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Sto guidando verso casa nero come la pece...sono stati due giorni intensi ma belli, peccato che si siano rovinati all'ultimo.
Ero andato a prendere Besta davanti scuola come d'accordo...mentre aspettavo mi ero poggiato alla macchina accendendomi una sigaretta e subito dopo una marea di ragazzi correva verso l'uscita. Qualcuno si fermava ad aspettare, altri erano di corsa, dei gruppetti di ragazzine si erano fermate e ridacchiavano tra loro lanciandomi occhiate ogni tanto, cosa che mi aveva dato profondamente fastidio...insomma potrei avere l'età dei loro padri...e che diamine! Lei mi diceva sempre che ho l'atteggiamento da figo e questa cosa mi divertiva, in realtà non lo faccio di proposito...stavo solo fumando appoggiato alla mia macchina, che c'è di strano?! Besta doveva essersene accorto che la cosa mi aveva infastidito dalla mia risposta scontrosa...avevamo preso il treno ed affrontato il viaggio in silenzio...mi piaceva il fatto che lui fosse taciturno, voleva dire che aveva la giusta ansia, quella sana che gli sarebbe servita ad affrontare al meglio la sua apparizione al concerto. Avevo anche scoperto che abbiamo un'allergia in comune, strano come particolare. Eravamo arrivati al locale e lui forse ancora non aveva realizzato la cosa...quando aveva tradotto il nome gli avevo rivelato che era quasi il titolo di una mia vecchia canzone e subito il pensiero era andato a quel periodo e di conseguenza a lei. L'avevo raggiunto in camerino mosso da un non ben specifico sentimento, voglio bene a quel ragazzo...è incredibile come mi ci sia affezionato subito e come lui mi veda come un amico piuttosto che come il suo capo...dicevo che l'avevo raggiunto in camerino, sapevo benissimo che l'ansia lo stava logorando...faceva lo stesso effetto a me i primi tempi...avevo cercato di fargli un discorso che potesse infondergli un po' di sicurezza, un po' di carica per affrontare il palco...non sapevo se fosse servito, dietro le quinte continuava a dondolarsi spostandosi da un piede all'altro e a mangiarsi le unghie...non ditelo a me che nel primo periodo della mia carriera l'unghia del pollice era praticamente scomparsa! Mi aveva guardato subito prima di iniziare a cantare e immediatamente dopo aver concluso, forse sorpreso per il consenso del pubblico ed io gli avevo fatto un segno di approvazione con la mano ed avevo mimato un "bravo" che probabilmente neanche avrà colto frastornato com'era. Era arrivato nel backstage e mi aveva abbracciato, per la seconda volta in meno di una settimana...è strana questa cosa, a lavoro tutti mi vedono come un tipo socievole, amico con tutti ma che mantiene le distanze, quello con cui non oltrepassare un certo limite...lui invece fa cose tipo questa che mi lasciano senza parole perché non sono abituato a questi gesti d'affetto con quelli che sono gli artisti della mia etichetta...gli avevo dato delle pacche sulle spalle per fargli capire che era andata, e lui era scappato via...probabilmente aveva la necessità di piangere per buttare fuori tutte quelle emozioni...lo facevo anch'io a fine concerto. Gli avevo lasciato un po' di tempo per riprendersi e poi l'avevo raggiunto di nuovo...non voleva ammettere che avesse pianto...gli avevo detto che andavo a sbrigare delle cose e ci saremmo visti all'ingresso. Poi avevo raggiunto il manager e con lui ero andato a sbrigare la parte burocratica annoiandomi a morte...non andavo mai alle tappe dei ragazzi quindi quelle erano cose che di solito non mi competevano. Eravamo andati a mangiare una pizza e quando avevo chiesto a Besta cosa volesse da bere l'avevo visto tentennare, quindi intuendo i suoi pensieri gli avevo proposto una birra piccola rassicurandolo che sarebbe rimasto tra me e lui...vedete un po' che me tocca fa! Poi, stanchi dal viaggio e dal tam-tam di prove ed esibizioni avevamo raggiunto l'albergo...avevo dormito sostanzialmente male come capitava ogni qualvolta ero costretto a non dormire nel mio letto, quindi mi ero alzato di buona lena deciso a rientrare a Roma quanto prima. Besta probabilmente non era della stessa opinione...non vedendolo nella sala per la colazione lo avevo raggiunto in camera...ad aprirmi un ragazzo che era in piedi da non più di due minuti. Fosse stato chiunque altro avrei scazzato come non so cosa, invece gli avevo semplicemente detto di sbrigarsi e che lo avremmo aspettato al piano terra...passando davanti al bar dell'albergo avevo notato che stavano iniziando a mettere in ordine la sala così, quando una delle ragazze dietro il bancone mi aveva detto che stavano per chiudere avevo chiesto la gentilezza di prepararmi un cappuccino da portar via e un cornetto...pure la colazione gli avevo preso! Oh ma solo perché era la prima volta, perché non era abituato e probabilmente non sapeva neanche bene come comportarsi...se non si mette in riga je faccio vedè io! Mi aveva ringraziato ed avevamo preso il treno per un pelo. Durante il viaggio aveva chiamato la madre ripetendole di star tranquilla...chiusa la telefonata me l'aveva descritta come una persona ansiosa e iperprotettiva...a me lo diceva? È l'ansia in persona quella donna e mentre Besta raccontava di sua madre io rivedevo peculiarità caratteriali che non avevo mai dimenticato. Mi aveva anche detto di una festa secondo lui megagalattica  che aveva organizzato un suo amico nella casa al mare...poi d'un tratto aveva cambiato espressione guardando qualcosa sul cellulare. Mi aveva spiegato che aveva un problema con una ragazza a scuola che ovviamente non gli piaceva, ma con un'altra aveva combinato qualcosa in bagno...hai capito il ragazzino! Altro indizio che nun po' esse fijo al damerino! Insomma aveva un gran casino in testa, si sentiva in colpa per qualcosa che in realtà non esisteva. Gli avevo dato qualche consiglio prima di scendere dal treno, come farebbe un amico con qualche anno in più, poi giunti alla macchina mi aveva chiesto se potevo portarlo a casa...magari prendere un caffè prima di andar via...certo mica potevamo immaginà de trovarce il ritorno a casa del fidanzato perfetto...nun solo aveva parcheggiato che manco mi' nonna ma stava dando un bacio ad Emma e la cosa non mi andava giù per niente...neanche a Besta considerando la sua espressione...ho inventato una scusa, un impegno improrogabile, e sono andato via...
Ed eccomi qui, ad un isolato da casa...mentre ripensavo agli ultimi due giorni durante il tragitto da casa di lei a neanche io so dove, considerato il giro che ho fatto perso nei pensieri...ogni tanto mi ritrovavo davanti l'immagine di loro due che si baciano...un fastidio che parte dalla bocca dello stomaco dandomi un senso di nausea incredibile...avevo dimenticato le sensazioni che mi dava la gelosia nei suoi confronti. Davanti casa sua avevo stretto talmente forte il volante che temevo potesse spezzarsi da un momento all'altro...chissà cosa ha pensato Besta...lei mi ha guardato e deve essersi accorta del mio fastidio ma in quel momento nun me ne poteva fregà de meno...
Entro in casa, lascio la borsa che mi sono portato per il viaggio accanto all'attaccapanni all'ingresso, mi levo le scarpe e il maglioncino e li lascio nell'altra stanza...non ho voglia di far niente...voglio solo non pensare...apro il frigo intenzionato a bere una birra, niente...non ce ne sono...come è potuto succedere?! C'è una lattina di Coca-Cola...come mi sono ridotto male...manco a sedici anni...
Decido di accendere la TV, sono le diciotto passate e non c'è nulla di interessante...mi stendo sul divano mentre continuo a fare zapping senza trovare qualcosa che attiri la mia attenzione...
Devo essermi addormentato e qualcosa mi ha svegliato...che diavolo è? Ah il cellulare...non del tutto lucido per via del sonno e del brusco risveglio recupero il cellulare che avevo poggiato sul tavolino in vetro...guardo l'ora, le nove e dieci...altro che sonnellino!
Ad avermi svegliato il ripetersi dell'avviso sonoro che indica l'arrivo di un messaggio su WhatsApp...mi stropiccio gli occhi prima di passarmi la mano sul viso...messaggio da un numero che non conosco ma, dopo averlo letto, non mi ci vuole tanto a capire chi sia il mittente...eccallà...che te so' venuti i sensi de colpa Brown? Aspetta na mezz'oretta che male nun te fa...sta stronza...me so visto il ritorno in diretta con tanto de bacio...che po' bacio è un eufemismo...na cosa misera, quasi c'avesse un herpes...ma che è?! Vado in bagno...torno nel salone, recupero la lattina dal pavimento e mi finisco la cola...bleah è diventata caldissima...butto la lattina...me fumo na sigaretta...me vado a toglie i jeans e mi metto un pantalone di tuta pe' sta comodo...svuoto la borsa del viaggio...metto tutto nella cesta coi panni da lavare che finirà puntualmente in lavanderia...controllo la posta elettronica...mando un messaggio al manager di Mostro per chiedere se sono tornati e com'è andata l'intervista...nun c'ho nient'altro da fa, direi che ora posso risponderle...le chiedo se ha finito di amoreggiare, si lo so che così se vede che sto ancora a rosicà ma mica le posso risponde tutto caruccio su un impegno che era una palese scusa per andar via...eddaje!
Ha litigato co' mastrolindo per Bes...ma che peccato, sono tanto dispiaciuto...le chiedo come mai e cosa c'entri Bes...dice che il cojone non apprezza il nostro mondo e generalizza...già me lo vedo ad elencare tutti i tabù classici di chi ha pregiudizi verso coloro che fanno parte del mondo della musica, in particolare dell'ambiente rap...dice che l'ha fatta sclerare...non più di quanto potrei essere in grado di farla sclerare io ovviamente...le dico che la situazione non è interessante...in realtà di interessante c'è che ora ho il suo numero ed è stata lei a scrivermi di sua spontanea volontà...presumibilmente, conoscendomi, ha capito che non mi era andata giù la scena da Mulino Bianco e ha voluto riparare a modo suo anche se in effetti non posso avanzare pretese su questo. La prendo in giro su ciò che sta guardando, sicuramente avrà messo una di quelle commedie romantiche strappalacrime che le piacciono tanto ma scoppio a ridere leggendo l'ultimo messaggio che mi ha inviato...un documentario? Ma che davero? Ma come se fa! Pinguini ahahahah...mi chiede cosa avrei fatto io...ma te mi inviti a nozze Brown
"Beh, vieni qua che te lo faccio vedè" ehhh, so sempre 'n omo a differenza dell'esemplare sul tuo divano...te me provochi...certo che non è una buona idea immaginarla a casa mia anche se il mio amico qui è d'accordo...molto d'accordo...
Non sa da dove digito? Ma che scrive? È mbriaca...non che possa darle torto...quello sta a vedè i pinguini...me dice pure che so' vecchio dentro perché quando eravamo giovani se scriveva così...Mimma pensiamo al presente piuttosto! Te pare che il tuo fidanzato solo a casa con te vede pinguini – nun che me dispiaccia – ed io sarei vecchio?
"Sì certo sfotti...sfotti...sta a parlà quella che sta sul divano col fidanzato che se guarda i pinguini che trombano, senza trombà" ah! Che te pare!
"Che fai svii il discorso Briga? Hai paura che te venga sotto casa?" nooo Brown io pagherei pe' vedette arrivà qua ma sono sicuro che nun lo farai quindi nun me faccio illusioni...Le invio la localizzazione di casa mia certo del fatto che non verrà mai nella tana del leone...
"...un fiammifero illumina... Il tuo...ardore..." per rispondermi cita una mia vecchia barra cambiando la parola amore...ardore? Ma come le è venuto? Dice che le piace di più così...faccio finta de crederce Brown...
Mi giro e rigiro sul divano, mi siedo...mi stendo...mi risiedo...decido che è meglio andare in veranda, starò più comodo...mi rilassa un sacco quell'angolo della casa...nel frattempo lei insiste sul fatto che io pensi che non abbia le palle di venire qui
"Forse un tempo magari si, ma ora no..." le scrivo prima di alzarmi definitivamente dal divano.
Spengo le luci in sala per dirigermi verso la mia veranda e continuare a chattare con lei peggio dei ragazzini, la spia accanto al citofono mi avverte che il cancello è ancora aperto...la chiusura automatica è guasta...mi appunto mentalmente di chiamare un tecnico sperando di non dimenticarlo di nuovo, non ho voglia di uscire adesso per andare a chiuderlo, lo farò più tardi prima di andare a letto. Prendo il plaid dal divano cercandolo a tentoni nel buio che ora mi avvolge e penso che se ci fosse lei qui ci sarebbero più luci accese che ad una festa di paese...ancora non ha risposto, forse starà cercando l'ennesimo modo per farmi uscire di testa...ho già un discreto problemino da quando mi ha chiesto cosa farei io al posto di quel deficiente se l'avessi sul divano accanto a me...mentre rileggevo quella che più che una domanda era una provocazione bella e buona, nella testa mi passavano mille e uno modi per farla mia che sarebbe impallidito anche il sacro testo indiano. Vedendo che lei continua a non rispondere decido di dirigermi verso il bagno intenzionato a fare una doccia...una bella doccia è l'ideale per risolvere il problema e schiarirmi le idee...sono stato sotto l'acqua circa dieci minuti, poi l'impulso di vedere se mi avesse risposto era troppo forte così, più curioso di una scimmia, ho deciso di uscire...neanche riesco a mettere un asciugamano intorno al corpo che suonano al campanello...lo sapevo che avrei dovuto chiudere il cancello, chi cavolo è ora? Io devo messaggiare con Mimma, nun posso dà retta a nessuno! Sconsolato mi avvio verso la porta sbuffando e annodandomi ben stretto l'asciugamano, guardo dall'occhiello ma è coperto da qualcosa...sarà uno dei miei amici idioti che ha deciso di venire a rompere le palle a me non avendo altro da fare...apro la porta pronto a liquidare chiunque abbia avuto la pessima idea di piombare qui ora e non credo ai miei occhi...è davvero qui...è venuta qui, da me...ha lasciato il damerino coi pinguini ed è corsa qui...non ho neanche bevuto quindi non può essere un'allucinazione...sbatto le palpebre un paio di volte non del tutto certo, ancora, che non sia una visione del mio subconscio...è sempre davanti a me
<<Allora chi è che non c'ha le palle?>> mi dice...parla anche, è davvero lei...si ne sono sicuro...la guardo famelico e lei sostiene il mio sguardo...credo di avere gli occhi infuocati e reagisce anche altro al pensiero che se lei è qui la serata si concluderà per forza nell'unico modo possibile...non le rispondo, la prendo per un braccio trascinandola dentro richiudendo subito il portoncino e appoggiandola contro di esso...non le do il tempo di aggiungere altro che le sono addosso, la mia bocca sulla sua che si schiude non appena le labbra si sfiorano...ha il mio stesso istinto, la mia stessa urgenza...
C'è fretta nei nostri movimenti, la sua lingua nella mia bocca...c'è desiderio in noi, nelle sue mani che stringono i miei fianchi, nelle mie che le spingono la testa verso di me quasi volessi mangiarle le labbra. Le tolgo la giacca di pelle, leggera per il freddo che fa fuori ma forse era quella più a portata di mano per correre qui e questo pensiero mi fa sorridere...la lancio sull'attaccapanni ma con ogni probabilità sarà miseramente finita a terra, non che al momento ci importi...la prendo in braccio, le mie mani che la sostengono dal sedere, le sue braccia strette in una morsa intorno al mio collo. Di solito con le altre mi basta attraversare il salone-cucina, sorpassare la porta del bagno e trovarmi davanti la camera da letto...ma quella è una semplice stanza al piano terra in caso avessi ospiti, quella che è la mia camera è al piano di sopra ed è lì che mi sto dirigendo mentre lei è passata a baciarmi il collo rendendomi più difficile la salita delle scale. La poggio a terra appena oltrepassata la porta di camera mia, lei si guarda un attimo intorno ma è una frazione di secondo prima di tuffarsi di nuovo sulle mie labbra...le sue mani continuano a vagare per la mia schiena nuda ed io mi abbasso leggermente per alzarle quell'inutile vestito e sfilarglielo dalla testa...resta con i collant pesanti, i tacchi ed un reggiseno nero di pizzo...accecato dal desiderio la prendo di peso e la adagio sul letto, mettendomi immediatamente sopra di lei...si sfila le scarpe con i piedi e li punta sul materasso per mettersi più su...scendo a baciarle la pancia mentre le tiro giù le calze che lei sfila velocemente sfregando i piedi tra loro...mi tira dalle braccia e alza la testa impaziente di baciarmi di nuovo, ci stiamo divorando le labbra...passo la mano sotto la sua schiena per sganciarle il reggiseno che poi lancio da qualche parte nella stanza...scendo a baciarle quelle meraviglie mentre la mia mano si intrufola nei suoi slip e le esce un gemito strozzato...le sfilo anche questi ultimi, non ce la faccio più, sono talmente eccitato che il mio membro inizia a dolermi...lei mi spinge sul materasso mettendosi a cavalcioni su di me e mi slega l'asciugamano...è un miracolo che sia rimasta annodata finora...si sfrega sulla mia erezione sospirando...alzo la schiena e le lascio un succhiotto sul seno mentre lei butta la testa all'indietro annaspando in cerca d'aria...non ce la faccio più, la voglio...voglio essere dentro di lei prima di subito...ribalto le posizioni e senza indugiare oltre mi spingo dentro di lei in un colpo solo mentre la guardo negli occhi...una lacrima le solca il viso ed io mi fermo con la paura di averle fatto male, di essere stato troppo precipitoso preso dall'irrefrenabile voglia di farla mia...la guardo e mi accorgo che non è dolore, è consapevolezza...la stessa che sta facendo bagnare il mio di viso...incrocio le mie mani alle sue poggiate sul cuscino al di sopra della sua testa, poggio la fronte sulla sua riprendendo a muovermi dentro di lei, lentamente, come a prolungare quell'attimo...l'attimo in cui le nostre anime si sono incontrate di nuovo, riconoscendosi
<<Ci apparteniamo da sempre>> sussurra lei tra gli ansimi <<nessuna distanza e nessun tempo potrà spezzare mai tutto questo>> continua prima di interrompersi a causa di un gemito provocato dal mio spingermi più a fondo in lei
<<Sei sempre stata mia>> le dico prima di nascondere la testa nel suo collo, incapace di contenere tutte le emozioni che mi stanno attraversando ora...ad ogni spinta un pezzetto del mio cuore che si rimette al suo posto...
È molto di più che un semplice contatto di pelle...ci stiamo mischiando le lacrime e il cuore, le anime insieme...due paia di occhi che si guardano consapevoli che questo sia amore, che sia lo stesso sentimento di anni prima...mai sopito, anzi diventato ancor più dirompente oggi, dopo la distanza che ci siamo imposti...
Mi prende la testa con le mani e ci baciamo mentre continuo a muovermi, mi viene incontro col bacino poggiando i talloni sul mio sedere e geme un <<ancora>> ed io accelero le spinte, mentre continuo a baciarla...le labbra, le guance, il collo...sempre di più, sempre più a fondo...fino a giungere all'apice insieme urlando i nostri nomi...mi accascio sfinito su di lei, poi mi stendo supino trascinandomela addosso...non voglio perdere il contatto con lei neanche un attimo...stiamo entrambi in silenzio, quasi come se dovessimo digerire tutto quello che è appena accaduto, tutte le sensazioni che abbiamo provato, le emozioni che ci hanno sconvolto...alza gli occhi verso il mio viso, poggio una mano sulla sua guancia e, tirandola più a me, le lascio una serie di baci a stampo...sorride prima di accucciarsi sul mio petto, la mia mano che le accarezza lenta la schiena, la sua poggiata all'altezza del mio cuore, incapace di contenere tutto questo.
Non so quanto tempo sia passato, so solo che potrei trascorrere la vita così senza bisogno di nient'altro...Emma sta disegnando ghirigori sul mio petto con le unghie e piccoli brividi attraversano il mio corpo, mi guarda e sorride maliziosa...sorrido anch'io...un ghigno le fa capire che ho intuito le sue intenzioni...la mano che si muoveva dolce e lenta sulla sua schiena ora la spinge con forza verso di me, finchè non è interamente distesa sul mio corpo...mette le ginocchia ai lati dei miei fianchi, la visuale che ho da qui è magnifica...mi bacia il lobo dell'orecchio e poi lo lecca...scende al collo lasciandomi un succhiotto mentre io le stringo il sedere non soddisfatto della frizione minima che si crea tra i nostri corpi ad ogni suo movimento...gioco col suo seno, torturandone le estremità e strappandole più di un gemito...si alza sulle ginocchia, il suo corpo sempre meraviglioso come se tutti questi anni non fossero passati...
<<Non ci credo ancora che sei qui>> le dico sospirando, non mi sembra vero che stia accadendo sul serio
<<Sono qui>> risponde lei facendo sfregare le nostre intimità ed emetto l'ennesimo gemito <<mi senti?>> chiede aumentando la pressione del suo corpo sul mio
<<Si...si...ahh>> riesco appena a risponderle poiché lei inizia a giocare col mio membro con la mano, mentre io respiro a fatica e poi lo conduce dentro di sé, scendendo piano su me e prendendosi ogni attimo di godimento che quel gesto le regala...io trattengo il fiato...si muove veloce ruotando il bacino per regalarsi più piacere...la vedo inarcare la schiena ogni volta che scende più a fondo su di me...le mie mani vanno ai suoi fianchi dettandole il ritmo, mi alzo con la schiena e le divoro le labbra, scendo sul collo impaziente di arrivare di nuovo all'apice con lei e poi ricominciare...le mordo un seno mentre lei urla e aumenta ancora il ritmo...rallenta dopo qualche spinta, forse stanca di quel continuo su e giù...le poggio una mano dietro la schiena e la metto sotto di me rapidamente...mi spingo in lei sempre più veloce...ogni traccia della dolcezza di prima svanita...
<<Non sai quanto ti voglio...quanto voglio tutto questo>> sospiro...stiamo facendo sesso, come due amanti che provano un gran sentimento verso l'altro ma vogliono soddisfare un piacere fisico...è sempre stato così tra noi, passavamo dal fare l'amore dondolandoci l'una sull'altro senza fretta ad avere rapporti animaleschi come questo...il sentimento alla base sempre lo stesso...
<<È mancato anche...anche a meee>> dice tra i gemiti...mi spingo ancora di più in lei, sempre più veloce...voglio regalarle un altro orgasmo, voglio scoppiare insieme a lei...le sue mani che non sanno più dove andare...passa dai miei capelli, ai miei fianchi che stringe, al mio sedere che strizza...
<<Dillo che mi volevi da quando ci siamo visti al ristorante...dillo>>le dico desideroso di essere certo che anche lei provi il mio stesso desiderio irrefrenabile, la mia stessa voglia...si muove convulsamente gemendo sempre più forte...io ci sono quasi...
<<Non ho...non ho...mai...mai smesso...oddio...>> la sento contrarsi intorno a me prima di esplodere di nuovo ed io la seguo...oddio! Respiro affannato...lei ha la bocca aperta in cerca d'aria...appena entrambi recuperiamo fiato scoppiamo a ridere, quasi come se fosse normale tutto questo...gli anni passati non hanno cancellato il nostro essere affiatati e perfettamente in sincrono...respiro ancora in modo irregolare quando lei scende con la mano verso il mio basso ventre ed io sorrido consapevole che abbiamo tanto da recuperare e questa sarà una notte lunghissima.
Mi sveglio rilassato e, a differenza degli altri giorni, senza quel senso di oppressione che mi attanaglia il petto...in realtà qualcosa che preme sul mio petto c'è...una cascata di boccoli biondi ed un ciuffo che si muove ad ogni suo respiro...glielo sposto dietro l'orecchio e lei si muove impercettibilmente. Guardo l'ora girandomi verso la sveglia digitale sul comodino...le sei e dieci "le sei di mattina, e lei di mattina, metti che mi sta accanto" mi ritorna in mente il ritornello di un mio vecchio pezzo che ha riscosso all'epoca un grande successo...la guardo e ancora non ci credo che sia qui, che dorme sul mio petto dopo aver trascorso la notte ad amarci. La bocca leggermente dischiusa, il volto sereno, il lenzuolo che le copre a mala pena la parte bassa della schiena, il seno che preme sulle mie costole, la sua mano poggiata sul mio fianco e le gambe intrecciate alle mie.
Prendo ad accarezzarle i capelli realizzando solo ora quanto mi sia mancato tutto questo, quanto mi basti semplicemente avere lei per essere in pace col mondo come se niente e nessuno possa scalfirmi...scaccio immediatamente il pensiero di cosa succederà ora, dopo tutto questo, non voglio rovinarmi l'umore...mi rabbuierei in viso e lei se ne accorgerebbe subito...voglio mantenere questa serenità ancora per un po'...la mia mano scende ad accarezzarle il viso e poi con un dito traccio i contorni del suo seno...lei strofina il volto sul mio petto
<<Non volevo svegliarti>> sussurro
<<Buongiorno>> biascica lei prima di sporgersi per baciarmi
<<Buongiorno a te>> dico prima di far incontrare le nostre labbra...la trascino su di me, lei mi accarezza i capelli mentre continua a baciarmi, senza fretta...io la stringo dalla vita aggiustandomela meglio addosso...i nostri occhi si incrociano, un altro bacio e ricominciamo ad amarci, mai sazi di noi.
