72. LXIII Chapter

4.1K 360 208
                                    

"Ciao Louis,
Ho deciso di riprendere in mano il diario per l'ultima volta, mi sento in dovere di dirti cosa sta succedendo così se un giorno deciderai di tornare indietro saprai esattamente tutto quello che è accaduto.
Le cose sono andate male, precipitando giorno dopo giorno, non ne so il motivo, il tempo dovrebbe riuscire a ristabilire la vita, la mia vita. Sono passati mesi, molto tempo da quando te ne sei andato e non sono più riuscito ad essere quello di una volta.
Questo non è un addio, noi ci rivedremo un giorno, ne sono certo.
Ma sai, è arrivato il momento di fermare il dolore, di passare la ferita a qualcun altro, io sono stanco di soffrire Louis.
Sono stato al pronto soccorso per due lunghe settimane, a quanto pare qualcuno ha deciso di giocarmi un brutto scherzo, mi ha drogato inconsapevolmente, alla vecchia maniera, quanto stupido sono stato. Jake è riuscito a portarmi in ospedale per tempo, continuavo a sudare, ad avere attacchi di panico e continue allucinazioni.
Quando mi sono svegliato continuava a ripetermi quanto ti cercassi, quanto ti chiamassi nel sogno "Louis sei qui?" non smettevo di dirlo.
Dopo quattordici lunghi giorni, tra esami e quant'altro hanno deciso di lasciarmi andare a casa. Ora sto bene, più o meno.

Non voglio che questa lettera sia un addio perché dovrei riuscire a scrivere qualcosa che tutti possano capire e non ne sono capace, non adesso.

Voglio dirti e, continuerò a ripeterti, quanto ti amo, non è cambiato niente sai, continuo a cercarti, a sognarti, ad immaginarti ovunque.
Ma tu non ci sei.

Ho deciso questo dalla mia vita, ho deciso di darci un taglio perché continuare così non serve a niente, è solo una grande delusione per tutti.
Mia mamma continua a dirmi che un giorno starò meglio, che riuscirò a rifarmi una vita perché sono così che vanno le cose.
Mio padre dice che sono giovane, che sono cotte che passano, amori che se ne vanno.

Ma io ti amo ancora.

Ho provato ad eliminarti dalla mia vita, a cancellarti per sempre, ma non ci riesco.
Io non ci riesco.
Ho provato a cercare qualcuno che mi amasse quanto te, qualcuno per cui valesse la pena vivere, qualcuno che ti stesse vicino, sempre.
Ma non c'è, o almeno, non qui.

Non è colpa tua, tu non centri niente, hai deciso di continuare la tua vita e lo capisco Louis, credimi. Sono io quello sbagliato, quello che si affeziona alla gente, quello che sta male e mi merito tutto questo.

Starò bene Louis, non devi preoccuparti, so quello che faccio e questa è la decisione migliore, ne sono certo.

Prima che vada, promettimi che ti guarderai sempre le spalle, che continuerai come hai sempre fatto, che andrai a trovare tua madre, ti vuole così bene Lou.

Ricordi come hai finito la tua lettera?
"Per sempre nel mio cuore"
Vale lo stesso per me, ti amo e ti amerò per sempre. Addio Louis.


Appoggio il diario nella terra che riveste l'intero bosco.
I rumori della foresta mi intimoriscono sempre di più, i ricordi di quell'uomo si fanno sempre più vivi ma non voglio girarmi, continuo ad avanzare fino ad arrivare in quel maledetto precipizio. È rimasto tutto come l'altra volta, il mare è più mosso del solito e il tempo e nuvoloso.
Dal garage sono riuscito a prendere un vecchio peso da quindici chili e per mia fortuna anche una corda. Dovrebbero bastare per non farmi salire in superficie.
Mi asciugo le lacrime con la manica della maglietta, fa troppo freddo per svestirmi.

Preparo il tutto e do un ultima occhiata al paesaggio, dall'altra parte riesco a vedere un piccolo cucciolo di lupo, sono rari da queste parti.
Sento qualcosa dietro di me, è lontano ma percepisco i rumori, trasalisco appena lo sento più vicino.

Mi volto pian piano, forse è solo il vento.
«Harry» i suoi occhi mi fanno scorrere un brivido lungo la schiena.
Louis.

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora