Le emozioni non muoiono mai

1.2K 66 16
                                    

Sono davanti scuola di mio figlio aspettando che esca...è da dieci minuti buoni che sono qui, ho sempre il timore di fare tardi per il traffico e poi mi trovo sempre ad attendere qui davanti per svariati minuti...alzo lo sguardo dal cellulare, dove stavo tentando di scacciare la noia con un giro sui social ed eccolo lì...quasi quasi gli scatto una foto, no...se se ne accorge non saprei come spiegarglielo...ma che sta a fa? Ha detto ai suoi amici di aspettare e si dirige verso di me...apro il finestrino del lato passeggero...
<<Bri che ce fai qua?>>
<<Te so' venuto a prenne, no?>> dico ovvio
<<Ma io ero d'accordo coi ragazzi per pranzare al Burger e poi andiamo a studiare a casa di Giorgio...>> mi informa mentre io assumo un'espressione leggermente contrariata <<mamma lo sapeva...>> eh, nun me pare una giustificazione questa <<ma voi non vi parlate...>> dice più a se stesso che a me, facendomi mancare il fiato per un attimo
<<Vabbè...nun te preoccupà...>> rispondo con l'unico intento di risollevargli il morale...non mi piace vederlo così...che si morde il labbro in difficoltà e si gratta la guancia <<ve serve un passaggio?>>
<<No...no è qua dietro...>>
<<D'accordo, allora io vado...se è qualcosa o devo venire a prenderti mi chiami, ok?>> annuisce <<Daje, se vedemo dopo alla Label?>>
<<A dopo!>> mi saluta prima di dirigersi di nuovo dai suoi compagni, sospiro e metto di nuovo in moto.
<<Krizia! Dove sei?>> domando al mio amico aggiustandomi l'auricolare mentre passo per Porta Portese e attraverso il Tevere
<<Ho finito ora le prove...il tempo di cambiarmi e vado a prendere la metro...>> mi informa
<<No, no che metro! Sto arrivà...>>
<<Ma non c'è bisogno, tranquil...>> sta per dirmi
<<Infatti no, però dovemo fa 'na cosa!>>
<<Mi sembrava strano!>> sbuffa lui mentre io rido
<<Daje, aspettami all'uscita dell'altra volta!>> esclamo chiudendo la conversazione senza dargli possibilità di replica.
<<Si può sapè che ci facciamo qua?>> mi chiede per la seconda volta mentre aspettiamo che l'addetto ci serva
<<Dobbiamo fare una cosa...>>
<<E questo me l'hai ripetuto trenta volte...>>
<<Ecco e fattelo bastà, no!?>> intanto il tipo ci ha raggiunti al banco e ci chiede come può esserci utile <<Dovrebbe ingrandirmi questa...quanto più possibile senza sgranarla ovviamente...>> gli dico prendendo una foto dal portafoglio e porgendogliela...la guarda qualche secondo e poi dice che si può fare <<benissimo, allora aspettiamo...>>
<<Aspettate?>> chiede il tizio
<<Aspettiamo?>> domanda in contemporanea il mio amico
<<Beh...sì...quanto ci vorrà?>>
<<Almeno una mezz'ora deve darmela...il tempo di scannerizzarla, ingrandirla come si deve e fare la stampa...>>
<<Perfetto, allora noi andiamo a mangiare qualcosa e tra mezz'ora siamo di ritorno...mi raccomando con la foto, eh! Non me la perda...è molto importante...ah e se gentilmente me la mette anche in una cornice...una di quelle lì, semplici...va bene...>> dico indicandogliene qualcuna tra quelle che rispecchiano i miei gusti...
<<O-ok...>> acconsente il tipo non troppo convinto
<<A dopo allora...>> mi congedo uscendo ma vedo che il tizio ha lasciato la foto lì sul bancone <<senta non potrebbe tenerla un po' meglio?>> mi guarda interrogativo <<Se la lascia lì qualcuno entrando potrebbe poggiarsi e farla cadere...o una folata di vento...o che ne so, potrebbe anche dar...>>
<<La metto qui...>> dice prendendola e attaccandola ad una delle mollettine su un filo posto al di sopra del monitor del pc...annuisco, aprendo di nuovo la porta e facendo per uscire
<<Non lascerà i segni quella molletta, ve'?>> dice di no...il tono è anche leggermente esasperato...pe' du' raccomandazioni...
<<Andiamooo!>> esclama il mio amico spingendomi fuori
<<A dopo, e mi raccomando!>> urlo mentre ormai siamo usciti.
Abbiamo pranzato al volo, siamo ritornati a prendere la foto, ho riaccompagnato il mio amico a casa mia...che al momento condividiamo, ed ho telefonato a mio padre per capire dove fosse...allo studio m'ha detto e difatti è proprio lì che mi sto dirigendo...
<<Qual buon vento?>> mi chiede mio padre sorpreso appena mi vede entrare nel suo studio
<<Ho bisogno di parlarti...per...per un problema...>>
<<Un problema? Ci sono problemi con la Label?>> ma perché pensano tutti che abbia problemi con la Label? Nel caso avrei chiesto a Francesco di occuparsene...no, forse no...assolutamente meglio di no, che poi ultimamente ha anche qualche problema con Monica...dopo mi devo far spiegare bene che è successo...Bes di sicuro lo saprà già...impiccione che non è altro
<<No, è un problema personale...>> molto personale...vedo preoccupazione nello sguardo di mio padre che mi incita ad informarlo senza attendere oltre <<dobbiamo fare una causa di affidamento...>>
<<Affidamento? Mattia se uno dei tuoi vecchi amici si è messo nei guai e tu vuoi farti carico di un figlio non tuo...>> inizia a blaterare pensando che io voglia essere il genitore affidatario del figlio di qualcun altro
<<No, no il figlio è mio...>> spiego...o almeno ci provo
<<No, allora non capisco...>> afferma perplesso
<<È per Bes...è mio figlio...>>
<<E questo figliolo è l'unica cosa che avevo capito...>>
<<Avevi capito...>> ripeto confuso
<<Beh non che ci volesse tantissimo a fare due più due...è stato concepito quando tu ed Emma stavate insieme...Emma non ha esitato un attimo a farti entrare nella loro vita...il ragazzo sembra te da piccolo, è la tua fotocopia anche negli atteggiamenti...quale cretino avrebbe pensato potesse essere figlio di un altro?>> non vuole davvero una risposta ve'? Ecco...perché è meglio se sorvoliamo
<<Infatti...comunque ho intenzione di chiederne l'affidamento esclusivo...che carte te servono?>>
<<Che cosa?>> chiede sconcertato
<<Voglio avere l'affid...>>
<<Ho capito! Ma togliere un figlio a sua madre...che te sei messo in testa? Ma poi perché?>>
<<Ah io che me so' messo in testa?>>
<<Embè nun me pare de vedè qualcun altro qua!>>
<<Mi ha nascosto mio figlio per sedici anni...te ne rendi conto o no? Ma perché nessuno sembra capire quanto sia grave 'sta cosa!?>>
<<Io mi rendo conto benissimo...ma tu che credi di risolvere? Se anche riuscissi ad ottenerlo...sarà per due anni finchè diventa maggiorenne e l'unico risultato sarà aver compromesso per sempre il tuo rapporto sia con lui che con la madre...>>
<<Al momento del mio rapporto con la madre non rimane nulla...>> dico deciso e leggermente alterato nel tono
<<È perché sei arrabbiato...quando te l'ha detto?>> mai!
<<Non me l'ha detto...l'ho scoperto da solo...>> inizio per poi spiegare per l'ennesima volta della barra, della collana, del campetto e della scazzata...
<<Era lampante...>> sospira mio padre
<<Sì, era lampante ma avrei voluto sentirmelo dire da lei...avrei voluto che mi dicesse che mi ha nascosto mio figlio...avrei voluto che mi spiegasse le sue ragioni...che mi chiedesse scusa e invece...>> prendo fiato incapace di continuare
<<Magari le serve solo un po' di tempo...>> tenta di dire
<<Tempo papà? Ha avuto sedici anni di tempo!>>
<<Lo so Mattì...siediti...>> mi invita alterato dal mio continuo girare in tondo per la stanza <<ascoltami, così non risolvi niente...>>
<<Ma nun le possiamo almeno mandà la citazione pe' spaventarla?>>
<<No, non possiamo...>> sorride <<ah, prima che me dimentichi...le ho inviato una copia a casa della mediazione...è tutto apposto...>>
<<Sì, po' ne parlamo de 'sta cosa...mo nun è importante...>> alza le mani in segno di resa
<<Scusa se io ho ottenuto un accordo non vantaggioso, di più...in effetti si poteva fare di peggio...>>
<<Daje hai capito che intendo...>>
<<Sì, che ora la tua attenzione è tutta per Bes...>>
<<Esatto...>> sospiro <<è cresciuto senza di me...e non per scelta mia...io non lo avrei mai fatto, cazzo lo so che significa crescere con tua mad...scusa...>> scuote la testa sorridendo...crescendo ho imparato ad avere mio padre nella mia vita, forse in un modo diverso da come avrei voluto...ma so che c'è per me, sempre...e l'importante è questo...<<io avrei voluto esserci, lo avrei fatto se mi fosse stato permesso...>>
<<Lo so, Mattia...lo so...>>
<<Eh...>>
<<E così ho un nipotino...il mio primo ed unico nipotino...>> sorride compiaciuto per smorzare l'attimo
<<Più che un nipotino un piccolo teppista...>> rido <<ma lo sai che ha incontrato mamma e le ha detto di non conoscermi...?>> rido per l'assurdità di quella risposta
<<Ma davvero?>> annuisco ancora ridendo <<Chissà da chi avrà preso!>>
<<Oh io ero più tranquillo all'età sua...>>
<<Considerando che da lì a poco sei scappato in Danimarca per una pischella che t'aveva mollato...manco l'avesse fatto sull'altare nun me sembra tanto diversa la situazione...>> sbuffo punto nel vivo...però quell'esperienza mi è servita...a me e alla mia musica...anche se ci sono voluti anni per metabolizzarla del tutto <<pensiamo al lato positivo...>>
<<E quale sarebbe?>> beato ottimismo
<<Se semo risparmiati sedici regali di Natale, di compleanno, onomastico, nottate in bianco, dentini che spuntano, pianti e urla, l'ansia per le prime uscite, la scelta della scuola migliore...non mi sembra poco...>> elenca per il puro gusto di prendermi in giro
<<Tanto ho intenzione di recuperare tutto!>> sentenzio, alzandomi per tornare a lavoro, mentre mio padre mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite.
Sto per rientrare alla Label quando mi viene in mente che mi sono dimenticato di dirgli di quella storia del cognome...vabbè tanto c'è tempo, devo anche informare Emma...me servirà un atto di nascita? E cos'altro? Niente, me sa che mio padre a breve riceverà un'altra mia visita...Bes non si è fatto sentire per nulla, poco fa mi è arrivato un messaggio...credevo fosse lui, invece era mia madre che mi informava che aveva intenzione di passare di qui stamattina ma poi si è presentata a casa una sua vecchia amica e si è trattenuta finora, santa donna chiunque sia! E poi mio cugino, che m'ha scritto che per qualsiasi cosa lui c'è sempre...come sempre...gli ho risposto dicendo che so di essermela presa con lui ingiustamente ma è un periodo un po' così. Chiedo a Samantha se qualcuno mi ha cercato e mi informa che Bes ha chiesto di me e, dopo aver saputo che ero fuori, è salito a provare in una delle salette...lo raggiungo immediatamente...
<<Ehi...sei qui da tanto...?>> gli chiedo entrando...spegne immediatamente il computer che riproduceva la base
<<Da un po'...Samantha m'ha detto che non c'eri...>>
<<Me potevi chiamà...sarei arrivato subito...>>
<<Non...non volevo disturbarti...>> dice portandosi una mano alla nuca
<<T'ho già detto 'n sacco de volte che nun me disturbi...>> annuisce...
<<Te va de sentì 'na base che ho registrato?>>
<<Daje!>> esclamo sfregandomi i palmi tra loro e accomodandomi sul divanetto mentre lui fa partire la riproduzione...devo di' che è proprio figa e, no, non sono di parte! Bello de casa ma se licenziassimo tutti e facessimo uscì solo i cd nostri? O un bel disco insieme? Come la vedi?
<<Ma che succede?>> chiedo dopo un po' che siamo qui dentro...stiamo mettendo a punto la linea generale del disco di mio figlio...il suo primo disco...ma un baccano proveniente dal piano inferiore mi costringe ad alzarmi per accertarmi che sia tutto ok...
<<Boh...sembra provenga da giù...>>
<<Shhh...famme sentì...>> dico socchiudendo gli occhi e drizzando le orecchie
<<Ma è mam...>> sta per dire, ma io mi sono già alzato e diretto verso la porta...man mano che mi avvicino alla fonte di questo rumore, che identifico essere una musica tipicamente salentina, il fastidio aumenta. Ma che è 'sto casino? La bionda -e chi altri!- sta ballando nel bel mezzo dell'atrio come se si trovasse in una balera qualunque! Questa non ha capito un cazzo! E Samantha dov'è? Non l'avranno mica rinchiusa nello stanzino, ve'? Intanto intimo a tutti i ragazzi che le stanno attorno di recarsi immediatamente a fare quello per cui sono qui...e tu bionda come te viene dico io, come?
<<Stavamo solo ballando>> certo...in un'etichetta discografica...nella mia etichetta discografica! Stavano ballando...manco se fossimo alla notte della taranta!
<<Non mi interessa...e poi non capisco proprio da dove ti esca tutta questa allegria per avere voglia di ballare>> io vorrei uccidere chiunque respira e questa balla! Robe da matti! Era un semplice ballo della sua terra, che tra l'altro credeva mi piacesse...e poi non ha disturbato nessuno! Nessuno tranne me, bionda! E sì, il Salento mi piace, un po' meno che tu te metta a ballà come se nulla fosse! Così scosciata poi...tiè, guarda là! Poi se chiede perché qui tutti sbavano!
<<Cosa dovrei fare secondo il tuo nobile pensiero? Rimanere a casa a piangere perché ce l'hai con me? Perché mi hai distrutto la vita? No! Sono finiti quei tempi Briga>> nun te preoccupà che questo è quello che pensi te...e seppure fossero finiti, statte tranquilla, che li famo ricomincià subito! Meno male che è arrivato mio figlio ed i miei istinti omicidi se so' placati immediatamente, anche se il disgraziato dice che la madre è bravissima a ballare la pizzica...nessuno ha messo in dubbio questo, ma non mi pare il luogo adatto...né tantomeno il modo ideale di comportarsi qui!
<<Sì sì infatti ho visto...ce ne stanno poche brave come lei...a saltà da 'na parte all'altra per paura che la tarantola la pizzichi>>
<<L'importante è farlo nel modo giusto...tanto poi la tarantola muore per esaurimento nervoso>> ma per esaurimento nervoso ce morirai te, stronza!
<<Oddio, com'è tardi! Mamma io me devo preparà pe' uscì...e prima devo ripassare quella cosa pe' lunedi'...daje su!>> esclama mettendo fretta a sua madre...forse vuole semplicemente andar via...finchè siamo io e lui sembra che vada tutto bene, a parte qualche momento in cui sembra stranirsi...ma appena vede me e la madre insieme cambia espressione...se poi percepisce un minimo inizio di discussione tenta subito di evitare che continuiamo a stare nella stessa stanza...è già la seconda volta che lo fa <<Bri posso annà, ve'?>>
<<Come e quanno te pare...>> sorrido <<oh se vedemo domani pe' la partita eh...>>
<<Ah sì...>> dice come se l'avesse dimenticato
<<Nun te va più?>> chiedo con un filo di preoccupazione nella voce
<<No, no me va...a domani allora...>> afferma, raggiungendo la madre che lo aspetta alla porta principale...sarà, ma non l'ho visto poi così convinto.
<<Oh Crì il tempo di una doccia e usciamo...ho già chiamato>> dico al mio amico entrando in casa e vedendolo sul divano a fare zapping...so' già le dieci passate...me so' messo in ufficio a controllà che sia tutto apposto per il video di Bes, così domani posso informare anche lui...e nun me so' più accorto dell'ora...è pure venuta quella mezza sciroccata a farme la centesima paternale
..........<<Sei venuta a difende Cioccolatino o l'amichetta tua?>> le ho chiesto più strafottente del solito
<<Sono venuta a dirti che sei una testa di cazzo...>>
<<La stessa cosa che m'ha detto James...siete proprio fatti l'una per l'altro...>> ho continuato teatrale
<<Di quello che hai fatto a James e ad Emma te ne renderai conto col tempo...se sono qui è per un'unica persona...>>
<<Mio figlio!>> ho esclamato impettito
<<Mio nipote!>> ha ribattuto lei <<Tu azzardati a fare la minima cosa a lui, o ad Emma per cui lui possa infastidirsi ed io mi dimenticherò che sei suo padre!>>
<<Questo avresti dovuto dirlo alla madre un po' di tempo fa!>>
<<Questo lo dico a te ora, attento a quel che fai...o dimenticati mio nipote, a costo di trasferirmi con lui in capo al mondo!>> e se ne è andata sbattendo la porta togliendomi ogni possibilità di risposta!..........
<<Ok...mi preparo allora...>> risponde entusiasta alzandosi e spegnendo immediatamente la tv <<pub...pizzeria...?>> chiede curioso di conoscere la nostra destinazione
<<Seh...ludoteca...parco giochi...>> sghignazzo prendendolo pe' culo <<si va in disco Kriziaaa!!>> aggiungo euforico dirigendomi verso il bagno
<<Nahhh io non vengo...e poi che hai chiamato a fare, scusa? Chi?>>
<<Il mio amico proprietario per farmi riservare un prive'!>> esclamo con una faccia che non promette niente di buono
<<Mattia non mi sembra il caso di andare in discoteca...c'hai un figlio, che diamine!>>
<<Ma infatti io non ho intenzione di far nulla che possa compromettere il mio rapporto con lui...>>
<<Mio padre in discoteca nun c'è mai andato!>> replica saccente
<<Perché tua madre -cosa anormale eh- je ha fatto sapè che fosse incinta appena è successo! Uh guarda 'n po'!>> affermo ironico <<Cri me vado a lavà se vuoi venì bene, se no ce vado da solo!>> esclamo interrompendo sul nascere la sua risposta e avviandomi al piano di sopra evitando, così, di sentire ciò che vorrebbe dirmi.
<<Quindi che hai deciso?>> domando tornando di sotto e trovandolo già pronto seduto col cellulare tra le mani
<<Vengo con te...>> mi informa riponendo il telefono in tasca
<<Eh certo così me poi controllà e riferì all'amica tua...>> rido
<<Mattì...>> sospira <<andiamo va...>> decide mentre mi oltrepassa e raggiunge la porta.
<<Minchia, non mi ricordavo fosse così assordante qua dentro!>> urla il mio amico per sovrastare la musica...faccio un cenno con la mano al proprietario che mi fa segno di raggiungerlo...
<<Da quanto tempo Mattia! Vieni, vi ho riservato il prive' migliore...>>
<<Eh certo...>> sento dire a malapena a Cristian che continua a sbuffare da quando siamo entrati...
<<Grazie...>> dico accomodandomi su uno dei divanetti presenti...
<<Faccio venire subito una ragazza a portarvi qualcosa...>> annuisco guardandomi intorno soddisfatto finchè incrocio lo sguardo del mio amico che mi ricorda che questa è l'ennesima cazzata.
<<Potresti restare qua con noi...>> dico alla ragazza al terzo drink, liberandole un po' il divanetto
<<Sto lavorando...>> sorride lei
<<Ci parlo io...>> insisto indicando col mento il proprietario...ma la tipa scuote la testa...
<<Questa è la numero ventuno...>> dice Cristian all'ennesima ragazza che viene a farsi una foto con me assumendo un atteggiamento consono all'ambiente in cui ci troviamo
<<Proprio un numero a caso eh!>> rispondo dopo aver sorriso alla fotocamera per la centesima volta...con tutti questi tag non ho neanche bisogno di postare io per far venire l'acido a qualcuna a caso...anzi mo ne piaccio proprio qualcuna, sia mai non le arrivasse nessuna notifica...apro Instagram, pronto alla prossima frecciatina da scoccare che ha come destinataria sempre la stessa bionda...ma stavolta sono io quello senza parole...
"Solo la notte restiamo nudi appesi a un filo che va dalle mie gambe ai tuoi occhi"
Sotto una foto delle sue gambe...e gli occhi di chi sarebbero? La possibilità che sia a casa sua con qualcuno mi fa risalire immediatamente tutto l'alcool ingurgitato finora, tanto che sono automaticamente costretto a mettermi una mano sullo stomaco e, subito dopo, sulla bocca
<<Vado un attimo in bagno...>> informo il mio amico
<<Vengo con te...>> mi dice alzandosi all'istante
<<C'hai paura che me 'nfratti co' una?>> rido ma mi blocco subito a causa di un altro conato
<<Muoviti!>> mi incita lui...
<<Che c'hai?>> mi chiede appena vede che esco dal bagno e mi dirigo verso il lavandino per rinfrescarmi almeno i polsi...mi sento improvvisamente accaldato...ho vomitato tutto l'alcool che avevo in corpo...possibile che una sua foto equivoca mi causi un effetto del genere? Mi scazza l'idea che sia con un uomo e ancor di più che la sola idea mi faccia quest'effetto! Ma poi a casa dove tornerà mio figlio? E se lo trovasse lì? Ma che je dice la testa? <<OH?>> mi richiama Cristian
<<Nulla...mal di stomaco...andiamo>> dico precedendolo verso il corridoio che ci riporterà nel prive'...vorrei quasi andarmene...ma a casa me deprimerei di più...facendomi mille domande che ora non è il caso di porsi!
"Sono appena rientrata da casa di Emma...vedi che puoi fa...non potete andare avanti così"
Sorellina bella de casa! Quindi se era a casa sua...la stronza sta da sola...E brava Mim...Emma! Bene...direi che un mojito ce sta tutto...signorina, scusiii!
Mamma che mal de testa...è la seconda aspirina che prendo, ma non mi fa alcun effetto...però devo portare mio figlio alla partita quindi mo me faccio 'na bella doccia e me ripijo! Occhiali da sole anche se fuori sta pe' piove...Cri dorme, ma tanto nun sarebbe venuto...andiamo!
Questa è venuta ad aprirmi co' 'na mezza vestaglietta che a stento la copre...come non sono cose che me riguardano? Ma che cazzo state a di' pure voi!? M'ha chiesto pure indietro il telecomando del cancello! Me sa che la bottiglia de vodka che vedo sul lavello ha fatto effetto in ritardo!
<<Che dici, se annamo a magnà 'n kebab?>> chiedo a Bes appena usciamo dallo stadio...s'è fatta 'na certa e di sicuro non è il caso di andare al ristorante...poi mi ricordo che mi aveva detto che gli piacesse e che a Londra c'era un ristorante turco poco distante da casa sua che li faceva enormi e buonissimi
<<Ok...>> acconsente facendo spallucce...è da quando siamo usciti di casa che è strano, anche durante la partita a parte in qualche raro momento, non l'ho visto troppo partecipe...non come l'altra volta almeno...
<<Beh, ora me dici che c'hai?>> approfitto del fatto che dobbiamo camminare un po' per arrivare a dove ho parcheggiato per far luce sul suo comportamento strano...ha mangiato il panino in religioso silenzio...ogni tanto mi ha guardato come se volesse dirmi qualcosa ma ha sempre desistito...e a qualunque domanda gli abbia fatto ha risposto a monosillabi...c'è decisamente qualcosa che non va
<<No...niente...>>
<<Oh avemo pure vinto!>> rido scompigliandogli i capelli ma lui continua a tenere le mani nella tasca della felpa e camminare a passo spedito...lo blocco per un braccio guardandolo in modo eloquente
<<È che...oh senti a me 'sta situazione nun me sta bene!>> dichiara leggermente alterato...
<<Non volevi venì allo stadio?>> chiedo perplesso
<<Ma quale stadio! Questa situazione...tra me e te...e mamma...>> inizia tentennando <<oh senti...a me nun me sta bene! Ok che due tre giorni nun s'è capito che t'è preso...mamma m'ha detto che hai interpretato male 'na telefonata ma di certo nun è questo che t'ha fatto sbarellà così e di sicuro nun se po' di' che nun c'avete un precedente nel dirme cazzate! Me fa piacere che te sei reso conto che stavi a esagerà, che stai tentando de fa tornà le cose come prima tra me e te ma oh! Quella è mi' madre! Capisci? E per quanto io posso esse felice del fatto che te comporti con me come se nulla fosse...io non posso pensà de sta sereno co' te e poi tornà a casa e trovarmi un fantasma...trovarla a piagne pe' nun se sa cosa t'ha detto la capoccia! Quindi scusa, ma adesso nun me ne frega 'n cazzo se avemo vinto o perso...perché io ho perso comunque...>> sbotta di colpo...segno che ciò che mi ha detto lo covava dentro da un po' ed io non so proprio che rispondergli...né come comportarmi di fronte alle sue parole...mi guarda un attimo e poi sale in macchina sbattendo lo sportello...e quel colpo lo sento dentro di me, come uno schiaffo in pieno viso.
<<Ti accompagno a casa?>> chiedo cauto mentre imbocco il Lungotevere...il silenzio sempre più pesante...
<<No...me porti da zia Franci? Che le gemelle chiedono di me da ieri...>> annuisco incapace di proferire parola e lo stesso fa lui scendendo dalla macchina e rifugiandosi nell'abbraccio di Francesca che lo aspetta sulla soglia di casa...li osservo un attimo, vedo lo sguardo d'ammonizione di lei diretto a me...mentre accarezza la guancia di mio figlio, ed io so già quale sarà la mia prossima tappa...
<<Che ci fai qua? Bes?>>
<<Mattia è voluto andare a casa di Francesca...tu piuttosto come mai così tanto tempo per venire ad aprire la porta?>> stava dormendo! Ve rendete conto? Io non so più da che parte pijare 'sta situazione del cazzo che lei ha creato e lei dorme...no, io non ce la faccio proprio <<Certo perché giustamente tu riesci anche a dormire>> mica me risponde...vuole sapere come mai mio figlio non è con me...eh certo che non è con me! Colpa tua! Pure questo!
<<Come mai? Come mai? Perché tu sei una stronza ecco perché>>
<<Scusa cosa c'entro io? Se mio figlio non è voluto tornare con te...ci sarà un motivo? Dimmi che è successo...>>
<<Certo che c'è...sei tu...il problema...sì tu...tu...soltanto tu...la colpa è solamente tua>> dico duro afferrandole i polsi con una certa forza, come se scuoterla mi aiutasse a trovare le risposte che cerco da giorni...come se questo possa traferire a lei il mio dolore...un dolore che non può capire perché non sa cosa significa vedersi davanti tuo figlio già cresciuto, senza che tu abbia potuto far nulla per impedirlo!
<<Mattia lasciami...>>
<<Col cazzo...tu gli hai fatto credere di stare soffrendo...di stare male...gli hai fatto pensare che sono io lo stronzo...quando invece sono io quello che dovrebbe soffrire...perché 'na lurida stronza m'ha tolto mi' fijo per sedici anni...sedici anni...cazzo sono sedici anni...sedici anni della sua vita...e tu non hai ancora avuto le palle di venire da me e chiedermi scusa per quello che mi hai fatto>> urlo...urlo con tutto il fiato che ho in corpo...come cazzo hai fatto Emma? Come? Non riuscirò mai a perdonartelo...mai!
<<Ah io dovevo farti delle scuse? Io??? E tu quando mai le hai fatte a me le scuse per avermi mandata via quella notte, solamente perché pensavi che ti avessi tradito?>>
<<Ecco qual è il problema...la scusa del bambino è una puttanata...tu sei una sporca egoista...che ha pensato solo a sé stessa...senza farsi il minimo problema che suo figlio aveva bisogno di suo padre...e io avevo bisogno de mi' fijo...>> non è solo per questo che non me l'ha detto...ma chi credi di intortare? Io non ti credo...non ti credo più...<<Hai pure il coraggio de dirmelo?? Stronza...ecco cosa sei...'na stronza...è inutile che me guardi, tanto nun me frega 'n cazzo se t'ho fatto male...anzi me raccomando fajelo vedè a Mattia quando torna, faje crede che so' 'no stronzo senza rispetto pe' la donna sua...come j'hai fatto crede che stai male pe' me>> dico lasciandola e portandomi le mani sul viso...devo trovare il modo di placare quello che sento dentro...è come se potessi esplodere da un momento all'altro e nessuno possa fare qualcosa per impedirlo...
