Beh? Che sono queste facce? Su...non ditemi che voi non l'avevate ancora capito...ah l'avete capito subito? Ecco diteglielo voi a quel ritardato che ha pensato che all'improvviso dovesse approdare a Roma, neanche fosse una puntata di Carramba, il fantomatico padre di mio figlio che altro non è che lui...diteglielo voi perché non so ancora come abbia potuto pensare che io avrei permesso a chiunque di comportarsi come un padre, così come si è comportato lui, con un figlio che era soltanto mio...tutto questo suo atteggiamento nei miei confronti è assurdo visto che oggi io ero andata da lui per dirgli la verità, per dirgli tutto...serviva una collana per fargli rendere conto di quanto suo figlio gli appartiene? Serviva che io mi mettessi a raccontargli la storiella che iniziava con un test di gravidanza e finiva con lui che mi dava della troia eliminandomi dalla sua vita senza provare nemmeno per un attimo il rimorso di non avermi più al suo fianco? Non fraintendetemi...mi si è spezzato il cuore nel vedere il suo sguardo pieno di odio...odio verso di me per avergli tolto gli anni più belli della persona più importante della sua vita...
È arrivato qui senza avvisarmi, come un turbine...io glielo dicevo sempre a quel talent...come smuovi i coglioni tu nessuno al mondo...ed ha iniziato ad urlare come un matto, completamente fuori di sé per quello che aveva scoperto grazie alla barra che a quanto pare mio figlio aveva pensato proprio oggi di consegnargli...appena ho visto il suo sguardo ho subito capito cosa fosse successo...ho capito che stavolta aveva davvero compreso il ruolo che aveva nella vita di mio...nostro figlio.
<<E passi la stessa allergia, gli stessi occhi, passi che è stato concepito più o meno quando stavamo insieme...passi pure che se chiama come me...che sembra me, ma che suo padre avesse la mia collana come lo spieghi?>> sarei scoppiata a ridere davanti a quella frase se non avessi visto la sua collera colorargli il viso, invece ho ripiegato facendo finta di non capire ciò che stesse insinuando...un po' come ho sempre fatto in questi mesi per vedere la sua reazione
<<Abbassa la voce! Sarà una canzone di Bes, visto che la scrittura è la sua e l'ha anche firmata...>> sono sicura che in quel momento se non fossi stata la donna che ama avrebbe davvero sbroccato di brutto...in tutti i sensi! Invece ha mantenuto la calma chiedendomi di vedere la collana di cui parla mio figlio in quella barra... <<Non è una cosa che ti riguarda...>> non volevo che lo scoprisse così...non volevo che fosse così pieno di rabbia il momento in cui avrebbe scoperto di essere padre...ma purtroppo la sua veemenza e le sue minacce di rivoltarmi casa a costo di trovarla, mi hanno costretta a fare l'unica cosa che avrei potuto in quel momento. Afferrata la scatola in fondo all'armadio l'ho appoggiata sul letto e tirato fuori l'oggetto di cui stava parlando...la sua collana! La collana che durante una delle nostre notti insieme io avevo pensato di rubargli per tenerla quando lui non ci sarebbe stato, un modo per sentirlo vicino durante i miei numerosi impegni di lavoro...in attesa di rivederci...invece quell'oggetto era diventato l'unico modo di mio figlio per sentire suo padre più vicino nei momenti in cui non sono stata così brava per sostenere contemporaneamente il ruolo di madre e di padre o semplicemente quando avere solamente una madre come genitore non basta!
Quando gli ho posato la collana nella mano ha iniziato a guardarla da tutti i lati...sì, è la tua Mattia...tua...come lo sono stata io...come lo è tuo figlio...avrei voluto gridarglielo ma...non sarebbe servito a niente, solamente ad aumentare il suo disprezzo verso di me, la sua voglia di farmi pagare ogni minuto passato lontano dal suo bambino. Non ha detto niente, non avrebbe potuto...nessuna parola al mondo avrebbe potuto descrivere tutto l'odio che stava provando verso di me in quel momento...lo vedevo dai suoi occhi che erano diventati improvvisamente lucidi...ma che si stringevano per la rabbia che avrebbe voluto sfogare in qualche modo contro di me...senza poterlo fare...aveva gettato per terra la collana con violenza e senza dirmi altro era sparito da casa mia lasciando un vuoto dentro di me, più grande di quello che vivo da quando ho messo al mondo mio figlio!
Per tutto il tempo non ho fatto altro che chiedermi dove fosse finito...preoccupata che potesse fare qualcosa di sbagliato preso dal momento di sconforto...ho sbagliato tanto amore mio a non dirti tutto subito, a non rivelarti che quel ragazzo che hai amato al primo sguardo oltre ad avere gli stessi occhi, lo stesso nome e il tuo stesso caratteraccio, ha anche il tuo stesso sangue...ho sbagliato tanto ed ero sicura che non mi avrebbe mai perdonata per questo!
La telefonata di mio figlio, che voleva avvisarmi che avrebbe ritardato perché voleva passare a casa di un suo amico, mi ha fatta distrarre dai miei pensieri su di lui...per non farlo preoccupare circa il tono della mia voce abbastanza cupo gli ho detto che a casa mia c'era sua zia Tina e che non doveva preoccuparsi.
Dopo qualche minuto ho sentito il rumore del cancello che si apriva e ho cercato subito di capire di chi si trattasse...Mattia? Di nuovo? Come minimo voleva ammazzarmi e occultare il mio cadavere nel giardino...l'ho guardato con il sopracciglio alzato ironizzando sul fatto che potesse fare come se fosse a casa sua...visto l'atteggiamento prepotente che stava tenendo nei miei confronti...ok stavo male, gli avevo fatto male, forse ho sbagliato...ma doveva placarsi perché così non saremmo arrivati da nessuna parte.
Mi ha risposto che questa poteva essere davvero casa sua, se non mi fossi comportata come una cojona...ed io gli ho ricordato in modo cattivo che potevamo viverci tutti insieme...io, lui e tutte le tizie che si è ripassato nel corso degli anni!
<<Smettila de dì cazzate, che già ne hai dette troppe!!>> ho provato a replicare a modo mio quando lui era scoppiato del tutto sovrastando la mia voce ed urlando la verità che lo ha sconvolto e per cui ce l'ha con me <<Mister perfezione un cazzo! Io nun t'ho nascosto tuo figlio pe' sedici anni! Ma che credevi de fa eh? Che pensavi de risolve? No perché per quanto io so' du' ore che me sto ad arrovellà er cervello nun riesco a capì che cazzo t'è passato per la testa!>> volevo proteggere mio figlio quante volte ancora avrei dovuto ripeterglielo? Ma poi è stato lui a lasciarmi perché credeva che l'avessi tradito, cosa avrei dovuto dirgli? Sarebbe dovuto rimanere con me perché ero incinta? Senza essere convinto di voler stare con me? Ma neanche morta! Mi ha accusata di essere fuori di testa, di essere la colpevole di tutto...ma tutti sappiamo che non è così...tutti sappiamo che Mattia è talmente insicuro, talmente indeciso...talmente sfiduciato nei miei confronti...che non avrebbe mai potuto non credere al suo miglior amico piuttosto che a me...quindi mi dispiace ma la colpa è stata anche sua! <<Colpa mia? Ma tu lo connetti il cervello prima di parlà? Colpa mia de che? Tu lo sapevi de esse incinta, perché nun me l'hai detto?>> gli ho ribadito nuovamente che non volevo tenerlo legato a me per dovere, ma per amore...e visto che credeva avessi un altro non aveva senso che gli confidassi la verità <<Me lo dovevi dì!>> il suono del suo pugno sul tavolo mi ha scossa...al punto da farmi tremare le gambe...mi è dispiaciuto tanto vederlo così arrabbiato con me con la voglia nel corpo di farmi del male...non avrei mai voluto rivederlo in questo stato, almeno non contro di me...avrei dovuto dirgli tutto, sicuramente, ma sappiamo tutti che sarebbe stato anche capace di dirmi che non era suo quel bambino che aspettavo e forse dentro di sé lo sapeva anche lui
<<E poi stamattina ero venuta nel tuo ufficio a dirtelo, per parlartene, ma te stavi aspettando la modellina! L'ennesima modellina del cazzo appresso alle quali stai da una vita!>> ho provato a giustificarmi con lui circa la mia presenza nel suo ufficio di stamane...ma lui non ha voluto sentire ragioni, anzi...mi ha minacciata dicendo che vuole farmi una causa per affidamento in cui nessun giudice potrà dare ragione a me visto che gli ho tenuto nascosto suo figlio per sedici anni! Gli ho risposto che non deve nemmeno azzardarsi a pensarla una cosa simile perché, anche se so benissimo che nonostante quello che prova per me adesso non sarebbe mai capace di farmi una cosa simile, mi disgusta enormemente che debba provare piacere nel spaventarmi!
<<Io faccio come me pare a me...pagherai ogni attimo, ogni secondo che mi hai tenuto lontano da mio figlio!>> quelle parole suonavano dolorose nella mia testa...capisco la sua amarezza...capisco tutto di lui, ogni singola espressione, ogni singola frase detta con rabbia, ma non posso accettare che parli del mio bambino come un trofeo da usare contro di me, anche perché su queste basi sarà difficile costruire un rapporto con lui!
Mentre stavamo discutendo non ci siamo resi conto che a casa era tornato il fulcro della nostra vita...che sentendoci urlare ci ha subito chiesto cosa stesse succedendo e se dovessimo dirgli qualcosa...
<<In realtà sì!>> in quel momento avrei voluto ucciderlo davvero...come poteva solamente pensare che quello fosse il momento adatto per dire a nostro figlio la verità? Come poteva non pensare a lui? <<Niente, te volevo dì che domenica la Lazio gioca all'Olimpico...che ne dici se annamo?>> una sensazione di sollievo si era fatta spazio nel mio petto e il suo modo di accarezzare i capelli di Bes mi aveva fatto spuntare un sorriso tenero...la sua prima carezza a suo figlio...che non solo era contento di vederlo qui, ma che sprizzava gioia da tutti i pori quando gli ha proposto di andare a quella partita.
<<Bes...mi...sì insomma, mi dispiace per il comportamento degli ultimi giorni...se domani riesci ad arrivare un po' prima alla Label parliamo un po' mm? Ti va?>> adesso gli dispiaceva per come si era comportato...adesso...brutto stronzo l'hai fatto piangere il mio bambino per tutte le fisime del cazzo che ti sei fatto in questi giorni...e adesso se ne usciva con un mi dispiace?
<<Certo Brì!>> Bes non vedeva l'ora di chiarire con lui, si vedeva dal modo in cui l'ha abbracciato...mentre suo padre continuava a sfidarmi con lo sguardo, convinto di impaurirmi circa la possibilità di tenermi lontana da lui
<<Goditi gli ultimi momenti con mio figlio!>> queste sono state le sue ultime parole prima di richiudere la porta di ingresso alle sue spalle, quando mio figlio si era allontanato lasciandoci soli sperando che così potessimo chiarire, senza purtroppo sapere che Mattia non avrebbe mai potuto chiarire con me in questo momento...non con tutta la rabbia che giustamente adesso provava verso di me.
Perché sorridevo? Perché ho aspettato una vita per dirgli la verità, perché ha reagito esattamente nel modo in cui pensavo reagisse, perché ha imparato ad amare suo figlio esattamente come pensavo potesse amarlo...come me...quanto me! Quando mio figlio è ritornato in cucina e si è accorto dell'assenza del suo cap...di Mattia mi ha chiesto subito come fosse andata tra di noi, purtroppo il constatare che non avevamo chiarito come lui sperava, ha fatto tornare quell'alone di delusione sul suo volto
<<Amore Mattia ha capito di aver sbagliato nei tuoi confronti, infatti mi ha parlato proprio di questo...purtroppo per il momento non credo che ci sia margine di recupero per noi due...ma tu devi comportarti con lui nel modo più naturale possibile...senza farti problemi...>> gli avevo detto cercando di dissuaderlo dall'idea che dovesse proteggermi dall'uomo che amavo e che mi stava facendo soffrire come un cane inutilmente
<<Mamma ma come faccio? Ma te rendi conto che questo viveva qui con noi...come...>> aveva ragione...non è semplice per me accettare l'assenza di Mattia, figuriamoci per lui che gli aveva praticamente affidato la sua vita, più di quanto avrebbe fatto con me...
<<Lo so, lo so che è difficile, ma ascoltalo...cerca di comprenderlo...lui quando litigava con me...metteva sempre in mezzo tutti...è un comportamento sbagliato, lo sa anche lui...ma è fatto così...>> mi ero sforzata di sorridergli per fargli capire che in fondo...per questa volta poteva evitare di essere totalmente se stesso
<<Sì sì e io so' fatto così vabbè niente...lascia sta...capisco che lo vuoi difende...ma non lo fare con me...perché io lo so che ce stai male...per cui io te dico 'na cosa...ce provo...ma nun t'assicuro niente...perché quello m'è andato parecchio sul caz...>> l'avevo interrotto ridendo per quella sua espressione colorita e l'avevo riempito di baci contenta che in fondo mi amasse al punto da difendermi da tutti...anche da quella persona che piano piano era entrata nella sua vita conquistandolo...suo padre.
<<Fammi capire...cos'è successo quando ti ho lasciata??>> l'interlocutrice curiosa è Francesca che vuole sapere come mai da ieri mattina non l'ho richiamata così come le avevo promesso...
<<Niente sono andata nel suo ufficio ma abbiamo scazzato...in ogni caso...Fra...io devo dirti una cosa...>> provo a iniziare il discorso per rivelarle quello che sa da anni e che non le ho mai confermato solamente per non metterla in difficoltà con suo marito...Fulvio e Mattia sono sempre stati fratelli...in tutto e per tutto...si sono sempre raccontati tutto, se avessi raccontato la verità a Francesca, lei non avrebbe potuto mentire alla persona con la quale ha deciso di condividere la sua vita, con la quale ha costruito una famiglia...e Fulvio stesso non avrebbe mai potuto non dire tutto a suo cugino...una delle persone più importanti della sua vita. Per questo motivo...dopo che il mio amore mi aveva lasciata...incinta e disperata, avevo deciso di rivelare la paternità del mio bambino solamente a Tina...la mia dolce unipolly...la sorella che non avevo mai avuto...la mia compagna di avventure...la pazza madrina di mio figlio. I miei genitori, fortunatamente, quando avevo provato a intavolare questo discorso...mi avevano prontamente fermata...rassicurandomi del fatto che per loro non era importante sapere chi fosse il colpevole del "danno", anche se sicuramente mio padre avrebbe voluto prenderlo per il collo e obbligarlo ad assumersi le sue responsabilità...sapevano entrambi, che se io ero rimasta incinta...quel bambino sarebbe potuto essere solamente suo...dell'unica persona che mi avevano vista amare contro tutti e tutto...anche contro di loro e contro me stessa...
<<Sì ma aspetta...dimmi che è successo...perché Tina m'ha detto che James...è fuori di sé con Mattia...Bes...>> oddio...se incominciamo a parlare di tutta 'sta gente non ne usciremo mai più...
<<Frà!!!>> la blocco incapace di aspettare oltre per dirle quello che devo dirle <<ho detto a Mattia...che Bes è suo figlio>> dico finalmente sentendomi lievemente più leggera...lei inizialmente non sa cosa dire...in realtà sappiamo entrambe benissimo che lo sapeva già...Mio figlio, fin da quando è nato, ci ha subito dimostrato di essere il degno erede di suo padre, il suo temperamento, il suo attaccamento morboso nei miei confronti...il suo innato senso di giustizia...di essere il migliore...avrebbero chiarito le idee di chiunque avesse avuto a che fare nel corso della vita, anche solo per cinque minuti, con uno come Briga
<<Non sai quanto sono felice di questa cosa>> la sento leggermente commossa per questa notizia...dev'essere stato un sollievo anche per lei saperlo <<lui come l'ha presa? Male immagino>> eh appunto...potevamo anche sorvolarlo 'sto argomento...visto che il tizio in questione lo sappiamo che non prende bene le notizie in generale
<<Male? È un eufemismo Frà...vuole farmi una causa per ottenere l'affidamento di Bes fino ai suoi diciotto anni>> se ci penso mi viene da ridere per il modo in cui l'ha detto...convinto...convintissimo
<<Cosa?? Vabbè l'ha detto perché si è incazzato...poraccio mi metto nei suoi panni...era sconvolto...ma come gliel'hai detto?>> ecco adesso viene la parte critica...
<<In realtààààà non è che gliel'ho proprio detto...è che...Bes...>> non riesco quasi a parlare per quanto la situazione che si è venuta a creare in quel momento mi pesi ancora adesso
<<Emma che cazzo hai combinato??>> eh...appunto
<<Senti io volevo dirglielo, sono andata nel suo ufficio apposta per farlo...ma poi è arrivata quella modellina...una del suo genere...e...>> ripensandoci avrei dovuto sbattere fuori quella troia...e dirgli tutto comunque...in modo rude...diretto...sicuramente sarebbe stato meglio che farglielo scoprire...tramite una barra scritta dal suo stesso figlio
<<Emma...dovevi dirglielo tu...non permettere che lo scoprisse accidentalmente...perché è così che è successo vè???>> accidentalmente è un diminutivo
<<Bes...ha scritto una barra su una collana... la collana di suo padre che io ho conservato per tutti questi anni...per parlargli di lui...una collana di Mattia...gliel'ha portata per fargliela leggere...lui ha chiesto spiegazioni su 'sta collana ed è venuto da me...incazzato nero>>
<<Eh beh...ce mancherebbe pure...io me meraviglio pure che sei viva...>>
<<In realtà anch'io...>> sorrido ripensando al suo sguardo mentre scagliava quella collana davanti ai miei piedi...<<in ogni caso...a breve anche mio figlio saprà la verità...per cui se vuoi parlarne con tuo marito...anche se penso che già lo saprà...>>
<<Emma nessuno dirà niente a Bes...prima di te...però davvero non nascondergli ancora la verità>> ha ragione...non posso pensare di tenere nascosta a mio figlio una cosa del genere...suo padre non me lo permetterebbe mai...
<<Lo so...>> non dico altro...perché so benissimo che è la cosa giusta da fare...ma soltanto io so quello che sento dentro al pensiero che possa odiarmi proprio come lui adesso...
<<Ehi...noi saremo accanto a te...sempre...vedrai che anche Mattia capirà...>> si certo magari in un'altra vita...e forse nemmeno quella
<<In realtà non credo proprio Frà...e forse è giusto così...non avrei dovuto nasconderglielo per tutto questo tempo anche se...>> perché mi pesa tanto ammettere che in realtà lo rifarei mille volte ancora per difendere me stessa e il mio bambino da lui?
<<Anche se?>> mi invita a continuare sapendo quello che voglio dire
<<Niente...anche se niente...ma piuttosto tu quando sei andata da lui che gli hai detto?>> sono proprio curiosa di sapere cosa ha risposto il grande capo quando ha saputo la verità sul suo nuovo acquisto
<<Ma quello sai che aveva fatto? Voleva proporgli un contratto a Daniel...così rischiavi pure di trovartelo tutti i giorni là>> Dio mio...ma quanto mi odi?
<<Certo come no...>> ma neanche sotto tortura mi sarei mai più ritrovata in un posto con quello lì...<<sì ma tu che gli hai detto su Daniel?>>
<<Gli ho detto solamente che Daniel mirava a te...e ci ha provato con il mondo per raggiungerti poi il resto spetta a te...>> 'na sciocchezza gli ha detto
<<E lui? Come ha reagito?>> m'immagino la faccia
<<Appena gli ho raccontato tutto...ha telefonato al suo legale per fargli annullare il contratto>> ah però...strano per essere uno che mi odia
<<Gli aveva fatto un contratto? A quello? Non ci sta più con la testa Briga>> e forse la colpa è anche un po' mia <<vabbè va ora vado a preparare qualcosa per Bes...ci sentiamo domani>> riaggancio il telefono salutandola e continuando a tormentarmi con tutte quelle domande che non potrei farmi se non provassi niente per quella testa di cazzo...Dio se mi manca...se fosse stata un'altra situazione avrei voluto chiedergli scusa per avergli tenuto lontano suo figlio...per avergli inflitto questa sofferenza per colpa del mio egoismo...lo avrei stretto a me promettendogli che avrei fatto in modo di restituirgli tutto il tempo che ha perso con Bes...ma il suo avere dubitato di me...non lo rende degno del mio pentimento...per niente!
