CAPITOLO 114

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Pov tae

Un bussare incessante sulla porta mi fece svegliare di soprassalto e con me anche jimin si svegliò.

Andai ad aprire vedendo il fratello di jimin ridere.

<avete fatto tardi ieri sera eh?!> disse prendendoci un pò in giro ma poi scosse la testa.

<è pronto il pranzo vestitevi e scendete> parlò calmo per poi chiudere la porta per lasciarci preparare.

Avevo decisamente sonno quel giorno ma in ogni caso era ora di pranzo quindi avrei mangiato e mi sarei rimesso a dormire.

Non avevo nulla da fare per cui avrei passato così la giornata con jimin se lui non aveva altro da fare.

Vidi il minore prendere dei vestiti puliti e andare in bagno velocemente per cambiarsi e lavarsi e io decisi di fare lo stesso.

Una volta pronti, circa dieci minuti dopo, scendemmo e ci sedemmo a tavola con tutta la famiglia del minore.

Parlammo di come era andata la nostra serata e di quello che avevano fatto loro.

Come già avevo programmato prima, dopo il pranzo io e jimin aiutammo a sparecchiare e ci rintanammo in camera del minore.

Passammo il resto della giornata a rilassarci e coccolarci programmando la giornata di domani.

Avevamo pensato di uscire, farci un giro e stare un pò insieme, certo come se non stavamo mai insieme ma sinceramente non era mai abbastanza il tempo che passavo con jimin.

Più tempo passava e più mi rendevo conto che ero fortunato ad averlo nella mia vita, era la parte migliore di tutto oltre a mio fratello.

Passò una settimana dal nostro diciamo appuntamento e avevo deciso di tornare a casa mia insieme a seojun.

C'era molto da sistemare ma con l'arresto di nostro padre potevamo rendere quel posto davvero casa nostra.

Certo avrei dovuto impegnarmi il doppio, avrei dovuto trovare urgentemente un lavoro per poter pagare almeno la luce e l'acqua necessaria per lavarci.

Quando c'era nostro padre era facile, non stavamo quasi mai a casa abitando un pò in giro dai nostri amici ma adesso che quella era davvero diventata casa nostra volevamo viverla.

Per quasi due mesi i genitori di jimin ci pagarono tutte le spese di cui avevamo bisogno ma non mi stava tanto bene, stavano spendendo soldi per noi e noi non potevamo ripagarli per cui mi sbrigai a cercare un lavoro.

Mi ero proposto in qualche bar ma venivo lasciato da parte perché ancora troppo piccolo.

Avevo chiesto a qualche negozio di fare il commesso ma anche lì non avevo esperienza.

Alla fine decisi di andare nell'unico posto dove stavo bene e magari avrei avuto una chance in più, uno skate park.

Al centro ne avevano aperto uno da poco ma era già molto noto in città, lo frequentavano molti atleti e avevano aperto anche una scuola per principianti, sarei andato a chiedere dopo la scuola.

Si esatto la scuola.. Sotto costrizione di jimin ci stavo andando e stavo cercando di impegnarmi, certo avevo i miei problemi ma almeno ci stavo provando e non saltavo più le lezioni.

Pov jimin

Ero appena uscito di casa, stavo andato al centro per andare incontro al mio Tae.

Dopo la scuola era andato ad uno skatepark per cercare di trovare lavoro.

Mi dispiace che tutti i suoi sforzi ancora non fossero stati ripagati, aveva cercato molto ma tutti gli dicevano che non andava bene o che non cercavano dipendenti.

Forse dopo venti minuti a piedi di camminata arrivai e aspettai Tae, era già dentro, lo vedevo che stava parlando un un'uomo dell'età forse di mio padre, era sicuramente il titolare.

Dopo qualche minuto si salutarono e vidi il maggiore venire verso di me.

Aveva un'espressione indecifrabile, non sapevo se l'avevano preso oppure no... Volevo sapere.

<allora? Che ti ha detto?> domandai.

<mi hanno preso!> esclamò e io saltai abbracciandolo.

<che bello, sono davvero contento per te, finalmente> mi congratulai, probabilmente ero più felice io di lui.

<certo devo andare lì alla chiusura per tenere pulito insieme ad altre persone però ho un lavoro!>

Ero sicuro che si sarebbe distinto in poco tempo, ha molte qualità da far vedere.

<allora adesso che vuoi fare?> domandai semplicemente aspettando una risposta.

<non so sono troppo felice per pensare in questo momento> affermò e io risi scuotendo la testa.

Iniziammo a camminare tranquilli, non avevamo una meta, non avevamo nulla da fare.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora