Io ti sento

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Amo fare le pulizie in casa, mi rilassa vedere l'ordine che riesco a creare con il mio panno magico cattura polvere, o con la spazzola telescopica che raggiunge anche gli angoli più difficili acquistata durante una delle televendite di MediaShopping. In realtà non avrei alcun tipo di problemi a farmi aiutare nelle pulizie da una collaboratrice domestica, ma occuparmi della mia casa e delle mie cose è l'unico modo che ho per non pensare a tutto il disordine che invece continuo ad accumulare nella mia vita...continuo a girarmi negli enormi spazi di questa casa così grande per noi, e continuo a sentire dentro di me qualcosa che non funziona come dovrebbe. Da quando sono tornata a Roma, non ho ancora messo mani sul mio nuovo progetto discografico, dovrei richiamare Francesca e chiederle di rimettermi in contatto con il mio produttore...per poter procedere alla composizione del nuovo cd su cui avevo iniziato a lavorare quando ero ancora a Londra e che avevo dovuto sospendere per via del nostro trasferimento qui. Francesca me l'aveva detto chiaro e tondo non posso permettermi di prendermi troppo tempo di pausa, perché il nostro lavoro è un rischio continuo e mantenere una soglia della propria popolarità così alta costantemente richiede grande caparbietà e spirito di sacrificio. Sacrificio, un po' quello che avevo cercato di trasmettere a mio figlio, che invece voleva intraprendere il suo percorso nel mondo della musica distaccandosi totalmente da me e dal mio nome. Infondo lo capisco, non è semplice cercare di far valere il proprio talento se hai una madre che fa la cantante...aveva ragione quando mi urlava che non voleva il mio aiuto per un'audizione o per un colloquio con una casa discografica, aveva ragione da vendere quando mi diceva che alcune aziende straniere non ascoltavano nemmeno i suoi pezzi, ma che lo accettavano nella compagnia solamente per il suo cognome...il mondo purtroppo funziona così, c'è chi vuole andare avanti anche a costo di farsi raccomandare e snaturando il proprio essere e chi si farebbe ammazzare piuttosto che ricevere una raccomandazione, mio figlio fortunatamente apparteneva alla seconda categoria. Quando lo guardavo mentre mi sbraitava contro incolpandomi dei suoi insuccessi, mi rendevo conto di quanto fosse onesto con se stesso e di quanto fosse grande il suo orgoglio...secondo solamente a quello di suo padre. Mentre ripenso al mio lavoro, mi ripeto nella mente che ancora non mi sento pronta, non sono pronta a voler intraprendere un nuovo cammino così faticoso ed impegnativo come la produzione di nuovo album, non se ancora non so bene come si trova mio figlio nella sua nuova scuola, cosa deciderà Saverio alla fine di questa trattativa, come si evolverà la nostra relazione ... No...Non sono pronta...soprattutto se penso che ogni volta che metterò piede fuori di casa potrò correre il rischio d'incontrarlo. No ragazzi, io ancora non ci credo che ha tentato un approccio con me quella sera, nel retro di un ristorante con la sua solita faccia da stronzo, dopo come si è comportato nei miei confronti...dopo che mi ha mollata come l'ultima delle stronze, senza darmi la possibilità di spiegarmi. Non riuscivo a credere che mi avesse guardato per tutto il tempo che avevo trascorso in quel ristorante, avevo cercato di evitare in ogni modo di volgere il mio sguardo nella sua direzione, ma era bastato un secondo...un minuscolo millesimo di secondo in cui i nostri occhi e si erano incrociati, per non farmi capire più niente...Avevo cercato di forzare il mio divertimento, di rendermi frivola, interessata alle futili conversazioni di quella gente seduta al mio tavolo...o indifferente alla sua presenza, ma presto mi ero resa conto che tutto questo lo stavo facendo nuovamente per lui, che l'unica cosa che mi importava...era che rosicasse della mia mancata reazione nei suoi confronti, che non staccasse un secondo gli occhi da me e che pensasse che probabilmente il mio astio verso di lui era ancora vivo dentro di me più che mai.

Sono passati sedici anni cazzo, con quale coraggio continua a tormentarmi? Ma non te la sei fatto una vita? Possibile che debba ancora preoccuparsi di quello che provo io? Beh fijo mio allora stai messo male...anzi malissimo...io almeno ho Saverio...no vabbè non c'è niente da ridere, Saverio mi comprende, mi apprezza...e ultimamente lo vedo anche più coinvolto nel cercare un po' più d'intimità con me...la sera in cui eravamo tornati da quella infinita cena al ristorante dov'era avvenuto l'incontro con il re degli stronzi, Saverio mi aveva chiaramente fatto intendere che avrebbe voluto far sesso con me...ed io avrei apprezzato le sue intenzioni, se solo non avessi avuto la mente occupata da altro...no, non detto un altro...non parlo di lui, ma dei ricordi vissuti insieme a lui, le scenate di gelosia per via di un vestito troppo corto, le urla se davo troppa confidenza ad un amico etero, e i nostri momenti in cui facevamo l'amore...Ogni volta che provavo a compiere un paragone , dovevo miseramente fermarmi e racchiudermi nei residui di una tristezza che continuavo a trascinarmi dietro con la consapevolezza che quella tristezza non sarebbe mai scomparsa perché niente...nessuna storia...sarebbe mai stata per me quello che era stata la nostra storia, ed una parte di me sperava che anche per lui fosse la stessa cosa.

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