Sento tutti i brividi del mondo

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Sono appena uscita da casa sua, per fortuna sono riuscita ad arrivare alla macchina prima di guardarmi allo specchio e sorridere come una demente che ha passato la notte con il suo innamorato. Sono vergognosa me ne rendo conto, mentre lo salutavo ho addirittura provato un leggero senso di tristezza come se non volessi andare via da lì, no vabbè diciamolo chiaramente, non mi sarei staccata da lui nemmeno per un minuto, nemmeno per un secondo...Per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo realmente me stessa, mi sentivo bene...e non avrei mai voluto rinunciare a quel senso di benessere che mi pervadeva ogni volta che entrava dentro di me, ogni volta che sentivo il suo corpo fremere sul mio, le sue labbra mangiare ogni centimetro della mia pelle...mamma mia...non avrei mai avuto la forza di dire basta a tutto questo, ma qui si tratta di mio figlio, mi ha chiesto di andare a prenderlo alla villa del suo amico perché non vuole aspettare che il padre del suo compagno finisca di accompagnare tutti, ed io non posso dirgli di no.
Chiamo Tina, voglio avvisarla di quello che è successo stanotte, anche se vorrei tenermi dentro ancora un po' quelle che sono state le emozioni più belle che ho vissuto da un po' di tempo a questa parte, vorrei sentirle solo mie...continuare a sentire il rumore dei nostri baci, le sue mani che mi accarezzano, che mi stringono, che violano ogni parte segreta di me... ma ho bisogno di avvisarla che ieri sera ho detto a Saverio che sarei andata a dormire da lei perché aveva un problema, in realtà avrei dovuto avvisarla prima, solo che quando mi sono ritrovata con lui in quella casa ho perso la cognizione del tempo. Le ho detto di prepararsi e di scendere subito perché dobbiamo andare a prendere Bes, non ho voluto dirle altro perché voglio vedere l'espressione della sua faccia quando le rivelerò quello che è successo con Mattia, vi rendete conto che mi sembra strano anche chiamarlo per nome adesso? Stanotte invece non ho fatto altro che dire il tuo nome, mi sembrava che fosse l'unico modo per alleviare quel senso di irrequietezza che avevo dentro, volevo essere certa che fosse mio, che stesse davvero facendo l'amore con me, che fosse davvero lui che non riusciva a smettere di spingere in me, facendomi impazzire come solamente con lui mi era successo prima.
<<Allora? Mi spieghi che è successo? Non me so fatta manco un cappuccino per colpa tua, che hai combinato?>> esordisce Tina, entrando all'interno dell'abitacolo...la guardo e mi rendo conto che sono una pessima amica, l'ho svegliata prestissimo dopo una serata che sicuramente avrà passato in discoteca per lavorare, non le ho detto niente del motivo per il quale volevo che venisse con me, e le ho detto addirittura di sbrigarsi.
<<La faremo per strada mentre andiamo a prendere Bes...>>
<<Ma perchè ci dovevo venire per forza anche io? È domenica Emma, sono rientrata alle 6 e me volevo sveja' almeno non prima dell'ora de pranzo tacci tua...>>
<<Dovevi venire per forza, ho detto a Saverio che stanotte sono stata a casa tua>> dico di botto aspettandomi tutto lo stupore del mondo sul suo volto
<<Ah ok...scusa come? E perché sei stata a casa mia? Emma non ti sto capendo>> sapessi amica mia, nemmeno io riesco a capirmi...so soltanto che sono entrata in un vortice dal quale non credo di voler uscire
<<Allora...ho detto a Saverio che stavo venendo a casa tua perché non stavi bene e avevi bisogno di me>> in tutto questo, il personaggio in questione, non ha provato nemmeno a mandarmi un messaggio...a chiedermi se stessi bene, se la mia amica stesse bene...se fossi ancora arrabbiata con lui? Sono sincera, non ho mai pensato a lui in nessuno dei minuti che ho trascorso per la prima volta fuori di casa, non ho provato la sua mancanza, non ho provato dentro di me il senso di colpa che mi aspettavo che provassi per ogni bacio che ho dato ad un altro uomo, per ogni volta che gli ho chiesto di prendermi, di farmi sua. Certo, lo so che questo vuol dire tanto...ma in questo momento non voglio pensare a Saverio, non voglio pensare alle decisioni che dovrei prendere...voglio godermi questa sensazione che potrebbe portarmi a ridere per ore senza smettere.
<<Eh, ma perché? Dove sei andata?>> dice prima di essere sopraggiunta dal suo cervello che le suggerisce l'unica risposta scontata e plausibile al mondo se si tratta di me, per chi avrei potuto raccontare una bugia all'uomo con cui convivo? <<Cazzo...sei andata da lui? Emma davvero??>>
<<Si, sono stata con Mattia fino a poco fa>> rispondo con un sorriso che non so nemmeno io da dove provenga...smettila sorriso smettila!!
<< E me lo dici così??>>risponde scioccata
<<Come te lo devo dire?? Sono andata a vedere la sua casa per accertarmi di quanto sia bella?>>
<<No ma tu me devi spiegà che è successo...che avete fatto...oddio non me lo dire...>>
<<Ma se non mi fai parlare come te lo racconto cosa è successo Tina?>> rispondo mentre la vedo agitata quasi più di me, stranamente non sono preoccupata di quello che è successo, non riesco a smettere di essere felice...di pensarlo...chissà che starà facendo, si sarà rimesso a letto? Starà ripensando a quello che è successo? Chissà se si aspettava che saremmo di nuovo finiti nei nostri soliti impicci. Ma certo che lo sapeva quel grandissimo paravento, che sarei finita di nuovo tra le sue braccia, lo aveva sempre saputo e forse lo sapevo anch'io dal momento in cui lo avevo incontrato al ristorante...con quel bacio sul collo sapevo che aveva sancito l'inizio della fine.
<<Avete parl...avete scopato?>> dice senza peli sulla lingua...
<<Anche...>>dico tranquilla vedendo lo shock nei suoi occhi
<<Ma vuoi parlare chiaro? Come sei finita dal non voler far lavorare tuo figlio alla Label per via di Briga, a messaggiarci, a limonarci a casa tua...nel suo ufficio e poi a scoparci a casa sua?>>
<<Non lo so nemmeno io, so soltanto che riuscivo a smettere di pensare al momento in cui c'eravamo dovuti fermare sul divanetto del suo ufficio, poi è venuto a riaccompagnare Bes al ritorno da Torino...e ha visto che Saverio mi dava un bacio>>
<<Ed è ancora vivo?>>
<<Chi?>> chiedo non capendo a cosa si stia riferendo
<<Saverio...ma tu ti ricordi chi è Briga vero? Ti ricordi che cosa è capace di combinare quando ti avvicini a qualcun altro?>> mi risponde ricordandomi alcuni episodi del nostro passato che pensavo aver rimosso dalla mia memoria, in effetti spesso e volentieri Mattia si era ingelosito in modo assurdo per qualsiasi presenza maschile che si era avvicinata a me, la sua gelosia spesso ingiustificata era stata una delle cause della fine del nostro rapporto anche se io amavo sentirlo geloso di me.
<<Si infatti si è infastidito, ed è andato via...solo che dopo abbiamo iniziato a messaggiare su WhatsApp>>
<<Ma Saverio in tutto questo?>> eh me lo chiedo pur' io cara amica mia...
<<Stava accanto a me dall'altro lato del divano a vedersi un documentario sui mammiferi del circolo polare artico>>
<<No vabbè, allora ciao questo è ritardato...beh lui che ti ha scritto mentre stavi sul divano?>>
<<Che se ci fosse stato lui al posto di Saverio, non mi avrebbe mai permesso di guardare un documentario...così io gli ho chiesto che avrebbe fatto...e lui mi ha risposto che se andavo da lui me l'avrebbe fatto vedere>>
<<E ma allora...Emma ma te l'ha detto che te scopava...e fai pure la svampita...>>dice allibita dal fatto che io voglia pensare che sia stata una cosa che non ci aspettavamo...nessuno dei due...<<ma scusa tu non avevi l'indirizzo come hai fatto a...>>
<<Gliel'ho chiesto>>
<<Io non ho parole con te davvero, ma sei tu?? Emma sei da qualche parte lì dentro quella quinta de reggiseno??>>urla affacciandosi sulla mia scollatura, notando gli innumerevoli segni che ho sul corpo a causa dei baci di quel disgraziato.
<<Emma, ma avete fatto la guerra punica famme capì...Dio santo guarda qua...mettiti una sciarpa o qualcosa altrimenti tuo figlio se ne accorge immediatamente che c'è qualcosa che non va, quando dormi co Saverio c'hai ancora la piega>> in effetti ha ragione, quei segni erano davvero rossi, e di solito mio figlio ha l'abitudine di squadrarmi dalla testa ai piedi per vedere se c'è qualcosa che non va in me o se sono stata con qualcuno che non conosce. Prendo un foulard dal cruscotto e lo avvolgo intorno al collo...sono sicura che così Bes non sospetterà niente.
Arriviamo di fronte alla villa del compagno di scuola di Bes, e vedo che mio figlio mi sta già aspettando sul cancello, lo guardo bene e mi accorgo che è stranito per qualcosa da come tira la mascella, ovviamente non mi dirà mai cosa...ma siccome sono di essere masochista glielo chiedo comunque
<<Amore tutto apposto? Che c'è?>> mi avvicino abbassando il suo viso per guardarlo negli occhi
<<Si si è tutto perfetto...tu piuttosto...hai finito di fare l'innamorata con quel beccafico mentre io non ce sto?>> ehh??? Ma che sta dicendo??
<<Non ho capito amore...che vuoi dire?>>
<<Ah! Puoi anche toglierti la sciarpa, non mi interessa nulla dei vostri succhiotti...>> dice entrando in macchina mentre io e Tina sbarriamo gli occhi, incredule del fatto che si sia accorto che ero stata con qualcuno. Non ho il coraggio di dire nemmeno una parola, quando la mia amica fortunatamente giunge in mio soccorso...
<<Non ti sei divertito a zia?>>
<<No!>> risponde ermeticamente, non c'è niente da fare...quando decide di chiudersi a riccio, non c'è verso di farlo parlare...sicuramente dev'essere successo qualcosa con una ragazza o con i suoi amici, ma sono altrettanto sicura che non mi dirà mai nulla. Mentre siamo sulla strada del ritorno il mio cellulare squilla, per un attimo il cuore balza nel petto al pensiero che possa essere lui a chiamarmi, ma il nome di Saverio che lampeggia sul display spazza via ogni mia forma di entusiasmo. Non ci posso credere che mi abbia chiamato per chiedermi dove vogliamo pranzare...voleva che passassimo la domenica fuori come la migliore delle famiglie, ma io non me la sento...e vedendo la faccia di Bes, credo che nemmeno lui sia d'accordo ad andare fuori. Gli dico che preparerò qualcosa io appena torno a casa, ovviamente in lui non è sorta alcuna domanda su come io abbia trascorso la notte...su come sia stata e tutto il resto, nella sua mente c'è posto solamente per i punti cardinali della sua vita...il lavoro, il cibo e il canottaggio, tutto il resto non gli riguarda.
Giunta a casa tutto mi sembra diverso, non riesco a rendermi conto del fatto che casa mia sia sempre la stessa, e che l'unica ad essere cambiata sono io...appena metto piede in casa afferro il telefono per inviare un messaggio alla persona a cui avevo promesso uno squillo una volta arrivata.
"Sono arrivata a casa...corro a cucinare..." è assurdo che io mi sia ricordata di avvisarlo, di solito non l'ho mai fatto con nessuno, nemmeno con i miei genitori quando ero ragazzina, eppure adesso avevo bisogno di farlo...Il mio gesto non passa inosservato a Tina che mi fa un'occhiataccia e mi invitava a smetterla di messaggiare con lui, almeno in presenza di Saverio e mio figlio che giusto è oggi in silenzio stampa...Si, continua ad essere strano, non ha voluto mangiare e si è chiuso in camera sua con la scusa di voler scrivere qualcosa che vorrà far vedere a Briga domani, io continuo a non capirlo quel ragazzo...anche Saverio si è reso conto della sua stranezza quando gli ha chiesto di andare alla partita di Champions all'Olimpico che si terrà la prossima settimana, e lui non gli ha risposto come al suo solito...ma gli ha detto che ha altri impegni, lo ha addirittura ringraziato ed è andato nella sua stanza. Che starà succedendo a mio figlio? Ieri quando è tornato dal concerto mi sembrava sereno...felice...No, sono sicura che centra quel compleanno con il suo malumore, qualche piccola e malefica fanciulla deve averlo ferito in qualche modo...altrimenti non sarebbe così triste. Per fortuna l'altro giorno ho fatto la spesa, così con l'aiuto di Tina che ha accettato il mio invito per rimanere a pranzo, sono riuscita a fare una lasagna niente male, infatti Saverio non ha fatto altro che dirmi quanto fosse buona senza accorgersi di quanto io non sia più la stessa...ma affogati con la lasagna.
Vedo che il mio telefono che ho lasciato sul mobile della cucina...lampeggia senza smettere di fermarsi, segno che stavo ricevendo numerosi messaggi. Mi alzo da tavola con la scusa di voler iniziare a fare i piatti, e controllo chi sia la persona che a quanto pare aveva molto da dirmi...
"Se rimanevi con me, non credo avresti avuto bisogno di cucinare" Era lui...poverino mi aveva scritto questo messaggio circa un'ora fa, ed io presa dalla cucina non ho avuto nemmeno il tempo di rispondergli...
"Ah no? E come le recuperi le energie?"
"Qui sotto c'è una rosticceria che fa delle cose buonissime e poi io non ho bisogno di recuperare energie e nemmeno tu"
"Dici? Allora buono a sapersi per la prossima volta" invio senza pensarci due volte sopra...Emma hai praticamente confermato a quello con cui hai passato la notte, che lo rifarete ancora, che andrai ancora da lui...ma che sto a combinà???
"La prossima volta non uscirai per nessun motivo da casa mia" ed eccolo là...sono bastate queste parole che io non capisco più un tubo..
"Non sarei mai andata via, se non fosse stato per Bes" è impressionante come riesce a capire le mie preoccupazioni su mio figlio, quando gli ho detto che dovevo andare a prenderlo, nella sua mente non è balenato nemmeno per un attimo il pensiero che stessi esagerando, che non dovessi andarci o che mi stessi preoccupando inutilmente, lui ha capito subito il posto di Besta nella mia vita!
"A proposito di Bes, come è andata la festa?" strano che mi abbia chiesto di lui, è assurdo che sia stato l'unico a porsi il problema di come potesse stare mio figlio
"Non benissimo, non ha mangiato e da quando è tornato si è chiuso in camera sua...ha detto che voleva scrivere qualcosa"
"Bene, questi sono i momenti in cui escono le cose migliori"
"Non è vero!" forse non dovevo gettarmi in un pensiero del passato, eppure mi è venuto spontaneo pensarci, ogni volta che litigavamo era capace di scrivere dei pezzi bellissimi, pezzi che però nello stesso istante odiavo con tutta me stessa... volevo che imparasse ad essere felice e a far fruttare la sua arte anche nei momenti in cui sembrava che camminassimo a un passo dal cielo.
"Per me si!" quanto è ostinato...
"Non è vero...hai scritto una canzone bellissima, proprio nel momento in cui eri più felice"
"Ah si? E tu come lo sai che ero felice?" che stronzo che è...lo sa a cosa mi sto riferendo, ma spera che sia io a dirglielo, in modo da dimostrargli che mi ricordo ancora di quello che è successo quella notte...
"Perché i tuoi occhi erano felici, e poi...vabbè sei stato tu a dirmelo"
"Lo so...è così, però di questi tempi non capita spesso di essere felici, per cui bisogna accettare tutto quello che viene" in effetti ha ragione, erano mesi che non mi capitava di sentirmi così, di girare per casa con una leggerezza che non so nemmeno io da dove provenga
"Quindi oggi avrai scritto un capolavoro"
"Chi ti ha detto che sono felice?" cretino, lo so che eri felice oggi...almeno quanto me, non vedevamo l'ora di stare insieme, non vedevi l'ora di prendermi, di farmi tua...
"Sempre tu..."
"Quanto te?" quanto è stronzo, lo sapevo io che voleva andare a parare lì...si sono felice, sembro una rincoglionita senza cervello, non posso guardare gli specchi perché penso a noi due...si sono felice di esser stata con te
"Forse io un po' di più" non avrei dovuto renderlo così sicuro di me e delle mie sensazioni, ma non me la sento di raccontargli delle cazzate, non voglio che si crogioli nel dubbio che per me quello che è successo non valga quanto vale per lui, non voglio immaginarlo mentre si mangia le unghie preso dal nervoso e dall'incertezza.
Mi specchio nella cappa in acciaio della mia cucina, e non riesco a fare a meno di pensare a quando abbiamo fatto l'amore nella doccia. Mio Dio se siamo stati felici in quella gabbia di piacere...non voleva assolutamente lasciarmi fare quella doccia senza di lui, ed io non sarei mai entrata lì dentro senza avere la certezza che ci sarebbe entrato anche lui...Quando gli ho fatto presente che avevo bisogno di una doccia, deve aver intercettato una certa luce nei miei occhi, deve aver capito le mie intenzioni, infatti mi aveva raggiunta non appena ero corsa alla ricerca di quel box...Mi ero appoggiata al lavandino e aspettavo il suo arrivo, volevo che fosse lui a spogliarmi...volevo sentire le sue mani liberarmi da quel vestito inutile che tenevo ancora addosso.
<<Aspetti qualcuno Brown?>> te, da troppo tempo...avrei voluto dirgli e invece gli dissi che aspettavo qualcuno in grado di spiegarmi a cosa servissero tutti i tasti presente sulla piattaforma della doccia, solo lui poteva avere un bagno così complicato
<<Sono qui apposta...per spiegarti tutto...sarà meglio che faccia la doccia con te, così ti faccio vedere come funziona>> mi disse tra le labbra alzandomi il vestito con una sola mossa, in altre situazioni mi sarei coperta, e invece l'unica cosa a cui pensavo era che lui mi spogliasse e mi prendesse di nuovo...era in crisi...continuava a guardami come se non fossi reale, come se fossi solamente un ologramma dinanzi a lui. Gli chiesi se andasse tutto bene con la faccia di chi spera che niente vada bene e lui mi rispose che non era mai stato meglio prima...prima di afferrarmi e portarmi con sé sotto il gettò dell'acqua. Non riuscivamo a smettere di toccarci, il flusso caldo del diffusore scorreva sui nostri corpi ricoprendoci interamente, accarezzandoci così come ci accarezzavano le luci a led emozionali, lui non riusciva a smettere di baciarmi nemmeno per un secondo, lasciava dolci morsi sul mio collo, incurante del sapone che scivolava tra di noi...le mie mani non volevano saperne di abbandonare la sua schiena quasi come se volessero spingerlo sempre di più verso di me...
<<Ti prego...>> non ce la facevo più ad averlo vicino, e non averlo dentro di me
<<Che c'è Brown mi vuoi?>> stronzo lo sapevi che stavo morendo per te..
<<No, voglio che ti stacchi immediatamente...>>dissi ridendo sapendo di provocarlo, aveva avuto anche troppe sicurezze per i miei gusti era arrivato il momento che provasse di nuovo il brivido della paura...mi guardò con gli occhi del cacciatore che agguanta la sua preda e morse il mio capezzolo lentamente, lambendolo con lingua per poi morderlo di nuovo...con una delle sue mani mi strinse ancora di più su a sé e scivolò dentro di me...spingendo lentamente...ancora...ancora...ancora...
<<Emma...ma che stai a fa??>> dice Tina arrivando in cucina e vedendomi leggermente sconvolta per colpa di quei miei pensieri
<<Niente, stavo rispondendo a delle persone per lavoro>> mento spudoratamente vedendo che poco distante da noi è passato Saverio
<<Se chiama così ora? Ma che te sta a succede?>> dice guardandomi e non riuscendo a trattenere un sorriso <<è una vita che non ti vedo sorridere così...>>
<<Lo so...ma io non riesco a smettere ti giuro...lo so che non dovrei, che mi sto cacciando in un casino, ma ti giuro che se non sapessi che è sbagliato...e se fossi da sola...probabilmente ora starei di nuovo con lui a casa sua>> dico rendendomi conto solo dopo di ciò che ho detto...
<<Tu sei completamente pazza Brown, non puoi essere follemente innamorata di Briga dopo tutti questi anni ancora in questo modo>>
<<No ma non sono innamorata>> Emma forza, un po' più de convinzione e che cazzo!!!
<<Noooo...stavi soltanto fissando la cappa della cucina perdendoti in momenti che nemmeno voglio sapere...>>
<<Davvero non vuoi?? No in effetti non credo che sia il caso>>dico ridendo diventando rossa come un peperone...
<<Oddio stavi a pensà cose zozze Emmaaa...>>
<<Non erano zozze...erano bellissime...>>
<<Piuttosto, dimmi una cosa...Tu che hai intenzione di fare? Vuoi continuare a vederlo?>>
<<Assolutamente si...cioè spero di sì>> senza rendermene conto ho dato spontaneamente la risposta ai miei pensieri, ai miei dubbi e ai miei desideri. Volevo continuare a vederlo, stare con lui e vivermelo come tanti anni fa non ci è stato permesso
<<Si ma tu lo sai che questa cosa, arriverà ad un punto in cui ti ritroverai in un cazzo di casino dove non so nemmeno immaginare che fine faremo tutti si? >>
<<Si ma io ora non voglio pensarci, ho bisogno in questo momento di essere felice, era una vita che non mi capitava di sentirmi così Tina, con nessuno in sedici anni ho sentito quello che ho sentito con lui in una sera...io ho bisogno di sentirlo dentro di me ancora per un po'...>>dico senza sapere nemmeno io a cosa mi riferisco
<<Sentire Emma in che senso? Tu sei a conoscenza del fatto che appena lui realizzerà che dormi e vivi con Saverio renderà la tua vita impossibile e te controllerà a vista?>>
<<Si e non vedo l'ora...>>le dico senza pudore sorridendo come la più bimbominkia delle ragazzine
<<Io alzo le mani con te...Fai ciò che ti rende felice pulcino ma stai attenta...comunque tu mi devi ancora raccontare cosa ti ha fatto quel soggetto per stare così>>
<<Tu non puoi capire...vieni qua...>>dico chiudendo la porta della cucina per poi sfilare la camicetta che avevo indossato una volta arrivata a casa e mostrando i segni delle sue coccole sul mio corpo
<<Emma queste non so coccole, so marchi...ma è diventato carnivoro tutto d'un tratto questo? >> risponde rimanendo allibita per via di quei baci a cui non avrei mai avuto il coraggio di rinunciare. La mia domenica pomeriggio l'ho trascorsa così, tra fremiti e pensieri, combattuta tra il senso di colpa che non riesco a sentire nei confronti dell'uomo che vive con me, e la mia mente che non faceva altro che ritornare indietro, lì con lui, dove a quanto pare avevo lasciato parte di me. Mio figlio continua a stare nella sua camera, non capisco quali siano i suoi problemi...sento che sta parlando con qualcuno a cui racconta un episodio che a quanto pare è accaduto ieri, e che lo ha turbato profondamente. Non posso fare granché, non voglio intromettermi nelle sue faccende sentimentali, anche perché credo di non essere in grado di gestirle, di riuscire a mantenere l'oggettività e l'obiettività necessaria per consigliarlo. Credo che se solo mi dicesse che una ragazzina l'ha fatto soffrire, partirei a razzo con il giudicarla nel peggiore dei modi perché non riesco a pensare che esista qualcuno che lo voglia ferire e che questo qualcuno sia ancora vivo, sarei sicuramente di parte quando magari anche mio figlio può essere stato colpevole di qualcosa nei confronti di altri. No...meglio che ne stia fuori. Mi aggiro per la cucina mettendo a posto le ultime cose, cucinare non mi è mai pesato così tanto come stasera...non ho toccato cibo infatti, non so perché ma avevo la sensazione che il mio stomaco fosse già pieno, lo sentivo in subbuglio e il solo fatto di vedere di fronte a me un piatto mi ha fatto venire la nausea ancora di più. Tolgo i piatti dalla lavastoviglie, prima di andare a farmi un bagno rilassante, è da quando sono arrivata a Roma, che non ho più avuto il tempo di farlo...Sono stata coinvolta da troppe cose e tutte insieme per avere il tempo di pensare al mio relax psicofisico. Sono girata di spalle quando Saverio giunge alle mie spalle facendomi spaventare, non capisco come sia possibile che non abbia sentito nemmeno il suono dei suoi passi avvicinarmi, talmente sono distratta.
<<Ancora in piedi amore?>> dice avvicinandosi a me, abbracciandomi da dietro...e creando in me una sorta di panico improvviso  <<Perché non vieni di là con me?>>
<<Perché devo finire di prendere i piatti dalla lavastoviglie, e poi voglio farmi un bagno rilassante...tu vai a letto tranquillo, domani devi svegliarti presto!>>cerco di sviare ogni suo proposito malsano usando la scusa del lavoro, so quanto ci tiene ad essere preciso e puntuale con i suoi colleghi sicuramente mollerà la presa.
<<Non ti preoccupare amore...sarò comunque puntuale, però ora ho bisogno di te...mi sei mancata tanto in questi giorni>> ammette mettendo una mano sulla mia gamba
<<Ah si? Beh non mi pare visto che non mi hai mandato né un messaggio, né mi hai fatto una chiamata per sapere se stessi bene o altro>> dico staccando la sua mano dalla mia gamba
<<Sapevo che stavi con la tua migliore amica, non poteva capitarti nulla di male...non essere arrabbiata con me, ultimamente so di essere un po' distante...ma è colpa del mio nuovo lavoro, troppe responsabilità, troppe raccomandazioni, troppe cose a cui non ero abituato>> mi risponde elencandomi i problemi che lo hanno afflitto non appena abbiamo messo piede nella capitale, sapevo che questo nuovo incarico avrebbe creato in lui del malcontento, perché si, sarà anche un professionista nel suo campo, ma è talmente ambizioso da perdere di vista il punto focale che l'ha spinto a venire fin qua!
<<Me ne rendo conto, però io ho lasciato la mia vita Saverio per seguire il tuo lavoro, e sinceramente ci sono delle cose che ultimamente non vanno bene>>
<<Mi dispiace amore, so che ti sei arrabbiata per quel mio apprezzamento sul lavoro di Bes, ma sai che nonostante non andiamo d'accordo io voglio bene a quel ragazzino>>
<<Davvero??>> chiedo quasi stupita da quella sua affermazione
<<Ma certo... come se fosse mio fratello...>> Fratello??? Questo sta fuori come un balcone...mio figlio suo fratello?? E io che sono sua nonna??? Faccio davvero una fatica per non mandarlo a quel paese nuovamente, così mi sposto da lui e continuo a mettere a posto le stoviglie...<<dai vieni di là con me...>>
<<No Save...devo mettere a posto tutto, perché domani dovrò lavorare anch'io e quindi non avrò tempo per...>> sto per dire spiegando i miei appuntamenti del lunedì quando si avvicina a me, baciandomi...Quest'uomo non ha mai avuto nessuno slancio nei miei confronti, nessuno...sono sempre stata io a fare il primo passo con lui, ed ora mi fa il compagno passionale? Perché?
<<Saverio...devo finire qui...vai a letto>> dico staccandomi e allontanandomi
<<Dai amore, non essere ancora arrabbiata con me, sai tra qualche giorno ci sarà una cena tra colleghi, ed io vorrei che venissi anche tu...>> ecco perché stava facendo tutto l'affettuoso, ma possibile che quando si tratta di me, c'è sempre qualcosa che vuole chiedermi in cambio?
<<Non sono arrabbiata tesoro, ma mi dispiace...non credo di poter venire>> gli dico con la mia faccia da stronza che probabilmente lui non recepirà nemmeno in un'altra vita
<<Emma, per favore...si tratta di una cena, più o meno come quella dell'altra volta, non mi pare che sia andata più di tanto male, vero?>> no Saverio, quella serata non è andata male, è stata un completo disastro.
<<Ora vediamo Save, in base al mio manager...>>dico prendendo in mano il mio telefono che si è illuminato all'arrivo di un messaggio, di un suo messaggio...
"Ho voglia di vederti" aridaje, sono bastate quattro parole ed io sono di nuovo imbambolata
"Anch'io" gli rispondo senza nemmeno un attimo di esitazione mentre Saverio continua a dire cose che non m'importa nemmeno per un minuto ascoltare, è impossibile spiegarvi a parole quello che sento dentro da quando ho letto il suo messaggio. Un secondo prima ero immersa in uno stato d'inquietudine, ed ora la nostra fiamma è di nuovo accesa dentro di me, devastando qualsiasi altro pensiero che non sia lui.
<<Emma mi ascolti? Lascia tutto andiamo a letto...ho voglia di stare un po' con te>> dice Saverio, abbracciandomi da dietro e iniziando a baciarmi il collo...Ha tutti i diritti di reclamare la mia attenzione, ma non avrebbe dovuto dirmi quella frase, non adesso che sto pensando solamente ad un altro, a quanta voglia ho di vederlo. Le sue mani mi stringono mentre io vorrei che mi lasciasse, non voglio stare con lui...non voglio!
<<No! Saverio, io non voglio stasera...non mi va>>
<<Come non ti va? Amore sei ancora arrabbiata?>> mi chiede dolcemente cercando di capire il motivo del mio rifiuto, di solito non è mai capitato che io non avessi voglia di stare con lui, non è mai capitato che io mi tirassi indietro di fronte alle sue attenzioni, ma stasera non voglio...non dopo di lui, non ora.
<<Non sono arrabbiata, è che...domani avrò una giornata impegnativa e voglio solamente riposare...>> dico con freddezza vedendo che il mio cellulare squilla nuovamente alla ricezione di un messaggio
"Scendi" eh? Scendo dove? Che sta a dì quest'altro...
"Dove sei?" gli rispondo immediatamente
"Sotto casa tua...muoviti" un sorriso mi scappa spontaneo, cazzo Emma contieniti qui c'è ancora Saverio dietro di te, non puoi scattare così alla prima cosa che quel tizio ti scrive. Mi avvicino alla finestra...richiamata dal rumore della pioggia che batte sui vetri, guardo oltre il cancello di casa mia e vedo la sua macchina, lui è lì...sotto la pioggia incessante ed io devo andare da lui. No Emma non devi, non puoi fare così...insomma finirò nei casini lo so, ma non me ne frega niente, voglio andare da lui, ho bisogno di vederlo e devo trovare un modo per farlo.
<<Devo andare a prendere le sigarette>> dico a Saverio che rimane sbigottito vedendo quanto sia abbondante la pioggia
<<Emma ma sta piovendo, fumerai domani>>
<<No, ho bisogno di una sigaretta prima di dormire...e poi il distributore è proprio qui dietro l'angolo. Non ti preoccupare...tu vai pure tranquillo>>
<<Lo sai che non sono d'accordo sul fatto che il fumo ti condizioni così tanto la vita, però almeno prendi l'ombrello e il giubbotto>> dice prima di andare nella nostra stanza lasciandomi libera di poter correre dall'unica persona a cui non faccio altro che pensare da stamattina. Infilo in un nano secondo il mio giubbotto con il cappuccio, ed esco dalla porta di casa mia per correre verso quell'auto che sta aspettando solamente me...Apro lo sportello, entro dentro quell'abitacolo, lo richiudo ed ecco che lui è qui di fronte a me...bello come non l'ho mai visto prima.
<<Tu sei pazzo>> dico prima di gettarmi su di lui per baciarlo...
<<L'ho sempre detto di essere pazzo di te>> dice afferrandomi dalla vita per trascinarmi su di lui...<<non me ne potevo annà a dormì senza vedette>> ansima tra le mie labbra tirando giù la zip del mio giubbotto per poi togliermelo del tutto
<<Nemmeno io potevo dormire senza vederti>> la mia lingua non ne vuole sapere di staccarsi dalla sua, le mie mani si aggrappano al suo collo mentre le sue non riescono a fare a meno di infilarsi sotto la mia maglia...non riusciamo a stare fermi e tutto questo non accadeva da troppo tempo.
<<Perché non mi hai chiamato allora?>> dice mentre mi bacia il collo scendendo sul mio petto...mentre le sue mani torturano i miei seni stringendoli...
<<Aspettavo lo facessi tu>> ammetto senza aver paura delle conseguenze, ancorando ancora di più le mie gambe ai suoi fianchi. Mi strofino su di lui, Dio mio...non riesco a far altro...sento di nuovo dentro di me la pazza voglia di sentirlo muoversi e spingere per farmi impazzire, ma non possiamo farlo in questo modo, non voglio che quello che c'è tra di noi sia così squallido come una scopata in macchina...
<<Quanto vorrei farti di nuovo mia>> dice con l'affanno di chi sta vivendo tutti i brividi del mondo, appoggiando la sua fronte contro la mia <<ma non ti voglio per una scopata di qualche minuto, per poi farti tornà a casa da lui, nun ce la faccio>> incrocio i suoi occhi, e vedo tutto quello che vorrei...tutto quello che sto pensando...tutti i suoi desideri che sono anche i miei
<<Nemmeno io>> confermo sorridendo, il solo fatto che lui abbia individuato i miei pensieri dandogli voce mi fa capire quanto davvero mi voglia, quanto davvero ci tenga che stavolta davvero funzioni qualcosa tra di noi
<<Perché stai a ride?>> dice tirandomi un morso sulle labbra
<<Perché è assurdo che tu riesca a capire quello che sto pensando in questo momento>> rispondo stringendomi a lui sempre di più.
<<Io so sempre quello che pensi>> è vero lui, lui ha sempre capito tutto di me, ogni volta che mi stranivo, ogni volta che stavo male perché non riuscivamo a stare insieme come meritavamo, lui sapeva sempre cosa dirmi per tranquillizzarmi, così come in questo momento. Pensavo a quello che stava succedendo con Saverio prima che lui mi salvasse dal suo tentativo di fare l'amore con me, non l'avrei fatto comunque, non ci sarei mai riuscita a farlo mentre desideravo Mattia come mai in vita mia, però quella sensazione delle sue mani addosso mi aveva infastidito.
<<È per caso successo qualcosa che nun me vuoi dì?>> come cazzo fa dico io, c'avrà la sfera magica quest'uomo...non si spiega altrimenti
<<Senti io te lo dico, ma mi prometti che non ti arrabbi o ti agiti?>>
<<No, quindi che hai fatto?>>dice irrigidendosi immediatamente.
<<Niente, Saverio...voleva fare l'amore con me...>>ammetto avvicinandomi ancora di più a lui...e baciandogli il collo per tranquillizzarlo, non voglio che si agiti per questo, voglio che sappia che io non l'avrei mai fatto... <<ma gli ho detto di no>>
<<Ah si? E perché?>> risponde ritornando ad accarezzare le mie gambe...
<<Perché non avevo voglia>> rispondo omettendo il resto delle mie intenzioni
<<Non c'hai voglia de fa l'amore? Non mi pareva qualche minuto fa>> cazzo se ce l'ho brutto stronzo che non sei altro e che aspetti solamente che ti ripeta di nuovo che ti voglio e che se l'ho rifiutato è solamente perché volevo farlo con te l'amore....
<<Si ma non con lui>> se pensi che ti serva tutte le risposte su un piatto d'argento hai capito male Briga
<<Ah no? E con me si?>> dice entrando nella mia bocca prepotentemente...spingendomi contro il volante mentre le sue mani s'infilano sotto i miei leggings <<quanto sei stronza Brown...io te dovrei proprio punì adesso>>
<<Perché?? Matti per favore...>>rispondo tremando per i movimenti delle sue mani...<<Matti...non possia...>>
<<Dillo che vuoi me...>> continua a torturarmi mentre io mi avvicino a lui di nuovo pronta per dirgli in faccia tutto quello che vuole sentirsi dire da me
<<Non volevo farlo con nessun altro che non fossi tu>>guardo il suo sorriso e capisco che per una volta ho fatto bene a soddisfare le sue insicurezze, non posso giocare con lui in eterno, non posso tenerlo sempre sulle spine, voglio solo che il suo sorriso non sparisca mai.
<<Non te farei mai annà via da qui...>> non riesce a smettere di intrecciare la sua mano con la mia...
<<Lo so...nemmeno io vorrei mai andare via di qua...anzi se vai più avanti c'è il distributore di sigarette, devo prenderne un pacchetto perché ho detto a Saverio che uscivo per quello>> spero che non si risenta di quello che gli ho appena detto, voglio essere sempre sincera con lui...continua a sorridermi, ed io starei ore a guardarlo...apre il cruscotto dell'auto e tira fuori un pacchetto nuovo di Marlboro rosse, le nostre preferite...
<<Mi dai le tue?>> dico dandogli un altro bacio
<<Si, così te posso tenè 'n altro po' qui con me...>> mi stringe, ispirando il profumo dei miei capelli...non riesco a fare a meno di baciarlo, di accarezzare la sua pelle, di sentire il suo cuore che batte così forte contro il mio petto. Lo sento che vuole dirmi qualcosa ma non ha il coraggio di farlo, probabilmente ha paura della mia reazione, della mia risposta...ma sono sicura che qualsiasi cosa mi chiedesse in questo momento non avrei la forza di dirgli di no.
<<Ehii...me vuoi dì che c'è? Che stai pensando?>> gli chiedo sorridendo senza staccare i miei occhi dai suoi, non voglio perdermi una sfumatura di quegli smeraldi per niente al mondo.
<<Perché lo stai a chiede?>> sapessi quante volte Bellegrandi mi sono persa nei tuoi occhi...sapessi quante volte avrei voluto fare miei i tuoi tormenti, darti il coraggio che ti è mancato per difendere la nostra storia, sapessi quante volte avrei fatto di tutto pur di tenerti con me ancora un po'...
