tutto ok perché mi sento ancora più una merda>
<ok allora non ti dico che va bene ma tu non scusarti più.. Non serve> mi sorrise ancora.
<la prossima volta se lo rifaccio puoi... Puoi anche tirarmi uno schiaffo se vuoi>
<magari ti bacio..> rispose lui attaccando poi le nostre labbra.
Approfondì il bacio e si alzò sulle punte.
Portai le mie mani sulla parte bassa della sua schiena e andai a stringere leggermente per avere contatto tra in nostri corpi.
Posai poi le mani sui fianchi per staccarlo ricordandomi ci fossero i suoi parenti nel salone.
STAI LEGGENDO
GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦
FanfictionPark jimin, ballerino di danza classica in una prestigiosa e ricca accademia. Kim taehyung, skaters a capo di una delle bande più conosciute per la loro attitudine alla violenza. questa storia contiene: •linguaggio scurile •violenza verbale e fisic...