<<Io non gli ho fatto credere niente...tuo figlio mi conosce meglio di chiunque altro sono sua madre...è normale che...vabbè>>
<<Certo io non sono un cazzo ve'?>> riesco a chiedere a malapena...l'aria più che circolare nei polmoni sembra soffocarmi...sento gli occhi pungermi...il battito accelerato...le gambe molli...
<<Non ho mai detto questo...non l'ho mai pensato...tu sei suo padre e lo sarai per sempre...ma non ha senso che tu venga qui a prendertela con me se lui...>>
<<Non ha senso? Io te dovrei fa fuori pe' tutto quello che m'hai fatto...se non fossi tornata a Roma non mi avresti detto 'n cazzo de mi' fijo...io avrei continuato a perderme tutto della vita sua e tu stai a fa la figa? Io ti ammazzo Emma...giuro che nun me ne frega niente che vado al gabbio ma te faccio fori...>>
<<Io non sto facendo niente Briga e poi non mi pare che te stessi morendo per la mia mancanza...sto qua...puoi farmi quello che te pare...non ho paura di dirti la verità...vuoi sentirti dire che sarei tornata a dirti di Bes? Beh non lo farò...perché non te l'avrei detto semplicemente per il fatto che non te lo meritavi un figlio come il nostro...>>
<<Che cazzo hai detto eh?? Io nun so che te faccio oggi>> la spingo verso il muro...non ho mai messo le mani addosso ad una donna in vita mia, non ho intenzione sicuramente di iniziare ora, ma lei ce la sta mettendo tutta per farmi perdere la brocca peggio di come già sia successo <<Tu non c'entri un cazzo con mio figlio...mio figlio è mio...chiaro? Mio...era un mio diritto saperlo...>> respiro a fondo, stringendo i pugni...devo calmarmi...devo assolutamente calmarmi...credo di avere la pressione a duemila...
<<No mi dispiace ma non è così...i tuoi diritti li hai buttati nel cesso il giorno in cui mi hai lasciata>>
<<Ma tu te rendi conto de quello che stai a di'? Te stai ancora a pensà de sta nel giusto...di aver fatto la cosa giusta nascondendomi Mattia no pe' 'n anno, due o tre ma pe' sedici anni...tu stai fori>> evito di guardarla...evito di guardarla perché mi verrebbe spontaneo un gesto che non mi appartiene...che non ho intenzione di compiere...che non farò mai, nemmeno in una situazione al limite come questa...e sto cercando davvero, con tutte le mie forze, di non superarlo quel limite...quello della decenza...quello dell'essere uomo...
<<Io ho fatto quello che era meglio per mio figlio>> afferma...ed io vorrei solo sparire come uno di quei maghi della tv...
<<Ancora parli? Ancora? No bella de casa te l'hai fatto per te stessa!!! Perché avevi paura...paura che te facessi male>> gliene avevo già fatto...certo...perché lei invece, santa donna, è esente da qualsiasi colpa... <<Zitta stai zitta...te devi da sta zitta...questo...non c'entra niente col fatto che tu me lo dovevi di' comunque...perché quel figlio che aspettavi era mio...è mio...ed io non lo sapevo...non c'ero...Dio sto a 'mpazzì>> mi siedo sullo sgabello dell'isola...passandomi con forza le mani sul viso...vorrei urlare, vorrei piangere e poi urlare di nuovo...urlarle contro tutto il mio disprezzo...tutto il mio dolore...tutto quello che provo da quando ho scoperto che Bes è mio...e lei? Lei piagne...lei...
<<Mi dispiace non riesco a...>> tenta di parlare quando io vorrei solo vederla sparire dalla mia vista
<<Non riesci? A me pare che invece ce sei riuscita benissimo pe' tutti st'anni...infatti non capisci nemmeno adesso la gravità de quello che m'hai fatto e che dovresti chiederme scusa ogni giorno della vita tua...per avermi privato del mio bambino...il mio cucciolo...cazzo Emma come hai fatto?? Come??? Come cazzo hai fatto a dire di amarmi...di volere 'n altro figlio con me se già il primo me l'hai tenuto lontano con l'inganno?>> la mia voce è spezzata da un pianto che sto cercando disperatamente di trattenere...di tenere per me per non darle la soddisfazione di vedermi distrutto...lei intanto singhiozza tentando di darmi una spiegazione...che ora non serve, non più...non dopo tutte le volte che ho tentato di estorcerle qualche informazione e lei ha cambiato discorso...non dopo che Bes ha avuto un incidente...non dopo tutto ciò che c'è stato...
<<Non è vero...io quella sera avrei voluto dirtelo...ma dopo quello che era successo...credevo non provassi niente per me...che non mi avessi mai amata...e...se non amavi me, come potevi amare quel bambino che aspettavo? Come Mattia? Dimmelo...come l'avresti presa? Perché il pensiero di fare un test del Dna a quel bambino così piccolo...che cresceva dentro di me...solo perché non mi avresti creduto...mi ha perseguitato per anni...e l'ha fatto anche quando dopo averti incontrato di nuovo ho capito che non potevo vivere senza di te...ti prego rispondimi...dimmi che non sarebbe stato così...ed io passerò il tempo della mia vita a chiederti scusa...ti prego...dimmelo>> non ti salverò Emma, non ti dirò che hai ragione o torto...non ti toglierò questo dubbio che ti attanaglia...dovrà invaderti la mente...sarà il tuo tarlo...come trovare un perché a ciò che hai fatto sarà il mio...
<<Non so quello che ti avrebbe detto il Mattia che ero...forse avrai ragione o forse no...ma quello che sono adesso avrebbe voluto solamente sapere di essere padre...di un figlio come il mio...il nostro...>> me ne vado, perché non ho più la forza di stare qui...non riesco a vedere i suoi occhi rossi chiedermi di risolvere il suo dubbio...cercare di darmi una spiegazione che rappresenta solo un altro cumulo di menzogne per ripulirsi la coscienza, mentre una lacrima trattenuta troppo a lungo fa capolino dai miei occhi.
Torno a casa guidando per inerzia...gli occhi che mi bruciano da morire ed il cuore che mi martella nel petto...lascio la macchina parcheggiata in malo modo e mi dirigo all'interno, constatando di essere da solo e, quindi, libero di poter dar sfogo al mio pianto.
Qualcuno ha appena suonato alla porta ed io non ho per nulla voglia di andare ad aprire...sono ancora sdraiato sul divano a guardare e riguardare tutto ciò che c'è di Bes nel mio cellulare...le foto, i video...pezzi di canzoni...la discussione di prima con Emma mi ha distrutto emotivamente e, per uno strano effetto psicosomatico mi sento uno straccio anche fisicamente...come se mi trovassi al Polo, ai lavori forzati, con quaranta di febbre...però potrebbe essere Cristian che ha dimenticato le chiavi ed è sotto la pioggia scrosciante...o mia madre che sarebbe capace di allertare qualunque numero di pubblica utilità qualora vedesse le luci accese ed io che non apro...
<<Chi è...?>> chiedo con la stessa voce di un condannato nel braccio della morte
<<Sono io...per favore aprimi>> dice una voce fin troppo conosciuta...spalanco gli occhi, stropicciandomeli anche per un attimo, come se stessi sognando e questo fosse un modo per svegliarmi...sto per dire il suo nome ma la sua voce mi interrompe <<Ti prego...solo un secondo...devo darti una cosa e poi vado via>> apro la porta...dal suo sguardo non devo avere una bella cera ma neanche lei sta messa meglio...rimango impalato sull'uscio, non capisco cosa ci faccia qui...non ho le forze per discutere di nuovo...a dir la verità non ho neanche la forza, tantomeno la voglia, di ascoltarla...figurarsi poi se io abbia la minima intenzione di farla entrare...no, casa mia per lei è off limits, poi me lascia il suo profumo ovunque...io non saprei come mandarla via e potrebbe succedere qualcosa di cui mi pentirei di sicuro appena recupero un po' di lucidità
<<Cos'è?>> le domando afferrando la consistente scatola che ha tra le braccia...che diamine sta tentando di fare?
<<È il mio modo per chiederti scusa...per farti capire che...che...insomma...dentro c'è scritto tutto>> dice tra le lacrime, mentre io poggio la scatola sulla prima superficie disponibile, prima di salutarmi per andar via
<<Ma sta a piove...>> dico in modo spontaneo...fosse stata un'altra situazione non le avrei mai permesso di allontanarsi da qui...con questo tempaccio poi...alza leggermente il braccio, quasi come se volesse toccarmi ma poi desiste...meglio così, non so come potrei reagire ad un contatto tra noi adesso...anche uno minimo non so a cosa ci porterebbe...mi chiede di non guardarla così, credimi io non lo so come ti sto guardando, non so più niente...so solo che vorrei svegliarmi e constatare che gli ultimi anni siano solo un sogno...che io te e nostro figlio in realtà siamo una famiglia felice che abita in quella casa al mare col recinto bianco che tanto sognavamo...si avvicina a me, portando via con le sue dita quelle lacrime traditrici che mi hanno bagnato il viso a pensare a come poteva essere...e non è stato...mi guarda un attimo e poi mi abbraccia, mentre io rimango inerme, incapace di fare altrettanto
<<Ciao amore>> sussurra prima di rifugiarsi in macchina e lasciare casa mia...facendomi chiaramente capire che questo è il nostro addio.

~ ADESSO INTORNO A TE ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora