Fisso ancora il cancello ormai chiuso...lei lo ha appena varcato ed io mi sento bene, in pace con me stesso...ha detto che si fida ad affidarmi suo figlio ed io non me l'aspettavo. Si insomma, non mi aspettavo mi dicesse una cosa del genere, mi sono sentito strano...mi fa effetto anche solo ripensarci...si fida ad affidarmi quella che sicuramente è la persona a cui tiene di più al mondo, ed io sono felice di questo. Probabilmente sta iniziando a capire che qui non è più come prima, che davvero ho cambiato tutto e che Besta potrà lavorare in tranquillità. Francesco mi desta da questi pensieri
<<Briga? Briga?>>
<<Eh?>> gli rispondo stralunato
<<Non rientri?>> mi domanda lui
<<Si si ora arrivo, vai intanto...tranquillo>> devo sembrargli un po' fuori di testa ultimamente...qui sono abituati a vedermi sbraitare perché tutto sia come dico io, a vedermi fare le nottate in ufficio o in sala prove per i miei ragazzi, ad arrivare prima di tutti e andar via per ultimo...ultimamente sono più rilassato, arrivo più tardi, pranzo fuori...e sembra strano a me figuriamoci a chi lavora qui. Sarà meglio rientrare e controllare che sta combinando Besta in sala prove, poveri musicisti penso ridendo. Appena varco la porta d'ingresso Samantha mi chiama esagitata
<<Briga!! Briga!!>> nooo, non pensate che sia qualcosa di lavoro urgente che richiede la mia attenzione...sicuramente la mora dietro il bancone è rimasta male per il mio comportamento di ieri sera, oltre che insoddisfatta...credo che soffra di qualche strana necessità di attenzioni...mah
<<Dimmi Samà, veloce che mi aspettano di sopra>>
<<Certo, volevo solo sapere cosa desideri per pranzo...ho intenzione di occuparmene personalmente>> dice languida sporgendosi verso di me e poggiandosi al bancone
<<Non preoccuparti scendo io>> cerco di liquidarla velocemente, sto per girarmi verso le scale ma lei continua
<<Era Emma Marrone quella, vero?>>
<<Si, perché?>>
<<Come mai era qui?>> e a te che te frega?
<<Ha accompagnato Besta, è sua madre...non che la cosa ti riguardi>> ergo fatte l'affari tua
<<Oh, no...certo che no>> risponde mesta...credo sia anche leggermente bipolare la ragazza
Finalmente libero raggiungo il piano superiore. Prima di accedere alla sala prove apro solo leggermente la porta e spio, le persone tendono a comportarsi diversamente quando arriva il "capo"
<<Live con gli strumenti è ancora più figa! Nun pensavo che sareste stati capaci di renderla come volevo...però me pare che è venuta bene!>> scuoto la testa...e te pareva, Besta e la sua autostima mi sorprendono ogni volta. Spalanco la porta salutando le persone all'interno
<<Beh? Che state a fa?>>
<<Brì l'avemo arrangiata con gli strumenti...è uscita una figata pazzesca!>> mi dice Besta...sempre più modesto il ragazzino, bisogna che qualcuno lo riporti coi piedi per terra prima che prenda una tranvata di quelle colossali, ed io lo so bene. Conosco perfettamente la sensazione di onnipotenza, scrivere un pezzo, deciderne l'arrangiamento ed essere convinti che spaccherà, che avrà solo recensioni positive, la critica dalla tua, sarà un tormentone, passatissimo in radio e poi...e poi ti svegli e capisci, ed io ho capito a mie spese. Ho capito che non basta un pezzo forte se non è supportato da una casa discografica che fa i tuoi interessi e vuole il tuo bene, non basta che la canzone piaccia per essere passata in radio, servono sponsor e fondi, non basta che ci creda tu ma devi trasmettere qualcosa ai tuoi fans o a chi sta semplicemente ascoltando il tuo pezzo per curiosità perché potrebbe iniziare a seguirti, non basta niente, non basta mai...
<<Intanto se va bene lo decido io...sentiamo sto pezzo>>
<<Te piacerà...'o so>> non ce la può fare a sgonfiare un po' il suo ego, non lo facevo nemmeno io alla sua età come posso pretendere che lo faccia lui. Nel frattempo i musicisti partono con la base...però, mica male...ammazza che flow er pischello, daje daje...è venuta na bomba...è già finita, ti lascia quel senso di essere rimasto sospeso, come se volessi che il pezzo non fosse già finito...quella specie di incompletezza, come se ti mancasse qualcosa e questo, di solito, spinge a riascoltare il pezzo...è un segno che potrebbe funzionare...faremo un ottimo lavoro e lo sponsorizzeremo al meglio
<<Quindi? Te piace? Sei rimasto senza parole...'o so 'o so spacca troppo!>> ed io rido, è un concentrato di ego e arroganza, esattamente come lo ero io, meglio mettergli un freno
<<Registrate il pezzo, voglio ascoltare com'è inciso su disco>> dico avviandomi verso la porta per non dargli soddisfazione, deve capire che questo è solo l'inizio, che deve lavorare, lavorare sodo ed in modo costante, che il successo è molto più effimero di quanto si pensi, che passi una vita a scalare la montagna per essere sulla vetta ma basta un piede messo male, un passo falso, per ruzzolare giù per il pendio.
<<Registrate anche solo la base>> aggiungo prima di uscire dalla sala, mentre un'idea mi frulla nella testa...
Raggiungo il mio ufficio a passo svelto e chiamo la mia segretaria all'interfono <<Samà Mostro è già arrivato?>>
<<Due minuti fa, è da Francesco>> non le rispondo e vado direttamente nell'ufficio del legale, busso ed entro senza attendere risposta
<<Oh Brì! Successo qualcosa?>>
<<Si...Mostro quando hai finito passa da me>>
<<D'accordo>mi risponde lui prima di tornare a rivolgere la sua attenzione all'uomo dietro la scrivania.
Aspetto da già dieci minuti, non sono mai stato un tipo paziente, ma stavolta meno che mai. Tamburello nervoso le dita sulla scrivania, dondolo la gamba destra e continuo a guardarmi intorno neanche aspettassi un'illuminazione divina. Che cavolo avranno più da accordarsi con il legale se è già tutto fatto...daje un po'! Mica posso stare qua ad aspettare che finiate la vostra conversazione...che poi non staranno neanche parlando di lavoro, l'argomento sarà sicuramente la partita di ieri sera, l'arbitraggio non proprio impeccabile...da quello che ho letto stamane sul giornale ci sono state non poche contestazioni e loro, tifosi sfegatati quali sono, staranno facendo le solite chiacchiere da bar su rigori non concessi e falli non fischiati. Io ero impegnato a fare altro ieri sera, sorrido ripensando che abbiamo quasi un secolo in due e stavamo messaggiando su un social peggio di due adolescenti, però è stata una serata bellissima...non mi aspettavo di vederla qui già oggi, è venuta personalmente ad accompagnare il figlio e per me è stato un gran bel gesto. Gli sarà costato parecchio tornare qui, lo so, ma sono felice che abbia deciso di darmi fiducia
<Avanti>> dico a qualcuno che sta bussando dall'altro lato della porta...sicuramente non è Besta, visto che attende il mio invito ad entrare prima di varcare la soglia
<<Briga, come mai mi hai chiesto di venire? Problemi per dopodomani?>> è Mostro, finalmente
<<Beh? Finito di spettegolare?>> chiedo ridendo
<<Ma no, che vai a pensà!>> prova a giustificarsi lui <<daje, abbiamo parlato della partita de ieri mentre aspettavamo la conferma dell'intervista, quella con quella tv locale fissata per il giorno dopo il concerto>> mi dice
<<Ah già! Vengo anch'io al concerto...poi per l'intervista andate tu ed il manager, ho già parlato con il direttore della tv, è tutto ok>> lo avverto
<<Vieni anche te? Come mai?>>
<<Ecco volevo chiederti una cosa riguardo il concerto di dopodomani sera>> inizio il mio discorso, lui mi fa un cenno con la testa come per invitarmi a proseguire <<voi qui tutti sapete che, come in qualunque altra casa discografica, le decisioni spettano a chi gestisce, in questo caso a me. Ma sapete anche che non vi proporrei nulla che possa andare a vostro sfavore né permetterei che accadessero cose contro la vostra volontà>> voglio fargli capire bene che se la cosa dovesse dargli fastidio può rifiutare, e deve sentirsi libero e tranquillo nel farlo.
<<Brì me stai a fa preoccupà!>> mi avvisa lui, confuso.
<<No, no niente di preoccupante fratè! Devo proporti una cosa ma voglio che tu ti senta libero di rifiutare se la cosa non ti andasse a genio! È arrivato un ragazzo, ha partecipato a quel contest che avevamo fatto in convenzione con i licei qua vicino, non è passato ed è venuto a lamentarsi da me. Ho letto il testo che aveva scritto ed in effetti me pareva pure troppo per un contest del genere, quindi gli ho fatto un contratto>>
<<Buon per lui, no? Meglio de così non poteva andà>> mi interrompe lui
<<Certo! Ora però il testo è stato arrangiato e registrato>> continuo
<<Ed io che c'entro con tutto questo?>> mi chiede lui, non capendo forse dove io voglia andare a parare con quel discorso
<<Vorrei presentarlo come singolo al tuo concerto se per te va bene! Per vedere il riscontro del pubblico almeno...per dare a lui un'idea di come funziona il tutto, di stare su un palco, cantare davanti a tantissima gente...canterebbe dopo l'esibizione iniziale del dj, oppure a metà concerto...che ne dici?>> concludo
<<Eh che te devo di Brì! Ovvio che va bene fratè...manco c'era bisogno de chiede! Che te pare?! 'O poi fa cantà quando vuoi!>>
<<No vabbè, era ovvio che te l'avrei chiesto...dovete fare come meglio credete per voi>> ribadisco
<<Oh Brì e quanno all'inizio c'hai aiutato te? Che te credi che me so scordato? Hai condiviso la popolarità con tutti noi, il palco, i fans...se nun fosse stato per te all'inizio avremmo avuto sicuramente meno riscontro>> eh già, appena uscito dal talent mi sono portato tutti i miei "fratellini" di allora in giro per l'Italia, ai concerti, agli instore...c'era quasi sempre qualche ospite di quello che era un tempo questa casa discografica...avevano già tutti un discreto seguito ma mentirei se negassi il fatto che i miei fans seguivano anche loro, di riflesso a me
<<Beh allora semo d'accordo. Quando lo famo cantà?>> chiedo
<<Quanno voi te! Credo sia meglio a metà concerto, l'inizio già c'è il dj che a stento arriva alla fine perché tutti aspettano l'artista...non vorrei che si sentisse fuori luogo>> mi dice lui, comprensivo...i ragazzi qui possono comprenderlo meglio di tutti, hanno fatto tutti la gavetta...quella dei club dove canti davanti a poche persone, quella che prendi treni di notte per andare a cantare in un posto e quello che ti danno basta a stento per i biglietti del treno...sono sicuro che avrà un valido supporto morale da loro
<<Perfetto! Rimaniamo così allora, se vedemo dopodomani mattina a Termini>> dico congedandolo <<Ah Mò!>>
<<Eh?>> chiede lui già con un piede fuori dalla porta
<<Puntuale! Nun vorrei arrivà a locale chiuso e fa il concerto fori!>> rispondo ridendo, lui e la puntualità nun se so' mai salutati al bar.
<<Tranquillo capo! Arriverò un secondo prima che il treno parta, tu nun andà all'alba come al solito, manco se dovessi aprì te>> ride mentre va via...ma che so' modi di trattarme questi ahahah.
Sorrido, felice per quest'opportunità di Besta...la madre l'ha chiamato Bes se non sbaglio, lei e la fissa per i diminutivi...Brì, Mattì, amò...pagherei per sentirmi chiamare di nuovo in quel modo da lei.
Devo scacciare questi pensieri, e alla svelta. Faccio un giro per gli uffici, per comunicare questo piccolo cambio di programma...dopo aver detto a Francesco della novità, mi reco dal manager di Mostro per comunicargli che andremo anch'io ed un altro ragazzo e lui sembra sorpreso della cosa.
<<Briga ma se vuoi me ne occupo io...non sei quasi mai venuto ai concerti>> Si, lo so che è strano che venga anch'io ma mica posso lasciare questo ragazzo allo sbaraglio così, è la prima volta che canta davanti ad un pubblico, il primo brano che ha inciso, l'emozione, l'agitazione...ma chi voglio prendere in giro...è il figlio di Emma e questo basta a far si che io voglia essere presente a qualunque concerto farà, a tutto ciò che realizzerà da oggi in poi...voglio essere lì, al suo fianco, una presenza costante, pronto a rassicurarlo se dovesse sentirsi giù, a dargli una pacca sulla spalla quando ne ha bisogno e, perché no, anche a fargli una lavata di capo qualora ce ne fosse necessità...voglio seguirlo passo passo come non ho potuto fare con sua madre...come se questo possa colmare le mancanze che ho avuto con lei in passato.
<<No no, vengo anch'io...il ragazzo è la prima volta che si esibisce e voglio essere presente personalmente>> replico
<<Come vuoi>> mi dice lui <<in caso dovessi cambiare idea, sappi che puoi contare su di me>>
<<Grazie, ci vediamo dopodomani>> rispondo prima di lasciare il suo ufficio
Bene, bene finora tutto apposto...Francesco l'ho avvisato, Mostro pure, il suo manager sa del cambio di programma...cos'altro devo fare? Ah già biglietti del treno e albergo...ultimamente sono un po' tra le nuvole, sarà colpa delle condizioni atmosferiche non proprio stabili.
Mi incammino verso l'ingresso per dire a Samantha di prenotare viaggio ed alloggio...sbaglio o quel vestito sembrava più lungo stamattina? Così è volgare proprio, eddaje!
<<Samà>> la chiamo visto che è girata di spalle
<<Oh Briga! Hai bisogno di qualcosa?>> ma ce puoi provà ogni volta che te chiamo? In teoria tu qui dentro fai la segretaria
<<Si, ma prima io direi che puoi abbassarti un po' quel vestito, fra poco sei nuda>> ma perché mi guarda così...nun penserà mica che so' geloso? Ah bella se fossi stato geloso con quel vestito nun ce saresti uscita de casa
<<Oh!>> risponde lei facendo la finta svampita <<non mi ero accorta, si deve essere alzato prima quando ho raccolto i fogli che mi erano caduti>> ma pensa te! Ed io te dovrei crede...vabbè <<cosa posso fare per te?>> ma non è una mia impressione che questa parli sempre con doppi sensi, vè?
<<Devi prenotarmi il treno per Torino, dopodomani, per due persone, possibilmente lo stesso di Mostro e staff...e poi anche l'albergo>>
<<Andiamo anche noi?>> chiede lei con un filo di speranza nella voce...noi chi? Ma che ve pare che me portavo lei al concerto...a fa che? Certo in altre circostanze avrebbe potuto allietarmi la trasferta, ma ora nun me pare il caso
<<Andiamo io e Besta>> le rispondo <<Fammi sapere quando hai prenotato tutto, per l'albergo vanno bene anche due singole>> la vedo leggermente mortificata, forse ho esagerato, mi sento in colpa
<<Samà devo andare per lavoro, mica me vado a divertì!>> dico sporgendomi di più sul bancone e sorridendole
<<Si...si, lo so...è che speravo di farti compagnia>> cinguetta lei
<<Nun me pare il caso visto che è una cosa di lavoro>> sorrido ancora, mi dispiace che ci rimanga male ma non mi sognerei mai di portarmela dietro ad un evento lavorativo e poi c'è il figlio di Emma, che figura farei
<<Vabbè>> risponde lei triste mentre io mi volto leggermente a destra...uno dei musicisti si sta scattando un selfie poco lontano da noi...ma non dovevano lavorà?
<<Beh? Così state a lavorà sul pezzo? Ce metto du minuti a cacciarve!>> mi faccio sentire
<<Briga stavo solo a scattà na foto...aspè mo te taggo su Instagram che ce stai pure te sullo sfondo>> ma questo ha capito il concetto di lavorare?!
<<Che me frega della foto, te ho chiesto del pezzo!>>
<<Il pezzo è ok, abbiamo fatto le prove in studio, dopo pranzo registriamo tutto>> mi informa mentre vedo Besta scendere dal piano superiore
<<Oh Brì>> esordisce <<Provarlo con la band è ancora più figo...io devo andà a pranzo a casa, te l'avevo detto, e dopo pranzo devo andare da un mio compagno per delle cose de scuola...posso venì più tardi per registrare? I musicisti hanno detto che per loro va bene!>> continua senza prendere fiato, mi piace quest'entusiasmo
<<Oh prendi fiato! Se per loro va bene per me puoi venire quando vuoi>>
<<Eh certo che va bene per noi, questo è peggio de un dittatore russo...dà degli incapaci a tutti, detta orari, decide arrangiamenti...>> si lamenta sottovoce il musicista di prima ed io sorrido ripensando a quanto ero testardo e dittatore io alla sua età
<<Prima de annà viè 'n attimo con me>> gli dico incamminandomi verso le scale
<<Ho fatto qualcosa? Guarda che se devo venì prima oppure se...>>
<<Oh me dai almeno il tempo de parlà?>> dico ridendo <<Te volevo fa na proposta, cioè in teoria già è deciso, quindi nun puoi dì de no>>
<<Che cosa?>> chiede curioso
<<Er singolone, lo presentamo dopodomani ar concerto de Mostro a Torino...poi dal giorno dopo sarà in free download sul nostro portale...così iniziamo a farti conoscere dal pubblico>> gli comunico
Lui sgrana gli occhi <<Cioè me stai a dì che canterò al concerto di Mostro?>>
<<Si, ho detto così>>
<<Oddio>> dice abbracciandomi e staccandosi dopo un secondo, resosi conto forse della reazione avventata <<Scusa, non volevo...è che so' contento>> si scusa grattandosi la nuca e successivamente strofinandosi la mano sulla guancia...lo faccio anch'io quindi capisco che tali gesti sono dettati dall'imbarazzo
<<Scusa de che? Me fa piacere che te piace l'idea>> sorrido...oggi potrei fa na pubblicità pe' un dentrificio
<<È che è una figata assurda!!>>
<<Daje, ne parlamo meglio dopo quando torni...mo vai a casa se no chi la sente tu madre!>> gli dico e lui si avvia alla porta dopo avermi dato ragione. Sta quasi per varcare la soglia quando si rivolge nuovamente a me
<<Briga?>> mi chiama ed io alzo la testa dai fogli che avevo preso per prestargli la mia totale attenzione <<Grazie>> mi dice di fretta prima di svignarsela...scuoto la testa e sorrido.
Guardo l'orologio e noto che è passata da un po' l'ora di pranzo, stavo leggendo dei testi di nuovi ragazzi che si sono proposti ma nessuno che abbia catturato la mia attenzione...hanno caricato il file con la versione di prova del singolo di Besta in attesa della mia approvazione, stasera registreranno la traccia finale...l'ho già ascoltato svariate volte...mi piace un sacco...ho perso proprio la cognizione del tempo. Guardo il telefono alla ricerca di qualcosa che riguardi lei, niente...non ha pubblicato nulla, ha piacciato la foto del figlio con i musicisti...bella, la piaccio anch'io ed inizio a seguirlo su Instagram. Vedo anche la foto che stava scattando prima il musicista, quella in cui mi ha taggato, ci siamo io e Samantha sullo sfondo, sembriamo quasi carucci...speriamo non inizino le solite insinuazioni che mi danno ai nervi. Samantha mi ha inviato via mail orari dei treni e prenotazione dell'albergo. Mi scoccia chiamarla per il pranzo perché poi di sicuro me se accolla ed io nun c'ho voglia...si lo so che state pensando...che? Le donne se ponno inventà er mal di testa na sera si e l'altra pure ed io, solo perché so' omo nun po' esse che nun c'ho voglia? Nun me va...voglio sta tranquillo, quindi decido di scendere al bar qui sotto a prendermi un tramezzino...pratico e veloce che dopo me devo vedè con Francesco...mi ha fatto riferire prima che sarebbe passato per parlarmi del rinnovo del contratto di uno dei ragazzi.
<<Briga?>> mazza Samà che accollo, mi giro togliendomi gli occhiali da sole che avevo appena inforcato <<dove vai?>> ehhh? Ma che te devo fa il bollettino degli spostamenti?
<<Al bar Samà, a prenne un tramezzino, vedi che ore so'...c'ho fame>> vuoi sapere pure il ripieno del tramezzino o posso annà?
<<Te li ho già presi io!>> esclama sorridendo contenta...contenta de che po'? Dovrei esse contento io che me so' risparmiato la camminata e la fila alla cassa del bar. Prende una busta e la alza per farmela vedere...<<Due tramezzini come piacciono a te ed una Coca-Cola ben fredda>> dice tutta soddisfatta...Samà nun è che te sei ricordata na formula de fisica nucleare vojo dì!
<<Te li porto nel tuo ufficio?>> pè carità e come te caccio poi...abuseresti sicuramente di me, si lo so che so' un deficiente che ce volete fa.
<<No, grazie, faccio io...pranzerò mentre attendo Francesco>> dico mentre sono già ai piedi delle scale. Non mi ero mai accorto che fosse così pressante...oddio forse facevo finta di non accorgermene perché infondo mi faceva piacere...in tutti i sensi. Magnamo che è meglio. Prendo tutto dalla busta, certo che tristezza sti pranzi in ufficio a base di tramezzini...ma questo è per ora.
Ho da poco finito il pranzo, che poi chiamarlo pranzo è un eufemismo, quando Francesco bussa alla mia porta
<<Briga? Disturbo?>> esordisce entrando
<<No no vieni...dimmi tutto>> rispondo portandomi un chewing-gum alla bocca ed offrendone uno a lui che rifiuta...odio rimanere col sapore di cibo, per fumare dovrei uscire fuori sul balconcino ed ora non mi va
<<Come va col singolo di Besta? Mi è arrivata la nota in cui dicevi che volevi metterlo in free download sul portale...mi sembra ottima come iniziativa>>
<<Si si, domani vediamo di fare tutto, poiché dopodomani parto anch'io con loro>> gli rispondo e lui sembra spiazzato...ma perché hanno tutti sta reazione?!
<<Vai anche te? Come mai?>> ma che ve siete messi d'accordo?
<<È la sua prima esperienza...voglio esserci>> possibile che sembri strana a tutti questa cosa? Lui annuisce non del tutto convinto <<Sei venuto per parlarmi solo di questo?>> domando per cambiare discorso
<<Ti volevo parlare del rinnovo di uno dei contratti dei ragazzi>> mi spiega
Gli faccio segno con la mano aperta di aspettare un attimo, è una questione delicata questa ed abbiamo bisogno di calma e tranquillità <<Samantha>> chiamo premendo il bottone dell'interfono <<Sono in riunione, non far passare nessuno per nessun motivo...capito?>> la mia segretaria mi risponde che sarà fatto ed io torno a dedicare la mia attenzione al legale seduto di fronte a me
<<C'è qualche problema?>> chiedo buttando la gomma nel portarifiuti, quando perdono sapore mi danno fastidio
<<Nessuno, volevo solo proporti di cambiare delle clausole...niente di drastico, però sarebbe megl...>>
<<Buonasera...>> ma chi cazz....Emma! E che ce fa mo questa qua? Di nuovo? Non che mi dispiaccia chiariamo, però...
<<Ma lei è Emma Marrone, la mamma di Besta? Che piacere conoscerla, io sono l'avvocato dell'azienda>> Francè ma do vai? Ma che ce stai a provà? Ma te pare che le guardi la scollatura...certo che pure lei poteva vestisse prima de uscì de casa
<<Si, il piacere è tutto mio>> e sorride...ma che stai a fa a civetta co questo? Ma io te distruggo! Ma poi tutto questo davanti a me! Nun c'è più religione! Il cojone continua pure a farle i complimenti dicendo che da queste parti non capita tutti i giorni una così bella donna...certo famme pure passà pe' sfigato...l'amici! Non mi vuol sentir dire che me annoio in ufficio...tu ti annoieresti tanto se te licenziassi? E quest'altra che je risponde che la fa arrossire...ma se sei senza vergogna, a tubare con questo davanti a me, nel mio ufficio...volete che ve liberi la scrivania? Ve porto prima un caffè? Chissà se li ammazzo quanti anni de galera mi aspettano...potrei trovare un giudice che me darebbe ragione, pure una pacca sulla spalla in segno de comprensione
<<Te serviva qualcosa?>> chiedo col fumo che mi esce dalle orecchie, tronchiamo sta pagliacciata
<<Sono venuta per parlare di Bes...>>dice appoggiandosi alla mia scrivania e accavallando le gambe, dando un'ottima visuale a Francesco di quest'ultime. E mo basta, congedo il mio ex amico per dar modo a lei di parlarmi...parlarmi di Besta, trova qualcuno che te crede Brown!
Ovviamente il piacione non perde tempo e le dice che spera di incontrarla di nuovo, ah di sicuro non qui visto che questo è il tuo ultimo giorno di lavoro e le chiede se può darle del tu...nun ce sta bisogno, nun credo che la rivedrai. Lei, ovviamente, non è della stessa opinione e dice che di sicuro si rivedranno, contaci! Ma che fa? Ammicca? Brutta stronza che non sei altro! Ed il deficiente che ti dà corda!
<<Hai finito?>> le chiedo appena siamo soli
<<Di fare cosa?>>dice alzandosi dalla scrivania per sedersi sulla poltrona
<<Di fare la cojona!>> rispondo avvicinandomi a lei
Dice che non stava facendo nulla! Certo come no, manco fossi nato ieri...sei stata talmente esplicita che ha colto anche la signora dall'altro lato della strada quali fossero le tue intenzioni. Mi chiede di Torino, accusandomi di non averglielo detto...manco me ne ha dato il tempo! Le ricordo che dovrebbe sapere come funzionano queste cose, che è stata una decisone improvvisa...
<<Queste cose vengono programmate con giorni d'anticipo Briga, le sorprese le fai soltanto tu...e poi non mi pare che non avessi il tempo visto che per cazzeggiare il tempo c'è l'avevi>> ma che sta a dì? Cazzeggiare? Io? Ma nun stavamo parlando del figlio e di Torino? Quando le chiedo spiegazioni cambia discorso chiedendomi con chi sarebbe andato Besta...la tranquillizzo dicendole che non l'avrei di certo mandato da solo, anzi andrò anch'io
<<E questo dovrebbe darmi una garanzia?>>
<<Ovvio che si...ma mi dici qual è il problema?>> le chiedo non capendo il reale motivo della sua rabbia...la conosco troppo bene, non può essere per questa cosa del concerto. Lo sa anche lei che è un'ottima cosa, perché dovrebbe arrabbiarsi...? Stamattina lo ha addirittura accompagnato qui, gli ho trovato quest'opportunità in mezza giornata e s'encazza? Noooo deve esserci sotto qualcos'altro. Mi chiede chi altro viene, chi guida...ma che ve pare? Le rispondo con tutta la calma che riesco ad avere in questo momento che verrà con me, in treno
<<Bellegrandi io ti avviso, fai fare qualcosa che non mi piace a mio figlio...tipo foto commerciali o selfie con donne in stile tuo, che te lo faccio vedere io il treno, dai binari però>> dice alzandosi ed avviandosi alla porta mentre io la raggiungo per bloccarla
<<Avevo già il pensiero che tu avessi qualcosa...nel momento in cui ti ho visto fare la cretina con uno dei miei collaboratori che probabilmente più tardi licenzierò, ora ne ho la conferma...che facciamo me dici che t'ho fatto o te devo costringe a dirmelo io?>> la ammonisco mentre vedo il suo viso cambiare tonalità
Dice che non ha nulla da dirmi, che voleva soltanto avvisarmi. Ed io dovrei credere che tu Brown te sei messa mezzo vestito in pieno inverno, hai fatto la deficiente con quell'altro pagliaccio che lavora - anzi lavorava - qui, che sei passata di qua due volte in neanche un giorno per avvisarmi, cioè per ripetermi le stesse cose di stamattina...ah no, stamane hai detto anche che te fidavi a lasciami tuo figlio. Poi parli di selfie con donne stile mio...ma che c'entra...che poi quali selfie? Se parla di quello che ha fatto Besta io non c'entro niente...se sarà arrabbiata che l'ho piacciato? Ma no...nun ce se crede
<<Il problema quindi so le foto...non devo più farmi determinate foto, però non capisco ancora di che foto parli>> dico ridendo mentre lei continua a dire che non parla di me ma di suo figlio
<<Ma infatti, tuo figlio prima la foto l'ha messa da solo...e l'altra l'ha fatta il musicis....cazzo l'altra...Ecco perché stai a fa tutta sta sceneggiata, per la mia foto con Samantha...ma ti pare che te incazzi, per na foto senza importanza?>>
Dice che non è incazzata per la foto che ritiene non essere nulla di importante, ma perché io sono sempre lo stesso stronzo di anni fa...eh Brown io sarò pure sempre lo stesso stronzo ma te sei sempre gelosa marcia...e glielo faccio presente mentre mi avvicino a lei, mettendole le mani in vita e spingendola con la schiena sulla porta. Cerca di spostarmi le mani dicendomi di lasciarla ma questa situazione mi piace troppo per darle retta e anche lei non mi sembra così dispiaciuta...abbiamo un conto in sospeso dal bancone della tua cucina Brown, mica te sarai scordata? Perché dovrei lasciarti andare...
<<Non me va...>> le dico mentre inizio a baciarle il collo e lei freme
<<Matti.....>> mi chiama mentre le sue dita sono nei miei capelli e si muovono senza esitazione...allora te ricordi che dovevamo finì quel discorso
<<Non permetto a nessuno di chiamarmi così...solo a te>> sospiro guadandola negli occhi
Ribadisce che può chiamarmi come vuole, in effetti si può farlo ma perché darle questa soddisfazione? Può chiamarmi come vuole specie se la faccio incazzare...allora sei gelosa della foto...ammettilo Emma che non ci hai visto più, che sei corsa qui spinta dalla rabbia, accecata dalla gelosia perché mi vuoi quanto ti voglio io. Mentre le accarezzo una gamba le dico sorridendo che lo farò più spesso se questi sono i risultati
<<No, tu non lo fai più...>>
Eh certo...te piacerebbe, intanto me devo vedè te col beccafico...beccafico che non vale un caz...un ciuffolo, visto che corri da me...le chiedo ridendo perché non dovrei farlo e lei, da stronza qual è, risponde che altrimenti può farlo anche lei...nun hai capito niente bionda!
<<Cosa fai tu? Mi fai incazzare? Tu lo sai che sono possessivo con te, tu lo sai che non accetterò mai che flirti con qualcuno in mia presenza, quindi non ti azzardare...a fare ancora quello che hai fatto con Francesco...>> e la qui presente miss telafacciopagare continua a provocarmi con un "sennò?" Non ci vedo più dalla rabbia e dalla voglia di lei, affondo la lingua nella sua bocca, che sensazione paradisiaca...la sto baciando con una tale foga che potrebbe crollare qualcosa e non ce ne accorgeremmo talmente presi dalla nostra voglia di noi. Non aspettavo altro, la voglio da quando l'ho rivista ed ora non mi importa delle conseguenze, di quello che sarà dopo, voglio solo essere di nuovo un'unica cosa con lei. La prendo in braccio e la porto sul divanetto dell'ufficio, non ci sono mai stato con nessuna lì e mi sembra abbastanza rispettosa la cosa, un gesto carino, anche se lei non lo sa. Non ho alcuna intenzione di fermarmi stavolta, la riunione con Francesco è stata provvidenziale, non salirà nessuno a disturbarci...la guardo pensando a quanto sia bella e a quanto la sento mia in questo momento...le dico che la rapisco, come avrei dovuto fare anni fa e le alzo il vestito cortissimo, ecco perché se l'è messo, la stronza "sono qui per parlare di Bes" come no! Ce speravi anche te che finisse così, non che con noi due soli nella stessa stanza potesse finì diversamente
<<Ecco perché te sei messa sto vestito...io t'ammazzo>> sorrido sulle sue labbra mentre lei mi abbraccia più forte, quasi come se tra i nostri corpi non dovesse passare neanche l'aria...mi sbottona freneticamente la camicia mentre io cerco di oltrepassare con la mano l'elastico dei suoi slip...sto a tremà per tutte le emozioni che mi sconvolgono in questo momento
<<Che stai facendo eh?>> ride lei, brava prenditi gioco di me, tra un po' nun ce l'avrai sta voglia de ride! Mi bacia il petto mentre io le dico che voglio toccarla, si voglio sentirla mia, voglio essere dentro di lei
<<Solo?>> chiede mentre la mia mano sfiora la sua intimità, con calma, facendola impazzire
<<Io ti voglio da morire...>> dico col fiato corto per le sensazioni che sto provando...scendo a baciarle il seno, continuando a sfiorarle le parti intime...lei mi stringe, la sua mano aggrappata al mio braccio teso poggiato sul divano accanto alla sua testa, mi bacia e mi morde facendomi sentire quanta voglia ha di me, anche se non vuole dirmelo nonostante io continui, lento, la mia dolce tortura
<<Dimmelo...>> sussurro guardandola negli occhi, lo so che mi desidera ma voglio che me lo dica, voglio essere sicuro che mi vuole come io voglio lei
<<Non hai bisogno che te lo dica...>>geme tirandomi più a sé mentre la penetro con la mano <<Matti...vieni qua...>> continua gemendo col fiato spezzato mentre sento le sue pareti contrarsi intorno alle mie dita...accelero un po' i miei movimenti muovendomi verso il suo collo intenzionato a baciarla
<<Briga, lo so che non vuoi essere disturbato...ma sta salendo Besta!>> la voce di Samantha echeggia nella stanza.
