36. XXVIII Chapter

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«Dormi piccolo» mi sussurrò tendendomi il braccio avvolto a sé «al tuo risveglio mi troverai qui, accanto a te»

Chiusi gli occhi, ero sfinito.

Un'altro mese passò in fretta e noi due sembravamo sempre più innamorati l'un dell'altro, ogni giorno di più. Era una sensazione stupenda il fatto che ci fosse qualcuno che tenesse a te per quello che sei, che ti amasse incondizionatamente e, in un certo senso, mi sentivo protetto. Non avevo mai provato una cosa simile e provarla giorno per giorno, sempre più intensamente mi faceva stare bene, era tutto perfetto. Forse troppo perfetto.
Gli esami di Louis andavano alla grande. Anche se era stato bocciato un anno i suoi voti balzavano tra i più alti dell'istituto ed era entusiasmante vederlo così soddisfatto. Avrebbe fatto strada, lo sapevo.

Ormai eravamo arrivati alla fine di maggio, io oramai avevo terminato il mio anno scolastico ed ero pronto per affrontare l'estate, sarebbe stato divertente e mi incuriosiva il pensiero di cosa avremo fatto una volta che Louis avrebbe finito gli esami. Sarei stato con lui ventiquattro ore su ventiquattro e, se dovevo esser sincero, non vedevo l'ora.

«Vado mamma» esclamai mentre scendevo dalle scale, sarei andato a casa di Louis, avremo passato una serata insieme, era da tanto tempo che non stavamo un po' di tempo completamente da soli. I suoi erano andati fuori città, molto probabilmente per una cena come quella di settimane fa.

La sua macchina era già arrivata e lui era in piedi, pronto ad accogliermi con la propria grazia che mi persuadeva in una maniera indecifrabile.
Quello era il mio uomo.

«Buonasera piccolo» mi avvolse in un abbraccio, era difficile descriverlo, sembrava strano, quasi preoccupato per qualcosa. Si staccò da me, mi guardò con i suoi occhi color turchese e mi stampó un bacio rassicurante.

«Tutto bene?» chiesi mettendo le mani intorno al suo collo, non volevo staccasse i suoi occhi da me.

«Certo» sorrise «dai andiamo» salimmo in macchina e ci dirigemmo verso casa sua.

«Le pizze saranno qui a momenti, vado a cambiarmi, i soldi sono sopra al mobile in cucina» mi sorrise e, avvicinandosi al mio orecchio sussurrò con voce lieve «non scappare» accennando un sorriso divertito.

Le pizze a distanza di qualche minuto arrivarono e in poco tempo ci trovammo a parlare del più e del meno e a discutere su che film guardare.

«Mi piacerebbe un horror» mormorò

"Oh no"

«No ti prego, guardiamo una commedia»

«Allora un film fantastico»

«Ma sono orribili! Guardiamo qualcos'altro»

«Hai vinto tu. Scegli prima che cambia idea»

Tirò fuori un porta dvd pieno zeppo di dischi.
"Mmh"

«Questo» indicai un film con un lungo titolo. Non avevo idea di cosa fosse.

Ci sedemmo sul divano con l'obbiettivo di guardare quel maledetto film senza interruzioni dovute a 'effusioni amorose'. Sarebbe stato difficile.

«Vuoi qualcosa da bere?»

«No grazie»

Mise il suo braccio intorno a me ed io mi appoggiai alla sua pancia, come successe tempo fa, quando ancora nessuno sapeva di noi, ci nascondevamo dietro agli specchi e, sinceramente, un po' mi mancano quei tempi.

«Cos'hai?»

«Niente, sto solo pensando Louis» mormorai con un mezzo sorriso.

«A cosa di particolare?» chiese, il suo volto si fece più pensieroso e il sorriso di prima scomparì per dar spazio ad una bocca perplessa, ansiosa.

«A come siamo cambiati» restai fisso sui suoi occhi. «A come è cambiato tutto».

«Spero in modo positivo» mi accarezzò la fronte con la mano che prima era appoggiata al divano. «Spero di renderti felice Harry, lo spero tanto perché tu mi stai rendendo l'uomo più fortunato e appagato del mondo»

«Oh Louis» le lacrime incominciarono a scendermi, una dopo l'altra. Era possibile che io stessi rendendo felice il mio ragazzo? In che modo l'avevo fatto? Oh Louis, ti amo così tanto.

«Andiamo a vivere insieme Harry»
«Solo tu ed io»

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora