È quasi surreale vedere tutte queste persone in una città che si, è assai importante ma non pensavo così tanto da portare migliaia e migliaia di turisti al giorno. C'è chi si fa foto, chi si guarda intorno con aria stupita e felice e chi invece, abituato alla solita routine londinese, sfreccia a passo svelto senza prestare molta attenzione. I negozi sono illuminati da cima a fondo e convincono i passeggeri ad entrare e a comprare magari qualche cianfrusaglia da portare alla famiglia come ricordo del viaggio. I bar alle nostra spalle sono tutti affollati ed è strano come siano uno di fianco all'altro, nel mio vecchio paese ce n'era uno a distanza di qualche chilometro e non era nemmeno mai pieno. Ma Londra è Londra, continuo a pensare sia la città ideale per chi vuole incimentarsi nel mondo del lavoro perché offre molti servizi e di conseguenza molti posti lavorativi, è una città ricca di tradizioni e la gente che viene qua non è solo inglese, tutti sono aperti a nuove conoscenze linguistiche e religiose.
«Cosa comprerai a tua madre?» la voce di Louis si fa spazio lungo le grida dei bambini davanti a noi. Non ho proprio idea di cosa regalarle, ci sono così tante belle qui che sicuramente avrò l'imbarazzo della scelta.
«Non lo so, se vedo qualcosa te lo faccio sapere. Tu invece a Johannah?»
«Pensavo ad un album digitale» penso sia una bella idea e mi rammarico di non averci pensato anche io, Johannah sarà contentissima nel vedere foto di suo figlio e sua figlia ogni giorno senza avere il bisogno di sfogliare le pagine.
«Vieni entriamo qui» indica il negozio a fianco a noi, quando entriamo il caldo ci tocca le gelide mani e il viso ormai paralizzato. Mi guardo intorno notando il grande piano di telefonia davanti a me, non ho mai visto così tanti telefoni in vita mia. A distanza di qualche metro sopraggiungono le corsie con tutti i dvd e cd classificati in base all'ordine alfabetico.
«Di qua, vieni» mi stritola il braccio e arriviamo davanti un commesso che ci chiede se abbiamo bisogno d'aiuto.
«Dove sono gli album digitali?» chiede Louis in un modo abbastanza antipatico e grezzo. Il ragazzo moro dagli occhi verdi punta lo sguardo verso di me, spostandolo poi da Louis che gli aveva fatto la domanda.
«Venga da questa parte» risponde gentilmente «su che prezzo vorrebbe stare?» chiede curioso, sicuramente ce ne saranno di mille tipi e tutti con funzioni diverse.
«Mi faccia vedere gli ultimi che sono usciti nel mercato» risponde mantenendo un tono di voce professionale e staccato.* * *
«Non ci metterò più piedi li dentro» dice appena usciti dal negozio.
«Perché? Lo hai comprato alla fine» ben duecento sterline, se i prezzi a Londra sono questi a mia madre potrò comprare forse solo una tavoletta di cioccolato, non ho così tanti soldi.
«Hai visto come ti fissava quello? Se fossi restato li un minuto di più lo avrei preso a pugni»
«Chi?» non ho visto nessuno e mi viene da ridere a pensare come sia geloso.
«Il commesso cazzo»
«No, non ci ho fatto caso» rispondo evitando il discorso e incominciando a parlare di qualsiasi altra cosa «Entriamo in quel negozio laggiù» indico la porta d'entrata di un negozietto neanche tanto grande, da quello che vedo vende roba casalinga e penso che a mia madre piacerebbe qualcosa da tenere in casa e magari utile quotidianamente.
Entriamo e ci dirigiamo alla prima sfilza di prodotti per la casa: frullatori, macchinette del caffè, centrini, posate, tovaglioli, piatti, tutto è disposto in ordine e passerei qui l'intera giornata.
«Vuoi veramente comprare queste cavolate?» si lamenta sghignazzando «è Natale, merita qualcosa di più bello»
«Ha un ossessione per la fotografia» ammetto, me ne ero dimenticato.
«Perfetto! Comprale una macchina fotografica!» sbraita per tutta la corsia, mettendo a disagio i poveri commessi costretti a lavorare anche nel periodo natalizio.
«Si, appena avrò i soldi. Per ora mi limiterò a regalarle qualcosa di più economico» non ho ne un lavoro ne dei genitori che mi mandano soldi ogni mese, non ho niente con me e spero che questa situazione cambi in fretta.
«Gliela compro io Harry, veramente non ho..»
«No! Non voglio, è come se non le avessi messo niente di mio e mi sentirei egoista»
«Metti i soldi che riesci, il resto lo metto io e il regalo glielo diamo da parte di tutti e due»
«Non lo so, io...» sarebbe bello regalare a mia madre qualcosa di cui andrebbe felice per tutta la vita ma non mi piace usare i soldi degli altri, è una cosa che ho sempre odiato fare.
«Dai, andiamocene di qui»
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Obsession || Larry Stylinson
FanfictionSiamo in una società dove il giudizio degli altri conta più di quello nostro. Siamo in una società dove l'omosessualità è considerata un reato. Siamo in una società di tradizionalisti contrari ai cambiamenti. Sono convinta che il vero amore esista i...