Pov tae
Quel giorno avevo appena finito di pulire l'intera pista da skateboard di quella scuola, facevano anche corsi per bambini ed era divertente guardarli.
Io con i miei colleghi più anziani ci stavamo per ritirare e mettere apposto le cose utilizzate quando uno di loro mi passò uno skateboard, mi ritrovai a guardarlo stranito.
<forza taehyung facci vedere come vai, hai detto che ci sai andare ma ancora non ci hai fatto vedere nulla>
Uno di loro si sedette per terra incitandomi e anche gli altri aspettarono, a quello sorrisi e decisi di fare un pò di spettacolo.
Rimasero a bocca aperta ed io ero soddisfatto delle loro reazioni, non ero così bravo come i professionisti che stavano lì ma me la cavavo, essendo autodidatta come i miei amici non potevo pretendere una tecnica impeccabile.
Dopo quel piccolo spettacolino finimmo di mettere apposto andando poi ognuno a casa propria.
Uno dei più grandi mi diede un passaggio fino a casa e lo ringraziai, ci saremmo visti il giorno dopo.
Ero davvero contento, quella giornata è stata bellissima.
Avevo conosciuto i gemellini di jimin che ormai da un mese erano tornati a casa ed erano così carini, tranquilli e decisamente piccoli.
Con jimin il giorno dopo ci saremmo visti per un suo provino la mattina, stava cercando di entrare in una scuola più prestigiosa nella città e sperai con tutto il cuore gli andasse bene.
Infatti fino alla mattina dopo ero stato con il pensiero di un jimin ansioso che non sarebbe entrato in quella sala da ballo se non costretto.
<dai è il tuo turno Minnie> dissi spingendolo ad entrare nella sala dopo che il suo nome venne pronunciato.
<fai un respiro profondo e spacca tutto> incitai e subito dopo entrò.
Passò una mezz'ora per poi vederlo uscire decisamente più calmo di quando era entrato, gli chiesi come fosse andata e scosse la testa.
<non lo so, questa sera chiameranno tutti per dire se sono passati oppure no...> adesso quello in ansia ero io impaziente di sapere se fosse passato.
Fortunatamente quel giorno passò velocemente e la chiamata arrivò.
<salve>
<si sono io>
<la ringrazio>
<oh si capisco..>
Il suo volto era cambiato prima in un'espressione di agitazione, poi un una di emozione e felicità per poi terminare con una triste che avrei preferito non vedere.
<che hanno detto?> chiesi subito dopo.
Con noi c'erano anche i suoi genitori che impazienti come me aspettavano la risposta del figlio.
<hanno detto che sono molto bravo e di non smettere di ballare ma che vorrebbero vedermi in un'altro provino..>
La sua espressione triste era in contrapposizione con le sue parole, non gli avevano detto di no.
<jimin non capisco perché sei triste?> domandò la madre.
Sospirò sconsolato appoggiandosi sulla mia spalla, eravamo seduti sul divano di casa sua e affondò il viso nel mio petto parlando.
Non si era capito nulla.
<quando dicono di voler rivedere un ballerino in un'altra audizione è perché lo scarteranno> riparlò dopo essersi staccato da me.
Gli accarezzai i capelli cercando di dargli un certo tipo di sostegno mentre la madre parlò.
<sì positivo jimin, magari ti prenderanno, non partire perso in partenza> disse somin e io annuii ad ogni parola.
Credevo molto nelle sue abilità da ballerino, ai miei occhi era bravissimo, il migliore di tutti.
Passammo un'altro paio d'ore così a parlare ma la giornata non era finita, nonostante sembrava passare tutto così in fretta a lavoro invece era tutto così lento.
Il datore di lavoro durante le pulizie generali delle varie piste mi chiamò nel suo ufficio.
Avevo davvero il timore di entrare in quello ufficio e capii perfettamente la sensazione che jimin aveva provato quella stessa mattina.
<salve, mi ha chiamato? Sono Kim taehyung> parlai piano intimorito, non volevo davvero sentire le sue parole avevo paura mi potesse licenziare e quel lavoro mi serviva così com'era.
<si ciao taehyung> sorrise e mi disse di sedermi sulla sedia davanti a lui.
Chiusi la porta e feci come chiesto aspettando.
<ti ho fatto chiamare qui perché ieri ho visto che ti sei divertito ad usare la pista con uno skateboard invece di pulire come è effettivamente il tuo lavoro> disse ed io mi impanicai.
<Avevamo finito di pulire e quello skateboard era il mio in più subito dopo ho punito ancora e i miei colleghi non c'entrano nulla ma la prego non mi licenzi ho davvero bisogno di questo lavoro le premetto che non ricapiterà più e-> avevo parlato tutto d'un fiato ma venni fermato dall'adulto che rise guardandomi.
<non voglio licenziati, voglio sapere dove hai imparato ad andare sullo skate>
Alle sue prime parole mi rilassai leggermente.
<ho imparato da solo quando ero piccolo, invece di fare chilometri a piedi usavo lo skateboard> risposi alla sua domanda e lui annuì.
Stette in silenzio per qualche minuto e io mi ritrovai a sudare freddo.
<come mai un ragazzo così giovane come te ha bisogno di un lavoro? Dico in generale, i ragazzi della tua età fanno le prime sperienze lavorative nei bar o qualcosa del genere tu invece sei venuto qui a pulire le piste da skateboard>
La sua domanda era effettivamente ragionevole, me l'aveva fatta anche la donna che mi aveva assunto qui.
<è l'unico lavoro che mi permette di andare a scuola la mattina e di stare con mio fratello il pomeriggio e soprattutto guadagnare soldi necessari almeno per poter mangiare> risposi senza giri di parole.
Non avevo nulla da nascondere non mi importava effettivamente cosa poteva pensare ma solo di rimanere a lavorare qui.
<i tuoi genitori?> domandò ma non risposi <argomento delicato?> chiese ancora.
<non vorrei pensarci, non vado fiero delle loro scelte> misi in chiaro e cambiò discorso.
<mi piaci, sembri un bravo ragazzo e soprattutto vai molto bene nello skateboard> parlò e io sorrisi ringraziandolo, sperai mi rimandasse a lavoro, non avrei preso nulla se stavo li a parlare con lui.
<ti vorrei proporre una cosa ma ovviamente dovrei essere tu a scegliere perché l'orario magari non coincide con i tuoi impegni>
Mi preoccupai ma aspettai iniziasse a parlare.
La sua proposta poi mi lasciò spiazzato per diversi secondi.Ciao bellissimiii
Volevo avvisarvi che tra un paio di capitoli la storia finirà ma non preoccupatevi che presto pubblicherò la mia prima omegaverse di una ship ancora non trattata nelle mie storie, siete curiosi?? Spero di siii
Per chi mi segue su Instagram già sa di che storia parlo e sa già la trama e la ship per cui ci vediamo al prossimo capitolo.
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GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦
FanfictionPark jimin, ballerino di danza classica in una prestigiosa e ricca accademia. Kim taehyung, skaters a capo di una delle bande più conosciute per la loro attitudine alla violenza. questa storia contiene: •linguaggio scurile •violenza verbale e fisic...