Pov jimin
Era mattina e mi ero svegliato grazie al suono della sveglia che avrei volentieri buttato fuori dalla finestra.
Mi preparai e scesi al piano di sotto per poter uscire di casa ma papà mi bloccò.
<ti accompagno io> disse.
Non risposi seguendolo direttamente in macchina, arrivammo davanti scuola e facendo lo stesso mutismo di tutto il viaggio scesi entrando a scuola.
Le lezioni passarono tranquille.. Più che altro non avevo ascoltato quasi nulla.
Uscii e mi ritrovai la macchina di mio padre di fronte.
Sbuffai e salii.
<sembra si stare in prigione> pensai.
Mi lasciò a casa e lui tornò a lavoro.
Entrai e salutai mamma.
Oggi aveva deciso di rimanere a casa e prendersi un giorno di ferie.
Mangiai giusto qualcosa, non volevo parlare nemmeno con lei anche se non centrava nulla.
Andai poi in camera mia e mi cambiai, sapevo che tae e i ragazzi sarebbero stati allo skatepark e dato che oggi non avevo le prove mi vestii comodo.
Uscii piano dalla camera e non avendo il problema del telefono da portarmi dietro uscii anche di casa senza dire nulla ne alle cameriere ne a mamma.
Mi recai all'incrocio delle strade e presi quella dritta che mi portò alla stradina piccola e buia anche se pieno giorno.
La persorsi per intero trovandomi il gruppo di tae dentro la recinzione.
Vidi i ragazzi fare segno a tae di guardare nella mia direzione e una volta che mi vide lasciò cadere lo skate che aveva in mano e corse letteralmente da me.
Mi venne incontro abbracciandomi e sollevandomi da terra mentre i ragazzi dentro la recinzione ci lanciavano sguardi divertiti.
<come stai? Ti ha fatto qualcosa? Cosa ti ha detto tuo padre?> iniziò a sparare domande a raffica.
Ridacchiai leggermente e lo abbracciai di nuovo.
<dimmi che non ti ha fatto nulla>
<in realtà non mi ha detto nulla perché si è messa in mezzo mamma p-però-> mi fermai e guardai tae negli occhi dato che avevo abbassato lo sguardo.
<tranquillo..> disse baciandomi una guancia <non sai quanto mi sono preoccupato... Potevi anche rispondere ai miei messaggi!> la buttò su tono scherzoso.
<i-io volevo chiamarti ma papà ha detto che non devo avere più contatti c-con te quindi mi ha tolto i-il telefono..> guardai le mie scarpe e scacciai le piccole lacrime che si erano formate nei miei occhi.
<ora ho capito perché leggevi e non rispondevi> ridacchiò infastidito lui.
Mi abbracciò per poi farmi entrare nella recinsione insieme a lui.
Salutai i ragazzi che mi chieseri subito come stavo, probabilmente tae gli aveva già detto tutto.
Si sedette per terra e mi prese per mano tirandomi su di lui, mi ritrovai a cavalcioni sopra di lui ed imbarazzato sapendo che i ragazzi ci stavano guardando.
Mi abbracciò e io mi strinsi di più a lui.
Ieri non ho potuto dirgli nulla nemmeno dargli la buonanotte e sambrava essere stati lontani per un mese... Mi era mancato.
Presi ad accatezzargli i capelli mentre il mio imbarazzo svaniva.
<tu come stai? Non te l'ho chiesto prima...> mi allontanati un pò per guardarlo in faccia.
<ora sto bene, ero solo molto preoccupato> mi sorrise per poi baciarmi il naso.
<tuo padre non sa che sei qui vero?> chiese subito dopo, scossi la testa in negazione.
<e somin?> domamdò ancora.
<nemmeno... Lo so che mi avrebbe fatto uscire lo stesso ma poi lo avrebbe detto a papà e non volevo lo sapesse> risposi.
<che ballerina cattiva che abbiamo qui!> affermò prendendomi in giro.
<non chiamarmi ballerina!> incrociai le braccia al petto e misi un broncio.
<dai va bene basta che levi quel broncio> disse per poi stamparmi un bacio sulle labbra dopo che gli sorrisi.
<lo sai che ero molto tentato dal picchiare tuo padre ieri?!> rise leggermente.
<può sembrare cattivo... E ieri lo è stato molto però non lo è...> abbassai la testa e iniziai a giocare con una mano di tae.
<perché non mi parli un pò di com'è lui?>
<è molto severo nella scuola e gli interessa molto il mio rendimento scolastico... Di solito non ho argomenti su cui parlare tranne che quello> continuai a giocare con la mano di tae.
Perennemente fredda e molto grande.
<quando gli ho detto della mia "fidanzata"> mimai le virgolette <avevamo iniziato a parlare di quello ed era come se si fosse avvicinato>
<non ho mai avuto troppo da dirgli e lo stesso è per lui ma in compenso mi vuole bene e... In fondo fa li padre non un'amico> finii di parlare per poi alzare lo sguardo sul viso di tae.
<non voglio angosciarti> risi.
<tranquillo> rispose sorridendo <volevo saperlo io>
<hai fratelli o sorelle? Non me ne hai mai parlato> chiese.
<mi fai l'interrogatorio oggi> risi seguito da lui.
<ho un fratello più grande... Vive già da solo e penso abbia anche la fidanzata> risposi <si chiama jongin>
<un pò in ritardo eh!> di sentì parlare hoseok.
Mi girai vedendo dei ragazzi entrare nella recinzione, sono gli altri gruppi che stazionavano in quello skatepark con tae.
Mi srinsi più vicino taehyung.
Non conoscevo quei ragazzi ma erano sempre stati un pochino violenti con me dato il nostro primo incontro non troppo piacevole.
<che c'è piccolo?> chiese tae nel mio orecchio.
<mm..> feci un mugugno stringendomi di più mettendo la testa nell'incavo del sui collo.
Non volevo dirgli che mi mettevano paura...
<hey> mi richiamò facendosi guardare <che succede?>
<m-mi... Nulla>
<ti mettono paura?> provò ad indovinare.
Io annuii e abbassai la testa.
<non ti fanno nulla sopratutto se stai con me> disse per poi lasciarmi un bacio casto.
Lui è jongin o anche kai, fa parte degli EXO
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GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦
FanfictionPark jimin, ballerino di danza classica in una prestigiosa e ricca accademia. Kim taehyung, skaters a capo di una delle bande più conosciute per la loro attitudine alla violenza. questa storia contiene: •linguaggio scurile •violenza verbale e fisic...