CAPITOLO 19

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Pov tae

<non so... Se non do fastidio va bene> sorrisi (sono sotto minaccia da alexia_31__ quindi ho dovuto mettere si per forza ahahahah)

<ovvio che non dai fastidio!> rispose sorridendo.

<non hai danza oggi?> chiesi.

<no, sto a casa oggi>

Dopo un'altro paio di chiacchierare finimmo e lui iniziò ad andare via.

<potrei... Non so avere i-il tuo numero di telefono?> chiese fermandosi.

<dammi il telefono allora> sorrisi e mi porse il telefono.

Cazzo però li spende bene i soldi che ha...

Digitai il mio numero e lo passai a lui in modo tale che lo salvasse.

<a-allora a dopo> disse <ti-ti mando un messaggio così hai anche tu il mio numero> affermò per poi andare via.

Io rientrai dentro la recinzione sotto lo sguardo curioso della maggior parte dei ragazzi.

<che c'è?> chiesi in un tono non troppo dolce.

<hai da dirci qualcosa riguardo te e quel ragazzino?> chiese namjoon.

<nulla!> risposi <comunque si chiama jimin> dissi per poi prendere il mio skate e sedermici sopra mentre guardavo alcuni ragazzi fare trik.

Quando verso le cinque andammo via per tornare a casa chiamai mio fratello per avvertirlo che sarei arrivato più tardi.

Arrivai davanti casa di jimin e gli mandi un messaggio non volendolo chiamare per essere discreto.

Arrivo subito

Rispose al messaggio subito e mi venne ad aprire la porta.

<vieni dentro> disse spostandosi di lato per farmi entrare.

<wow!> esclamai guardandomi intorno.

Casa enorme, veramente enorme.

<vieni> disse prendendomi la mano e portarmi verso le scale che nemmeno avevo visto.

<è enorme!> diedi voce ai miei pensieri.

Lui ridacchiò ma non disse nulla.

<non sapevo portasse ospiti signorino!> disse una donna sulla cinquantina a jimin.

<ah si ehm... Non dica nulla a mia madre perfavore> disse.

<va bene signorino adesso vado di sotto, scusi l'interruzione> disse facendo un'inchino.

<ma chi è?> chiesi una cosa volta entrati in camera sua.

<è una delle domestiche tranquillo> rispose.

<vado a prendere il disinfettante> disse uscendo poi dalla stanza.

Speravo se ne fosse dimenticato...

Ritornò quasi subito con il disinfettante in mano e qualche pezzo di ovatta per metterlo.

Si mise davanti a me mentre mi face sedere sul suo letto a due piazze.

Mise un pò di disinfettante sull'ovatta e la avvicinò al mio viso.

<mm...> feci un leggero verso di dolore.

Quel coso bruciava cazzo!

<brucia un pò> disse.

<me ne sono accorto!> pensai.

Continuò a tamponare e pulire il taglio in maniera molto delicata.
Aveva quasi paura di farmi male.

Feci un'altro verso di dolore e questo lo Sentì anche lui dato che si allontanò subito.

<scusa non volevo> disse per poi avvicinarsi al mio viso e iniziare a soffiare sul taglio.

Quanto avrei voluto baciarlo in quel momento..

Mi ritrovai a pensarlo diverse volte ma sempre scacciai il pensiero in modo frettoloso.

<va meglio?> chiese smettendo di soffiare.

<si> dissi piano, quasi a non voler rovinare il momento.

Rimase vicino al mio viso e io iniziai, involontariamente, a fissargli le labbra.

La voglia di baciarlo ora non era solo un pensiero.

Ci avvicinammo al viso dell'altro ma venimmo distratti da una porta che si chiudeva.

Ci allontanammo di scatto quasi risvegliandoci da quello stato di trans appena avuto.

<sarà mia madre che è appena rientrata> disse.

Io annuì.

<ehm... Ho-ho fatto> affermò poi, prese subito dopo una crema e si riavvicinò a me.

<ti metto anche questa così i lividi dovrebbero andate via prima>

Ne prese un pò sul dito per poi avvicinarsi al mio zigomo livido.

Appena fatto passò a quello sotto il labbro.

<dato che ci sono glie li faccio fare tutti> pensai, non mi diede però il tempo di parlare che iniziò lui.

<ne hai altri?> chiese, è un pò insicuro, come suo solito del resto.

Senza dire nulla mi alzai e mi levai velocemente la maglietta.

Lo vidi arrossire di colpo e io feci un sorrisetto, quasi un ghigno compiaciuto.

<fai anche questi?> chiesi alludendo ai vari lividi sull'addome.

Rimasi in piedi mentre lui insicuro si avvicinò a me.

<non mangio mica eh> scherzai.

Si mise davanti a me fermo, sembrava avesse paura a toccarmi come se gli avessi detto che lo volevo scopare.

Cioè quello si ma mica l'ho detto a voce alta...

<non ti faccio nulla> dissi quasi sussurrando prendendogli la mano e mettendola proprio sui miei addominali.

Lo vidi arrossire ancora di più mentre abbassava la testa.

Si fece un pò di coraggio iniziano a mettere la crema anche su quei lividi lì.

Una volta fatto alzò lo sguardo per guardarmi e si allontanò subito da me girandosi dall'altra parte.

Ridacchiai alla sua timidezza e mi rimisi la maglia.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora