CAPITOLO 15

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Pov tae

Eravamo tutti al museo, ero felice di vedere jimin ma decisi di stargli lontano.

Avevamo iniziato il giro da quasi cinque minuti e io mi stavo già annoiando.
Misi il braccio sopra una spalla di kook per evitare di cadere se mi fossi addormentato sul serio dalla noia.

Sentì degli sbuffi provenire dai miei compagni di classe mentre quelli di jimin, lui compreso, stavano attentissimi facendo anche delle domande.

<ma che c'è di interessante in questa roba?> chiesi sottovoce a kook.

<ma che ne so io non sto nemmeno ascoltando!> rispose.

In effetti nemmeno io stavo ascoltando, stavo più vedendo il profilo, aggiungerei perfetto, di jimin qualche passo più distante da me.

<ma giusto per sapere quando dovremmo finire?> chiese un compagno di classe mia interrompendo jimin che in quel momento stava facendo una domanda.

<ma giusto per sapere ti devi andare a scopare qualcuno? No perché ti vedo molto concentrato su qualcuno davanti a te!> dissi alludendo alla ragazza che gli stava davanti, vidi alcuni ridere mentre lui vedendomi non ribatté.

<Kim te la potevi anche risparmiare> disse la professoressa nostra di lettere ottenendo dei colpi di tosse palesemente finti dal professore affianco a lei <comunque sospenderemo per ora di pranzo e riprenderemo poi per un'altra ora dopo> informò.

Continuammo poi il giro.

<che palle!> sbuffai per l'ennesima volta.

<che fine!> ribatté una ragazza in maniera altezzosa.

La guardai male non volendo ribattere e senza darci troppo peso continuai a camminare.

Verso mezzogiorno ci diedero una pausa per stare in giardino e per mangiare.

Io e kook ci incamminammo fuori stufatoci di stare dentro quel museo.

Andai a sbattere contro qualcuno ritrovandomi a doverlo tenere per i fianchi per non farlo cadere.

Jimin.

<meno male che dovevo stargli lontano> pensai rimettendolo in piedi.

Non dissi nulla e mi incamminai verso un muretto lontano dai professori.

<non ci parli più? Pensavo ti piacesse> disse kook.

<non voglio metterlo in mezzo quindi non ci parlo!> dissi secco.

<così però state male entrambi> mi fece notare, non risposi e mi appoggiai al muretto.

I professori ci chiamarono poco dopo per stare tutti insieme e "magari socializzare" a detta loro.

Non so come ma ci convinsero a metterci a gruppi misti.
Mi ritrovai addirittura con jimin.

<ok per iniziare perché non ci presentiamo?> disse una ragazza di classe di jimin.

<io sono jisoo> disse ancora lei.

<jimin> sorrise.

<io son-> il ragazzo che stava parlando venne interrotto da un mio compagno.

<a me non interessa!> disse facendo scappare una risata sia me che a kook, eravamo gli unici tre in mezzo a tre ricconi snob e jimin.

Eravamo seduti attorno ad un tavolino mentre più in la c'erano gli altri gruppi.

<siamo gentili ricordalo> dissi facendo il verso ad un professore che prima a detto questa frase.

<v-voi come vi chiamate?> chiese una ragazza.

<jk> disse kook dicendo il suo soprannome.

<changbin> disse l'altro ragazzo mentre io stavo zitto.

<V> dissi schioccandomi le dita delle mani.

<nomi fantasiosi i vostri> commentò il ragazzino che prima changbin aveva interrotto.

<lo sai mi sembravi abbastanza intelligente per capire che sono soprannomi ma a quanto pare mi sbagliavo> dissi distratto mettendomi a vedere il telefono.

<non ti conviene ribattere!> disse serio changbin vedendolo aprire bocca.

Il ragazzo si zittì e rimanemmo anche noi in silenzio.

Appoggiai la testa sulle braccia messe incrociate sopra il tavolo.

Ad un certo punto si sentì squillare un telefono.

<è il tuo> mi disse kook toccandomi la spalla.

<rispondi tu> feci distrattamente non alzando la testa.

<che scherzi?! È tuo padre non gli rispondo mica io!> esclamò alchè io alzai di scatto la testa guardando la scritta papà sul telefono.

<ma che vuole?> chiesi a kook ancora non rispondendo.

Mi ero totalmente dimenticato della presenza degli altri.

<non lo so rispondi!>

Risposi scocciato e in malo modo.

<cosa vuoi?> dissi.

<ora è così che mi saluti?>

<dimmi che vuoi e basta> dissi un'altra volta.

<dove siete stati stanotte?> chiese.

<non lo so> dissi a mo di presa in giro.

<dimmi dove siete stati tu e tuo fratello!> urlò e io dovetti allontanare il telefono dall'orecchio. Ero sicuro che anche gli altri lo avessero sentito.

<non sono fatti che ti riguardano> dissi, mi stavo decisamente arrabbiando, anche se cercavo di mantenere un'espressione neutra il mio tono di voce era arrabbiato.

<sono tuo padre! Come possono essere cose che non mi riguardano?> chiese urlando ancora.

<devo andare> dissi.

<Kim taehyung rispondi alla mia fottutissima domanda o giuro che quando arrivi a casa ti riempio di mazzate!> urlò ancora di più di prima.

<se vuoi sapere dove siamo stati chiedi all'ultima puttane che ti sei scopato> detto questo chiusi la chiamata e mi rimisi come prima come se nulla fosse.

<che voleva?> chiese kook.

<un cazzo! Non voleva un cazzo> esclamai alzandomi dal tavolo e andando via, ero cosciente del fatto che avesse sentito la conversazione, come tutto il tavolo del resto, ma almeno non gli avrei dato una conferma vera e propria.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora