Pov jimin
La sera arrivò fortunatamente presto, i miei zii e i miei cugini non mi avevano più parlato da quando gli ho detto di me e tae ma andava bene così.
Non mi importava.
In questo momento io e il maggiore stavamo sul divano del salone da soli mentre i miei genitori stavano in cucina insieme ai miei zii.
Probabilmente jongin e chaeyoung stavano in camera e lo stesso minjung e songmin.
Decisi di sedermi in braccio a tae, non riuscivo più a stare seduto bene.
Mi faceva male il sedere per via dall'effetto finito dell'antidolorifico.
Le mie gambe tremavano per la stanchezza e mi appoggiai con la schiena al petto di taehyung.
<che c'è piccolo?> domandò iniziando ad accarezzarmi.
<mi fa male tutto> ridacchiai imbarazzato.
Anche lui rise e mi baciò una guancia mentre si sistemava meglio sul divano con me addosso.
<vuoi che ti vado a prendere qualcosa?> domandò e io scosso la testa, volevo rimanere abbrscciato a lui.
<no..> mi lamentai <voglio le coccole>
<ti farò tante coccole allora> sorrise e iniziò a passarmi le mani sulle cosce per poi passare ai miei fianchi.
Chiusi gli occhi e mi appoggiai di lato al petto di tae così che potessi abbracciarlo.
Sentii dei passi venire verso di noi e aprii gli occhi di scatto vedendo fortunatamente mio fratello e rosè sedersi sul divano con noi.
<siamo solo noi minnie> rise jongin alla mia reazione e io mi tranquillizzai.
<mi avere messo paura> affermai e guardai male tae.
<non devi ridere> mi imbronciai.
<mi stai sgridando?> chiese.
<si> risposi e lo guardai negli occhi.
Ok si.. Mi piaceva stuzzicarlo ma era così eccitante quando si arrabbiava o si eccitava o qualsiasi altra cosa.
Alzò le sopracciglia e mise una mano sulla mia coscia stringendo.
Sarà la presenza dei due più grandi non fece o disse altro ma quella mano era basta per farmi zittire.
<tra poco si cena, avete fame?> chiese mamma uscendo dalla cucina e sedendosi sul divano insieme a noi riposandosi un pò.
<seojun dove starà questa notte?> chiese a tae premurosa.
<sta da un suo amico domani andranno a scuola insieme> e lei annuì sorridendo.
<se vuoi un passaggio domani per andare a scuola ti posso portare io> si propose mio padre.
<posso andare anche a piedi ma non penso di andarci domani a scuola> disse e io girai il viso per guardarlo.
<avevi detto che ci andavi!> affermai.
In salone entrarono anche i miei zii sedendosi sulle poltrone di fianco il divano.
<ti tengo compagnia> sorrise e io scosso la testa.
<devi andare a scuola! Stai già al limite di assenze> parlai guardandolo.
<come lo sai?> fece confuso, non parlava praticamente mai della scuola.
<l'ho chiesto a jungkook> risposi... Ok probabilmente non dovevo dirglielo, finirà per sgridare kook così che non mi dirà più come sta andando a scuola.
<ci andrò ad una condizione!> disse e io annuii.
<quale?> chiesi.
<se vuoi sapere una cosa la chiedi a me> affermò.
<come so che non mi stai mentendo?>
<non lo farò, ma non mi piace che chiedi a kook per tenermi d'occhio> fece e io sorrisi acconsentendo.
In quel momento sentivo lo sguardo dei miei zii su di me, o meglio su di noi.
Non stavano dicendo nulla ma sapevo che avevano passato tutto il pomeriggio a parlare con i miei.
Lo stesso sguardo continuò per la cena e lo ritrovai la mattina dopo a colazione quando scesi insieme a tae.
Ci salutarono dandoci il buongiorno e noi ricambiammo.
Non era cattivo il loro sguardo, ci stavano solo squadrando magari per capire qualcosa che probabilmente nemmeno loro sapevano.
<sei sicuro che non vuoi un passaggio?> domandò papà a tae e lui scosse la testa.
<non preoccuparti, vado a piedi> sorrise.
<ti posso accompagnare io? Vengo a piedi con te> già sapevo la sua risposta e lo precedetti <mi fermo prima> dissi.
<all'Accademia!> continuai e finalmente annuì.
Sapevo si preoccupasse soprattutto di lasciarmi da solo nella parte povera e a piedi, per questo assecondai le sue preoccupazioni e uscimmo.
<ci vediamo dopo> sorrisi e lui si abbassò per baciarmi le labbra <studia!> lo ammonii e rise allontanandosi mentre io tornavo indietro.
La cosa buona di avere i parenti a casa è che potevo usare queste mattine per non fare nulla dato che potevo saltare scuola.
Dato che la mia è una scuola privata potevo saltare tutti i giorni che volevo dato che a fine anno c'è un'esame da superare che comprende tutte le materie.
Tornai a casa e diedi il buongiorno ai miei cugini che incontrai proprio all'ingresso, stavano scendendo le scale, sicuramente erano diretti in cucina.
<taehyung dov'è?> domandò minjung e io quasi mi stupii di questa domanda.
<non ti faceva schifo perché è gay come me?> domandai retoricamente e lo vidi stare in silenzio non rispondendo alla domanda.
<comunque è appena andato a scuola> spiegai e li seguii in cucina dai nostri genitori.
<jimin vai a prendere tae a scuola?> domandò mamma e io mi ritrovai ad annuire, mancava poco meno di un'ora e sarebbe uscito.
<mi raccomando..> disse per poi guardarmi severa.
<zia se ti preoccupi possiamo andare noi con jimin> propose minjung e io sperai mamma non accettasse ma invece la fortuna non giocava dalla mia parte.
<gli abbiamo detto che va nella mia scuola.. Non voglio che gli zii se la prendono ancora con te e papà perché tae non è come noi> dissi e mamma mi accarezzò il viso per calmarmi.
<non se la prenderanno, gli spiegheremo tutto quando voi uscite ok?>
<va bene> sorrisi e lei ricambiò <andiamo> dissi ai miei cugini e subito dopo uscimmo diretti alla scuola di tae.
SCUSATEMI PER IL RITARDO DEL CAPITOLO*-*
Spero il capitolo vi sia piaciuto!!❤
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GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO ¦vmin¦
FanfictionPark jimin, ballerino di danza classica in una prestigiosa e ricca accademia. Kim taehyung, skaters a capo di una delle bande più conosciute per la loro attitudine alla violenza. questa storia contiene: •linguaggio scurile •violenza verbale e fisic...