«Ehm no grazie, sto bene così» accenno un sorriso, forse ho fatto male a venire qui, questo non è il mio posto.
«Comunque io sono Elliot» dice il ragazzo a fianco a Jake, sembra gentile.
«Io Christian, ma puoi chiamarmi Chris se ti va» sorride il ragazzo che alla prima ora era seduto vicino a me, lo devo ancora ringraziare per prima, se non fosse per lui Jake si sarebbe incazzato ancora di più.
Si portano alla bocca quella sottospecie di sigaretta e mi chiedono un altro paio di volte se voglio provare. Io rifiuto ovviamente, Louis non sarebbe contento.Finiscono le ore di scuola e io mi avvio a casa dopo aver salutato John, dovrei passare del tempo con lui più spesso, mi manca parlargli della mia vita e di come le cose stiano andando male. È stata la prima persona che si è fatta avanti quando sono arrivato qui e mi sento in dovere di sdebitarmi in qualche modo, glielo devo. Cammino verso casa e sento una macchina rallentare mano a mano che si avvicina a me, sento dei brividi lungo la schiena, l'ultima volta sono stato investito e sono finito in ospedale.
«Ehi tu» la macchina accosta «Harry giusto?» sussurro un sì simile ad un lamento.
«Oggi ti andrebbe di venire al nuovo parco? Ci siamo tutti» propone.
«Si certo, penso di non aver altri impegni» sorrido. Mi fa piacere di uscire ogni tanto, sono sempre chiuso in casa e mi fa bene vedere gente nuova..penso.
Rimette in moto la macchina e mi saluta con la mano, ricambio e continuo la strada verso casa.-giorno dieci-
Scusami se in questi giorni non mi sono fatto sentire, mi è mancato scriverti e spiegarti le vicende giornaliere. Beh intanto oggi è stato il mio primo giorno di scuola, sai lo pensavo più triste, pensavo sarei crollato subito invece è andata diversamente, è stato un bel giorno. Ho conosciuto dei ragazzi, uno dei quali non è tanto simpatico ma forse mi sbaglio, forse non lo conosco bene. Mi hanno portato dietro alla scuola e mi hanno chiesto se volevo fare un tiro di una canna, ho rifiutato, so che a te darebbe fastidio.
Mi manchi Louis, non so come tu faccia a non farti sentire, ogni tanto chiami tua madre? Sono sicuro che gli manchi tantissimo, più di quanto lascia immaginare, devi farti vivo anche solo per un giorno, qui manchi a tutti.
Non so cosa tu stia facendo e dove tu adesso lavora ma sai cosa? Non mi importa, se non vuoi farmelo sapere va bene così, non serve neanche che vada ad indagare. Hai deciso di tagliare corto, di lasciarmi da solo e, capisco che non sia stata una tua decisione ma poteva andare diversamente, non credi? Potevamo lottare, potevamo sconfiggere il male. Non pensi? Certe volte mi stupisco di me stesso, continuo a scriverti con la speranza che un giorno tu ritorna, che tu mi abbraccia forte e mi dica che non succederà mai più, che sei qui e ci resterai per sempre.
Fanculo Louis, fanculo alla vita.
Ma ti amo, lo sai vero?Butto il diario nella scrivania e scoppio a piangere, ancora non ci credo, non è possibile sia successo veramente. Mi ripeto che ora lui è felice, che ora sta vivendo la sua vita e che ora sta bene veramente ma non riesco a concretizzare tutto ciò. Perché deve essere così difficile?
Scendo e vado in cucina a mangiare qualcosa, non ho fame ma vorrei far contenta mia madre di tanto in tanto.
«Tutto bene figliolo?» la calorosa voce di mia madre rispecchia alla perfezione quella della madre di Louis, dovrò andarla a trovare uno di questi giorni, mi manca sentirla.
«Si, tra un po' esco con dei miei amici, spero non ci siano problemi» annuncio, sono sicuro che mi lascerà andare.
«Vai pure» sembra sorpresa ma anche felice, comprendo che non si aspettava mi trovassi degli amici così presto. Beh forse amici è ancora una grande parola, non ci conosciamo ancora.Sono le quattro e mezzo quando decido di uscire, il parco che intendeva dovrebbe essere quello che avevo visto stamattina, quello che non avevo mai visto.
Scorgo dei ragazzi e ci metto poco per capire che sono loro, hanno lo stesso tipo di sigaretta in mano, forse dovrei provare, forse mi farà stare bene..
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Obsession || Larry Stylinson
FanfictionSiamo in una società dove il giudizio degli altri conta più di quello nostro. Siamo in una società dove l'omosessualità è considerata un reato. Siamo in una società di tradizionalisti contrari ai cambiamenti. Sono convinta che il vero amore esista i...