113. XCVVIV Chapter

1.6K 149 22
                                    

Caro Louis,

Da quando me ne sono andato non dormo più.
Sono dimagrito, parecchio, ma questo non è importante.
Mi manchi.
Mi manchi tantissimo.
Non so nemmeno più da quanti giorni sono tornato a casa, allontanandomi completamente da te, dalla tua vita. Penso qualche settimana, forse un mese.

Ogni giorno, quando vedo la nostra foto insieme, qualcosa mi logora dentro, mi logora il cuore, Louis. Tutto questo mi sta distruggendo ma mi sta bene, è colpa mia, sono io che ho rovinato tutto.
Sai, ho ricominciato a bere, so che non è giusto e che nell'altra lettera ti avevo promesso che non avrei più fatto cose del genere, ma veramente, non ce la faccio più a sopportare tutto questo dolore.
Ricordo quando a Londra stavi sdraiato sul divano a guardare la televisione. Ti fissavo per così a lungo, Louis. Pensavo a quanto io fossi fortunato, a quanto fossi fortunato ad avere una persona che mi amasse così tanto, eri bellissimo, di una bellezza che non si può spiegare a parole, sei una delle persone più fantastiche e coinvolgenti che io conosca e sono fiero di averti conosciuto.

Non ho idea di come tu stia prendendo questa situazione, Johannah dice che stai bene ed io per quanto vorrei crederci non ci riesco.
Non voglio credere che tu stia bene, so che non è la verità.
Ti conosco Louis, so che sei forte, forte a tal punto da riuscire a lasciare la persona che ami perché è la cosa più giusta, perché è la scelta "migliore". Ti ammiro per questo.

Certe volte mi fermo a pensare a cos'è la felicità e, sai, non sono ancora riuscito a rispondermi.
Penso a noi due, abbiamo vissuto momenti così brutti da annullare ciò che abbiamo trascorso insieme, siamo stati bene per poi stare male e mi chiedo se la felicità non sia solo un momento della vita, un momento passeggero. È triste da pensare ma riflettendoci è l'infelicità ad essere la protagonista della nostra vita, tutti quei stati morali, la tristezza, la solitudine, l'ebbrezza, la stanchezza, sono tutti momenti della vita e anche la felicità lo è.
Fa male pensare di poter aver ragione su questo, sei condannato ad una vita che non è quella che vorresti, le favole dicono tutt'altro, le favole insegnano a raggiungere i propri obbiettivi, a demolire i cattivi, a vivere felici e contenti, per sempre.

Non c'è giorno che non pianga, perfino adesso non riesco a trattenere le lacrime. Sto così male Louis, vorrei solo vederti, vorrei solo dirti addio per l'ultima volta. Ma alla fine è giusto così, è colpa mia, lo è sempre stata fin dall'inizio, non dovevo permettere che mi portassi a Londra, tutto questo non sarebbe successo e ora avremo una relazione a distanza, una storia più stabile e sicura.

Sono stupido, sono così stupido, Louis.
Ti chiedo ancora scusa per tutto quello che ti ho causato, ho preteso che tu cambiassi vita, che mandassi via Beth e che facessi coming out con il tuo datore di lavoro. Ho sbagliato io e mi vergogno per questo.

Sai, ora sto cercando un lavoro qui in zona per permettermi una macchina. Tua madre ha detto che posso usare la tua, quella che usavi quando eri qui. Johannah è così gentile, Louis, ma non posso accettarla, ho bisogno di staccare ogni ricordo da te e appena ne avrò la possibilità lo farò, cambierò casa e andrò a vivere da solo, in campagna.
Voglio spegnere l'interruttore con tutto questo, non voglio più trasmettere le mie paure con gli altri, loro non devono essere tristi per me.
Vorrei che riusciste a vivere senza pensare a me.
Io me la caverò, in un modo o nell'altro.

Continuerò comunque a scriverti, sono contento di poterti raccontare le mie giornate.
Spero che tu stia bene.
Lo spero così tanto, Louis.
Ti amo, ricordalo.

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora