42. XXXIV Chapter

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Corro per il bosco, corro senza sosta, corro per scappare. Mi sta inseguendo, mi rincorre e non si ferma, incomincio a stancarmi, ad affaticarmi, rallento, cammino. Mi giro, non c'è nessuno, l'ho seminato, sono libero. Sento un aria strana lungo il mio collo, mi volto, è lui, tutto nero, mi prende con le sue mani gelide e piene di terrore, le sento sul mio corpo, urlo per farmi sentire, qualcuno mi aiuterà.
Sento una voce provenire da lontano, una voce familiare, finalmente qualcuno è venuto a salvarmi.

«Ehi Harry» la sua voce mi riportò piano piano al mondo reale «Harry, sei tutto sudato» mi fece notare preoccupato «Stai bene? Ti porto un bicchiere di acqua» la mia bocca non era ancora in grado di parlare, ero li con il corpo ma con la testa ero avvolto nell'incubo, era la prima volta che facevo questo tipo di sogni, non sapevo bene cosa significasse, se una provocazione, se un avvertenza o se era per la mia infinita paura di quello che ci stava tenendo d'occhio, di quello che anche in quel momento poteva essere fuori, vicino alla finestra, a fissarmi.

«Harry cos'è successo? Cos'hai sognato?» chiese porgendomi il bicchiere tra le mani ancora tremolanti e sedendosi nei bordi del letto.

«Niente» la mia bocca incominciò a balbettare qualcosa di simile «Solo un brutto sogno» cercai di rassicurarlo quando nemmeno io lo ero.
Si voltò verso la finestra come per intravedere il sole riaffiorare tra le tende, spostò lo sguardo sull'orologio «C'è il sole, la cerimonia si svolgerà con successo» disse fra sé e sé. Merda, la cerimonia, ne ero completamente dimenticato, tutti quei giorni erano passati così velocemente accanto a lui che non mi resi conto di quanto il tempo passasse al suo fianco. Avevamo passato dei giorni stupendi, Louis mi aveva addirittura aiutato con i preparativi insieme a sua madre e ci siamo divertiti tutti un sacco. Eravamo andati a cena fuori lo stesso giorno, una cena solo io e lui e solo dio sa quanto vorrei ritornare a quella sera. Niente e nessuno ha potuto rovinarci quei splendidi giorno passati tra coccole.
«ti ho appoggiato l'abito sopra alla sedia» ah quasi dimenticavo, mi comprai anche un vestito blu con una cravatta bianca, era stupendo e avevamo litigato su chi lo avrebbe pagato, ovviamente ha vinto lui «Fai con calma, abbiamo tutto il tempo del mondo, ci siamo svegliati in anticipo» mi disse avvicinandosi a me e stampandomi un bacio in fronte
«Già, grazie a me» sussurrai con voce colpevole.

Cercai di scrollarmi di dosso l'incubo, continuavano a tornare tutte quelle figure disorientate e veloci. Non ci pensai più e incominciai a prepararmi. Andai in bagno, mi feci una bella e calda doccia di cui tutti vanno matti di prima mattina, dicono che è rilassante ed è vero. Mi asciugai velocemente nonostante fossimo in anticipo, mi guardai allo specchio e notai il mio sguardo perso nel vuoto, dovevo divertirmi quel giorno e dovevo pensare ad altro, era solo stato un brutto sogno, non aveva importanza.
Uscii e rientrai in camera, indossai prima la camicia bianca, poi i pantaloni blu mare, la giacca e la cravatta. Mi avvicinai al grande specchio verticale che padroneggiava l'intera stanza e controllai che tutto fosse messo bene.

«Sei stupendo amore» Louis era affacciato alla porta, appoggiato con un braccio e gli occhi fissi su di me, indossava ancora i pantaloni della tuta.

«Grazie» dissi imbarazzato con un filo di voce «Devi ancora vestirti» notai cercando di distogliere il suo sguardo dal mio corpo.

«Manca ancora mezzora prima di partire, posso stare qui a guardarti finché mi pare» si avvicinò a me e mi sussurrò un qualcosa come "ti amo" e mi diede un bacio. Poi si svestì e rimase con solo i boxer, io arrossii e mi girai dall'altra parte.
«Ma come? Abbiamo scopato tante di quelle volte che fatico a contare, non puoi esser imbarazzato nel vedermi con i boxer» accennò un sorriso di cui non feci a meno di ridere con lui.

Ci preparammo e mentre stavamo uscendo dalla porta lo bloccai un momento, mi sentivo di ringraziarlo di tutto.
«Louis..»
«Ehi, tutto bene?»
«Si certo, come non potrebbe. Volevo solo dirti che ti amo, ti amo molto Louis. Oggi sarà una giornata dedicata interamente a te, a te come persona, a te che mi hai reso tutto più semplice, a te che mi hai dato tutto ciò di cui avevo bisogno. Beh ecco volevo solo ringraziarti, averti incontrato è stato per me un colpo al cuore, in senso positivo intendo, mi hai dato molto e tutto questo, dall'appartamento ai vestiti che condividiamo non voglio che finisca, non so perché ma mi sentivo in dovere di dirtelo. Ti amo Louis Tomlinson» il mio cuore batteva forte forte, ora mi sentivo molto più leggero, più libero con me stesso.

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora