E Andare oltre...

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È passata circa un'ora da quando Mattia è ritornato a casa dopo averci fatto stare sulle spine dal momento in cui abbiamo sentito quella maledetta notizia in televisione ed io ancora non riesco a respirare...non so esattamente come mi senta in questo momento...so solo che ho un tremore nel corpo che non accenna a passare...anzi se mi fermo sembra quasi investire il mio corpo...infatti le mie mani non riescono a smettere di muoversi e le mie gambe di portarmi da una parte all'altra della cucina, cercando di sfogare tutto quello che sento dentro, fingendo di mettere a posto un disordine che conoscendomi non esisterà mai in casa mia. Non so come ho fatto a resistere all'impulso di lasciare mio figlio qui, per andare a cercare il mio amore in strada, per sincerarmi delle sue condizioni di salute...per tranquillizzarmi sul fatto che niente e nessuno l'avrebbe mai portato via da me...ma non potevo lasciare che il mio piccolino vivesse da solo il suo stato di disperazione...non potevo da mamma lasciarlo solo con la paura che il suo papà non tornasse più...già, ancora non ci credo...ma stasera c'è stato il rischio che non tornasse più nelle nostre vite...che ci lasciasse per sempre...oddio non ce la faccio nemmeno a pensarlo...al pensiero di quello che sarebbe potuto succedere, il mio corpo è attraversato da un fremito...lui stasera poteva non tornare più da me, stasera io sarei potuta rimanere per sempre da sola a crescere nostro figlio...con un ulteriore peso sulla coscienza...stasera io...

<<Amo che stai a fa?>> mi chiede tornando in cucina e vedendomi trafficare con il cassetto delle stoviglie...si avvicina a me passandomi una mano sulla schiena che mi fa spaventare...<<Oh che c'è?>>

<<Ma niente...è che mi hai spaventata>> mento senza riuscire a guardarlo negli occhi

<<In che senso? Ahhh perché stavi a pensà all'amico tuo eh?>> dice scherzosamente...ma io adesso non sono nelle condizioni di scherzare

<<Ma vattene a fanculo>> dico sbattendo il cassetto e allontanandomi

<<Oh...stavo a scherzà!>> beato te che c'hai voglia di scherzà...mentre io sono praticamente morta per un'ora

<<Beh tagliala, perché non mi va per niente di scherzare>> spero capisca che non è il caso di continuare su questa strada

<<Ammazza, non te lo posso nemmeno nominare l'amo...>> sta per dire una frase quando io lo interrompo brutalmente

<<Mattia basta cazzo!!>> urlo senza alcun freno, ma rendendomi conto immediatamente di aver esagerato, dopotutto non è colpa sua se io sto ancora male per quello che è successo stasera...mi osserva in silenzio senza dire niente...apro il cassetto delle tovaglie lavate e piegate...le poggio sul tavolo...le apro senza un motivo e le ripiego...dettata semplicemente dalla frenesia di fare qualcosa, di sfuggire al suo sguardo su di me che si fa sempre più indagatore...mentre le lacrime stanno spingendo i miei occhi

<<Ma che stai a fa? So' già piegate>> ma dai? Nun me di'...

<<Sì ma non le avevo piegate bene e poi...è meglio che metta a posto...perché qui c'è sempre casino...e poi...>>

<<Oh...me guardi 'n attimo?>> dice cercando di farmi lasciare l'ennesima tovaglia che spiegherò sul tavolo

<<Non posso devo...andare a stirare io...devo...>> non ce la faccio nemmeno a guardarlo per quanto fa male quello che sento dentro

<<Ehi...guardami...>> mi gira verso di lui...non riuscendo più a frenare il bruciore dei miei occhi...e a placare il mio tremore che aumenta sempre di più <<amore...guardami...>> non ce la faccio

<<Io non ci rie...>> il respiro mi muore in gola...mentre le sue mani mi afferrano il viso costringendomi ad alzarlo verso di lui...mentre il mio respiro sembra quello di un maratoneta <<io ora...non...>>

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