10. II Chapter

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Dimmi che non sta parlando con me. Dimmi che non sta parlando con me.
Mi girai verso la finestra per simulare di non averlo sentito.
Una pacca sulla spalla mi travolse del tutto.

«E tu dovresti essere il figlio della Signora Styles». Mi disse con disappunto.

«Mi piace molto tua madre ed è sicura che diventeremo buoni amici»
Si soffermò su 'buoni amici' e accennò un sorriso.

«Dai girati, non ti mangio eh»
Mi girai, non per ubbidire a lui ma per il semplice fatto che dovevo ritornare a casa.
I suoi occhi color azzurro cielo contornato da un blu leggermente più chiaro incrociarono il mio sguardo assai sbalordito dalla bellezza di quest'ultimi, mi alzai per andarmene e mi prese per il polso.

«Eh no, non te ne vai, dobbiamo diventare buoni amici ricordi? Dai sono impaziente di conoscerti»
Cercai di dire qualcosa ma la mia bocca si bloccò tutta ad un tratto.

"Dai cazzo Harry"

Mi sedetti e lui incominciò a farmi domande.

«Allora, come ti chiami Styles?»
Andava di moda chiamare per cognome da queste parti, oppure cercava solo di fare il figo?

«H-Harry, Harry Styles». Risposi balbettando

«I tuoi genitori si stavano guardando Potter prima che tu nascessi? Beh sempre meglio di quei stupidi reality»

"Harry?"

«Vai a scuola domani, giusto? Spero che tu abbia una cartina perché sono sicuro che ti perderai»

«Non ho una cartina e si, domani andrò a scuola»
Dissi diretto, quasi infastidito.

«Ti sei svegliato male questa mattina eh?»
Non risposi.
Ci furono due minuti di silenzio. Incominciò a squadrarmi dalla testa ai piedi, accennò un sorriso a cui non sapevo a cosa facesse riferimento.

«Ma chi ti credi di essere? Tu non sei nessuno, non ci conosciamo nemmeno e ti permetti di ridere di me in quel modo? Non sono stupido e certe cose le vedo»
Perfetto, gli avevo sputato in faccia tutto quello che avevo pensato di lui dal primo momento che l'ho visto. Non potevo più tornare indietro, ora mi avrebbe odiato, avrebbe sparlato di me in tutto il paese ed io sarei rimasto da solo per sempre.

«Scusami, ora vado»
Se ne andò, girò l'angolo e non lo vidi più.
Uscii dal bar furioso e a rendere la giornata altrettanto schifosa fu la cameriera che si mise a rincorrermi dicendo che mi ero dimenticato di pagare.
Ritornai a casa e non mancarono le domande di mia madre.

«Allora com'è il paese? Hai conosciuto qualcuno? La scuola è tanto grande?»

Ore 02,30
Ero ancora sveglio.
Dopo avermi fatto un bagno caldo ero ancora infastidito dal comportamento di quel ragazzo.
Dovevo dormire, il giorno dopo sarei dovuto andare a scuola e, sicuramente, lo avrei trovato anche là.

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora