94. LXXXV Chapter

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«È andata bene» sono piuttosto contento di come è andata la giornata, ho avuto il mio spazio e nessuno si è permesso di tartassarmi l'anima per tutte le lezioni, spero che i prossimi giorni proseguano bene senza ulteriori complicazioni.
«Sei riuscito a trovare le classi?» vorrei tanto ci fosse anche lui a scuola, il tempo passerebbe più velocemente e sarebbe tutto più semplice.
«La scuola è grande, Niall mi ha dato una mano» evito di raccontare tutti i dettagli, quando vado a casa devo incominciare a farmi gli schemi e preparare una bozza della preparazione per il test.
«Chi è?» lo sento irrigidirsi, dovrebbe starsene tranquillo, è normale che mi trova degli amici.
«È gentile, si è offerto di darmi una mano i primi giorni. Va tutto okay, credimi» non dovrebbe preoccuparsi, non di queste cose almeno.
«Helen ti ha preparato il pranzo» annuncia.
«Tu non resti?» chiedo, speravo potessimo stare insieme anche solo per un ora.
«Ho già mangiato in ufficio» guardo l'orario, sono quasi le due del pomeriggio «e poi tra un po' devo ripartire» non so se riuscirò ad abituarmi a vederlo così poco durante il giorno. In quest'ultimo periodo stavo con lui ventiquattro ore al giorno e avrò nostalgia per un po' di tempo.
«Un giorno di questi andiamo a comprare il vestito per la cena, tutti indossano qualcosa di elegante e tu non hai niente» mi fa notare, ha ragione, solo in poche occasioni mi sono vestito formale.
«Viene anche Beth?» Quasi il nome mi si strozza in gola.
«Lo sai, deve venire» sapevo la risposta ma la speranza è l'ultima a svanire.


* * *

Quando Louis se ne va aiuto Helen a pulire la cucina stracolma di pentole da lavare, questa donna non si stanca mai, mi ricorda tanto mia nonna, sempre pronta ad aiutare i propri nipotini e a dargli tutto quello che volevano.
«Il pranzo era ottimo» mi complimento, è veramente tanto brava e meriterebbe di andare a lavorare in qualche lussuoso ristorante, è un dono che non dovrebbe lasciar scappare.
«Grazie caro, sono contenta ti sia piaciuto» il suo sorriso potrebbe benissimo illuminare una cittadina, è così solare e felice, sono invidioso della sua voglia di vivere.

Salgo le scale per andare in camera, devo assolutamente portarmi avanti con il programma.
«Oh guarda chi c'è» vedo Beth sulla soglia, è davanti alla sua camera a braccia conserte e mi fissa con disapprovazione.
«Ciao Beth» la saluto gentilmente, sono pronto a chiuderle la porta in faccia appena entrerò in camera.
«Louis dov'è?» mi chiede, vorrei non risponderle ma sto cercando di essere più comprensibile possibile.
«È ritornato in ufficio» "perché lui lavora a differenza di altri" vorrei aggiungere.
«Peccato, vorrà dire che uscirò a fare shopping da sola» dice «beh con la sua carta di credito ovviamente» emette un risolino simile ad una presa in giro. So come rispondere per non darle il piacere di aver "vinto".
«Ah divertiti allora» le sorrido in faccia e mi dirigo in camera sbattendo non troppo violentemente la porta.
Finalmente posso dedicarmi allo studio in pace, senza troppe distrazioni.

* * *

Quando finisco penso alle parole di Beth, Louis andava a fare shopping con lei? L'idea mi fa salire il vomito, non riesco ad immaginarli mano nella mano a ridere e scherzare indicando i manichini dei negozi. Nonostante lei sia bella, alta, bionda e con degli occhi molto intensi devo dire, non riuscirei ad essere felice, insomma è normale, sono io quello che ama Louis, non lei.
Essere venuto qui è stato forse un po' egoista, non ho pensato ai drammi che sarebbero venuti fuori, a Helen che avrebbe dovuto occuparsi di un altra persona e a Louis che ora deve mantenere anche me.
Sono confuso, nel profondo so che questa è la decisione più giusta e che probabilmente riusciremo a trovare un compromesso ma ho l'impressione di essere di troppo, di essere arrivato come un "rovina feste".
Vado alla finestra e mi appoggio al termosifone bollente che mi ricorda di quando ero piccolo, ci stavo davanti ore e ore con una tazza di the mentre guardavo i cartoni animati, è uno dei ricordi più lontani che ho.
Il tempo fuori è grigio e in lontananza riesco ad intravedere il London Bridge, sarebbe bello riuscire ad andarlo vedere con Louis ma chissà quando avrà tempo per me. Il vento va e viene e la gente per le strade corre in fretta e furia non prestando nemmeno attenzione alle regole stradali.
Mi distendo sul letto, mi prometto di aspettare Louis ad occhi chiusi senza addormentarmi.

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora