Pov jimin
Stavamo tutti insieme in cucina, si è strano ma ci trovavamo meglio a parlare li.
I miei cugini fortunatamente si sedettero lontano da me, non li avrei sopportati altrimenti.
Mia zia e mia madre finirono di parlare e mamma rivolse l'attenzione a tae.
<rimani a dormire qui da noi?> chiese e lui annuì sorridendo e ringraziando.
<e dove dorme? Se le stanze degli ospiti le occupiamo noi?> domandò songmin.
<dorme con me> dissi tranquillo e lui rise insieme al fratello.
<che schifo però! Come potete dormire insieme nello stesso letto mica siete froci> fece minjung e io rimasi scioccato.
Non pensavo fosse così idiota.
<modera il linguaggio> lo sgrido zia.
<poi jimin è fidanzato con una ragazza e loro sono amici> disse sempre lei per poi guardare tutte e due i figli.
<e comunque non è schifoso essere gay!> affermò.
Mi ritrovai a sorridere sentendomi un minimo più tranquillo vedendo anche mio zio concordare con le sue parole.
<a me fa schifo comunque> affermò minjung e vidi tae innervosirsi.
Non è mai buono quando stringeva i pugni fino a far sbiancare le nocche.
<mi sa che torno a casa> parlò piano <è meglio>
<no non preoccuparti.. La smetteranno> parlai io.
<preferisco dormire in mezzo alla strada piuttosto che sentirli> affermò e io concordai.
Poco dopo fortunatamente si zittirono e passammo a una conversazione normale.
<vado a mettere apposto il mio borsone, vieni con me?> domandai a tae, era una scusa per scappare dalla cucina ma almeno era valida.
<si> fece velocemente tae e mentre noi uscimmo dalla cucina vidi mio fratello ridacchiare avendo capito fosse una scusa per andare via.
<già non li sopporto più!> affermai entrando in camera con il borsone in mano e tae chiuse la porta dietro di noi.
<dai non rimarranno tanto> cercò di consolarmi tae.
<lo spero... Mamma non sa quando se se andranno, non l'hanno detto> continuai a lamentarmi e mi stesi sul letto.
<se vuoi mi invento qualcosa e usciamo> propose la io negai.
<magari domani?> chiesi <oggi sembrerebbe fatto apposta>
<ma è fatto apposta>
<si vero> ridacchiai e aprii le braccia mettendomi seduto, volevo un'abbraccio dal maggiore che capì subito.
Sorrisi quando mi prese in braccio abbracciandomi.
<con loro non posso nemmeno toccarti il braccio che iniziano a dare fastidio> mormorai.
Lo sentii annuire e mi strinsi a lui.
Si sedette sul letto e iniziò ad accarezzarmi la schiena.
<così mi addormento> ridacchiai appoggiandomi al suo petto.
Sbuffai sentendo bussare alla porta e a mala voglia mi alzai per andare ad aprire la porta sperando non fossero i miei cugini...
Aprii la potrà trovando mio fratello.
<mamma non si sente benissimo, papà ha deciso di portarla in ospedale vieni con noi?> domandò e io annuii subito preoccupato.
All'ospedale ci ritrovammo in sala d'attesa tutti insieme mentre mamma e papà erano con il medico.
Stavo morendo dall'ansia, speravo non sia nulla e che sia lei che il bambino stiano bene.
Ormai stava al quindi mese e il piccolo gli stava creando un pò di problemi.
I miei zii stavano in silenzio come i miei cugini mente chaeyoung e mio fratello parlottavano tra di loro nella speranza stessero bene.
<hey calmati> mi sussurrò tae nell'orecchio guardandomi.
Non mi ero accorto del mio muovere la gamba insistentemente per la preoccupazione.
Annuii e mi passò un braccio intorno alle spalle per confortarmi, vidi mia zia, di fronte a noi, sorridermi.
<siete proprio una bella coppia di amici> affermò e il maggiore la ringraziò mentre io sbuffai sorridendo forzatamente.
Mi stavo scocciando di quella situazione, ormai i miei genitori lo sapevano e non vedevo il motivo per cui lo dovevo nascondere, mi dava fastidio.
<puoi anche levare la parola amici> risposi.
<oh perché non siete amici?> domandò e io continuai.
<siamo fidanzati> affermai e vidi subito dopo mamma e papà finalmente uscire dalla stanza.
Mi avvicinai e loro mi tranquillizzarono, tornammo a casa e noi costringemmo mamma a rilassarsi sul divano.
Io ancora non avevo parlato con i miei zii o minjung e songmin, questi ultimi mi avevano lanciato solo continue occhiate mentre i primi sembravano volessero parlarmi.
<tu sapevi che jimin fosse gay?> sentii chiedere da mio zio a mio padre mentreio e tae avevamo preso più le distanze dalla cucina dove stavamo.
<si> fece convinto papà e mi appostai più vicino alla porta della stanza per sentire meglio.
<e l'hai accettato?> domandò ancora.
<perché non avrei dovuto farlo? È mio figlio e in più taehyung è una brava persona!>
<e non hai nemmeno cercato di fargli cambiare idea?>
<non eravate voi che dicevate "non ce nulla di male nell'essere gay" e ora volete farmi cambiare idea?!> affermai entrando arrabbiato in cucina.
<se non mi accettate fa nulla ma non prendetevela con lui> dissi serio indicando mio padre uscendo dalla stanza subito dopo venendo seguito da tae che sicuramente voleva calmarmi.
Decisi di uscire dalla stanza e andare in camera mia come prima del "giro" all'ospedale, mi rinchiusi li dentro insieme a tae.
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GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦
FanfictionPark jimin, ballerino di danza classica in una prestigiosa e ricca accademia. Kim taehyung, skaters a capo di una delle bande più conosciute per la loro attitudine alla violenza. questa storia contiene: •linguaggio scurile •violenza verbale e fisic...