99. XC Chapter

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La settimana finì e il venerdì sera arrivò presto. Louis è sul divano, accoccolato sotto la coperta leopardata che Helen comprò un paio di giorni fa', Beth è sulla poltrona con il laptop in mano, è tutta struccata e per poco non la riconosco, è così strano come un po' di trucco possa cambiare drasticamente la bellezza esteriore di una persona.
«Non c'è niente da guardare» continuo a girar canale da almeno mezz'ora, non trasmettono nessun film o documentario che mi interessi.
«Questo vuol dire che presterai attenzione solo a me» ribatte Louis a fianco a me, forse ha ragione, non stiamo quasi mai insieme come una vera e propria coppia e mi piacerebbe passare del tempo con lui come ai vecchi tempi.
«Louis!» urlo all'improvviso senza neanche preoccuparmi che potrei disturbare gli altri «Mia madre sarà su tutte le furie! Non l'ho mai chiamata questa settimana!» cerco di mantenere la calma, e se è successo qualcosa? Perché non ha mai provato a chiamarmi?
«Vuoi il mio telefono?» chiede, ricordo solo ora che il mio cellulare è di sopra in carica.
«Si, per favore» mi indica il mobiletto del salotto, riesco ad intravedere il telefono così mi alzo e lo raggiungo in fretta.
«Vai di là» dice Beth seccata ed io obbedisco per evitare ulteriori problemi.

                                *       *       *

Appena il cellulare incomincia ad avviare la chiamata mi sento gia più tranquillo, dopo un paio di squilli la voce di mia madre rimbomba in entrambe le orecchie.
«Harry! Sei tu?»
«Si mamma, sono io, scusa se non ti ho chiamato prima, questa settimana è stata un inferno, devo ancora abituarmi a questo posto» mi manca così tanto, non vedo l'ora di andare a trovarla.
«Oh tesoro non preoccuparti, qui va tutto come al solito, nulla di cui preoccuparsi. Hai conosciuto amici nuovi?»
«Si, Niall, mi ha offerto di aiutarmi le prime settimane, la scuola è grande ed è facile perdersi» smorzo un risolino, ormai dovrei essere abituato ai cambi di scuola.
«E li a casa? Louis come sta?» mi fa piacere che si preoccupi anche di Louis, è bello perché è come se fossimo una grande ed unita famiglia.
«È sempre pieno di lavoro ma tutto sommato sta bene, è solo un po'...» cerco di non far riferimento a Beth «..stanco ecco»
«Harry, Johannah me lo ha detto...» sono confuso ma subito dopo capisco di cosa sta parlando «Lei com'è?»
Dovrei cercare di usare aggettivi idonei alle conversazioni con mia madre ma non ne trovo, insomma è difficile parlare bene di quella donna.
«Odiosa, fastidiosa, antipatica, non le sto simpatico e fa di tutto per farmelo capire. Pensa, per poco me ne ritornavo a casa per colpa sua. È insopportabile, davvero mamma»
Scoppia a ridere ed io ricambio sforzando di non mostrare nessun tipo di arrabbiatura.
«Ah tesoro, vedrai che andrà tutto per il meglio, abbi pazienza e cerca di assecondarla»
«Ci proverò ma non ti assicuro niente» rido, «Ci sentiamo la prossima settimana, ora devo andare, ti voglio bene» è forse una delle prime volte che glielo dico a voce, non sono mai stato bravo ad esprimere i miei sentimenti, essere venuto qui mi ha fatto aprire un nuovo mondo e sento il bisogno di non perdere le persone che amo di più.

                               *        *        *

«Fatto?» mi chiede Louis quando mi distendo a fianco a lui, sembra strano, triste.
«Si, stanno tutti bene per fortuna» sorrido e cerco con lo sguardo Beth che sembra essere sparita nel nulla.
«Cosa ti ha detto la mammina?» la sua voce tuona in tutto il salotto appena ritorna dalla cucina con una tazza di the e latte.
«Ora ti importa qualcosa?» anche se la domanda che mi ha posto è sarcastica voglio cercare di assecondarla, devo fare così.
«Oh no, non farti strane illusioni. Speravo dovessi ritornare a casa» guardo Louis che fa un faccia ormai esasperata e poi ripongo lo sguardo verso Beth che mi guarda con aria divertita.
«Ma ti senti? Sei una bambina» in questo momento capisco che la guerra sta per iniziare.
«Sono molto più matura di te» fa un sorrisetto compiaciuto «E intelligente anche»
«Piuttosto stupida direi» ribatto.
«Ah si? E sentiamo, perché?»
«Potrei stare qui tutta la notte. Gia dal fatto che tu ti accontenta di vivere una vita piena di soldi senza mai provare a cercare qualcuno che ti ami davvero è da imbecilli. Non hai e non avrai mai niente in mano, non ti farai una tua carriera perché sarai troppo abituata a vivere sulle spalle degli altri, non riuscirai ad amare perché sarai troppo presa a criticare chi ti circonda. Ti basta?» È come se un enorme peso mi si sia tolto dallo stomaco.
«Pensi davvero che tutto questo durerà per sempre? Pensi che voi due starete insieme fino alla fine dei vostri giorni? Andiamo, siamo realisti, tutto prima o poi finirà, nel bene o nel male e quando perderai qualcosa, anche la minima cosa starai male e tutto il mondo intorno a te ti distruggerà perché sarai troppo fragile. Pensi che essere venuto qui cambierà le cose? No, niente affatto. Sei tu che credi nelle favole, sei tu quello stupido, non io» prima ancora di rendermene conto sto salendo le scale, le lacrime rigano la pelle ormai fradicia e Louis mi sta inseguendo, ha ragione, tutto questo, tutto quello che ho fatto non è servito a nulla perché se Louis mi ha lasciato al primo problema lo rifarà di nuovo oppure chissà, sarò io a commettere qualche errore, qualcuno di noi due farà un passo falso, uno sbaglio che ci renderà instabili, e non voglio stare male ancora, non voglio e non voglio che neanche lui soffra ancora per me.
«Harry!» urla «Harry ti prego!» cerco di girare la chiave della camera ma è troppo complicato, non funziona come a casa mia, qui è tutto più difficile, perfino chiudere una fottuta porta, maledizione. Ci rinuncio e mi siedo sul bordo del letto, non voglio farmi vedere in queste condizioni.
«Harry» quando apre la porta rimane sulla soglia per qualche istante, ha lo sguardo distrutto. «Non farlo, ti prego, non andartene» è la soluzione migliore, questa non è la mia vita, non riuscirò mai ad abituarmi a tutto questo «Perché hai lasciato che interferisse? Stava andando tutto così bene» chiude la porta dietro a sé e si avvicina.
«Non sta andando bene Louis, non è mai andata bene» continuo a singhiozzare e le parole che escono dalla mia bocca sono piene di lacrime, fa così male.
«Ci sarà sempre qualcosa che va male, ci sarà sempre qualcuno pronto a giudicare ed io non ce la faccio» si abbassa fino a che riesco a guardarlo dritto negli occhi, allunga la mano e mi asciuga le lacrime che stanno scendendo rapidamente lungo la mia guancia «Basta» sussurra «Basta» sussurra ancora.
Mi alza il mento e le sue calde labbra si posizionano sulle mie, il sapore salato delle mie lacrime si mescola con quello suo regalandomi sensazioni che non provavo da stamattina. Insieme a lui tutto si annulla, tutto diventa più chiaro e nitido, sembra tutto così semplice.
«Ti amo così tanto Harry»

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora