Facemmo dietro-front e ci avviammo verso la macchina.
«Muoviti Harry» ripeté Louis svariate volte dopo avermi tirato in avanti il braccio sinistro.
Perché tutta quella fretta? Di cosa aveva paura?LOUIS POV
**Stai lontano da Harry se non vuoi che gli faccia del male** rimbombava nella mia mente come tuoni nella tempesta.
Perché tutto questo? Perché proprio a noi?
Tirai in avanti Harry, dovevamo sbrigarci, dovevamo evitare quel ragazzo, dovevamo scappare da lui.
Salimmo in macchina ancora in preda al panico più totale, accesi il motore e ci avviammo verso casa mia, non tanto distante. Prima di parcheggiare mi assicurai che non ci fosse nessuno nelle vicinanze.
«Scendi e sali in camera» ordinai ad Harry, dovevo proteggerlo ma non sapevo in che modo.HARRY's POV
Arrivai in camera di Louis ancora confuso, mi sedetti sul letto e aspettai il suo arrivo.
«Hai fame?»mi chiese appena entrato, non mi guardava negli occhi, era evidente, era successo qualcosa.
«Louis cosa c'è?»non risposi alla sua domanda. Avevo il diritto di sapere cosa stesse succedendo, immediatamente.
«Non capisco, cosa dovrei avere?»sembrava un bambino, non lo sopportavo, non in quel momento. Alzai le sopracciglia per indicare che non ero idiota.
«Va bene, vado a casa» risposi alzandomi dal letto. Si girò di scatto e mi guardò negli occhi.
«Non andartene» disse. «Stai qui, ti prego» supplicò.Non ne sapevo il motivo ma dovevo fidarmi di lui. Non voleva dirmi niente e un motivo ci sarà pur stato. Volevo credere che fosse qualcosa di inutile da sapere, che avrebbe sprecato solo fiato. Volevo crederci ma ero consapevole che stesse succedendo qualcosa. Lo sapevo.
Sua madre era a mangiare fuori con delle sue amiche e Louis propose di ordinare due pizze e guardarci un film. Accettai, d'altronde cosa potevo fare?
Ordinò due pizze con il salamino piccante e lo aiutai a decidere il film da guardare. Facemmo ad estrazione e uscì Twilight, il primo capitolo della saga, era carino.
Si, per gli etero.
Da quello che potevo ricordare dall'ultima volta che l'avevo visto è che c'era la ragazza che si innamora di un vampiro e intraprendono insieme una serie di vicende non tanto piacevoli. Poi si aggiunge un altro ragazzo, licantropo se non sbaglio.
L'atmosfera in casa era stupenda, romantica e piena d'amore. Si prevedeva una bella serata, solo io e lui.
«Sono arrivate le pizze»urlò Louis dal piano di sopra, «I soldi sono nel tavolo, in cucina»Presi le pizze e le portai nel tavolino davanti al divano, accompagnato da due bicchieri di vetro con dentro dell'acqua ormai tiepida.
Scese dalle scale abbottonandosi la camicia appena messa, il suo odore si sentiva fino a dove ero io, vaniglia, amavo la vaniglia.
Stavo insieme a lui da ormai più di un mese e non mi rendevo conto di quanto stupendo fosse.
Si piegò per accendere il lettore DVD ed io rimasi li, a guardarlo, abbagliato da quella inebriante bellezza.
Si alzò e si sedette sul divano, i secondi passavano ed io continuai a fissarlo.
«Harry, tutto bene?» chiese appena se ne accorse. Sembrava preoccupato ma non doveva esserlo, volevo che questa serata fosse dedicata a noi due, non volevo ci fossero problemi o ulteriori preoccupazioni.
«Sei così bello amore» quelle parole fuoriuscirono dalla mia bocca senza chiedere il permesso. Lui sorrise ed io mi imbarazzai.
«La pizza si raffredda, mangiamo» distolsi lo sguardo, i suoi occhi divennero più lucidi del solito, come se fosse sorpreso da quell'affermazione, sussurrò un «Grazie Harry» e aprì il cartone della pizza.
Non feci nemmeno caso al film, ero troppo concentrato a sentire il suo respiro, era così eccitante.
Ma cosa stavo dicendo?
«Stai bene qui? Intendo, ti stai trovando bene in questa città?» tutto ad un tratto si girò verso di me, poggiò il trancio di pizza sulla scatola e incrociò le mani in attesa di una risposta.
«Io, mi trovo bene, si» risposi in modo molto generico. Ad un tratto sentii la mancanza della mia vecchia vita, della mia migliore amica, della mia ex ragazza. La nostalgia mi pervase ma ci volle poco per capire che la vera vita, la vita che ho sempre voluto è qui, e la sto vivendo adesso.E lui era la mia felicità.