<<Perché è così...quindi vuoi dirmelo tu...o vuoi farmi andare via con il pensiero?>>
<<Senti io lo so che...>> si ferma senza proseguire, sta riflettendo su come chiedermi quello che non c'è nemmeno bisogno che mi chieda...<<lo so che...non posso pretendere niente>>
<<Ma??>> continuo con il sorriso sulle labbra
<<Ma...non farti toccare da lui...per favore>> e lo sapevo io che prima o poi riemergeva l'Otello che è nascosto in lui...nemmeno poi tanto nascosto dobbiamo dì...
<<Non c'era bisogno che tu me lo chiedessi>> si lo so, non dovevo dirglielo...dovevo lasciarlo con il dubbio che potessi fare qualcosa con Saverio, fargli provare finalmente quello che ho provato io anni fa...sofferenza e frustrazione a giorni alterni, però non ci riesco è questa la verità...<<io non sono così...>>
<<Così come me?>> non gli rispondo...voglio che una risposta se la dia da solo, perché lui sa quello che ha fatto quando stavamo insieme, sa quanto ci sono stata male al pensiero che potesse baciarla, toccarla e quant'altro <<lo so che non sei così, però me rendo conto che...che...io ti ho fatto male e tu avresti tutte le rag...>>
<<Shhh...io non ho bisogno di vendicarmi se è quello che stai pensando>> non lo farei, è la verità...sono stupita di me stessa e guardandolo mi rendo conto che anche lui è stupito quanto me <<ora devo andare, altrimenti tra poco...potrebbe davvero venire a cercarmi, sempre che non abbia trovato un altro documentario>> dico con il sorriso pensando che è trascorsa più di mezz'ora da quando ho detto a Saverio che uscivo per prendere le sigarette, continua a fissarmi come se volesse entrarmi dentro per rubare i miei pensieri <<Che c'è?>>
<<Viè qua...>>dice afferrando i miei capelli e spingendomi verso di lui in un bacio di nuovo rovente, di nuovo pazzo...irruente, folle della gelosia che sta cercando di tenere nascosta, una gelosia che io conosco e che nonostante la mia rassicurazione non si acquieterà fin quando non sarò di nuovo sua...tutta sua.
Stiamo per farci prendere di nuovo dalla passione, quando lui si stacca...
<<Sarà meglio che vai, prima che te prenda e te scopi qua in seduta stante, dimenticandomi tutto quel discorso del cazzo sul sesso squallido in macchina>>
<<Ah sì? Se me l'avessi detto prima Bellegrandi, avrei potuto valutare questa ipotesi, dopotutto i sedili posteriori non sembrano poi così tanto scomodi>> gli dico dandogli un altro bacio, per poi aprire lo sportello per correre verso casa sotto la pioggia. Non ci posso credere che sto davvero facendo tutto questo per vederlo, ma l'emozione che provo quando lo vedo non ha eguali ed è tutto quello per cui non riesco a smettere di pensarlo o di fare queste mattate. Apro la porta e vedo una luce in cucina, sarà Saverio che si è preoccupato della mia assenza...
<<Cazzo mà...che paura...>> no, è solamente mio figlio che sta svaligiando il frigo... <<ma 'ndo stavi?>>
<<Bes a prendere le sigarette! Piuttosto tu che stai facendo?>> rispondo vedendo che ha in mano una confezione di prosciutto e una baguette
<<Mi è venuta fame...>>
<<Eccerto stasera non hai toccato cibo, ma senti sei sicuro che non vuoi dirmi perché sei tornato così stranito da quella festa?>>
<<No!>> dice con rabbia...Calma ragazzino, lo so che sei nella fase dell'adolescenza ma sono pur sempre tua madre... <<mà non credo sia il caso...non sono cose di cui è il caso parlare con la propria madre>>
<<Sono cose da maschi vuoi dire?>> sapessi amore mio, quante volte ho dovuto ingoiare caramelle disgustose, fare la principessa che doveva essere salvata dal suo cavaliere, o giocare con te alla playstation...so cosa vuol dire dover ragionare come se fossi un uomo per te...però credo che ora sia il caso che io mi faccia da parte per lasciarti il tempo di capire...
<<Si, non ti offendere però...>>
<<Tranquillo, capisco che non è il massimo raccontare alla propria madre le dinamiche con le ragazze, però se vuoi parlare...io sono qui...>>
<<Secondo te, sono uno stronzo pieno di sé?>> beh oddio...sarà anche il mio bambino, la luce dei miei occhi...ma un tantino stronzo lo è...
<<Giusto un po'...>> dico ridendo avviandomi verso la camera da letto mentre lui acciglia lo sguardo
<<Noo, mi avresti dovuto di che non è vero...che sono perfetto...possibile che proprio mo dovevi fa la madre obiettiva?>> dice seriamente mentre si accorge che ho il giubbotto asciutto nonostante fuori ci sia il diluvio universale <<Ah mà, ma tu sei proprio sicura di essere andata a prendere le sigarette?>>
<<Si perchè?>> rispondo mentre sento che sta per venirmi una sincope
<<Perché il tuo giubbotto è incredibilmente asciutto>> ammazza manco Briga me faceva la squadratura
<<È in teflon, resistente all'acqua>> non me chiedete che è sto teflon che non lo so nemmeno io, so solo che dovevo trovà un modo per convincerlo che il giubbotto era stato creato per rimanere asciutto.
<<Se lo dici tu...buonanotte mà!>> risponde dandomi un bacio per poi lasciarmi andare nella mia stanza...mettendo fine al panico che in pochi secondi si era creato nella mia mente.

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