«Vieni con me» la mia voce trema e le pupille sono dilatate verso quel vuoto davanti a me.
«Non ho voglia Harry, avanti non è niente di pericoloso, non fare il bambino» risponde seccato.
«Non te lo sto chiedendo» te lo sto imponendo, il tono di voce suona più cupo di quanto potessi immaginare, non voglio essere il cattivo della situazione ma non so che fare, tutto questo è così surreale. Non mi sarei mai aspettato di stare al passo con un strafottente come Jake, e invece eccomi qui, mi ha portato lui a questo limite, è lui che mi ha ridotto così. La mia mente è in totale confusione, non riesco a pensare più a niente, non capisco chi sia quell'uomo di prima, non capisco nemmeno cosa ci faccio qui, non mi riconosco, non sono più quel ragazzo tranquillo di prima. Qualcosa o qualcuno mi sta trasformando e non potrei nemmeno metterci molto per capirne il motivo.
«Dobbiamo allontanarci un po' per prendere la rincorsa» la sua mano avvolge la mia in una forte stretta e quando abbasso lo sguardo noto il suo petto nudo, arrossisco ma cerco di non farci molto caso.
«Perfetto, sei pronto?» mi rivolge uno dei suoi soliti sorrisi ed io deglutisco a fatica, non sono pronto, potrei andare addosso ad un masso e massacrarmi il corpo, potrei annegare, o le onde potrebbero allontanarmi dalla riva rendendo impossibile il ritorno alla terra ferma.
«Basta farti seghe mentali, più ci pensi più vorresti tirarti indietro» i venti secondi seguenti furono di totale silenzio, forse per pensare, forse per dire le ultime preghiere.
«Andiamo» la sua mano tira la mia e in un secondo sento il mio corpo fluttuare nell'aria, la paura dura poco, a farla cessare è l'adrenalina, una sensazione che poche volte ho provato. Dura poco, due secondi dopo mi trovo sotto acqua, all'interno del gelido e blu mare che poco fa ammiravo dall'alto. Non ci metto tanto ad abituarmi al freddo, sono ancora sotto acqua, cerco di trovare la bussola verso la superficie, cerco di fare mente locale. Ad un tratto la mia testa corre verso l'alto e con essa il resto del mio corpo.Respiro a fatica, non avevo mai trattenuto il fiato per così tanto tempo, tossisco e mi guardo intorno. È buio e la luce della luna aiuta abbastanza per vedere dov'è la riva.
Nuoto più in fretta che posso, non vedo Jake nei paraggi, sarà già salito, lo avrà fatto così tante volte che sarà diventato ormai uno stile di vita per lui.Cammino fradicio nella terra asciutta, sono congelato e cerco di ritornare lassù, dove tutto è incominciato.
«È stato divertente?» sghignazza.
«Ho freddo» faccio finta di non averlo sentito parlare.
«Tieni, prendi questo» mi porge un asciugamano già bagnato, deve essersi asciugato lui prima. Prendo i vestiti che prima ho buttato a terra e mi vesto con ancora il gelo addosso. Voglio tornare a casa.
«Hai avuto quello che volevi, possiamo tornare ora?» annuisce mantenendo il sorriso ebete e si dirige verso il bosco. Mi viene in mente quell'uomo, chissà se è ancora li, chissà se mi sta ancora guardando. Al pensiero mi vengono i brividi, odio essere fissato dalla gente.Arriviamo davanti al vialetto di casa mia in silenzio. Non so se ringraziarlo o salutarlo e basta, sinceramente mi ha fatto sentire meglio, non del tutto ma si, più "vivo".
«Buonanotte» dico «e grazie»
Mi saluta con la mano che successivamente mette sul volante.
Entro in camera svestendomi completamente, ho bisogno di una doccia calda, una lunga doccia calda.
Dieci minuti dopo sono ancora sotto l'acqua, i muscoli sono ora rilassati e pronti per dormire, domani ho scuola e incomincerò la solita routine, ripeto a me stesso che è l'ultimo anno dopodiché potrò decidere che fare della mia vita.
Mi asciugo e indosso un pigiama comodo, quel pigiama che Louis metteva quando dormivamo qui, è bello sentirlo così vicino, nella nostra casa.Mi copro e prendo sonno subito.
Il suono di un aggeggio tecnologico suona interrottamente, non è la sveglia.
È il mio telefono.
Apro gli occhi sgranandoli per bene, controllo l'ora, sono appena le tre. Sono le tre di notte cazzo.
«Pronto?»
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Obsession || Larry Stylinson
FanfictionSiamo in una società dove il giudizio degli altri conta più di quello nostro. Siamo in una società dove l'omosessualità è considerata un reato. Siamo in una società di tradizionalisti contrari ai cambiamenti. Sono convinta che il vero amore esista i...