Si girò felice della mia risposta e riprese a mangiare il suo ultimo trancio.
Finimmo la pizza quasi contemporaneamente.
Mi guardò sorridendo con le sue sottili e vellutate labbra.
Alzò il braccio destro e lo mise nella mia spalla destra, mi sentivo al sicuro, stavo bene, finalmente. Mi sdraiai sulle sue gambe e rimasi a guardarlo mentre lui era assorto nel film quasi giunto a metà.
Abbassò lo sguardo e lo spostò sul mio ancora assorto da tale bellezza.
Perché ero così stupido?
«Cos'hai?» chiese sogghignando.
Non risposi, appoggiai il gomito nel divano e rimasi a guardarlo.
Erano minuti intensi.
I miei occhi verdi smeraldo contrastarono i suoi color cielo.
Chinò la faccia e mi diede un bacio a stampo, la mia visuale si spostò sulle sue labbra e gli diedi un'altro bacio.
La passione prese il controllo e le nostre labbra incominciarono a contorcersi fino a far male, le mie morsicarono le sue lentamente e lui continuò a giocare con la lingua facendo un tipo di caccia al lupo. Ci guardammo ancora una volta, mi alzai dal divano, mi sedetti sopra di lui facendo cadere i bicchieri di vetro e lasciando mille schegge per terra.
«Andiamo di sopra» disse prendendo fiato.
Ci alzammo senza smettere di baciarci, andammo addosso al muro quando ancora le nostre labbra erano in preda all'eccitazione, trovammo la via verso le scale, entrammo in camera andando a sbattere contro la porta.
Incominciai a sbottonare la sua camicia partendo dal bottone in alto, mi mise le mani nei capelli stringendole tra la mia testa. Arrivai all'ultimo bottone, mi spinse sul letto, chiuse la porta, si sfilò la camicia e si mise sopra di me. Le mie mani graffiarono la sua schiena vellutata come quella di un bambino, mise le sue nei miei fianchi e in un paio di minuti mi tolse anche la mia maglietta, continuammo a baciarci senza sosta, le nostre lingue non erano ancora esauste e ci incitarono a continuare.
«Ti voglio» disse ansimando, la sua voce era per me una sinfonia.
Slacciò la mia cintura dei pantaloni ed io strinsi le mie braccia contro i suoi fianchi, le labbra continuavano a giocare e potevi sentire il suo naso sfiorare le mie guance, le nostre scarpe si tirarono via contemporaneamente e si poté sentire il loro rumore cadere nel pavimento.
Sfilai i suoi pantaloni fino alle ginocchia e lui sfilò i miei. Continuò a baciarmi penetrando tutta la sua lingua in cerca della mia, in pochi secondi ci sfilammo i pantaloni, le mie mani sfiorarono i suoi boxer profumati e lui incominciò a baciarmi il collo per poi scendere sugli addominali, ritornò alla mia bocca e le sue mani incominciarono a toccare, sempre più violentemente.
«Sei sicuro di voler continuare?» chiese dolcemente.
«Ti prego» risposi in preda all'eccitazione.
I miei boxer vennero tirati via dalle sue morbide mani, la bocca continuava a giocare con la mia, le mie mani toccarono il suo modellato sedere che pareva alla mia pelle un sogno diventato realtà.
Si sfilò i boxer da solo e il lenzuolo ci avvolse in un unico blocco. Le mie mani ritornarono sulla sua schiena, lo graffiai ma lui non sentì niente, continuai a graffiarlo e le sue braccia fasciarono il mio collo.
«Non ti farò del male» mi rassicurò con la sua chiara voce.
Afferrò il materasso dalla parte più in alto, strinsi il lenzuolo in due pugni sempre più forti. Entrò ed io mi sentii così vivo. Scorsi un urlo che lo fece continuare andando dentro e fuori, le mie braccia stritolarono la sua schiena e la feci cadere nella mia pancia.
Era esausto ed io così felice.
Si mise di fianco a me pur essendo il letto troppo piccolo. Appoggiai la mia testa nella sua spalla.
«Ti amo Harry»
«Anche io Louis»La mattina dopo sentimmo sua madre, sembrava arrabbiata. La voce di Louis mi fece svegliare dal lungo sonno.
"Harry svegliati".
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Obsession || Larry Stylinson
FanfictionSiamo in una società dove il giudizio degli altri conta più di quello nostro. Siamo in una società dove l'omosessualità è considerata un reato. Siamo in una società di tradizionalisti contrari ai cambiamenti. Sono convinta che il vero amore esista i...