Sbarro gli occhi, leggendo panico nei suoi. Tolgo immediatamente la mano, strappandole involontariamente un gemito forse di dolore o semplicemente di frustrazione. Cazzo cazzo cazzo!! Raccolgo la camicia da terra e la abbottono in men che non si dica, mi aggiusto i pantaloni alla meglio, anche se il rigonfiamento della patta si nota e neanche poco. Lei si è alzata, aggiustata il vestito e si è passata le mani nei capelli per cercare di sistemarli in qualche modo...le passo un dito sulle labbra per cancellare una sbavatura del rossetto e non è una buona idea considerando la scarica che mi attraversa. Mi siedo dietro la scrivania giusto in tempo per sentire bussare e la porta aprirsi
<<Ciao Brì! Prima di così non riusciv...mà che ce fai qua?>> eh che ce fa qua...certo che se lo poteva tirare un po' più giù quel vestito...manco tanto però considerando che manca la stoffa!
<<Che è quel vestito mà? Ti si è stretto in lavatrice?>> bravo regazzì, diglielo 'npo te!
<<Bes!>> lo rimprovera lei...dovresti rimproverarlo perché nun s'è fermato giù, perché entra senza bussà, e cosa più importante de tutte, perché c'ha interrotti!!! Non perché te dice la verità su un vestito, se era per me cor cazzo che uscivi de casa così!
<<Ho interrotto qualcosa?>> domanda lui guardando prima lei, poi me
<<No no>> diciamo in contemporanea
<<Me sembrate strani...ma che stavate a litigà?>> non lo definirei proprio litigare...ma ormai ci hai interrotti, tacci tua <<Mà se è per me nun te preoccupà eh! Vado a cantà a un concerto, mica in guerra...dovresti esse contenta!>>
Era contenta...molto contenta, prima che tu piombassi qui...continuo a muovermi sulla sedia senza trovare sollievo...sospiro e guardo Emma di sfuggita...accavalla le gambe, stringendole tra loro...tutta colpa di tuo figlio, nun poteva fermasse a scuola n'altra oretta?!
<<No...noo>> dice lei in difficoltà <<ero solo venuta per accertarmi di chi ti accompagna e di quanti giorni sarete fuori>>
<<Emma, come stavamo dicendo>> la aiuto <<verrà con me, andremo in treno...partiamo da Termini dopodomani mattina alle 12.20, il locale dove si terrà il concerto è ElBarrio, torneremo il giorno dopo nel pomeriggio...puoi stare tranquilla>>
<<Beh se è così io vado...si, vado>> dice lei alzandosi
<<Io vado a provà de là...Briga ci vediamo dopo, mà ce se vede a casa, nun faccio tardi>> la interrompe Besta avviandosi fuori
<<Vengo...ehm...scendo con te...ti, ti apro il cancello>> c'è un imbarazzo strano, non è da noi...Dio solo sa quanto vorrei chiudere a chiave la porta e farla mia su quel divanetto, ma non mi sembra il caso...si è interrotta la magia, c'è suo figlio di là...
Lei sorride, e sorrido anch'io di rimando...ah Brown che me combini...
L'ingresso è inaspettatamente deserto, saranno tutti di sopra, vado dietro il bancone e premo l'interruttore per l'apertura del cancello mentre lei sposta la macchina fermandosi a metà per non farlo richiudere
<<Allora ci vediamo>> dico poggiando le braccia alla base del finestrino aperto
<<Si, ci vediamo>> mi fa eco lei senza muoversi di qua. Sospiro, che situazione comica...ridacchio e lei con me
<<Una volta non ci avresti pensato due volte a portarmi in bagno>> ride lei mettendo gli occhiali da sole e partendo alla volta di casa, mentre mi saluta con la mano fuori dal finestrino prima di richiuderlo. Una volta mi accontentavo Brown, stavolta voglio fare con calma...anche se qui, di questo passo...
Rimango qui come un ebete a fissare il cancello chiudersi pensando alla strampalata situazione che si è ricreata per la seconda volta...prima il cojone al telefono, ora Besta, mica avrai qualcun altro? Perché potrebbe essere il prossimo...scuoto la testa e mi avvio di sopra, lavorare a qualcosa potrebbe aiutarmi a non pensare.
Ho lavorato per quindici minuti di seguito...ok famo dieci...vabbè ho lavorato...ma non riesco a fare a meno di pensare a lei...fisso quel divanetto manco fosse La Gioconda, penso e ripenso...soprattutto alla sfiga che ci perseguita. Decido di mandarle un messaggio su Instagram...questa cosa che non ho neanche il suo numero non va mica bene...bisogna rimediare.
"Secondo te quante altre volte saremo interrotti sul più bello?"
Mi risponde subito "L'attesa aumenta il desiderio" beh certo perché te pareva poco quello che avevamo prima
"Non ho bisogno di attese per desiderarti" mettiamo i puntini sulle i Brown
"Allora è il destino che vuole dirci qualcosa" ahhh vuoi giocare al gatto e al topo...poso il fascicolo che avevo preso per far finta di lavorare , non so neanche di cosa si tratti, attacco il carica-batterie e mi metto comodo sulla mia poltrona...sarà una lunga serata...
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~ ADESSO INTORNO A TE ~
FanfictionÈ difficile ammettere quanto ogni scelta sia importante nella nostra vita, anche la più piccola ed insignificante: un aereo preso, una telefonata mai effettuata, un vocale non inviato, un appuntamento declinato, una collana persa, una notte dimentic...