CAPITOLO 21

1.1K 52 7
                                    

Pov tae

Quella sera ero tornato a casa o meglio da hoseok, ogni volta che succedeva qualcosa con mio padre facevano a turno per ospitare sia me che io fratello.

Anche se non dicono mai "ti voglio bene" o robe simili lo dimostrano sempre, apparte kook.. Lui dice anche "ti voglio bene"!

Quella sera tornai a casa e come da programma trovai mio fratello lì.
Stava parlando o meglio ridendo con hobi.

<hey tae sei arrivato!> disse hoseok.

<hyung come v- che ti sei fatto?!> era preoccupatissimo e si vedeva.

<non è successo nulla, tranquillo> cercai di tranquillizarlo e lui capendo non avessi voglia di parlarne annuì.

Mangiammo e andammo a dormire abbastanza presto.

La mattina dopo ci svegliammo sotto le grida e minacce della madre di hobi, stavamo facendo tardi e per poco non ci buttava fuori di casa.

Arrivammo a scuola ed essendo in ritardo entrammo subito in classe.

Come se fosse una novità, non ero stato attento alle lezioni mentre mi accorsi della fine solo perchè jungkook mi tirò uno schiaffo sul retro del collo.

<andiamo!> disse trascinandomi fuori la classe e poi dalla scuola.

<taehyung ti fa una brutta influenza la mattina!> esclamò namjoon parlando con hoseok ridendo.

Ci aggregammo anche noi alla risata sua e andammo verso la parte ricca per andare al solito posto.

Eravamo in anticipo e jimin non era ancora uscito da scuola, mandai avanti i ragazzi volendolo aspettare e magari salutare parlandoci un pò.

Mentre attraversavo la strada per ritrovarmi davanti all'enorme cancello scolastico suonò la campanella facendo uscire così i ragazzi.

Appena vidi jimin quasi tutta la mia sicurezza che avevo, come sempre al mille, svanì.

Feci un respiro e mi avvicinai a lui.

<hey> gli sorrisi.

<c-ciao> sembra essere arrossito.

<va bene se ti accompagno a casa?> chiesi un pò insicuro.

Non mi era mai successo di essere insicuro a parlare con qualcuno oppure timido a fare alcune domande ma ora con jimin è proprio questo.

<o-ok> sorrise ed iniziammo a camminare verso casa sua.

<vuoi fermarti a pranzo?> chiese, avevamo parlato tutto il tragitto con timidezza ma ora sembriamo esserci ripresi, o meglio, lui è sempre timido..

<ho gia mangiato con i ragazzi> in effetti mangiavamo sempre un panino così al volo.

Jimin annuì un pò triste.

<ma posso venire più tardi a farti una visita?> dissi.

<se vieni verso le sei e mezzo mi trovi fuori la porta> rise <a quell'ora rientro dalle prove> mi informò vedendo la mia faccia un pò confusa.

<allora ci vediamo dopo piccolo> dissi.

Non mi mossi da davanti a lui mentre lo guardo come a volerlo mangiare.
Mi avvicinai e gli stampai un bacio all'angolo della bocca.

Jimin si fece rosso in viso ma si allungò sulle punte e mi baciò sulla bocca, semplice e a stampo ma da lui non me lo sarei aspettato tutto questo coraggio.

Sorrisi una volta staccati e lo tirai a me prendendogli i fianchi con entrambe le mani facendo cadere lo skate a terra.

Ci staccammo con il fiatone, avevo approfondito il bacio facendolo diventare più rude e bagnato ma più eccitante.

Jimin arrossì violentemente salutandomi di corsa e scappando in casa.

Risi prendendo lo skate e avviandomi dai ragazzi che probabilmente mi hanno dato del disperso.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora