Quando Helen finisce di raccontarci la storia dell'amore della sua vita che ora è suo marito si congeda augurandoci la buonanotte.
«Sistemerai le valigie domattina, ora andiamo a letto» ci dirigiamo in camera portando lo stretto necessario per la notte: pigiama e spazzolino da denti. La stanza è molto grande, il letto è a ridosso del muro affianco alla finestra. «Il bagno è qui» apre la porta vicino all'entrata della camera, il bagno è più piccolo di quanto mi aspettassi ma molto più grande di quello che avevo a casa mia «Quando hai finito mi trovi a letto»* * *
Adoro Helen, è una donna gentilissima e sono sicuro che andremo d'accordo, la storia di suo marito mi ha lasciato un po' sconcertato, si sono conosciuti ai tempi della scuola superiore e non si sono più lasciati, quando è rimasta incinta di sua figlia lui non ha voluto saperne e l'ha lasciata dedicandosi interamente all'alcool, ha spiegato che è stato un periodo bruttissimo per lei e che non aveva nessuno che le desse una mano. Quando la bambina è nata suo marito è tornato indietro chiedendo perdono e lei lo ha riaccettato in casa. Ora sono felici, la bambina ha ora la nostra età e lavora in città e suo marito si occupa di volontariato andando per scuole a raccontare la sua storia e di come è uscito dall'alcolismo, è bello come la gente possa cambiare in così poco tempo.
Indosso il pigiama e mi lavo i denti, quando esco Louis è gia a letto, sembra già immerso nel sonno. Mi avvicino e mi infilo sotto le coperte scostandogli i capelli davanti agli occhi, è così bello anche quando dorme. È incredibile che sia qui con lui, sto incominciando una vita nuova con persone totalmente differenti da come ero abituato, non so come andrà a finire, se riuscirò a resistere a tutte quelle tentazioni nei confronti di Beth o anche solo riuscire a fare finta di niente.
Mi avvicino al viso di Louis e gli do la buonanotte nonostante lui stia gia dormendo.* * *
La pioggia batte interrotta nel vetro della finestra, devo essermi dimenticato di chiuderla ieri sera, Louis è aggrappato a me e la mano cinge il mio fianco, fa un lamento quando mi alzo dal letto ma non si sveglia, per fortuna.
Ciondolando, arrivo in bagno e mi cambio velocemente indossando una maglietta a maniche lunghe appesa sopra alla doccia e un paio di pantaloni della tuta. Mi lavo il viso ed esco accertandomi che Louis non si sia svegliato.
Quando scendo le scale controllo subito l'orario, solo le nove e quaranta, dalla cucina sento dei rumori, sarà sicuramente Helen, starà già preparando il pranzo.
«Ah, sei tu» quando vedo Beth vorrei correre via e ritornarmene a letto ma è troppo tardi, ormai mi ha visto e non sembra neanche troppo contenta.
«Ciao» la saluto, vorrei fare colazione ma la sua presenza in cucina mi destabilizza.
«Ti stai divertendo?» chiede mentre tira fuori due ciotole dalla dispensa del ripiano sopra «Voglio dire, deve essere bello trasferirsi qui in città da un giorno all'altro» nel suo tono capisco che non è quella la vera domanda, mi limito a dire di si, senza pensare troppo a come controbattere.
«Vuoi i cereali?» chiede versando il latte caldo.
«Si per favore» rispondo, sto cercando di essere più gentile possibile. «Helen dov'è?»
«È andata a fare la spesa, ha detto che avrebbe preparato un pranzo con i fiocchi dopo il tuo arrivo» risponde sbuffando e porgendomi la tazza sul tavolo, ha fatto una cosa giusta per lo meno.
«Cosa pensi di fare qui?» si siede nello sgabello davanti a me.
«Domani incomincio scuola, ho gli ultimi mesi prima di dare l'esame» metto in bocca la prima cucchiaiata di latte e cereali.
«No, intendo con Louis»
«Con Louis?» domando, appoggio il cucchiaio nel tavolo, aspettando di scaraventarmi addosso a lei. È una donna, devo mantenere la calma, non si picchiano le donne, ricorda Harry.
«Insomma sei venuto qui quando già c'ero io» fa un sorriso «due persone sono troppe per una, non pensi?»
«A te non importa niente di lui» ribatto.
«Ah no? Fino a prova contraria sono io la sua fidanzata» spero tanto che Louis arrivi da un momento all'altro, non riuscirei a stare qui da solo con lei un munito di più.
«Tu non sei nessuno» dico «non sei nessuno» ripeto.
«Vedremo..» si alza e se ne va in salotto, dove accende la tv in un programma di televendite.Finisco il latte in poco tempo, sono così nervoso e agitato che potrei andare a fuori e incominciare a correre per tutta la città. Non la sopporto affatto, è odiosa.
«Harry» ho un sussulto quando sento la sua voce, Louis mi guarda con aria preoccupata, farei a meno di parlargliene ma sicuramente vorrà sapere cosa è successo. «Stai bene?» si avvicina allo sgabello ancora assonnato.
«Si, tu hai dormito bene?» chiedo cercando di smaltire la tensione.
«Si, molto direi» mi cinge in vita e mi bacia dolcemente, il nervoso che avevo addosso è misteriosamente sparito. È come una medicina, non saprei che fare senza di lui.
«Ah si, prima che mi dimentica, sabato prossimo ho una cena con i colleghi di lavoro e mi piacerebbe molto che venissi» è così bello e la sua presenza è tutto quello che cerco, indipendentemente da quello che succede all'esterno.-----
Spazio autrice:
È da tanto che non faccio uno spazio autrice, ci tenevo molto a ringraziarvi per tutto quello che mi state dando, spero tanto che la storia vi piaccia mano a mano che la continuo.
Commentate e stellinate, grazie ancora stelline!
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Obsession || Larry Stylinson
FanfictionSiamo in una società dove il giudizio degli altri conta più di quello nostro. Siamo in una società dove l'omosessualità è considerata un reato. Siamo in una società di tradizionalisti contrari ai cambiamenti. Sono convinta che il vero amore esista i...