Ammassi di bugie

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Sono alla Label perché mio figlio mi ha chiesto di andare a prenderlo, fortunatamente la scelta delle bomboniere con Tina è durata meno del previsto perché la sposa è riuscita subito a trovare quello che cercava...un orologio da cucina con le mandorle e la cioccolata...oddio devo essere sincera non è che mi faccia impazzire, però in fondo l'importante è che sia contenta lei...e il suo Cioccolatino che ha preferito rimanere a casa...mica scemo! Appena entro nell'atrio ci sono Elsa, Giacomo e Stefano che stanno provando tra le risate a ballare una specie di pizzica...che gli riesce malissimo...io mi avvicino e interrompo quel disastro
<<Scusatemi ma 'sta cosa nun se po' guardà>>
<<Beh aiutaci tu...visto che è della terra tua>> mi dice Giacomo
<<Emma la prego ci faccia vedere come si fa>> Elsa se mio figlio mi becca a parlare con te altro che pizzica me fa ballà
<<Dai proviamo>> mi sfilo le scarpe, appoggio il soprabito sul tavolo della segreteria fortunatamente vuota e loro fanno partire la musica...io inizio a ballare spontaneamente l'unica danza che conosco come le mie tasche, l'unico movimento che mi fa stare a mio agio e mette in luce tutto il mio essere salentino...inizio a saltellare a tempo su ogni singolo piede, a volteggiare...a girare intorno ai ragazzi che provano ad imitarmi e per un attimo mi sembra di riuscire a dimenticare ogni pensiero negativo, ogni tristezza si mimetizza nelle note di quella melodia che tutti e tre stiamo ballando contenti, sicuramente non in modo perfetto ma almeno con allegria!
<<Beh? Questa è un'etichetta discografica mica una scuola di danza>> te pareva che non arrivava lui...
<<Stavo solamente mostrando ai ragazzi come si balla...la pizzica>> gli rispondo con il fiatone mentre il suo sguardo è fisso sul mio petto troppo in vista
<<Ho visto benissimo cosa stavi facendo...voi a lavorare...>> indica i ragazzi che rapidamente mi salutano per tornare alle proprie mansioni prima che il capo se la prenda con loro <<che non succeda mai più una cosa simile>>
<<Stavamo solo ballando>> provo a giustificarmi mentre infilo nuovamente le scarpe
<<Non mi interessa...e poi non capisco proprio da dove ti esca tutta questa allegria per avere voglia di ballare>> ah ecco, il problema non erano gli altri...sono io come al solito
<<Era un ballo popolare della mia terra...non c'era nessuno...e quindi credo che non abbia creato nessun disturbo>> gli rispondo a tono sapendo di aver innescato come al solito una sfida
<<A me l'ha creato quindi che non si ripeta più>>
<<Pensavo che ti piacesse il Salento...la musica...la pizzica>> dico con una nota di delusione
<<Infatti mi piace...>> mentre lo dice il suo sguardo si posa sulle mie labbra e sul mio petto di nuovo...<<ma ripeto non credo che ci sia alcun motivo per il quale tu debba ballare...>>
<<Cosa dovrei fare secondo il tuo nobile pensiero? Rimanere a casa a piangere perché ce l'hai con me? Perché mi hai distrutto la vita? No! Sono finiti quei tempi Briga>> mio figlio sta arrivando dal fondo del corridoio, mi giro verso di lui sorridendo e ignorando il mio innamorato che si allontana di un passo per guardare le mie gambe...con la coda dell'occhio noto che aggrotta le sopracciglia infastidito da chissà cosa...<<Amore...>>
<<Ma'...perché non mi hai chiamato?>> appena mi vede con Mattia fa una faccia strana
<<Non ti preoccupare...ho capito che stavi ancora provando e poi...>>
<<E poi tu' madre doveva ballà la pizzica>> ma quanto sei rosicone da uno all'infinito?
<<La pizzica? Ma davvero? Cazzo volevo vedèè>> ride il mio bimbo...mentre Briga lo guarda stranito dalla sua reazione <<Bri non puoi capì quanto è brava>>
<<Sì sì infatti ho visto...ce ne stanno poche brave come lei...a saltà da 'na parte all'altra per paura che la tarantola la pizzichi>> che stronzo! Ma non ti azzardare nemmeno a paragonarti alla tarantola perché te sei un serpente pronto a strozzare chiunque
<<L'importante è farlo nel modo giusto...tanto poi la tarantola muore per esaurimento nervoso>> dico sorridendo appena alla sua provocazione mentre mio figlio mi ricorda che è tardi e dobbiamo scappare a casa perché vuole passare il sabato sera fuori con i suoi amici!
<<Mamma sei sicura che non vuoi che rimanga con te?>> quanto è dolce il mio cucciolo
<<In realtà l'idea che tu vada in giro a fare il figo non mi fa impazzire...però...per Elisa e i tuoi amici farò un'eccezione>> gli rispondo sorridendo, tranquillizzandolo sul fatto che passerò la serata in compagnia di uno dei miei film preferiti "Pretty woman"
<<Tranquilla che tanto torno presto ed Elisa manco è sicuro che viene, anzi speramo che nun viene>> chissà che altro sta combinando quest'altro
<<Sicuro che non vuoi dirmi che succede con Elisa?>> io ci provo anche se dubito che voglia dirmi qualcosa
<<No guarda ma' lassa sta...meglio de no! Piuttosto me devi di' più tardi che t'ha detto quell'altro...oh è stato tutto il tempo nella sala prove con me...si è alzato dal divanetto solamente quando ha sentito che stavate a ride>> però...devo dire che per essere uno a cui nun je frega di me...è scattato abbastanza in fretta
<<Ma mica se sentiva la mia voce ve'?>> cercamo de capì
<<Io l'ho detto subito che eri tu...ma lui si era già alzato>> buono a sapersi...<<io vado...a dopo>> mi lascia un bacio sulla guancia, io lo trattengo per lasciargliene altri e si avvia verso la porta mentre io non posso far a meno di constatare quanto sia bello!
Non ho voglia di cucinare, a dire il vero non ho nemmeno un briciolo di fame...figuriamoci se mi metto ai fornelli...forse ho sbagliato a non chiedere a mio figlio di rimanere a casa per stare con me, sono sicura che sarebbe rimasto per farmi compagnia, ma non volevo sacrificare il suo sabato sera per colpe delle mie pene amorose...
"Ehi bionda che stai facendo?" la Fra qui con me sarebbe stata un toccasana...ma sicuramente sta con suo marito e le bimbe
"Sto vedendo un film sul divano...Bes è uscito" invio il messaggio e vado su Instagram per controllare se i suoi amici hanno postato qualcosa, quando la mia attenzione viene rapita da una foto di Mattia in una discoteca famosa nel territorio laziale...non c'è niente da fare potranno passare gli anni ma lui rimane lo stesso stronzo di sempre...con quel ghigno sulla faccia che urla la parola vendetta...l'idea che io non possa fare niente per impedirglielo, per portare rispetto a quella che è stata la nostra storia...mi mortifica sempre di più...perché voi non potete nemmeno immaginare quanto mi manchi in questo momento! Qualcuno ha suonato alla porta ma chi sarà a quest'ora di sabato sera?
<<Sorpresaaaa>> e queste che ci fanno quiiiiii
<<Belleeeee>> abbraccio le bambine che mi saltano al collo ed entriamo insieme alla loro mamma e Ginevra all'interno del salotto...che bello che siano venute qui...non so come avrei superato questa serata da sola
<<Insomma che avevi intenzione de cucinà stasera?>> mi chiede la sorella di Mattia che ha in mano i cartoni con le pizze
<<Veramente avevo intenzione di non mangiare anche perché non avevo fame>> la guardo mentre le bimbe si dirigono verso il divano pronte a gustarsi un cartone sul maxi schermo, e torno irrimediabilmente a piangere come una disperata...
<<Emmaaa non devi fare così...>> mi abbracciano entrambe cercando di darmi la forza che in questo momento mi manca
<<Io lo so che sono patetica...che sono io che ho sbagliato...che mi merito tutto questo...però non ce la faccio giuro...mi manca così tanto!>> dico sinceramente tra i singhiozzi
<<Ehiii basta adesso...vedrai che passerà...che lui capirà...>> sì certo come no
<<Regá ma quando maiii capisce quello daiii>> mi lagno scuotendo la testa e sapendo che uno come lui capisce solo di avere ragione
<<Tranquilla che ci penso io a farglielo capire visto che è duro di comprendonio...lo sapevo che dovevo menarje dal seggiolone>> Ginevra se non ci fossi tu bisognerebbe inventarti
<<Emma meno male che nun c'avevi fame te sei magnata 'sta pizza manco c'avessi il turbo>> Francesca mi guarda sorridendo mentre io mi divoro l'ultimo trancio di pizza capricciosa che mi hanno portato riuscendo a provocare in me la fame che non sentivo da un po' per via della tristezza. Le sorrido e in questo sorriso c'è un grazie enorme per quello che ha sempre fatto per me!
<<Piuttosto ma tuo marito? Ha già saputo?>> mi dispiace averglielo nascosto anche a lui per tutti questi anni, nonostante abbia amato mio figlio fin dal primo momento come se fosse davvero suo nipote sono sicura che sarebbe stato felice di saperlo...anche se per il legame che ha con Mattia sono certa che non avrebbe potuto mantenere il segreto a lungo
<<Gliel'ha detto suo cugino...anche se devo dire la verità che Fulvio ha sempre trattato Bes con questa convinzione...lui e Mattia hanno avuto anche una mezza discussione per questo...>> ecco, questo proprio era quello mai avrei voluto
<<Lo immagino...io per questo ho preferito non dirti mai chiaramente la verità...perché sapevo di metterti in difficoltà con tuo marito...e...che cazzo di casino>>
<<Ohhh basta Emma...sai da un punto di vista, non sono così convinta che sia stato un male...mio fratello non era poi pronto ad avere un figlio come Mattia>> Ginevra cara, io ti voglio bene...ti ringrazio per il supporto ma non la penso proprio così
<<No...se c'è una cosa di cui sono certa...è che non esiste al mondo un altro uomo che avrei voluto più di tuo fratello come padre di mio figlio...è questo il problema...so di aver sbagliato...so che lui non capirà mai le mie ragioni...ma io so quanto l'ho voluto quel bambino...quanto avevo paura che lui lo rinnegasse, e vista la sua rabbia nei miei confronti era possibile che lo facesse>>
<<Possibile no...sicuro sì...>> lei lo conosce meglio di me...
<<Ho capito, ma ormai è andata...dobbiamo solamente fare in modo di non perdere altro tempo...anche perché me pare che c'avete 'na certa età...>>
<<Ohhh...Ginèèèè>> il Passerotto sbraita...<<comunque hanno chiarito...Fulvio mi ha detto che Mattia ha fatto l'abbonamento alla parola...>> sta per dirlo quando noi la interrompiamo capendo subito quello che sta per dire
<<Mio figlio>> diciamo io e Ginevra all'unisono ridendo...
<<Quando è venuto a casa mia...nun se fermava più...>> Ginevra mia lassa sta che pure quando è tornato a casa mia non mi sembrava stesse poi meglio
<<Mi odia ve'?>> che cosa vuoi che ti dicano Emma? Ovvio che è arrabbiato e che ti odia...come puoi ancora pensare che non sia così dopo quello che ti ha detto e fatto in questi giorni?? <<Scusate...lo so che sono patetica...ma l'idea che pensi solamente male di me...non mi fa respirare>>
<<Tralasciando le parti in cui ha detto che sei una stronza e che vuole fartela pagare...no tesoro non ti odia>> eh...tranquilla su questo non ci piove
<<Ci sta riuscendo benissimo...pensate che oggi è arrivata una busta dall'ufficio legale di vostro padre ed io ho pensato per tutto il giorno che fosse un avviso di comparizione per la causa sull'affidamento esclusivo di mio figlio>>
<<Oddio ma perché non mi hai chiamata? Ti avrei tranquillizzata subito...nostro padre è anche lui mezzo rincojonito però sa farlo ragionare...beh ma alla fine che era?>>
<<Una copia della mediazione con il mio vecchio produttore...adesso è lui il mio produttore...e mi sta rendendo la vita impossibile...niente dovreste vedere come ha detto che gli faceva schifo il mio nuovo singolo>> se ci penso mi viene da piangere ancora adesso, non che sia difficile eh farmi piangere...<<mi odia>>
<<Ehi...prima dicevo davvero... non ti odia, anzi...è per questo che non riesce a capire cosa fare con te...perché non riesce a scazzare con te come se fossi una persona qualunque...>> ah si? E io che pensavo che ci riuscisse benissimo
<<Nel suo sguardo non c'è più traccia del suo amore per me...ma soltanto per il risentimento>> tranne oggi...
<<Sei sicura ve'?>> dice Francesca vedendo che mi sono distratta
<<lo conosco quello sguardo...che ha fatto?>>
<<Ma niente...a quello stronzo gli ha solo dato fastidio che mi sono messa a ballare la pizzica con due ragazzi della Label...>>
<<Ho capito Emma, vabbè che Mattia è un cojone patentato...e noi te volemo aiutà a salvatte...però pure te nun aiuti cocca mia eh...che cazzo>> io e Francesca scoppiamo a ridere di gusto per quella sua sbroccata...alla Bellegrandi maniera...ma veniamo interrotte dalle gemelle che sono arrivate di soppiatto dal soggiorno e hanno sentito il nostro discorso
<<Zia perché zio Matti è uno stronzo e cojone patentato>> cacchio...m'hanno beccata di nuovo, chissà che je dicono a quello
<<Regààà peròòòò>> eh ho capito Passerotto, ma se queste arrivano all'improvviso che colpa ne abbiamo noiii???
<<Ma no a zia avete capito male>> provo a spiegarmi ma loro non devono essere tanto convinte dalla mia spiegazione
<<Ma quando torna Bessuccio?>>
<<Presto a zia...che ne dite se ci vediamo Frozen???>> propongo ad entrambe cercando di distrarle...
<<Nooo...zia...vediamo Pretty woman...a noi ci piace tantissimo>> queste se guardano Pretty woman e poi il problema siamo noi con le parolacce, infatti io e Ginevra la guardiamo confuse
<<È inutile che me guardate così...amano 'sto film...hanno preso dalla zia...>> mi indica la mia amica facendo spallucce...
È stata una bellissima serata...abbiamo giocato a Twist con le bambine...abbiamo cantato con un vecchio CantaTu tutta la discografia di Cristina d'Avena...abbiamo fatto le crepes con la nutella e bevuto della vodka che avevo conservato nel frigo in una serata particolare...ovviamente le bimbe sono crollate al primo boccone di crepes...lasciandoci lo spazio per le nostre chiacchiere da brille...finalmente sono riuscita a non pensare a tutto quello che sta capitando nella mia vita stravolgendola, cercando di dedicarmi a queste meravigliose donne, che hanno sacrificato la loro serata tranquilla solamente per venire a tirarmi su il morale. Francesca sapevo che sarebbe stata capace di una cosa simile...d'altronde l'ha sempre fatto per me...mentre Ginevra mi ha sorpresa... non immaginavo che si prodigasse così tanto per me, nonostante quello che ho fatto a suo fratello ed in parte anche a lei...per quello che sta facendo gliene sarò per sempre grata.
Le ragazze sono andate via perché le bambine erano distrutte ed io ho avuto l'ispirazione per scrivere un pezzo di una canzone che per la prima volta non mi fa pensare a lui...ma a tutto quello che sto vivendo, che ovviamente riguarda lui...mi strofino una mano sulle gambe che ho piegato sul divano e mi vengono in mente tutte le volte in cui mi sono scattata una foto simile solamente per il gusto di farlo rosicare, di fargli desiderare di farmi sua...sorrido a questo pensiero e faccio la stessa cosa, afferro il mio telefono e scatto una foto...una di quelle che ho scattato in passato...e decido di postarla sul mio profilo Instagram con una frase di una mia vecchia canzone
"Solo la notte restiamo nudi appesi a un filo che va dalle mie gambe ai tuoi occhi"
Chissà che penserà lui quando la vedrà, chissà se ha mai sentito le mie canzoni in questi anni...in tutti questi mesi passati insieme non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo, perché sapevo quanto non gradisse il mio modo di lavorare e quindi di rimando nemmeno le mie canzoni...però stavolta sono curiosa di sapere se conosce il seguito di quella frase, se sa che l'ho scritta pensando a tutte le volte in cui pazzamente finivamo per fare l'amore sul pavimento, sulle scale della mia vecchia casa.
<<Eccomi...>> amore di mamma sua eccolo...
<<Stavo lavorando...non sono rimasta sveglia per te...>> gli dico prendendolo in giro
<<Ah no?? Brutta stronza...sono tuo figlio...DEVI rimanere sveglia per me...ti devi preoccupare e mi devi anche chiamare se non torno presto...'sti genitori moderni...>> quanto è bello mamma mia...me lo magnerei di baci...
<<Dai un bacio alla mamma tua?>> si avvicina a me con un sacchetto...
<<Ti ho preso un cornetto!!!>> non ci posso credereeee
<<Ma davverooo??? Dammelo quaaaa!>> afferro la bustina...e lui si siede accanto a me...incuriosito nel vedermi leggermente più serena <<Sono venute le zie con le gemelle stasera>>
<<Ma nooo...se lo sapevo rimanevo a casa...ma zia Tina mi ha scritto perché non mi ha detto che era qui?>> ehm no...ha sbagliato zia
<<Intendevo Ginevra>> lui ci pensa un secondo e poi annuisce tranquillo
<<Vi siete divertite?>> mi chiede togliendomi il quadernetto dalle gambe per appoggiarlo sul tavolino
<<Siii...mi hanno portato le pizze...abbiamo cantato...giocato...è stata una bella serata...le bimbe non hanno fatto altro che chiedere di te...beh, com'è andata la serata?>> visto il suo faccino appeso, credo che per lui non sia stato proprio così
<<Me sa che era mejo se rimanevo a casa co' te...comunque lassa sta, ne parlamo domani che devo annà allo stadio co' quello che c'avemo l'anticipo della partita alle dodici e mezza>> dice alzandosi dal divano e chinandosi verso di me...<<tu dormi ancora qui?? Vedi che nun te fa bene>>
<<Amo...davvero non mi va di tornare in camera mia...per il momento va bene così...>> lui abbassa lo sguardo, triste per quello che gli ho appena detto e mi posa un bacio sulla fronte...<<vieni qua che mammina ti deve sbaciucchiare un altro poco...>>.
Dlinnn Dloonn
Chi poteva essere a quest'ora se non lui che è venuto a prendere nostro figlio per portarlo allo stadio? Nessuno! Per fortuna che sono riuscita a chiudere il divano letto e a indossare una vestaglietta a kimono per andare ad aprire la porta
<<Buongiorno...>> levate gli occhiali da sole Briga che tra poco piove...e poi non c'è bisogno che te copri lo sanno tutti che hai fatto after
<<Salve>> gli rispondo senza nemmeno guardarlo e tornando nella cucina a piedi scalzi per preparare la colazione al bambino
<<Mattia dorme?>> cosa voleva che facesse alle dieci di domenica mattina?
<<Sì...>> mi appoggio all'isola della cucina bevendo il caffè
<<È uscito ieri sera?>> mi chiede cercando di distogliere lo sguardo dalle mie gambe e guardandosi intorno
<<Sì...>> ripeto con lo stesso tono di prima
<<Credo che mangeremo fuori qualcosa quindi non aspettarlo per pranzo>> sta cercando di provocarmi fastidio come al solito...non ha ancora capito che sono felice se mio figlio passa il suo tempo con lui
<<Ok non lo farò>> rispondo pacifica mentre lo vedo serrare la mascella nervoso
<<Non hai da dirmi niente?>> che vuoi che ti dica? Cosa?
<<No, credo di no...>> affermo risoluta mentre in realtà qualcosa che vorrei chiedergli ci sta <<anzi a proposito di qualcosa da dire...potresti ridarmi il telecomando del mio cancello? Non ha senso che sia tu ad averlo>>
<<Ah no? E chi dovrebbe tenerlo al posto mio?>> si avvicina di più a me in modo minaccioso
<<Queste non sono cose che ti riguardano...ma visto che si tratta di casa mia, che tu non vivi più qui...e che noi non abbiamo più nessun rapporto sarebbe il caso che tu lo lasciassi! Quando avrai bisogno di entrare dentro l'auto lo dirai a tuo figlio e ci penserà lui ad aprirti>> dietro le sue lenti scure non faccio altro che immaginare la cupezza dei suoi occhi meravigliosi in questo momento...chissà in quanti modi mi sta uccidendo!
<<Scordatelo...qui vive mio figlio per cui io posso entrare ed uscire come mi pare e piace>> questo non me lo darà mai indietro questo benedetto telecomando
<<Assolutamente no Briga! Tu citofoni...e lui te apre! Stop>> mi allontano verso il fornello
<<Ma stai a fa seria?>> dice afferrandomi il braccio
<<Assolutamente sì...ti pregherei di non toccarmi>> gli tolgo la mano dal braccio e lui rimane spaventato dalla mia reazione <<hai accesso a tutto ciò che riguarda tuo figlio ma non alla mia vita>> alza il sopracciglio infastidito dalla mia risposta <<è casa mia...tu ed io non stiamo insieme quindi entrerai qui, quando e se lo vorrò io...inizia a fare pace con questa idea!>>
<<Tu stai fori se pensi di avere qualcosa che riguardi mio figlio e che esuli da me>> mio mio mio...lo sanno tutti che è tuo...datte tregua
<<Sono Emma Marrone...Mattia Bellegrandi...ho dato la vita a tuo figlio...sei stata la persona più importante della mia vita...adesso non sei più nessuno per cui stai alla larga da tutto quello che riguarda il mio privato o ti faccio pentire di avermi conosciuta più di quanto tu non lo sia già>> non si aspettava le mie parole...non si aspettava così tanta rabbia...non si aspettava la mia freddezza e sinceramente neanche io...sarà che non gli credo più...sarà che devo rassegnarmi al fatto che è finita <<poi non intendo fare discussioni...anche perché ho un mal di testa assurdo>> dico massaggiandomi la tempia e facendolo insospettire
<<Hai fatto tardi ieri sera>> indica la bottiglia di vodka sul lavello
<<Abbastanza...ma...>> stavo per dirgli "mai quanto te" ma fortunatamente mi sono fermata prima che capisse che sono stata costantemente a controllare i movimenti della sua serata con Cristian in discoteca e quindi riempendo il suo ego inutilmente!
<<Ma?>> mi chiede vedendo che mi sono interrotta
<<Ma non credo siano argomenti che ti riguardano...vado a chiamare Bes>> lo lascio in cucina con una faccia molto tirata e mi avvio verso la camera di mio figlio che al contrario di quello che penso è già vestito!
<<Sei già pronto?>> sono scioccata non incuriosita
<<Mi sono svegliato presto...>> tuo padre sta messo peggio di te
<<Che c'è?>> lo vedo dai suoi occhi che qualcosa lo sta turbando
<<Non voglio andare allo stadio con lui oggi>> azzo...non pensavo che avrei mai sentito dalla sua bocca una frase del genere
<<Perché?>> sicuramente si sente in colpa nei miei confronti, ma io sono felice se loro due stanno bene insieme...
<<Perché mi sento strano...non è come prima capisci?>> sì ti capisco benissimo amore mio
<<Bes lui ci tiene tanto e tu gliel'hai promesso...per cui devi andarci...per favore>> solo così posso riuscire a fargli capire quanto Mattia ci tenga a lui...e a farmi odiare di meno...anche se penso che servirà a poco
<<Sì ok ci vado...però...vabbè niente>> so cosa vuole dirmi...che lo sta facendo per me, che gli vuole bene ma non sopporta di vedermi stare male per il suo capo...che ci vuole di nuovo insieme come prima, che non gli importa più del cd...del lavoro...perché finalmente aveva una famiglia...la sua famiglia...lo so, sicuramente vorrebbe dirmi tutto questo, ma sarebbe inutile adesso...così gli lascio due baci sulle guance e lo vedo andare verso suo padre che lo abbraccia felice di vederlo, almeno quanto lo sono io nel vederli insieme!
Ma possibile che sia di nuovo la porta? Mi sono appoggiata dieci minuti dopo aver parlato con mio fratello, che tra l'altro mi ha detto di aver intenzione di tornare quanto prima a Roma...pensate che bella notizia...e già quelli sono tornati? Controllo l'orario sul telefonino e mi accorgo che sono ancora solamente le dodici e mezza...praticamente ho dormito n'oretta...quindi loro non sono...chi sarà??
<<Cricri>> lo abbraccio entusiasta di vederlo e mi accorgo che in mano ha due buste del Mc Donald's...<<che bello che sei venuto a trovarmi>>
<<Sapevo che i matti andavano alla partita così ho pensato di portarti qualcosa per il pranzo...non hai cucinato vero?>> dice non sentendo nessun odore provenire dalla cucina e adocchiando la bottiglia di vodka <<Non mi pare>>
<<Ieri sono venute Fra, Ginevra e le bambine...ci siamo divertite un mondo...>> 'sta bottiglia sta facendo stragi
<<Beate voi...a me Bellegrandi da quando avete litigato mi sta togliendo la salute>> dice appoggiando il cibo sul tavolo e passandosi una mano sulla fronte
<<Ho visto che eravate molto impegnati nel prive' ieri...ci mancava che facessero la fila>> faccio riferimento alle foto che ho visto con alcune donne che probabilmente erano con loro nella saletta privata del locale <<non glielo dire però>>
<<Ma va...piuttosto...erano veramente tantissime a voler entrare...quando lo vedono sembrano impazzite...le caruse>> sorrido nel vederlo parlare del fascino che il mio fid...ex fidanzato esercita sul pubblico femminile...
<<È l'effetto Briga...>> sorrido a metà tra l'essere fiera di quanto sia bello e l'essere amareggiata perché so che al contrario di quello che pensavo, ci saranno altre donne ad averlo dopo di me
<<Eh già...però tranne qualche foto è stata una serata piuttosto tranquilla>> non so perché ma non gli credo moltissimo dalla sua espressione distrutta...<<quello poi ha avuto il mal di stomaco...ma scassatu la minchia>> in ogni caso non sono davvero sicura per stavolta di voler insistere con le domande, l'idea che lui possa aver avuto il desiderio di stare con un'altra donna dopo di noi...mi dà il voltastomaco...lo stesso che proverei io se dovessi pensare ad un altro uomo! <<Insomma ho saputo che...mio nipote...è un Bellegrandi in piena regola...anche se devo dire che era davvero impossibile che quei due fossero così simili senza avere alcun legame sanguigno>> abbasso lo sguardo davanti alla sua frase...perché non so davvero come rispondergli, come superare quello stato d'imbarazzo che mi coglie ogni volta che qualcuno mi dice di aver saputo dopo sedici anni che il padre di mio figlio è l'unica persona al mondo con cui avrei mai potuto pensare di fare un figlio <<Emma io non voglio rimproverarti...ti adoro...ti stimo...ti voglio bene...hai cresciuto quel bambino in modo esemplare...e poi a cazziarti basta Bellegrandi>> ride scuotendo il mio avambraccio e facendo ridere anche me
<<Grazie...non sai quanto mi aiuta sentire queste parole>> mi fermo cercando di raccogliere nella mia mente tutto quello che ho sempre voluto dirgli...<<sono consapevole che sarebbe stato impossibile che lui potesse capire il mio punto di vista, è suo padre...ed io ho fatto una cosa alla quale non c'è rimedio...però tu lo conosci, te lo ricordi, ricordi cos'è successo quella notte...>>
<<Certo che mi ricordo...mi hai chiamato il giorno dopo che piangevi a dirotto...Mattia pensava che fossi tornata con Marco>> ecco appunto...aspettate un secondo...ma chi è Marco?
<<Cri...chi è Marco?>> gli chiedo aggrottando la fronte
<<Il calciatore come si chiamava?>> chiede confuso...mentre io capisco che ha fatto confusione tra i fratelli Borriello
<<Si chiamava Fabio Cri...Fabio, Marco era il fratello>>
<<Ahhh già...mi sono scordato tutto...oh sono passati pure tanti anni>> saranno passati tanti anni, eppure io il suono della pioggia di quella notte che batteva contro le finestre come le mie lacrime...la sento ancora in testa, ancora sento il suono delle sue urla che mi rimproverano il fatto di essere tornata con il mio ex, senza che fosse vero <<però una cosa devo dirtela...hai sbagliato a non tornare da lui, quando hai capito che provavi ancora il sentimento che vi univa...dovevi tornare qui e dirgli la verità su vostro figlio...non per lui, ma per il ragazzo...lui meritava un padre come Mattia>>
<<E lui lo meritava un figlio come il nostro? Era pronto per essere suo padre? Ok...so benissimo cosa avrei dovuto fare...e non l'ho fatto, ma dimmi la verità...tu pensi che uno che cambiava donna come se stesse cambiando le mutande fosse pronto per essere papà?>> il suo silenzio è eloquente, entrambi non abbiamo bisogno di raccontarci una realtà che non esiste...probabilmente se fossi tornata allora, Mattia non avrebbe voluto così bene a mio figlio, non si sarebbe innamorato di lui perché si tratta di Bes...ma gli avrebbe voluto bene solamente perché legati dal loro DNA
<<Io mi preoccupo di come la prenderà lui una volta che gli dirai la verità>> credimi amico mio...è l'unica cosa che continuo a pensare da quando Mattia ha scoperto di essere suo padre
<<Gli dirò la verità non appena ne avrò la forza, purtroppo questi giorni sono stati troppo...intensi...ho paura di non avere la forza di reggere botta>>
<<Prenditi il tempo che ti serve...ma fai mente capace che Briga gli ha già fatto la carta fedeltà per La Rinascente e ha deciso anche di iscriversi con lui a un corso di canottaggio, non so dove arriverà tra un mese>> un pezzo di panino stava per andarmi di traverso...
<<Che?? Ma è scemoo?? Hai presente quel discorso che ti stavo facendo sull'essere pronto...ecco c'ho ancora dei dubbi che lui lo sia>> rido e penso...chissà che cosa combinerà Briga quando il nostro bambino saprà la verità...
<<Non dire così...che quello è tutto contento di essere papà...ha il telefono pieno delle sue foto...è davvero orgoglioso di lui>> meno male...almeno qualcosa l'ho azzeccata nella vita <<c'ha pure 'na foto di quand'era piccolo sul comodino>> e dove l'ha presa quello una foto di mio figlio da piccolino??? Però che bello che è stato...a fare una cosa simile
<<Bes invece è strano...da quando io e lui ci siamo lasciati...non riesce ad avere il rapporto che aveva prima con Mattia...ha vissuto troppo male i giorni del distacco, oggi non voleva andare con lui allo stadio...lo urta il fatto che sia così scostante con me e che faccia finta di nulla con lui>>
<<Ahia...eh questo è un problema...Briga non la prenderà bene questa cosa!!! Cosa possiamo fare?>> scrollo le spalle consapevole che difficilmente potremo risolvere un problema simile, fin quando lui sarà arrabbiato con me in questo modo...è andata così! <<Oh qualchi cosa mi nna pinzari ma talìaaa sta siccatura s'adda aggiustari>>.
Non ci crederete ma è di nuovo la porta...ho definitivamente abbandonato ogni speranza di riuscire a dormire in questa drammatica domenica...tra Briga, mio fratello e Cristian, mi sveglio ogni volta di soprassalto...come se dovessi prepararmi a qualcosa...Mi sollevo dal divano e vado verso l'ingresso lentamente cercando di non perdere l'equilibrio, precario, per via del brusco risveglio
<<Chi è?>> nessuno risponde...giro la maniglia della porta e tolgo l'unica barriera che c'è tra me e l'unico uomo al mondo che è riuscito ad amarmi ed odiarmi contemporaneamente...
<<Che ci fai qua? Bes?>> che è successo a mio figlio??
<<Mattia è voluto andare a casa di Francesca...tu piuttosto come mai così tanto tempo per venire ad aprire la porta?>> non pensavo che i secondi fossero un lasso di tempo "lungo" 
<<Stavo dormendo...>> dico sinceramente...ma tanto so benissimo che questa conversazione andrà a finire male
<<Certo perché giustamente tu riesci anche a dormire>> che vi dicevo?
<<Piuttosto potresti dirmi come mai mio figlio non è voluto tornare con te?>> come minimo si sarà urtato con lui...avrà visto o sentito qualcosa che l'ha fatto rimanere male
<<Come mai? Come mai? Perché tu sei una stronza ecco perché>> io eh??
<<Scusa cosa c'entro io? Se mio figlio non è voluto tornare con te...ci sarà un motivo? Dimmi che è successo...>> se gli rispondo male...non arriveremo da nessuna parte
<<Certo che c'è...sei tu...il problema...>> eh ci mancherebbe che la responsabilità non era tutta mia, anche se io ero a casa distesa su un divano
<<Io?? Ma tu sei fuori>> gli sventolo la mano davanti al viso
<<Sìi tu...>> dice acchiappandomi i polsi e stringendoli con rabbia...<<tu...soltanto tu...la colpa è solamente tua>>
<<Mattia lasciami...>> provo a forzare la sua stretta ma lui mi scuote costringendomi a guardarlo...
<<Col cazzo...tu gli hai fatto credere di stare soffrendo...di stare male...gli hai fatto pensare che sono io lo stronzo...quando invece sono io quello che dovrebbe soffrire...perché 'na lurida stronza m'ha tolto mi' fijo per sedici anni...sedici anni>> urla senza freni continuando a starmi davanti senza che io possa fare niente per liberarmi dalla sua rabbia...<<cazzo sono sedici anni...sedici anni della sua vita...e tu non hai ancora avuto le palle di venire da me e chiedermi scusa per quello che mi hai fatto>>
<<Ah io dovevo farti delle scuse? Io??? E tu quando mai le hai fatte a me le scuse per avermi mandata via quella notte, solamente perché pensavi che ti avessi tradito?>> urlo anche io cercando di far valere le mie ragioni...ragioni che probabilmente a lui non interessano...non adesso
<<Ecco qual è il problema...la scusa del bambino è una puttanata...tu sei una sporca egoista...che ha pensato solo a sé stessa...senza farsi il minimo problema che suo figlio aveva bisogno di suo padre...e io avevo bisogno de mi' fijo...>>
<<Non è vero...non è per questo che non te l'ho detto...o almeno non solo per questo>> è inutile che gli racconti delle bugie...voglio che lui sappia tutto fino in fondo del motivo per il quale ho preso quella decisione...
<<Hai pure il coraggio de dirmelo?? Stronza...ecco cosa sei...'na stronza>> continua a gridare spingendomi verso l'isola...e lasciandomi finalmente i polsi...che massaggio per via della stretta...mi ha fatto male ma non glielo dirò, perché è giusto che lui si sfoghi...è giusto che mi gridi in faccia tutti i miei errori...le sue mani stringono il mobile della cucina...la sua testa è calata <<è inutile che me guardi, tanto nun me frega 'n cazzo se t'ho fatto male...anzi me raccomando fajelo vedè a Mattia quando torna, faje crede che so' 'no stronzo senza rispetto pe' la donna sua...come j'hai fatto crede che stai male pe' me>> non sarei mai in grado di fare una cosa simile...
<<Io non gli ho fatto credere niente...tuo figlio mi conosce meglio di chiunque altro, sono sua madre...è normale che...vabbè>> in questo momento non sarà mai in grado di capire niente di quello che posso spiegargli
<<Certo io non sono un cazzo ve'?>> il suo respiro è affannato...ed io non voglio che stia così...
<<Non ho mai detto questo...non l'ho mai pensato...tu sei suo padre e lo sarai per sempre...ma non ha senso che tu venga qui a prendertela con me se lui...>> mi interrompe avvicinandosi nuovamente con aria minacciosa al mio volto
<<Non ha senso? Io te dovrei fa fuori pe' tutto quello che m'hai fatto...>> stringe la sua mano sul mio mento...<<se non fossi tornata a Roma non mi avresti detto 'n cazzo de mi' fijo...io avrei continuato a perderme tutto della vita sua e tu stai a fa la figa? Io ti ammazzo Emma...giuro che nun me ne frega niente che vado al gabbio ma te faccio fori...>> alzo il viso verso di lui fiera del mio passato, del modo in cui ho cresciuto mio figlio e delle motivazioni per cui l'ho fatto...che sicuramente non potrà mai comprendere fino in fondo...ma che per me erano l'unica soluzione per riuscire a crescere il bambino in serenità
<<Io non sto facendo niente Briga e poi non mi pare che te stessi morendo per la mia mancanza...>> lui stringe i denti per la rabbia...ed io continuo a cercare di fargli capire che non ho paura di lui...non ne ho mai avuta <<sto qua...puoi farmi quello che te pare...non ho paura di dirti la verità...vuoi sentirti dire che sarei tornata a dirti di Bes? Beh non lo farò...perché non te l'avrei detto semplicemente per il fatto che non te lo meritavi un figlio come il nostro...>>
<<Che cazzo hai detto eh?? Io nun so che te faccio oggi>> mi spinge verso il muro ma io continuo il mio discorso
<<No! Non te lo meritavi dopo quello che mi hai fatto>> forse non dovevo spingermi così a fondo, forse avrei dovuto essere più ragionevole...ma non voglio che costruisca un pensiero basato su una falsa speranza 
<<Tu non c'entri un cazzo con mio figlio...mio figlio è mio...chiaro? Mio...era un mio diritto saperlo...>> toglie la sua mano dal mio mento, i suoi occhi sono rossi dalla rabbia...dalle lacrime che vorrebbe sfogare, sicuramente non qui davanti a me...
<<No, mi dispiace ma non è così...i tuoi diritti li hai buttati nel cesso il giorno in cui mi hai lasciata>> sono una donna egoista che ha badato solamente a se stessa? E non al bisogno di mio figlio? Forse...ma visti i presupposti non credo che sarebbe andata poi tanto diversamente
<<Ma tu te rendi conto de quello che stai a di'? Te stai ancora a pensà de sta nel giusto...di aver fatto la cosa giusta nascondendomi Mattia no pe' 'n anno, due o tre ma pe' sedici anni...tu stai fori>> si gira di spalle incapace di stare di fronte a me senza avere una reazione
<<Io ho fatto quello che era meglio per mio figlio>>  anche se forse adesso non ne sono più sicura come un tempo
<<Ancora parli? Ancora? No bella de casa te l'hai fatto per te stessa!!! Perché avevi paura...paura che te facessi male>> più di quanto me ne hai già fatto?
<<E avrei avuto torto? Rispondimi!!! Me ne avevi già fatto Briga...non ti avrei mai permesso di mettere in dubbio la paternità di mio figlio e conoscendo la tua indole sarebbe stata la prima cosa che avresti fatto>>
<<Zitta stai zitta...te devi da sta zitta...questo...non c'entra niente col fatto che tu me lo dovevi di' comunque...perché quel figlio che aspettavi era mio...è mio...ed io non lo sapevo...non c'ero...Dio sto a 'mpazzì>> si siede sullo sgabello distrutto psicologicamente da quello che sta vivendo per colpa mia e della mia rivelazione...vorrei abbracciarlo...vorrei riempire di baci il suo viso chiedendogli un perdono che non otterrò mai da lui...invece rimango a guardarlo mentre una lacrima scende solitaria sulla mia guancia
<<Te piagni? Te? Io impazzisco al pensiero che nun ce so' stato nella vita de mi' fijo...e te piagni?>> lo dice con tono ripugnante nei confronti del mio silenzioso pianto
<<Mi dispiace non riesco a...>> provo a parlare ma la mia voce è rotta da quello che ha provocato in me la nostra discussione
<<Non riesci? A me pare che invece ce sei riuscita benissimo pe' tutti st'anni...infatti non capisci nemmeno adesso la gravità de quello che m'hai fatto e che dovresti chiederme scusa ogni giorno della vita tua...per avermi privato del mio bambino...il mio cucciolo>> adesso è la sua voce ad essere incrinata <<cazzo Emma come hai fatto??>> la sua faccia è disperata...ed io vorrei buttarmi ai suoi piedi per implorare un perdono che non merito...infatti un singhiozzo mi parte spontaneo...<<Come??? Come cazzo hai fatto a dire di amarmi...di volere 'n altro figlio con me se già il primo me l'hai tenuto lontano con l'inganno?>>
<<Stavo cercando il mo...modo di dirtelo...avevo pa...paura che cambiasse tut..to... tra di noi...che mi odiassi come adesso>> non riesco a parlare perché ormai i singhiozzi non mi fanno respirare <<ma tutto quello che volevo fare con te è tutto quello che ho sempre voluto...sempre...>> si gira un secondo verso di me...ma abbassa nuovamente lo sguardo
<<Non c'hai avuto le palle de dirme tutto nemmeno quando c'ha avuto l'incidente...o tutte le volte in cui io t'ho fatto le domande sul padre...>> in effetti in quelle tante occasioni forse avrei dovuto trovare il coraggio di dirgli tutto...<<la verità è che tu volevi ancora  farmela pagare perché nun t'ho creduto...e l'hai fatto nel modo più ignobile del mondo...usando nostro figlio>> no questo no!
<<Non è vero...io quella sera avrei voluto dirtelo...ma dopo quello che era successo...credevo non provassi niente per me...che non mi avessi mai amata...e...se non amavi me, come potevi amare quel bambino che aspettavo? Come Mattia?>> piango mentre gli faccio una domanda a cui non sa rispondere, perché in fondo gli sto dicendo la verità...<<Dimmelo...come l'avresti presa? Perché il pensiero di fare un test del Dna a quel bambino così piccolo...che cresceva dentro di me...solo perché non mi avresti creduta...mi ha perseguitata per anni...e l'ha fatto anche quando dopo averti incontrato di nuovo ho capito che non potevo vivere senza di te>> non riesce a parlare ma io mi avvicino a lui prendendo la sua mano <<ti prego rispondimi...dimmi che non sarebbe stato così...ed io passerò il tempo della mia vita a chiederti scusa...ti prego...dimmelo>> lui abbassa lo sguardo mentre ormai piango a dirotto consapevole che quello che speravo fosse solo un lato pessimista della vicenda che stavo vivendo si è tramutato in realtà...
<<Non so quello che ti avrebbe detto il Mattia che ero...forse avrai ragione o forse no...ma quello che sono adesso avrebbe voluto solamente sapere di essere padre...di un figlio come il mio...il nostro...>>.
Se n'è andato senza dire altro, senza che io riuscissi a fermarlo...per dirgli tutto quello che non ho mai avuto la forza di dirgli...se n'è andato lasciandomi senza forze, senza il coraggio di continuare a vivere senza di lui...di guardare in faccia mio figlio come faccio ogni giorno... questo perché ha distrutto tutto quello che mi sono raccontata in questi anni, che credevo fosse giusto per andare avanti, per riuscire a soccombere alla sua mancanza! È bastata una frase...una lacrima...e tutto il suo dolore...per cancellare anche la più valida delle spiegazioni che ho cercato di costruire per tutto questo tempo!
<<Tesoro volevo dirti che martedi' dobbiamo tornare al negozio perché dobbiamo ordinare delle altre bomboniere...tu puoi?>> Tina ha sempre fiuto quando si tratta di me
<<Certo...martedi' andiamo>> tiro su col naso asciugando quel che resta di quel pianto disperato
<<Emma che succede...?>> non lo so nemmeno io
<<Io e Mattia abbiamo litigato>> cosa darei perché il problema fosse solo un banale litigio <<è venuto qui...e mi ha urlato contro di tutto...che ho usato nostro figlio...che sono una stronza egoista>> torno a singhiozzare ripensando alle sue parole
<<Emma tesoro mio ma che pensavi ti dicesse eh?>> ha ragione, hanno ragione tutti tranne me <<Si è arrabbiato tanto?>>
<<Sì...non l'ho mai visto così>> mai neanche durante le nostre litigate furenti
<<Tu stai bene? Non ha esagerato vero?>> mi guardo i polsi ancora rossi per via della sua stretta e sorrido ripensando all'effetto che mi aveva fatto sentire di nuovo la sua pelle sulla mia
<<No...anzi sono io ad aver esagerato...era di...disperato...>> non riesco ancora a dimenticare il suo volto straziato dalle lacrime...dalla sofferenza che io gli ho causato
<<Gli hai chiesto scusa per quello che hai fatto nei suoi confronti?>> perché tutti insistono su questa cosa...mah
<<No Tina non l'ho fatto!>> a cosa sarebbe servito?
<<No? Ma allora sei idiota cazzo! Emma lui si meritava le tue scuse...>> e io?
<<Non ce l'ho fatta Tina...non sono riuscita a passare sopra a tutto quello che ho vissuto per colpa sua>>
<<Emma basta!>> sospiro non riuscendo a formulare la frase giusta per rispondere al suo legittimo rimprovero <<Tu non sei stata corretta con lui, per quanto io ti voglia bene e ti abbia appoggiata non posso non dirti che hai sbagliato!>>
<<A questo ci arrivo da sola eh>> è quello che continuo a ripetermi da quando se ne è andato
<<E nun me pare...Emma devi chiedergli scusa perché qui non si tratta di te, ma di un padre che si è perso suo figlio e lui ha il diritto di ricevere le tue scuse!>> nello stesso momento in cui lo dice, mi rendo conto che in fondo ha ragione...non posso essere così egoista da non calcolare il fatto che lui ha il diritto di sentirsi dire da me la verità...quella vera...quella dove ci sono tutte le mie paure, tutto il mio amore per lui...tutto quello che non sono riuscita a dirgli per colpa del rancore! <<Trova il modo di chiedere scusa all'uomo che ami bionda...o ti costringerò io a farlo!>> rimango in silenzio, incapace di aggiungere altro <<Emma lui merita delle scuse...Mattia è suo figlio...il suo bambino...lui ha diritto ad una spiegazione come Dio comanda>> lo so amica mia...lo so...
<<Cosa dovrei fare? Andare da lui...prostrarmi ai suoi piedi...prendermi tutti gli insulti del mondo solamente perché ho deciso di proteggermi da lui?>> non credo di essere così pronta adesso
<<No Emma...solo chiedergli scusa...fargli capire il perché hai deciso questo...>> e pensi che a lui basterà soltanto questo?
<<Non capirà mai...non accetterà mai quello che gli ho fatto>>
<<Può darsi...ma almeno apprezzerà, se lo conosciamo bene, che tu gli abbia teso una mano...se non altro per vivere meglio un nuovo rapporto con suo figlio>> su questo ha ragione...ma non ha senso un nuovo rapporto con lui senza che Bes sappia la verità
<<Devo dire la verità a Bes...>> anche in fretta!
<<Non puoi farlo adesso...anzi devi spiegare a Mattia che è necessario qualche giorno affinché il ragazzo si tranquillizzi...questi giorni non sono stati facili per lui...per cui devi aspettare...ascoltami...vai da lui e parlaci...stasera stessa...>> stasera? Forse ha ragione...
<<Ok...troverò un modo per...vabbè ti lascio ci sentiamo dopo>> riaggancio il telefono e mi aggiro per la cucina in cerca di un modo per...per esprimere tutto il mio dispiacere all'uomo che amo con tutta me stessa e che oggi ha distrutto per l'ennesima volta il mio cuore...con la sua sofferenza. Stavolta non è colpa sua...stavolta sono io ad aver sbagliato, ha ragione la mia migliore amica...stavolta tocca a me chiedergli scusa...
Dal fondo dell'armadio della mia camera da letto afferro una scatola rimasta all'ombra troppo a lungo...soffio la polvere sul coperchio quasi come se volessi scacciare via tutte le bugie che ho raccontato nella mia vita per proteggere il mio segreto e l'appoggio sul letto. Sollevando il coperchio faccio venire alla luce tutti gli oggetti che ho accumulato nel corso degli anni in attesa di questo momento, in cui la verità sarebbe venuta a galla con insieme tutti i miei rimorsi...i miei ricordi...in una scatolina trasparente ormai malandata c'è il suo ciuccio...il giorno in cui gliel'ho fatto sparire è stato un dramma, però da quel momento ha iniziato a parlare sempre di più...infatti ho registrato su una pen-drive le sue prime parole, quelle che Mattia non ha potuto ascoltare...sono sicura che se ci fosse stato lui di sicuro non avrebbe detto la parola "mamma"...in una bustina c'è il suo primo paio di Reebok...quante volte ho dovuto rialzarlo da terra? Quante volte ho dovuto aspettarlo un po' più distante con le braccia tese pronta per stringerlo a me una volta arrivato al traguardo? Se ci fosse stato suo padre avremmo potuto farlo insieme...lui sarebbe impazzito pur di stargli dietro...ripiegate accuratamente ci sono le tutine e i completini eleganti che le mie amiche mi hanno regalato fin da subito, adatte al bimbo più fashion del pianeta...d'altronde con un padre che va in giro con un cappotto stile dandy che potevate aspettarvi? Tutti insieme, raccolti in una cartellina ci sono i piccoli lavoretti che Bes ha fatto per le numerose feste del papà. Una formina di das con l'impronta della sua manina a cui le maestre avevano attaccato un gancio portachiavi, un cuore azzurro con una cravatta colorata con i pastelli all'interno di cui mio figlio aveva scritto uno storto "ti aspetto papà"...una macchinina con il disco orario creato con il fermacampione...una tazza dipinta d'azzurro su cui aveva dipinto il suo nome e un cuoricino con all'interno "Dad"... una piccola cornicetta realizzata con i bastoncini di legno colorati che all'interno conteneva un disegno che Mattia aveva fatto raffigurando se stesso insieme ad una figura che secondo il suo pensiero era il suo papà che sarebbe tornato a prenderlo con un regalo per lui...una bottiglia di liquore ricoperta di carta regalo con su scritto "auguri papà"...questi sono solo alcuni dei pensierini che mio figlio ha realizzato in occasione di quella festa che riusciva a renderlo triste e pensieroso...se solo avessi cambiato idea...se solo avessi avuto la certezza che lui avrebbe amato il mio bambino così come ne ho ora la certezza...questi regali sarebbero finiti nelle sue mani molto tempo fa, invece adesso sembrano guardarmi severamente per ricordarmi quanto ho sbagliato con entrambi, quanto sono stata egoista nel tenere l'amore della mia vita all'oscuro della sua paternità e nel tenere lontano mio figlio dal suo papà, facendo mio anche quello che doveva essere il suo amore per lui. Ordino le varie cose che appartengono alla sua fase neonatale...compreso il test di gravidanza che mi ha dato la notizia più bella della mia vita...in una scatola più piccola, e lascio sul fondo invece tutte le foto e gli oggetti che rappresentano la sua crescita, la coppa della scuola calcio...i vari piccoli trofei scolastici presi a Londra, le sue prime scarpette da calcetto, il suo primo videogioco...la crocetta della prima comunione...il suo tema scolastico in cui descrive fantasiosamente un papà che non ha mai conosciuto e che stranamente assomiglia proprio al suo anzi vi leggo una frase che dice tutto "il mio papà lo immagino come Mufasa per il piccolo Simba, il re della foresta...il King...il più forte di tutti" che vi dicevo?
All'interno, conoscendo bene il soggetto e il suo essere poco ferrato quando si tratta di intuizione e comprensione della tempistica, inserisco qualche post-it per permettergli di capire a quale età appartengono alcune cose. Quando appoggio la scatola sul tavolo della cucina, mi rendo conto che non posso portargli queste cose senza accompagnarci un mio pensiero con cui gli faccio capire quanto mi dispiaccia avergli negato tutto questo, quanto ho sbagliato a non cercarlo per ricostruire la nostra vita insieme, insieme a nostro figlio...delle parole che esprimano tutto il dispiacere che provo nel vederlo stare male come l'ho visto oggi, senza poter fare nulla...senza poter tornare indietro e ridargli tutto il tempo che ha perso con suo figlio! Indecisa su cosa fare...afferro dei fogli e seduta di fronte a quella scatola decido di dar voce ai miei pensieri...
"Ciao amore mio...
tranquillo questa è l'ultima volta che ti chiamo così, se stai leggendo questa lettera è perché ho deciso che tu avessi le risposte che ti spettano...che sapessi tutto quello che riguarda la nascita di nostro figlio ed io avevo bisogno di sentirti ancora per un po' mio, di aggrapparmi ancora al nostro amore...per poterlo fare!
Quando ho scoperto di essere incinta ero al settimo cielo, credevo che il bambino potesse essere una delle soluzioni a tutti i nostri problemi, il grande salto che non puoi evitare di fare...il rischio più bello che la vita ci pone davanti...l'errore che ci avrebbe permesso di essere felici...avevo deciso di dirtelo la sera stessa in cui mi hai lasciata, avevo preparato ogni minima cosa...le scarpine, la maglietta della Lazio e tutto quello che trovi nella scatolina gialla sono il frutto della mia strampalata idea per dirti che saresti diventato papà! Purtroppo non ho potuto perseguire i miei obiettivi perché quella sera hai spezzato il mio cuore...in una miriade di pezzi...e non mi basterà una vita per rimetterli insieme. Il tuo sguardo di odio mentre metti in dubbio la mia fedeltà e i miei sentimenti, mi ha accompagnata per tutta la durata della mia gravidanza, insieme alla rabbia che nutrivo ed oggi nuovamente nutro nei tuoi confronti...non sono falsa e non mi nasconderò dietro false giustificazioni. Non hai saputo dell'esistenza di tuo figlio perché io ho ritenuto che tu non te lo meritassi...se non eri stato in grado di amare me come potevi amare lui? Se hai pensato che potessi averti tradito mentre stavamo insieme avendo rapporti quotidiani come potevi pensare che quel bambino fosse realmente tuo? Io non ti avrei mai potuto permettere di mettere in dubbio la sua paternità! Guardalo...Tu sei suo padre in ogni fibra del suo corpo...dagli occhi...alle fisime, dal talento alla testa di cazzo...dalla tracotanza al sangue...sei il suo papà...lo abbiamo concepito io e te...non esiste nessun altro, non esisteva nessun padre che dovesse spuntare all'improvviso...nessuno ti toglierà mai il tuo posto nella sua vita, perché è soltanto tuo...ed io non ho mai permesso a nessuno di occupare neanche per un secondo il tuo posto, perché l'ho cresciuto come avresti voluto tu...come era giusto che crescesse avendo come padre te!
L'altra sera eravamo sul divano ed io ho provato a fartelo capire...ho provato ogni giorno, avrei potuto dirtelo...certamente...ma ho avuto paura...mi sono illusa per un secondo che tu potessi capire...che potessi per una volta mettere il bene davanti al male, che potessi mettere me prima del resto!
Mi dispiace...tanto...e forse darei un pezzo della mia vita per tornare indietro, per non negare a mio figlio un padre come te...e per questo ti chiedo scusa con tutto il mio cuore...ma non ti chiederò scusa per averti tolto un figlio come il mio cercando di proteggerlo dalla tua rabbia verso di me...perché quello che ho fatto per lui, per me, per proteggerci da quello che avresti potuto farci...lo rifarei...tutto dall'inizio alla fine.
So benissimo che in questo momento vorresti uccidermi a causa di ciò che sto scrivendo, ma quello che mi hai detto allora ha fatto sì che tu non meritassi nemmeno per un secondo la sua presenza nella tua vita...distruggere un amore, distruggere la mia vita...senza avere delle motivazioni, senza alcun rimorso...senza rispetto per quello che avevamo vissuto...senza rispetto per la tua richiesta quella notte a Catania in preda all'alcool...in cui mi hai chiesto di fare un bambino...mi ha fatto comprendere che dopotutto non eri pronto per un impegno di quel calibro, non eri pronto ad essere il padre del mio Mattia, e sicuramente l'idea di condividerlo con te che mi avevi tolto il sorriso all'epoca non mi sembrava poi così ragionevole!
Se solo tu avessi provato per un secondo a capirmi...a fidarti di me...di tutte le volte in cui ti ho gridato ti amo...in cui ti ho detto che avrei voluto un altro figlio con te, nonostante il nostro non fosse d'accordo...nonostante sapessi già che a carte scoperte non avresti fatto altro che odiarmi come mi odi adesso, sono sicura che saremmo potuti essere felici...anzi forse adesso non ci credo nemmeno più...per essere felici insieme c'è bisogno dell'amore, e del tuo non c'è mai stata traccia...non è mai esistito...era solo la proiezione di un ricordo del passato...di un passato finito male!
Al contrario di quello che pensi, sono felice che tu sia il padre di mio figlio...sei stato l'uomo della mia vita, non ho amato nessun altro come te...non amerò mai più nessun altro come ho amato te ed ogni volta che qualcuno mi farà incazzare non riuscirò a fare meno di pensare a quanto ti odio...perché nessuno ti eguaglierà nemmeno in quello! Avrai con lui ogni momento che desideri...ogni secondo che hai perso farò in modo che tu possa recuperarlo...perché il vostro rapporto lo merita più di ogni altra cosa al mondo...perché Mattia ha bisogno di te...perché io ho bisogno di saperlo felice della presenza di suo padre...perché ho bisogno di vedere sorridere mio figlio più di quanto non riesca io per vivere.
Ti prometto che in questi giorni dirò a nostro figlio la verità...voglio solo avere la forza necessaria per farlo...e in questo momento non mi vergogno nel dirti che non ne ho...non sono pronta per ricevere anche il suo disprezzo...perché per quanto mi ama, e per quanto capirà le mie decisioni...so quanto avrebbe desiderato un padre come te, quanto gli manchi...ed è impensabile che prenda bene una rivelazione di questo tipo, dopo tutto questo tempo dove io ho omesso ad entrambi tutto...mi rendo conto di metterti in difficoltà ma ti pregherei di rispettare i miei tempi...che ti assicuro saranno molto brevi.
Per tutto il resto ti ringrazio per avermi fatto vivere ancora il nostro amore...per avermi regalato tutto quello che non abbiamo potuto vivere anni fa...mentre scrivo queste parole non so come faccia a respirare con il pensiero nella mente, che tutto quello che abbiamo vissuto rimarrà ripiegato in un angolo dei miei ricordi come è già successo in passato...non so neanche come tu abbia fatto a fingere di non saper vivere senza di me, di amarmi realmente...perché credimi io senza di te non ci so vivere davvero...non più...
La nostra storia è finita nel momento in cui per la seconda volta non hai creduto alle mie parole...al legame di sangue che ti lega a tuo figlio...non m'importa più sapere se sono stata io a illudermi...se sei mai stato sincero con me...chi ha sbagliato, dove o quando...dal momento in cui chiuderò questa busta tu sarai solamente il padre di mio figlio, ed io ti assicuro che per tutto quello che lo riguarda troverai in me sempre un'alleata!
Per tutto il resto io per te non esisto più...mi hai distrutta per la seconda volta insieme al nostro amore...stavolta è finita per sempre...buona vita amore mio...
E buona fortuna con il tuo piccolino...Papà...".
<<Mamma sono tornato>> eccolo qui il principino di casa...fortunatamente nel pomeriggio mi aveva avvisata che sarebbe rimasto a casa di Francesca anche per cena visto che Fulvio ancora non è tornato, ed io ho potuto finire tranquillamente di scrivere quella lettera che adesso si trova all'interno della scatola sui sedili posteriori della mia auto e aspetta solo di essere consegnata!
<<Ti sei divertito con la zia e le bambine?>> gli chiedo abbracciandolo
<<E come fai a non divertitte con quelle?>> dice mentre io ho già adocchiato la sua tristezza negli occhi <<Oh hanno già dei bambini che gli fanno i regalini a scola...'sta cosa nun va bene eh>> gelosone di mamma sua
<<Ma daiii...sono piccolini...piuttosto come è andata la partita?>> silenzio tombale <<Allora??>> non vuole dirmi che ha litigato con Mattia perché ha paura di darmi un dispiacere
<<Mamma ho discusso con Mattia...lui continua a fare finta di niente e io nun ce la faccio>> annuisco senza sapere cos'altro dirgli...perché in realtà so i motivi per i quali hanno discusso, so quali sono i sentimenti di suo padre verso di lui ma soprattutto perché so che la colpa di tutta questa situazione è solamente mia!
<<Senti amore...devo andare a portare una cosa da zia Tina...ti posso lasciare da solo?>> sorrido mentre lo vedo sbuffare e vado nella camera per prepararmi ad uscire per effettuare una consegna speciale nonostante la pioggia incessante...come la mia tristezza.
Sono sotto casa di Mattia, fortunatamente sono riuscita a trovare il cancello aperto, probabilmente non sarà sceso a richiuderlo...così posso entrare nel recinto e parcheggiare la mia auto davanti all'entrata del portone...suono consapevole che nonostante la mia richiesta e la pioggia non aprirà mai...perché mi odia e di sicuro vedermi è l'ultimo dei suoi desideri...però ci provo lo stesso, perché ho bisogno di dirgli tutto...di chiedergli scusa...
<<Chi è...?>> la sua voce è afona...priva di vita
<<Sono io...per favore aprimi>> gli chiedo con apprensione
<<Em...>> lo interrompo prima che continui
<<Ti prego...solo un secondo...devo darti una cosa e poi vado via>> lui non risponde ed un rumore metallico mi fa capire che ha accettato la mia richiesta probabilmente anche lui sfinito da quello che sente dentro...infatti non appena apre la porta lo vedo comparire in tutta la sua disperazione per quello che ci siamo detti oggi pomeriggio, quando ha sfogato finalmente tutta la sua rabbia...che però ha lasciato il posto a tutta la delusione per ogni cosa che si è perso di suo figlio e che nessuno potrà mai restituirgli!
<<Cos'è?>> mi chiede afferrando la scatola dalle mie mani
<<È il mio modo per chiederti scusa...per farti capire che...>> maledette lacrime...<<che...insomma...dentro c'è scritto tutto>> non sarei adesso in grado di potergli dire nulla di quello che ha bisogno di sentirsi dire da me. Lui annuisce appoggiandola verso l'interno dell'abitazione ed io capisco che forse è il caso di tornare a casa anche perché la pioggia sta aumentando <<allora vado...>>
<<Ma sta a piove...>> mi dice preoccupato per le condizioni in cui dovrei tornare a casa...rimango ferma a guardarlo, vorrei accarezzargli una guancia...ma so che non vorrebbe, ed io non sono pronta a ricevere un rifiuto...così quel braccio rimasto a mezz'aria torna indietro abbandonandosi sul mio fianco...faccio un passo indietro...e scorgo nei suoi occhi qualcosa che mi impedisce di andarmene...
<<Non guardarmi così...>> gli dico prima di avvicinarmi di nuovo a lui e asciugare quelle lacrime così uguali alle mie...quelle lacrime che mi stanno distruggendo sempre di più...lo abbraccio conscia che lui non lo farà ma solamente perché sono io in questo momento ad aver bisogno di lui...per trovare il coraggio di riuscire a dirgli addio...<<ciao amore>> sorrido appena mentre dico quelle parole e poi scappo veloce verso la macchina prima che lui possa rispondermi, consapevole che tanto non l'avrebbe fatto...consapevole che da questo momento in poi tra noi sarà finita per sempre!
Ha piovuto tutta la notte, il cielo ha buttato giù così tanta acqua su questa città bellissima...tanta quanto le lacrime che i miei occhi hanno versato coperti dal cuscino del divano...non riesco a resistere un altro minuto in più sdraiata su questo divano, una sensazione di inquietudine mi rende impossibile rilassarmi in ogni modo. La notte sta lasciando piano piano il posto all'alba di un nuovo giorno...mi arrendo al tormento che ormai si è impadronito di me e mi appoggio al vetro della finestra dove il traffico di Roma inizia a prendere vita e le goccioline poggiate sulla superficie fredda e lineare sembrano le lacrime che hanno costellato la mia vita...piccole e leggere...spazzate via da un raggio di sole...quello che nella mia vita si chiama Mattia...In tutte queste ore ho continuato a pensare a quello che può aver fatto lui leggendo la mia lettera...a come l'ha presa...come si è sentito quando ha visto il contenuto di quella scatola, cosa ha provato quando ha letto il tema di mio figlio...Sono sicura che questa sarà stata una nottata da incubo anche per lui...anzi soprattutto per lui. Solo vedendolo disperato davanti a me ho capito fino in fondo quanto sono stata egoista e superficiale nei suoi confronti e in quelli di mio figlio...e non sapete cosa darei per tornare indietro, per dirgli quella frase che l'avrebbe fatto rimanere con me per sempre...con me e nostro figlio.
<<Mamma ma sei già sveglia?>>
<<Sì devo andare presto a lavoro oggi...tu piuttosto? Ancora in pigiama?>> voglio andare alla Label, perché voglio capire come sta...certo avrei potuto chiamarlo se solo non sapessi che non mi avrebbe risposto mai e poi mai...
<<Sì...ora vado...anche se...oggi non ho per niente voglia di andare a scuola sai?>> mmm...lo sapevo che era rimasto provato dalla discussione con Mattia...
<<Bes...amore...io so che tu soffri nel non vederci insieme, però per favore...cerca di viverti il tuo rapporto con Mattia a prescindere dal mio con lui, da come sto io e tutto il resto...davvero, fallo per me...>> sorrido cercando di fargli comprendere che in realtà sono felice che lui stia bene con Mattia...come lo è sempre stato e come suo padre desidera starci
<<Io nun te garantisco che ce riesco...c'ho provato ieri...ma...io volevo che lui stesse qui...che finalmente fossimo una famiglia, 'sta cosa me fa venì un groppo sullo stomaco che...>> lo abbraccio da dietro e gli lascio un bacetto sulla guancia...
<<Lo saremo comunque una famiglia...te lo giuro...>> lui mi guarda dubbioso e poi abbassa lo sguardo incapace di nascondere alla sua mamma i suoi pensieri...
<<Vado a vestirmi...>>.
Quando sono arrivata alla Label...ho trovato Mario e Francesco davanti all'entrata dell'ufficio di Briga, stranamente chiuso...solo quando mi sono avvicinata a loro, ho scoperto che a quanto pare il grande capo oggi non verrà perché non sta bene...So benissimo che la colpa del suo malessere proviene da quella scatola...ma io non riesco a smettere di preoccuparmi per lui, a smettere di pensare a come può stare in questo momento, e non c'è niente in questo momento che riesca a distrarmi dal pensiero di lui che soffre per colpa mia. Cosa posso fare?
<<Emma...ma vogliamo provare oggi?>>
<<Sì Mario hai ragione scusami, solo che...>> non riesco a fingere di stare bene...che tutto sia normale...che questo sia un giorno normale...
<<Sei preoccupata per quel matto ve'?>> sorrido e mi siedo sul divanetto con il  telefono tra le mani
<<È la prima volta che non viene a lavoro per motivi che non riguardano me o mio figlio...anche se in realtà probabilmente anche per la sua assenza di oggi il motivo siamo noi...>>
<<Hai dubbi? No perché io non ne ho nemmeno uno>>
<<Cosa posso fare per sapere come sta? Io ho bisogno di sapere qualcosa...>>
<<Chiama sua sorella...e chiediglielo...>> Ginevra...giustooo...solamente lei può aiutarmi
<<Hai ragione, adesso le scrivo un messaggio...>> lui scuote la testa sorridendo...non riuscirò mai a non preoccuparmi per lui, a non amarlo.
Sicuramente a quest'ora Ginevra dovrebbe fare la pausa pranzo, quindi potrà leggere il messaggio che le scriverò...speriamo che prenda bene la mia iniziativa di avergli portato una scatola che contenesse tutti gli oggetti dell'infanzia di mio figlio
"Ginny...sei in pausa?"
"Ehi...sì, perché che è successo? Bes?" cuore di zia...
"Niente lui sta bene, solo che Mattia non è venuto a lavoro...potresti tu vedere come sta?" in realtà mi presenterei a casa sua e rimarrei lì fin quando non mi apre per accertarmi da sola delle sue condizioni
"Non è venuto a lavoro? Ma avete litigato?!" quanto vorrei che lo fosse stato...un litigio dei nostri, che finisce con noi due che ci baciamo, ci amiamo...sempre di più
"Ieri mattina sì...poi ieri sera, io sono andata a casa sua perché volevo portargli delle cose di Bes...sicuramente lui ti racconterà tutto...però per favore vai a vedere come sta...sono troppo in ansia" non sono in ansia...sto letteralmente morendo...che è diverso...
"Tranquilla bionda, ci vado subito ❤" so che lo farà...ama troppo suo fratello per non stargli vicino in questo momento...
"Non so come ringraziarti ❤"
<<Emma...ma sei ancora qui? Guarda che tra poco esce Bes...>> oddio mi sono chiusa nella sala incisione perché volevo registrare la mia voce come base per la canzone...e ho perso completamente la cognizione del tempo...tra poco mio figlio esce da scuola ed io non so se riuscirò a fare in tempo...
<<Mannaggia...Mario perché non mi hai chiamata?>> mi affretto a sistemare le mie cose nella borsa
<<Perché ti vedevo così presa da quello che stavi a fa che me dispiaceva fatte tornà a soffrì>> quanto gli voglio bene....
<<Grazie...>> lo abbraccio e lui mi accarezza i capelli tranquillizzandomi come farebbe mio fratello! <<scappo altrimenti quello chissà che pensa>>.
Sono quasi arrivata alla macchina quando la chiave d'accensione mi cade in terra...mi abbasso per afferrarla e subito vengo pervasa da una sensazione negativa...quasi di timore
<<Peccato che tu ti sia rialzata Brown...da qui c'era davvero una bella visuale>> ma io lo gonfio 'sto stronzo
<<Non mi aspettavo nulla di diverso da uno come te Daniel>> proseguo spedita verso la mia auto...ma sento la sua presenza seguirmi
<<Aspetta...>> mi afferra il braccio cercando di bloccarmi <<perché fai sempre così con me?>> stranamente sembra quasi normale quest'uomo
<<Ma tu pensi di prendermi per il culo? Ma tu hai idea di quello che mi hai fatto? Come pensi che io possa trattarti?>> se ripenso a quella sera in cui ha tentato di abusare di me...mi sembra di morire...per quanto ho avuto paura
<<Ero solo perso di te...follemente...e poi mi sembrava che all'inizio anche tu lo fossi>> ma neanche in un'altra vita
<<Essere perso di una donna non vuol dire costringerla con la forza a fare sesso con te se lei non vuole>> apro lo sportello dell'auto ed entro all'interno ignorandolo...nella mia macchina mi sento finalmente più sicura
<<Io non ti avrei fatto niente del genere>> questo è pazzo! Francesca che ha sentito le mie urla ed è scappata verso di me forzando la porta per entrare all'interno del mio camerino non la pensa così
<<Ah no? Senti Daniel fammi il favore di non venire più qui...e di non importunarmi mai più>> il suo sguardo torna nuovamente diabolico ed io mi rendo conto di quanto quest'uomo possa essere pericoloso
<<E se invece volessi vederti, più spesso, tipo tutti i giorni?>> tranquillo perché tanto Mattia non ti farà mai alcun contratto
<<Certo...tu vieni qui un'altra volta ed io parlerò con le autorità competenti...raccontando tutto quello che mi hai fatto!>> adesso sembra preoccupato...questo c'ha non due personalità...dieci...ruoto la chiave per accendere il motore, ingrano la retromarcia e lascio il parcheggio della Label per dirigermi verso la scuola di mio figlio, dimenticandomi di questa brutta parentesi.
Eccolo il mio piccolino venire verso di me, con lo zaino sulla spalla del braccio che non gli fa male, e sorridermi...
<<Sono riuscito a recuperare inglese>> mi dice contento per essere riuscito a riportare la sua media sulla retta via recuperando quel brutto voto ingiustificato
<<Ma che bello amoreee>> lo sbaciucchio felice mentre decido di fargli un piccolo regalo <<per festeggiare andiamo a Roma est a mangiare quel coso che ti piace...>>
<<Certo come se ci fosse tanto da festeggià...>>
<<C'è sempre qualcosa per cui festeggiare>> lui non è tanto convinto di questa mia affermazione infatti prende il cellulare tra le mani e ignora la radio in sottofondo che manda in onda gli ultimi successi radiofonici...intervallati a qualche brano datato...<<uuu alza questa è incantevoleee>> dico iniziando a cantare a squarciagola quella canzone che ha voluto dire tanto per noi
<<Quando l'ha cantata questa Mattia?>> dice sorridendo
<<Al Talent...gli ho chiesto di farci in pochi minuti una barra sopra...e lui ha scritto una cosa fantastica! Quando è tornato faceva tutto il fantastico...Emmaaa ho fatto una bella cosa...>> rido mentre gli racconto un pezzo della nostra storia, combattuta tra la sensazione di voler scoppiare a piangere e quella di proseguire il racconto...<<ti devo far vedere i video>>
<<Anche no...>> niente...non riesce ad accettare questa situazione neanche un po' <<piuttosto l'hai visto oggi? Quale dei due si è presentato?>> che vuole dire?
<<Eh? Non ti sto capendo>> dico entrando nel parcheggio del centro commerciale
<<Si è presentato come Briga o come Mattia?>> riferendosi alla sua bipolarità
<<In realtà non è venuto...perché sta poco bene...>> lui rimane senza parole davanti a questa scoperta ed io capisco quanto, anche se non lo dice, sia preoccupato per lui...e quanto gli dispiaccia essere la causa del suo malessere
<<Ehii...tranquillo è solamente arrabbiato e dispiaciuto per alcune cose, tu non c'entri niente...anzi volevo proporti di andare a casa sua oggi pomeriggio>> speriamo che sia d'accordo...sono sicura che a Mattia farebbe bene vederlo
<<Dici che a lui farebbe piacere? Anche se abbiamo discusso?>> povero amore mio...ma quanto gli manca?
<<Io dico di sì...anzi sai che facciamo? Prendiamo il pollo anche per lui...e in più passiamo dalla pasticceria così gli porti anche una torta per tirarsi su eh? Che dici?>> lui è titubante...ha paura che lui non lo accolga con la predisposizione che ha sempre avuto nei suoi confronti...ha paura che sia arrabbiato con lui per via della loro litigata...ha paura di tante cose ed io sono qui accanto a lui apposta per fargli capire che non lo spingerei mai a fare qualcosa verso qualcuno che non si merita niente di lui, mai!
A mangiare in questo posto con mio figlio...con tutto l'amore del mondo a mamma tua...luce dei miei occhi...mai più...si è infastidito di tutto! Ha ripreso gli addetti per il tempo impiegato nel servire i cibi ordinati, si è infastidito perché qualche fan mi ha chiesto le foto...si è urtato perché ho preso una cosa diversa dalla sua...uno strazio infinito!
<<Mammaaa ma hai fatto cadere la salsa!!>> porcaccia mi sono sporcata
<<Ohhh senti la prossima volta vieni con Briga io nun je la posso fa>> lui ride nel vedermi esausta dalle sue lamentele <<che te ridi? Hai fatto così anche con lui?>>
<<Più o meno...>> ecco ma a lui ha fatto piacere a me sta stressando la vita!!!
<<Ne ero sicura guarda...mannaggia me so' sporcata tutta...e tu non ridere!!!>> gli intimo mentre lui si accascia sulla sedia non riuscendo a trattenersi dalle risate.
Siamo finalmente sotto casa di Mattia, dopo essere passati dalla mia pasticceria preferita per comprargli una cheesecake alle fragole, la sua preferita...quando la commessa ci ha visti si è messa una mano sulla fronte, probabilmente mio figlio non deve avergli lasciato un ricordo così tanto positivo...ma stavolta eravamo direzionati verso una torta specifica e così la poverina si è salvata!
<<Beh amore allora vai...quando devo venirti a prendere mi squilli>> lui mi lascia un bacio sulla guancia per poi afferrare i cartoni con il pollo e la torta
<<Vado dall'amore tuo bionda...gli porto i tuoi saluti e gli dico che sei così preoccupata e gelosa che hai mandato me pe' indagà...>> mi sorride malizioso e poi scappa verso il portoncino mentre io gli urlo dietro di non permettersi...quella canaglia!!!
Accendo una sigaretta e aspetto fuori dal parcheggio che lui sia entrato...ad aprire la porta è Ginevra che appena lo vede lo abbraccia spontaneamente e subito dopo si sposta per capire chi l'ha accompagnato! Appena riesce a vedermi  mi manda un bacio con la mano ed io contraccambio quel gesto con la stessa dolcezza, lo stesso affetto...adesso è il momento di tornare a casa, anche se soltanto Dio sa quanto non vorrei muovermi di qua...afferro il telefono per avvisare Francesca che voglio passare a salutarla quando vedo un messaggio di Ginevra
"Grazie a te...♥per aver fatto una cosa meravigliosa come questa".

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