Esco dal bagno vedendola in cucina a piedi nudi con solo il vestito addosso, è stata un'impresa abbandonare il letto ma Emma voleva mandare un messaggio a Bes per accertarsi che fosse tutto ok visto che erano già le nove passate...non è stato semplice per lei accettare che il figlio abbia trascorso due notti di seguito fuori casa, prima per il concerto poi per la festa...al rincoglionito ha detto che è da Tina che ha bisogno di lei per non ho capito quale problema...e lui l'ha fatta uscire di casa, vestita così, a quell'ora, da sola e ha continuato tranquillo a vedesse i pinguini...mah che ci avrà mai trovato in questo!?
Sono appoggiato allo stipite della porta da un po', fingo di tossire per attirare la sua attenzione e lei gira la testa sorridendomi...le vado incontro abbracciandola da dietro e lasciandole una serie di baci sul collo
<<Daiiii>> si lamenta lei
<<Non mi sembri tanto dispiaciuta>> dico ridacchiando senza staccare la bocca da lei, anzi aumentando i baci
<<Mi hai fatto rovesciare tutto il caffè che dovevo mettere nella moka>> piagnucola
<<Lo facciamo dopo...il caffè>> propongo prima di voltarla verso di me per baciarle le labbra...la siedo sul ripiano della cucina e mi metto tra le sue gambe...continuiamo a baciarci finchè un messaggio sul suo cellulare ci fa staccare. Scende per vedere chi la cerca e sorride allo schermo
<<È Bes...si è appena svegliato...tutto ok>> mi informa <<posso continuare a preparare la colazione ora? Ho fame!>> aggiunge dandomi un bacio a stampo
<<Ok>> dico fintamente abbattuto
<<Daiii! Metti le tovagliette sul tavolo>> ehhh a trovarle...dove le avrò messe? Di solito uso un tovagliolo di carta...eccole! Prendo due tazze dalla credenza ed il latte dal frigo prima di accendere la macchinetta per il cappuccino
<<Dove sono i biscotti?>> mi chiede
<<Nel pensile sopra di te...quello a sinistra>> rispondo sorridendole...stamattina siamo tutti sorrisi e fugaci baci a stampo appena uno passa accanto all'altro...non svegliatemi!
Una volta che abbiamo preparato tutto prendiamo posto a tavola, lei sta per spostare la sedia accanto alla mia per sedersi ma io la prendo dal polso trascinandola sulle mie gambe
<<Ma non possiamo far colazione così!>> ride
<<Chi l'ha detto?!>> replico facendola sedere sulla mia gamba sinistra, girata verso di me, lei appoggia il braccio sinistro sul tavolo e mi guarda <<vedi come siamo comodi!>> . Sorride e mi da un bacio sulla guancia prima di prendere il cucchiaino per togliere tutta la schiuma dal cappuccino...
Finiamo la colazione in silenzio, guardandoci e sorridendo di tanto in tanto
<<Io avrei bisogno di una doccia>> esordisce lei mettendo le tazze nel lavello
<<Si, anch'io>> rispondo malizioso
<<E c'è un solo bagno in questa casa?>> chiede lei, stando al gioco
<<No, ma c'è una sola doccia molto comoda>> dico mettendole le mani sui fianchi
<<Vorrà dire che la userò prima io!>> ride prima di sgattaiolare verso il corridoio
<<Ma neanche per sogno!>> urlo prima di raggiungerla e vederla poggiata al lavandino <<Aspetti qualcuno Brown?>>
<<Qualcuno che mi spieghi tutti quei tasti...non bastava un miscelatore come chiunque altro?>> domanda mentre fa scorrere l'indice tra le mie costole
<<Sono qui apposta...per spiegarti tutto...sarà meglio che faccia la doccia con te, così ti faccio vedere come funziona>> sussurro mentre le alzo il vestito...una scossa mi attraversa ed arriva alla mia intimità che da ieri sembra non essersi mai sopita...non ha nulla sotto il vestito, assolutamente nulla
<<Tutto bene Brì?>> chiede lei con un lampo di malizia negli occhi
<<Mai stato meglio>> rispondo prima di trascinarla con me sotto il getto dell'acqua.
Mi metto un asciugamano in vita e poi avvolgo lei nel mio accappatoio che ovviamente le sta enorme...per aggiustarglielo le sfioro il seno
<<Matti!>> dice lei facendo la finta scandalizzata <<l'abbiamo appena rifatto in doccia! Due volte!>> aggiunge prendendo con una mano entrambi i lembi dell'accappatoio e tenendolo chiuso con essa fin sotto il collo...ed io rido
<<Ehhh non li reggi più i ritmi di una volta Brown!>> la prendo in giro uscendo dal bagno mentre lei mi lancia un asciugamano...unica "arma" a sua disposizione.
Sono seduto sul divano che rispondo ad un messaggio di Francesco, mi ha chiesto di fare colazione al bar domani mattina vuole parlarmi di un nuovo locale che hanno aperto da poco...Emma è di sopra a recuperare la biancheria quando il suo cellulare inizia a squillare
<<Emma!! Emma il telefono!>> urlo per farmi sentire...la sento fare le scale di corsa, ha le scarpe in mano che lascia accanto alla porta prima di vedere chi è che la sta chiamando
<<Bes!>> ecco chi è <<Se posso venire a prenderti? Certo amore!>> ah già! È a casa del suo amico <<No no, non sono a casa, sono da zia Tina...si da zia Tina>> non le sai raccontà le bugie bionda <<Certo amore, si all'Idroscalo, il tempo di arrivare fin lì...a fra poco>> ed io già sento una morsa allo stomaco al pensiero che stia per andare via...ma è giusto così, è giusto che lei corra appena il figlio la chiama...credo che lo farei anch'io al suo posto
<<Era Bes>> dice dopo che ha chiuso la chiamata, rivolgendosi a me <<ha detto che è stanco e vuole che vada a prenderlo, la verità è che si scoccia di aspettare che il padre del suo amico faccia il giro per riaccompagnare tutti>> sorride
<<Quindi devi andare>> affermo con un velo di tristezza
<<Già>> dice lei abbassando lo sguardo
È come se prendessimo consapevolezza solo ora che questa non è la nostra quotidianità, che è stata una fuga dalla realtà ma ci sono persone che hanno bisogno di noi...tipo Bes ora...
La aiuto ad infilare la giacca, si assicura che le chiavi dell'auto siano nella tasca e mi guarda
<<Ci vediamo allora>> non so cosa risponderle...vorrei chiederle quando, vorrei dirle tante cose
<<Vorrei venire con te, non mi va che vai fin laggiù da sola...>> le rivelo dando voce alla mia ansia
<<Certo e poi come lo spieghiamo?>> sorride amara <<non preoccuparti, recupero Bes e torno a casa sana e salva...ti mando un messaggio quando arrivo a casa>>
Vorrei dirle che dovrebbe tornare qua, da me...che potrebbe essere come abbiamo sempre voluto e invece la bacio, con calma, per ritardare il più possibile il momento in cui uscirà di qui <<Vai piano>> le raccomando prima di vederla varcare la soglia e salire in macchina dopo avermi sorriso triste...
È andata via da nemmeno dieci minuti ed io già aspetto il suo messaggio, consapevole che non arriverà a casa prima di un paio d'ore scarse. Sono steso sul divano che fisso il soffitto con un sorriso da ebete stampato in faccia...è stata mia, per tutta la notte ed oltre, come un tempo, anzi meglio. A quarant'anni si è più consapevoli di sé...se si arriva a tradire è per qualcosa di più grande...e che il sentimento tra noi non sia mai passato ne sono certo...ne ho avuto un'ulteriore conferma stanotte, quando le ho visto scendere quelle lacrime e subito dopo ho avuto la stessa reazione...eravamo così maledettamente noi in quel momento...noi ed il nostro modo di dirci ti amo...noi ed il nostro modo di chiederci scusa per il male che ci siamo fatti...se ripenso a tutto ciò che ho provato ancora stento a credere che possa essere vero, non riesco a pensare di essere riuscito a provare tutte quelle emozioni, tutte insieme in una frazione di tempo davvero esigua per passare da una all'altra...è venuta qui, l'ha fatto davvero, e se lo ha fatto è perché voleva stare con me...voleva me...e questo significa che la persona che ha accanto non fa per lei, non lo ama perché lei non è una che tradisce e se è arrivata a farlo è perché per me prova qualcosa. Non so ancora come relazionarmi con questa consapevolezza...se mi ama come credo perché ora tornerà a casa da lui? Magari ci starà insieme...no no questo no...non voglio neanche pensarci...non può fare una cosa del genere! Da un lato non voglio fare l'amante, non ci riuscirei...lei è mia, lo è sempre stata, oggi ancor più di quanto non lo fosse prima...come posso accettare che conviva con un altro? D'altra parte la nostra storia è finita anche perché era lei a far la parte dell'amante e tutto ciò aveva portato una serie di altre situazioni e malintesi fino a decretare la fine della storia. Io stavo pubblicamente con un'altra persona e lei questa cosa l'ha sofferta molto, forse solo ora riesco a comprendere appieno ciò che ha vissuto in quei mesi...il non potermi vedere fuori dalle mura di casa, il non poter condividere nulla con me, da un successo lavorativo ad un gelato passeggiando in centro, dovevamo nasconderci sempre, nessun legame apparente...niente di niente. E lei per me all'epoca ha accettato tutto questo, per il nostro amore...riuscirò mai a farlo io adesso in nome di quello stesso sentimento? È pur vero che allora c'era di mezzo la mia carriera, ora invece siamo entrambi realizzati quindi perché stare ancora con una persona che in realtà non vuoi?
Il suono del cellulare mi distrae da questi pensieri...non può essere già lei, quindi lo cerco con calma...dov'è finito? Sotto uno dei cuscini...è ancora Francesco che mi invia la foto del locale di cui mi parlava prima, crede sia perfetto per organizzarci un DjSet...si Francè vabbè vedemo domani...certo che io manco posso passà la giornata qui dentro da solo...impazzirò prima di sera. Decido quindi di mandare un messaggio a James e chiedere se ha impegni per pranzo, non voglio mangiare da solo oggi
"Me stai a chiede 'n appuntamento fratè?" ma quanto è cretino
"A cojone, volevo solo nun dovè magnà da solo"
"Se me porti in un posto romantico ce vengo" rido, meno male che ci sono amici come lui
"Te porto pure le rose ahahahahah" siamo due idioti
"Allora nun te posso dì de no"
"Andata...se vedemo fra un paio d'ore...te passo a prenne io" voglio aspettare il messaggio di Emma prima di uscire di casa...si lo so so' troppo apprensivo...
"A dopo tesoro ahahahah" sorrido e salgo in camera mia
Appena entro noto il letto ancora sfatto, c'è odore di noi nell'aria...già mi manca...sospiro rassegnato al fatto che ora servirà tempo, non posso mica pretendere che si trasferisca qui domani, certo che se volesse potrei inizià a liberà un lato dell'armadio...per portarci avanti...scuoto la testa in seguito a questo pensiero...meno male che trenta secondi fa volevo darle tempo...io e la mia proverbiale incoerenza...
Prendo dei pantaloni e una camicia dall'armadio...è pur sempre domenica e a me piace vestirmi bene...un maglioncino scuro e le Reebok, vizio mai perso negli anni...vado in bagno e mi aggiusto i capelli col gel, profumo...torno indietro a prendere un orologio...controllo il telefono...ancora nulla...è passata un'ora e mezza...decido di fumare una sigaretta in veranda, mica è normale st'ansia! Daje Mattì è andata a Ostia mica al Polo Nord! Mi chiedo per l'ennesima volta come quel rimbambito l'abbia fatta uscire da sola di sera tardi così...a cuor leggero...e finchè è stata qui manco l'ha chiamata...Emma Emma come fai a sta con uno che manco se prende cura di te! Il telefono! Eccola...l'ansia svanisce di colpo...il peso sullo stomaco dissolto... 
"Sono arrivata a casa...corro a cucinare..." è a casa...meno male, ora posso uscire tranquillo. Mando un messaggio a James dicendogli che sto arrivando e mentre esco di casa rispondo a lei
"Se rimanevi con me, non credo avresti avuto bisogno di cucinare" Mica posso esimermi dal ricordarle che se fosse rimasta con me sarebbe stato molto meglio!?
Sono arrivato al ristorante dove veniamo spesso coi ragazzi, abbiamo ordinato l'antipasto della casa e l'abbiamo quasi finito con un'ottima bottiglia di bianco ma di lei nessuna traccia...probabilmente starà preparando il pranzo...Bes le starà raccontando della festa...oppure il pinguino ha mollato i documentari e si è reso conto di avere una fidanzata. James parla di lavoro, di locali, dell'ultimo pezzo che ha remixato...nessun accenno a lei, sa che se voglio parlarne lo farò di mia spontanea volontà...abbiamo quasi finito anche il secondo e lei ancora non ha risposto...in realtà neanche ha visualizzato il messaggio...ah eccola
"Ah no? E come le recuperi le energie?" bionda ti sembravo a corto di energie prima?
"Qui sotto c'è una rosticceria che fa delle cose buonissime e poi io non ho bisogno di recuperare energie e nemmeno tu" le ho risposto mentre mangiavamo il dolce...James mi guarda e sorride, probabilmente ha capito...non sono il tipo che a tavola sta al cellulare, ma con lei cambio qualsiasi abitudine...
Abbiamo continuato a messaggiare come se non ci fosse un domani, ho accompagnato James sotto casa e sono andato via di corsa promettendogli che sarei andato alle prove e al suo spettacolo di stasera, non ho mai amato così tanto i semafori rossi che mi davano il tempo di visualizzare i messaggi e risponderle...mi ha confermato indirettamente che ci sarà una prossima volta...lo sapevo Brown che non avevo sbagliato ad interpretare il tuo gesto...ma la prossima volta non uscirà da casa mia! Le ho chiesto di Bes dice che si è chiuso in camera e che dev'essere successo qualcosa. Le faccio presente che se si sfogherà scrivendo verrà fuori qualcosa di magnifico, lei non la pensa come me, anzi crede che io abbia scritto pezzi stupendi quand'ero felice...sono arrivato, lascio la macchina nel bel mezzo del patio ed entro in casa continuando a prenderla in giro sul fatto che non può sapere se ero davvero felice...mi dice che anche oggi lo ero...eccome se lo ero, come mai prima d'ora...
"Quanto te?" le chiedo, le mie famose cinquanta sfumature di insicurezza si sono affievolite con gli anni ma non sono mai scomparse...con lei meno che mai...mi mangiucchio l'unghia mentre attendo la sua risposta...
"Forse io un po' di più" e rido come un ebete fissando quel messaggio sullo schermo...ti riavrò con me Emma, fosse l'ultima cosa che faccio...forse lei un po' di più, no non credo si possa essere più felici di così...

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