43. XXXV Chapter

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I ricordi riaffiorano.
La mia intera vita è cambiata.
Non so bene in che modo, ma in meglio, penso.
Ricordo il mio primo incontro con Louis e a quella sua fastidiosa presenza che le prime volte mi avvolgeva. Ricordo come la prima mattina venne in casa e conobbe mia madre, le disse che saremo diventati amici, buoni amici.
Ricordo a come ci siamo avvicinati in così poco tempo, a come abbiamo deciso tutto così in fretta. Tutti ci hanno accolti e ci vogliono tuttora bene.
Non so come le cose siano destinate a finire, a morire per sempre, e i ricordi insieme.
Non so come funzionano queste cose. Non ne sono un esperto. Non ho mai capito niente.
Louis è tutto per me, Louis è come l'arcobaleno dopo la tempesta, è la felicità che tutti desiderano.

Sento delle voci, non riesco a identificarle, non capisco dove sono, con chi sono, cosa mi è successo. Voglio ritornare in camera con Louis, riabbracciarlo e coccolarlo passando la giornata a letto. Voglio ritornare in camera e portargli la colazione, si perché lui si merita questo ed altro.
Ma non ci riesco, le mie gambe sono bloccate, riesco a sentire l'erba tra le mie mani, le voci si avvicinano sempre di più. É una donna, credo.
Dice qualcosa che non capisco e percepisco i suoi occhi che mi guardano. Non ho le forze per aprire gli occhi, mi sento inutile in questo momento.

Sento dei passi.
Si avvicinano.
La donna è ancora qui, la sento respirare.
Due o tre uomini arrivano, sento i loro piedi pestare la terra, dicono qualcosa ma non riesco a capire.
Sento le loro braccia stringermi i fianchi e portarmi in una postazione più comoda, più sicura.

Tutto incomincia a muoversi, sento in lontananza le sirene dell'ambulanza precedute da quelle della polizia.
I tre uomini non parlano, io stavo bene, perché tutta questa attenzione?

Le sirene finiscono di rimbombare nelle mie orecchie, tutto smette di muoversi, sento una rampa e le rotelle, la barella sta salendo in ambulanza.

«Harry!» questa è la sua voce. Louis è arrivato. Oh caro Louis.
«Harry!» oh Louis quanto vorrei risponderti, vorrei dirti quanto ti amo, dirti quanto tempo avremo trascorso ancora insieme, e di non preoccuparti perché io sto bene. Ma la mia bocca non si muove, io ci sto provando, te lo giuro, ma non si muove.
«Harry» la terza volta la sua voce appare più moscia, più rassegnata. Oh Louis, non disperare, io sto bene.

Riesco a percepire la sua prova ad avvicinarsi a me, uno dei tre uomini lo vede e gli dice di allontanarsi.

«Cos'è successo?» una quarta voce parlò. Sto impazzendo, ci sono troppe persone qui per me. Andate via, andate via tutti.

«Qualcuno gli ha sparato, la ferita è profonda. Allontanatevi, dobbiamo partire»
Sento le porte dell'ambulanza chiudersi in maniera feroce, ora ho paura.

«Harry!!» Louis, amore mio.
«Non lasciarmi, ti prego» non succederà, te lo prometto.

La sua voce si spense. L'ambulanza partì ed ora provavo solo che nostalgia di lui.

Obsession || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora