114. XCVVV Chapter

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«Muoviti, sei in ritardo» entro in fretta e furia, speravo non mi vedesse ma mi ha beccato in pieno.
«Si, signore» la sbornia della scorsa notte si fa sentire con un forte mal di testa e nausea, devo farcela, non vedo l'ora che questa giornata finisca.

***                  ***                    ***                       ***           

Alle otto di sera finisco il turno pomeridiano, ripongo i resti nel frigo sotto il bancone e finisco di pulire gli ultimi tavoli.
Infine prendo la bici e mi dirigo a casa.

Scriverti è rimasta l'unica cosa positiva della mia vita, mi fa stare bene, mi fa pensare di non essere veramente solo.
Ho anche promesso a me stesso che non avrei accettato nulla da nessuno, nemmeno da tua madre che voleva regalarmi la tua macchina, voleva aiutarmi ma ho rifiutato. È per questo che ho incominciato a lavorare in un bar in centro al paese, la paga è buona, non ottima ma abbastanza per sopravvivere. Il proprietario è una brava persona, è esigente e un po' altezzoso ma è comprensibile.

Da ormai qualche settimana sto evitando ogni forma di dialogo con chiunque, mia madre mi chiama raramente e mio padre ormai non lo vedo più.
Sto rovinando tutti i rapporti, Louis. Ne sono consapevole ma non voglio cambiare, mi merito tutto questo.

Sai, ogni giorno mi chiedo come te la stai passando e basterebbe poco per scoprirlo, potrei chiamare tua madre e farmelo dire da lei ma non ce la faccio. Non ce la faccio perché non riuscirei a sopportare l'idea che tu stia male.

È per questo che preferisco rimanere nella mia bolla, è più facile se devo dimenticarti.

So che l'idea non ti piacerà ma vorrei trasferirmi in un posto diverso da questo, se voglio tagliare i legami con tutti dovrò comprarmi una casa in campagna. Ne ho già occhiata una, il prezzo è piuttosto alto ma se lavoro sodo sono sicuro di potercela fare. Potrei coltivare qualcosa nel terreno adiacente e magari guadagnarci qualcosa. L'idea mi incuriosisce e farò di tutto pur di andarmene da qui.

Lo so che sembro un egoista, un arrogante, un insensibile e un presuntuoso ma sto cercando di prendere una scorciatoia, so che evitare gli altri all'inizio non mi farà bene ma è la certezza che in futuro non soffrirò, potrò vivere sereno nonostante però non sia felice.


Prendo la bottiglia di Bourbon quasi finita e la porto alla bocca, bevo fino all'ultima goccia e mi lascio andare nel divano. La mia vita fa schifo, sto facendo un errore dietro l'altro e non so come fermarmi.
Penso che sarebbe una buona idea ritornare a Londra, continuare a stare con Louis, chiedergli scusa per tutto quello che ho causato in questi ultimi mesi e riprendere da capo, portarlo fuori a cena e regalargli una di quelle rose che a lui piacciono tanto. Ma poi l'idea dei problemi che ci sono, la privacy che lui non può avere, i segreti che nasconde con il proprio lavoro e il capo che gli sta con il fiato sul collo capovolgono completamente i miei pensieri.
Non potremo mai stare insieme.
Ci siamo amati così tanto che neanche ci eravamo accorti dei pericoli che stavamo correndo.


Insieme eravamo una cosa unica.
Lontani siamo persi.

Senza di te non sono nessuno, Louis.

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora