89. LXXX Chapter

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Mi sveglio di soprassalto e guardo subito l'ora, sono le sette e mezza, tra poco dovremo essere arrivati, il cielo fuori è scuro e la nebbia è sempre più fitta. Le nuvole si nascondono tra gli alberi in parte alla stretta strada su cui stiamo viaggiando, non posso credere di essere ormai così lontano da casa.
«Scusa» volevo rimanere sveglio con lui, passare il tempo a parlare per rendere il viaggio meno noioso «Mi sono addormentato» sbadiglio ancora assonnato.
«Non preoccuparti, mi piace fissarti mentre dormi» mi confida «È una cosa che adoro» ammette. Dalla voce intravedo la stanchezza e anche se vorrei dargli il cambio sono sicuro che rifiuterebbe la mia proposta all'istante.
«Tra mezzora dovremo essere arrivati, ho preso una scorciatoia che ci ha risparmiato tempo» annuncia sfregandosi gli occhi, «Helen ha detto che ci preparerà qualcosa di caldo prima di andare a dormire» per un momento mi trovo disorientato sentendo un nome nuovo ma poi mi rendo conto che sta parlando della sua domestica e non rispondo. Sono un po' curioso di conoscerla, chissà se reputa Louis un ragazzo rigido e professionale o un ragazzo simpatico, dolce e disponibile che anche io conosco, chissà qual'è la sua routine giornaliera e se lavora 24h su 24 per lui.
«Ti stai addormentando di nuovo, è meglio che rimani sveglio altrimenti stanotte non riuscirai a riposare» mi accorgo di aver chiuso gli occhi solo quando me lo fa notare, odio i viaggi in macchina e spero che questo sia l'ultimo dal momento che la prossima volta andremo in aereo, spero.
«Raccontami della tua pseudo fidanzata» non vorrei sapere nemmeno mezza parola su di lei ma dovrò conviverci e preferisco avere una minima idea di com'è.
«Intendi Beth?» chiede accigliato «Non c'è nulla da dire» sbuffa.
«Raccontami qualcosa su di lei» lo convinco «Qual'è stata la tua prima impressione quando l'hai conosciuta?» chiedo.
«Intanto non l'ho conosciuta, sono stato obbligato ad incontrarla» afferma «E poi non lo so, non ci parlo molto con lei, non so niente della sua vita»
«Quindi tu le paghi da mangiare e la fai vivere lì e lei viene pure pagata?» sono sconvolto.
«Si, devo andare alle cene e feste aziendali con lei, quando parliamo discutiamo solo di questo»
«Quanti anni ha?»
«venti...cinque o ventisei» risponde grattandosi la tempia, non ha buona memoria.
«È più vecchia di te!» ribatto stupito, non ci posso credere.
«È risaputo da ormai troppi anni che se un uomo va insieme ad una donna più vecchia è un donnaiolo» fa una risata aspra e lo capisco, io personalmente non riuscirei a mentire sulla mia vita privata, passare le giornate con una persona con cui non ho nemmeno un rapporto d'amicizia. È una cosa impossibile sotto il mio punto di vista.
«Vi siete mai...» la gelosia mi assale, so che per lei non prova niente ma non posso non immaginarmeli così...attaccati l'un l'altro.
«Baciati?No! Assolutamente no!» urla, era una domanda stupida lo so ma ora è come se mi sentissi più felice, sono contento che non abbia avuto nessun tipo di rapporto fisico con lei.
«Dormite insieme? Intendo..nella stessa stanza?»
«Beth ha una camera tutta sua di fianco alla camera dove dormo io, odio la sua presenza, figuriamoci se dovesse dormire con me» scoppio a ridere anche se non mi piace l'idea di qualcuno abbracciato sotto le coperte con Louis, è un pensiero che preferisco rimuovere se non voglio vivere con la voglia omicida verso quella donna.
«Fammi indovinare..le hai pure dato la carta di credito» dico «e scommetto che non svolge nemmeno un lavoro reale»
«Fa parte del contratto, tutto quello che è mio è suo» ci avrei immaginato, hanno preso la vita di quella donna e gliel'hanno fatta diventare perfetta, soldi a palate, un appartamento immenso e la possibilità di fare tutto quello che vuole, chi rinuncerebbe?
«Siamo arrivati» annuncia, incomincio ad agitarmi, ho il cuore in preda alle palpitazioni e non so più cosa dire, cosa fare, è tutto così strano.
Guida fino ad un garage sotterraneo, ci sono tutte macchine abbastanza costose, penso siano degli altri proprietari degli appartamenti. Da quello che c'era scritto sul cartello appeso fuori questo palazzo ne ha ben trentasei ed è alto circa trecento metri, con questa nebbia è impossibile vederlo tutto.
«Stai tranquillo tesoro» cerca di confortarmi «Andrà tutto bene e sono sicuro ti troverai meglio di quanto pensi» dice.
Sto per scendere dall'auto quando velocemente mi tira per il giubbotto e mi da un bacio che mi fa momentaneamente dimenticare tutto quello che sta succedendo ora, vorrei ringraziarlo così tanto, lo amo con tutto me stesso e spero che questo trasloco non cambi le cose, morirei anche al sol pensiero di perderlo.

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora