79. LXX Chapter

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«Chi?!»
«J-Jack»
Sento Louis alzarsi dal divano e venire incontro a me, «Fallo entrare» mi ordina.
Apro la porta e gli faccio cenno di venir dentro, è ancora davanti al cancello. Si avvicina barcollando, non ho idea del perché sia qui.
«Ciao Harry» si rivolge con un sorriso diverso dal solito, sembra strano, non saprei spiegarlo. Ha le guance rosse dal freddo, sta tremando.
«Cosa ti è successo?» chiedo, sono preoccupato.
«Niente, volevo solo vederti» sono confuso, Louis è dietro di me ma lui sembra non vederlo, non lo ha nemmeno salutato.
«Hai bevuto?»
«Si, volevo rifare quel gioco che abbiamo fatto a casa mia» evito di girarmi, so che Louis mi sta fulminando con lo sguardo, è stato tempo fa, a lui non dovrebbe importare niente.
«Vuoi un the caldo?» chiedo imbarazzato.
«Sai, mi è piaciuto starti accanto mentre vomitavi quella notte» perché lo sta dicendo ora? Quali sono le sue intenzioni? Non so cosa rispondere, sono esterrefatto.
«Anche dormire con te è stato piacevole» i miei occhi non percepiscono la velocità con cui Louis si avvicina a lui, sta per picchiarlo ma lo fermo, è ubriaco, non sa cosa sta dicendo.
«Non farlo, ti prego» lo supplico.
«Amico, non sono qui per te, stammi lontano» esclama Jake, sembra così tutto strano.
«Dì anche solo una parola e giuro che..» con le mani gli stringo il braccio, non voglio più neanche una goccia di sangue qui dentro. Ne ho già abbastanza.
«Devo parlare con Harry, non con te» ribatte.
«Harry» mi chiama.
«Dimmi» alzo lo sguardo e i suoi occhi sono spenti, non sembra lo stesso Jake, è stanco. Mentre aspetto che mi dica qualcosa l'istinto mi porta ad aggrapparmi a lui, non me ne rendo conto subito, ma è svenuto, probabilmente per il troppo alcol, deve aver bevuto troppo.
«Aiutami a portarlo nel divano, dobbiamo distenderlo» dico a Louis che momentaneamente sembra immobile.
Mi fa cenno di si e lo prende per le gambe, insieme lo appoggiamo sopra al terreno morbido e gli sbottono lentamente la camicia.
«Non vorrai..»
«È tutto bagnato Louis» gli faccio notare.
«Lo faccio io, portami il cambio tu» si offre volontario ma so che non è per essere altruista, è solo geloso che lo tocchi. Il mio Louis.
Salgo in camera e apro l'armadio, avevo un pigiama pesante una volta, spero di trovarlo. Apro i cassettoni e nel penultimo lo trovo, lo prendo e lo porto giù. «Ecco» è riuscito a sbottonare tutti i bottoni, si intravedono gli addominali scolpiti, arrossisco per l'imbarazzo.
«Quando finisco qui andiamo a letto, vatti a cambiare» non riesco a non ridere, mi mancava sentirlo geloso.
Vado in bagno, indosso il pigiama e mi lavo in velocità i denti. Decido di andare a distendermi sul letto e aspettare il suo arrivo. È così inevitabile non pensare a quante cose sono e stanno succedendo in questo periodo, tutto questo, lui, sta completamente travolgendo la mia vita e, lo so dovrei essere più prudente a non soffrire ancora, a respingerlo proprio come ha fatto lui con me ma sento di potercela fare questa volta, sento che posso essere abbastanza forte per resistere a tutto.

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora