Pov jimin
Le persone erano finite e io e felix stavamo uscendo dallo spogliatoio.
Uscimmo e ci salutammo andando ognuno per la strada di casa.
Arrivai davanti casa notando una macchina nera già parcheggiata.
<sono già arrivati> pensai a voce alta mentre mi sistemai i capelli e i vestiti.
Mi ero fatto la doccia all'Accademia così risparmiavo tempo e quindi ormai, anche volendo, non potevo inventarmi scuse per scappare in camera...
Feci un respiro profondo ed aprii la porta lasciando il borsone e lo zaino di scuola all'entrata, li avrei sistemati dopo.
Chiusi la porta ed entrai in cucina dove sentivo delle voci.
<sono a casa> dissi cercando di sembrare il più tranquillo possibile.
Presi a giocare con i bordi delle maniche troppo lunghe che mi coprivano interamente le mani.
<jimin sei arrivato> sorrise mamma notando il mio nervosismo.
Stavo sullo stipite della porta, ero insicuro sul cosa dovessi fare..
Dovevo andare ad abbracciare mio fratello?
Dovevo salutarlo in modo formale? Magari si arrabbiava se non lo facevo.
Non ho quasi mai avuto approcci con lui dato che mi ebitava quindi non sapevo proprio come comportarmi.
Vidi una ragazza con capelli biondi lunghi e mossi fare cenno con la testa a jongin, sembrava lo stesse incitando a fare qualcosa.
Mi morsi il labbro inferiore e mi inchinai leggermente salutando tutti in modo formale.
Mi bloccai quando vidi jongin alzarsi dalla sedia.
Non riuscii a dire nulla, la stanza era silenziosa.
Il più grande mi strinze in un'abbraccio e io di rimando feci lo stesso.
<finalmente!> sentii parlare papà.
Facendomi scappare un sorriso.
Ok un pò di nervosismo era andato via.
Ci staccammo dall'abbraccio e la ragazza mi venne incontro.
<sono felice di conoscerti finalmente> disse presentandosi subito dopo come la ragazza di jongin.
Sorrisi presentandomi di rimando e mi sedetti con loro.
All'Accademia avevo anche coperto i succhiotti che mi erano rimasti.
Erano poco visibili ormai ma si notavano comunque.
I lividi invece erano coperti fortumatamente dalla maglia e dal pantalone dato che sembravano ancora freschi.
Mi morsi il labbro inferiore cercando di non pensarci, dopo quella notte tae era stato tanto dolce e mi chiedeva scusa in continuazione mentre io cercavo di tranquillizarlo dicendo di stare bene.
Effettivamente apparte ancora il dolore al fondoschiena stavo bene.
Certo.. L'avevo cercata io però!
L'avevo provocato tutta la sera...
Scossi la testa mentalmente e feci attenzione a mamma che stava parlando.
<stasera viene anche taehyung qui per cenare> disse e io raddrizzai la schiena maledicendomi subito dopo... Dovevo prendere qualcosa per il dolore.
<chi è questo?> chiese jongin.
<è un mio amico> mi affrettai a rispondere mentre il maggiore annuiva e mamma e papà mi mandarono uno sguardo quasi a rimproverarmi.
Continuammo a parlare per altri minuti buoni quando il campanello di casa suonò.
Avvertii andassi ad aprire io e mi affrettai ad arrivare alla porta.
Aprii e tae entrò salutandomi con un bacio sulla guancia.
<come stai piccolo?> chiese togliendosi il giacchetto.
<sto bene> risposi mentre tae prese i miei fianchi avvicinandosi a lui.
<somin mi ha chiesto di venire a cena e ha detto che c'è anche tutto fratello> mi informò mentre io annuivo.
<si...> sussurrai.
<che succede?> si preoccupò subito.
<n-non sa che sono gay e c'è anche la sua ragazza non vorrei g-gli desse fastidio...> mi stavo torturando un'altra volta le mani per il nervosismo.
<p-puoi dire che siamo amici?> chiesi.
<va bene piccolo> sorrise ma io lo baciai a stampo, non volevo ci rimanesse male.
<scusa..> sussurrai.
<non fa nulla, tranquillo> mi stronse di più a lui e io mi allungai per baciarlo un'altra volta.
Il bacio si fece più spinto e portai le mani dietro il collo di tae.
<che succede?!> chiese la voce di mio fratello dietro di noi e quasi scottati ci separammo e ci girammo verso il maggiore.
Tenni la testa bassa mordicchiandomi il labbro inferiore.
<n-nulla> balbettai rispondendo.
<mi sembrava ti stessi baciando con il tuo amico> affermò e quasi non tremai, non volevo succedesse una cosa simile a quella di papà...
<fi-figurati s-siamo solo amici> trattenni le lacrime, volevo un sostegno da parte di tae ma non mi azzardai ad avvicinarmi a lui.
Sentivo dei passi che si avvicinavano all'ingresso dove stavamo noi, probabilmente erano i nostri genitori con rosè.
<certo amici! Mi prendi in giro?!> disse arrabbiato.
Feci un paio di passi indietro attivando a toccare il corpo di tae, stavo tremando e sentii le sue mani accarezzarmi la schiena, speravo che il più grande non lo notasse.
<pensi che io mi possa arrabbiare se stai con un ragazzo?!> chiese retorico e io alzai il viso sul volto del maggiore ma lo riabbassai subito.
<t-ti sei arrabbiato...> sussurrai.
<perché non me l'hai detto prima?> domandò prendendomi per mano e tirandomi in un'abbraccio che mi fece calmare.
Pensavo reagisse come papà...
<già lo sapevo, me l'avevano detto mamma e papà questa mattina> affermò accarezzandomi i capelli per poi lasciarmi.
Rimasi con con la testa bassa non volendo fargli notare i miei occhi lucidi, li asciugai velocemente con la manica della maglia sentendomi meglio.
Andarono tutti in salone mentre io rimasi con tae all'ingresso.
Sentii stringermi i fianchi e mi girai piantando la testa contro il petto del più alto.
<hey tranquillo> ridacchiò mentre mi lasciavo ad un singhiozzo.
<minnie> mi chiamò facendomi alzare la testa.
Stavo piangendo un'altra volta, mi stavo più che altro, liberando di tutto il nervosismo di questi ultimi giorni.
<tutto bene?> domandò mentre io annuivo asciugandomi le lacrime ancora una volta.
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GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦
FanfictionPark jimin, ballerino di danza classica in una prestigiosa e ricca accademia. Kim taehyung, skaters a capo di una delle bande più conosciute per la loro attitudine alla violenza. questa storia contiene: •linguaggio scurile •violenza verbale e fisic...