Stanotte non ho chiuso occhio...continuavo a ripensare alle parole della persona che mi manca da morire in questo momento...il suo sguardo e le sue parole non mi hanno abbandonata nemmeno per un attimo...avrei voluto scrivergli, cercarlo...anche solo per capire che sta facendo...e invece la paura che prendesse male qualsiasi avvicinamento da parte mia ha preso il sopravvento impedendomi qualsiasi cosa. Afferro il telefono mentre giro lo zucchero in una tazzina di caffè troppo calda...per controllare un po' quello succede sui social...Mattia e mio figlio non hanno postato o piacciato niente...mi salta subito all'occhio un post di James che dice "no words"...chissà se si riferisce a Mattia, per via di quella storia di Daniel...io ancora mi chiedo cosa voleva dimostrare...cosa voleva ottenere chiamando per una serata al posto di James il suo rivale...che poi senza saperlo si è fatto un autogol, perché in realtà si trattava di un suo rivale non del suo amico...quando si dice il karma Bellegrandi!
"Buongiorno tesoro♥️" Ginevra non sai quanto sono contenta di leggere un tuo messaggio...chissà se Mattia le ha detto qualcosa...chissà se lui sta bene...
"Buongiorno zia♥️😘" le rispondo
"😍😍😍" la sua risposta mi fa sorridere di gioia...solo un'altra Bellegrandi poteva farmi tornare il sorriso!
Sono andata di corsa a cambiarmi, perché oggi devo assolutamente andare a lavoro altrimenti quello chissà che farà al povero Mario...e mentre aspetto pazientemente che mio figlio si svegli...ripasso lo smalto che si era ammaccato sull'anulare...ma ovviamente vengo disturbata dal suono del campanello...chi sarà mai a quest'ora?
<<Buongiorno sono venuto a prendere mio figlio per andare a scuola>> chi poteva essere se non lui
<<Salve...punto primo devi avvisarmi...punto secondo Bes sta ancora dormendo>> dico solamente per il gusto di contraddirlo...
<<Non devo avvisare nessuno per passare a prendere mio figlio e comunque non importa aspetterò che se sveja>> si vede che non ha dormito niente...che è stato la notte a soffrire la mancanza di tutto quello che gli ho tolto...ma nonostante tutto è bellissimo con il suo atteggiamento da stronzo, con la sua faccia da schiaffi...che vi giuro sarei capace di accettare qualsiasi offesa pur di averlo qui...
<<Devi avvisare me perché questa è casa mia...>> decreto sperando che si plachi ma ottengo solamente un'alzata del suo sopracciglio <<guarda che è inutile che me guardi così...è presto...lo sai anche tu che il bambino si alza tardi...e poi per me puoi venire quando vuoi>> abbasso lo sguardo per evitare che scorga nei miei occhi la sofferenza che provo adesso nell'averlo qui e non poter...
<<Ci mancherebbe che non posso vedere mio figlio quando voglio>> sorrido appena...da quando è qui l'ha chiamato solamente con l'appellativo di "mio figlio"...
<<Guarda che nun ce sta proprio niente da sorride...>> ecco appunto
<<Tranquillo non sorrido per te...ma per me>> se sapesse quello che sto pensando sorriderebbe anche lui e forse mi darebbe un bacio...
<<Vojo proprio vedè se te viene da ride quando te faccio arrivá le carte per l'affidamento...perché tranquilla che quello che m'hai fatto me lo paghi...eccome se me lo paghi...>> niente...sta più arrabbiato di ieri...
<<Famme sapè la cifra...così te firmo 'n assegno>> dico sbeffeggiandolo e andando verso la camera di mio figlio per svegliarlo...
<<Amore...amore di mamma sua>> sorride sempre quando lo chiamo così...il mio cucciolotto bellissimo...bello come suo padre...<<devi andare a scuola e c'è anche una sorpresa per te...>> lui alza la testa confuso e si stropiccia gli occhi con la mano <<di là c'è Mattia che ti è venuto a prendere per andare a scuola...quindi io mi alzerei e inizierei a preparare prima che si scazzi come al solito>> gli dico ridendo
<<E tu?>> ecco...sapevo che si sarebbe preoccupato per me
<<Ed io...vado di corsa a lavoro perché Mario mi sta aspettando...ci sentiamo dopo>> gli lascio un bacio veloce tra i capelli e ritorno in salotto dove Bellegrandi aspetta con le braccia conserte l'arrivo di suo figlio
<<Mattia sta arrivando...>> dico prendendo il mio soprabito e la borsa dal porta giacche
<<Te pensi che sia tutto un gioco? Pensi sia normale quello che hai fatto?>> no...ma nemmeno tu hai preso seriamente la nostra storia quando io aspettavo nostro figlio per cui non fatemi il processo solamente perché non riesco a martirizzarmi per avergli tenuto lontano Bes...
<<Io? Briga io ho smesso di giocare quando è nato NOSTRO figlio...adesso sarebbe il caso che smettessi tu...iniziando a prenderti oltre agli aggettivi possessivi anche le responsabilità...>> se pensavate che avrei incassato senza diritto di replica vi sbagliate di grosso
<<Se qualcuno me l'avesse permesso l'avrei fatto fin da subito>> ancora?
<<Beh non è mai troppo tardi per entrare a far parte del mondo degli adulti Bellegrandi...>> esco dalla porta di casa mia incapace di sostenere il suo sguardo anche solamente per cinque minuti in più...ho dovuto lottare contro me stessa per evitare di corrergli incontro, gettarmi ai suoi piedi e implorare il suo perdono...non so nemmeno io come ho fatto a resistere dal piangere davanti a lui...davvero non lo so...
Fortunatamente il fatto di essere arrivata prima alla Label mi ha permesso di poter dire a Mario la verità su Mattia e mio figlio...volevo prepararlo all'eventualità che il grande capo si possa comportare in modo assurdo con noi visto quello che sta covando verso di me...come immaginavo nemmeno Mario era poi così sbalordito nel sapere che Mattia è il papà di mio figlio...Come poteva esserlo se sono identici, ma soprattutto dopo averli visti insieme in tutti questi mesi? Non appena gli ho confermato quello che da sempre sospettava mi è venuto incontro abbracciandomi forte...per rassicurarmi sul fatto che tutto andrà bene...perché quei due si vogliono davvero un bene pazzo...un bene che solamente un padre per suo figlio può provare, e l'amore aiuterà a risolvere tutto il casino che ho combinato...
<<Che state a fa?>> ecco la causa di tutti i miei problemi...che irrompe nella sala prove mentre io e Mario stiamo cercando di mettere a punto il prossimo singolo che dovrebbe uscire a breve...
<<Stiamo provando...>> fa una faccia sorpresa...cosa pensavi che facessimo Briga una partita a briscola?
<<Benissimo...ho proprio voglia de sentì 'sti progressi>> che stronzo che è quando ci si mette
<<Mattia dobbiamo lavorare ci lasci provare da soli?>> lo invito a lasciare la sala per permetterci di lavorare tranquillamente quando scuote la testa negativamente
<<Sono il produttore del tuo cd?>> oddio quasi quasi mi stai facendo pentire Briga
<<Sì ma...>> mica mi fa finire...ma che fa? Si siede sul divano appoggiando una gamba sull'altra e fissandomi sadicamente
<<Benissimo quindi posso intervenire su tutto quello che riguarda il tuo album...>> questo è quello che vuoi farmi credere solamente con lo scopo di rendere impossibile la mia vita
<<Daje Emma continuiamo così Mattia sente quello che stamo a fa>> Mario cerca di invogliarmi a non calcolare la sua presenza e a continuare a provare quella canzone che dopo un lungo ragionamento vogliamo far uscire come singolo. Inizio a cantare quella canzone scritta nei momenti in cui tutto scorreva come doveva...in cui tutto il nostro amore veniva alla luce nel modo più naturale e viscerale possibile...il nostro incontro al ristorante, le litigate perché io non volevo che mio figlio lavorasse alla Label con lui, i nostri baci combattuti tra il desiderio e il non voler cedere alla passione che sempre c'ha uniti...mentre canto il ritornello melodico di una canzone che non fa altro che rendermi ancora più vulnerabile...una lacrima scorre spontanea sulla mia guancia...provo ad asciugarla senza che lui se ne accorga ma è quasi impossibile visto che il suo sguardo non si è spostato di un secondo dal mio viso
<<Questo sarebbe il singolo che volete far uscire?>> chiede quasi divertito
<<Sì...abbiamo analizzato tutte le altre canzoni e ci sembrava...>> prova il povero Mario ad esprimere un giudizio che Briga adesso non vuole sentire
<<Una cazzata epocale!>> dice con saccenza lasciandoci senza parole <<Ma siete seri? Veramente volevate proporre il rilancio di una cantante con un singolo che potrebbe concorrere allo Zecchino d'oro? A momenti me n'annavo al sonno>> sta scherzando vero?
<<Senti tu l'avevi ascoltata questa e avevi detto che...>> provo a spiegargli a parole quello che in realtà non posso dire...cioè che quel giorno dopo aver fatto l'amore nel nostro letto avevamo pensato insieme che tra tutte "Madreperla" potesse essere la canzone adatta per l'uscita del nuovo singolo...
<<Se dovessi ripensare a tutte le cose che hai detto te senza che fossero vere...famo notte>> lo sapevo io che era solamente una ripicca
<<Qui stiamo parlando di lavoro Briga non del privato...quella canzone avevamo pensato insieme che...>> m'interrompe nuovamente per non permettermi di continuare
<<Ma io non avevo mai sentito la versione definitiva, adesso l'ho sentita e per me è no!>> io lo ammazzo
<<Briga questo non è il luogo dove sfogare le tue frustrazioni contro di me...io non ti permetto di...usare il mio lavoro...>>
<<Mi stai accusando di non essere professionale?>>
<<No, ti sto solamente ricordando che è stata una tua idea quella di proporre Madreperla come singolo, così come eravamo d'accordo che avremmo inserito "Nettare" come bonus track>>
<<Ah...a proposito di quella canzone, credo che...non penso che sia il caso...di inserirla in questo album>> cosa? Vuole fare fuori dal mio cd la nostra canzone?
<<Mattia eravamo rimasti d'accordo così...sai benissimo quanto tengo a quella canzone>> cosa devo fare? Ricordargli che mi ha promesso sul divanetto del suo ufficio che non me l'avrebbe mai proibita?
<<Ah sì? Io non so proprio nulla, in ogni caso no...non credo proprio sia il caso>> rimango senza parole di fronte a quel suo comportamento
<<Quella canzone non si tocca...>> dico con voce ferma mentre sento gli occhi pizzicarmi come al solito
<<No infatti puoi tenerla nella cartelletta perché nel tuo album sotto la mia produzione non esce...ora se non vi dispiace vado a prendere mio...Mattia a scuola...voi potete continuare a provare anche perché penso che lo porterò a mangiare fuori>> non ho neanche la forza di rispondergli...mentre si alza e si avvicina alla porta <<buon lavoro>>
<<Ma strozzati stronzo>> dico dopo che la porta si è chiusa alle sue spalle sicura che mi abbia sentito visto il sottile spessore del legno che ci divide dall'esterno...non ci posso credere che abbia cambiato idea solamente perché vuole farmi pagare in tutti i modi il fatto che gli ho nascosto suo figlio per sedici anni...cosa c'entra il mio lavoro? Cosa c'entra tutto il resto con noi?
Francesco è venuto nella nostra sala per invitarci a pranzare con lui al bar...perché a quanto pare ha litigato con Monica e si sente stranamente triste...sintomo inequivocabile di innamoramento certo...ci avreste mai scommesso? Io sì, dopotutto ci sta volersi divertire e magari ad una certa età capire che in fondo ci si può divertire anche solamente con la stessa persona, perché quella persona vale tanto nella nostra vita, al contrario di altri che nonostante l'età continuano a fare i ragazzini...tipo quell'altro...in questi anni, non ne ha lasciata una...ma dico una...in confronto Casanova era un principiante!
<<Insomma ma perché Monica non ti vuole parlare?>> chiedo non capendo il fulcro dell'arrabbiatura della donna e addentando un tramezzino al prosciutto che sa di cellophane
<<Perché ha visto un messaggio sul mio telefono che non doveva vedere...>> abbassa la testa contrito sul suo piatto di sushi precotto
<<Vabbè ma allora pure te sei cojone>> Mariooo...ma 'n attimo di delicatezza però
<<Un cojone patentato...solo che 'sta tipa era carina...dolce...'nsomma Monica è sempre così passionale...>> ehh? Manco questo sta bene allora...ha ragione Mario
<<E allora sei cojone davvero!!! Insomma passionale no, apatica nemmeno, gelosa no perché si accolla, protettiva sembra 'na madre, dolce sembra 'na figlia...ma possibile che non vi vada mai bene niente di queste donne?>> dico sconcertata dal fatto che abbia solamente pensato di mettere a paragone una donna così bella come Monica con una ragazzina
<<Hai ragione non ci ho capito un cazzo...>> scuote la testa affranto
<<Eh direi...>> Mario annuisce d'accordo con la sua affermazione pessimista e continua a mangiare la sua porzione di pizza capricciosa
<<Sì ma voi non capite...io non cambierei Monica per nessun altra però...ci sono quelle volte che...>> chissà che cosa manca a 'sti due per essere felici...
<<Senti ma perché non provi a viverti Monica senza sesso? Solo con amore?>>
<<Perché è impossibile per me stare in una stanza con lei e non pensare di volerle saltà addosso...siamo due calamite...è inevitabile sbatterci ovunque...è una sensazione che nasce da dentro...non so se hai capito quello che intendo>> nel momento in cui Francesco mi sta spiegando cosa prova nello stare a contatto con Monica, dalla porta principale del bar entra il grande capo che appena mi vede al tavolo mi lancia un'occhiataccia più nera del suo volto che io vedo ancora più bello del solito. È strano che proprio nei momenti in cui vorrei ucciderlo...io provi tutta questa voglia di lui...che quasi mi fa arrossire
<<Sì ho presente...ma purtroppo a volte la passione si dissolve nel nulla se alla base non c'è nemmeno un po' di sentimento>> dico alzando di un tono la voce appositamente...lui smette di guardarmi avvicinandosi di più al nostro tavolo ed io ritorno ad ascoltare Francesco che ha ricominciato a spiegare com'è il suo rapporto con Monica e il perché crede che non si possa recuperare...
<<Come mai siete qui? Alle 15.45?>> ci chiede con l'aria di chi ha intenzione di cazziare qualcun altro senza un reale motivo
<<Stavamo mangiando qualcosa visto che non siamo scesi per pranzo>> d'altronde Francesco mangia sempre a quest'ora...
<<A quest'ora non si scende per pranzo...ci sono degli orari e vanno rispettati...poi se dovete fare delle pause extra io devo essere informato>> pure? Tra poco si iscriverà ad un movimento nazista pur di prendersela con me
<<Te me sa che nun ce stai co' la capoccia, siamo sempre venuti a quest'ora>> Mario sta perdendo la pazienza con lui oggi
<<Cioè nun se po' manco magnà?>> replica Francesco stranito dal comportamento di Mattia
<<Non senza il mio consenso...qui comando io...il capo sono io e tutte le decisioni le prendo io...prima lo capite...mejo è...ora potete tornare a lavorare>> sì ma se guardi me è impossibile che te prendano sul serio
<<Agli ordini capo...>> mi alzo dalla sedia incapace di rimanere ancora in quel bar e mi dirigo ridendo verso l'esterno dell'etichetta per fumare una sigaretta insieme a Francesco e Mario che mi hanno seguita immediatamente, con il solo scopo di farlo arrabbiare ancora di più e di sfogare il mio nervosismo prima di ritornare seriamente a provare le altre canzoni che dovrebbero sostituire il singolo che il grande capo ci ha bocciato. Se pensa che mi farò distruggere da lui si sbaglia di grosso!
"Ma' sono a casa di Giorgio...ho mangiato due cose con Mattia ma poi ho preferito venire a studiare qua...più tardi ti raggiungo alla Label...tutto ok tu?" Amore mio bellissimo...si preoccupa per me...strano che non abbia voluto che Mattia lo accompagnasse qui...dev'essere ancora arrabbiato con lui per via del suo atteggiamento nei miei confronti...o per via del suo distacco di questi giorni
"Meglio amore...sto lavorando perché dobbiamo decidere quale singolo far uscire...visto che quello che avevamo pensato non è piaciuto al grande capo 😂" metto una faccina per rendere il tutto meno pesante agli occhi di mio figlio
"Ah no? E perché mai? Non era stata una sua idea?" sì quando era normale però...quando ero la sua donna, adesso non sono più niente per lui...
"Dice che sembra uscita dallo Zecchino d'oro" ora che ci penso...chissà se l'ha detto apposta perché sa che ho partecipato allo Zecchino d'oro da piccola o perché voleva solamente ferirmi!
"Zecchino d'oro? Senti ma non sarà che se sta a drogà?" sì...dell'odio che prova per me e l'amore che da quando ha incrociato i tuoi occhi prova per te...cucciolo mio.
Quando Bes arriva alla Label...io sto ancora provando...visto il parere negativo di Briga...io e Mario abbiamo pensato di ripiegare su un altro brano...sicuramente più energico e convenzionale al mio stile. Se Mattia sapesse le motivazioni che mi hanno spinta a scrivere una canzone come questa...non mi permetterebbe di far uscire nemmeno questa...comunque questa sembra essere quella giusta, nel caso al capo non dovesse piacere nemmeno questa...vorrà dire che mi aprirò un pub dove la sera potrò esibirmi con una chitarra tra le mani nel modo che piace a me come me pare a me...e 'sti cazzi tutti!
<<Emma direi che possiamo andare per oggi...io vado a prendere un pezzo per la chitarra, che aspettavo da un po'! Ci sentiamo domani...e non ti far prendere da cazzate>> gli sorrido contenta per le sue parole, consapevole che ha ragione...non ho tempo per pensare alle paturnie dell'uomo che ho amato di più nella mia vita, la cui mancanza mi sta levando il respiro e il cui odio mi sta ammazzando lentamente...no...non devo pensarci, devo pensare ad andare avanti soprattutto per mio figlio!
<<Tranquillo Marietto...adesso vado a casa con il mio bimbo e mi riposo...>> prendo le mie cose e mi avvio verso la porta
<<Mi raccomando a te...nun piagne!>> lo saluto ed esco prima che la tristezza mi sopraggiunga di nuovo impetuosamente, per raggiungere la sala prove di mio figlio che sta parlando con quello che ancora non sa essere suo padre...li osservo da fuori e mi perdo nei loro occhi che ridono spontaneamente di un qualcosa che capiscono solamente loro...perché sono così dannatamente uguali da riuscire a capirsi senza nemmeno fiatare...Mattia abbraccia mio figlio posandogli un bacio sulla testa con gli occhi chiusi...come ha sempre fatto anche quando non sapeva di essere suo padre, con ancora più amore...poi si gira verso di me e il suo sguardo diventa nuovamente quello che mi ha riservato per tutto il giorno...senza amore...senza rispetto per quello che c'è stato...senza nessuna briciola di noi
<<Amore andiamo a casa o vuoi rimanere qui?>> chiedo cercando di evitare che Mattia pensi che non voglia farlo rimanere con lui
<<Lo riaccompagno io tu puoi andare tranquilla>> ecco appunto...dovreste vedere il modo in cui l'ha detto
<<Ma infatti sono tranquilla ero venuta solamente per chiedere...allora vado>> non voglio che pensi che ho problemi a vedere mio figlio con suo padre, o che sono gelosa del loro rapporto...io amo il fatto che si cerchino così tanto...ho cresciuto mio figlio con il pensiero di Mattia costantemente presente nella mia vita, non potrei pensare niente di simile ma ovviamente lui non ci crede
<<Emma...un attimo...in questi giorni dovresti firmarmi la modulistica per la produzione>> cosa?
<<Vuoi che ti firmi un contratto?>> lo dico quasi sorridendo perché non ci credo che lo stia dicendo davvero
<<Beh mi pare ovvio...non esistono rapporti professionali basati sulla fiducia>> ah...professionali...non eri tanto professionale con me quando mi sbattevi sulla stampante del tuo ufficio...mannagghia tua!
<<D'accordo quando vuoi>> rispondo cercando di esser il più tranquilla possibile mentre i miei occhi sicuramente tradiscono quello che sta sentendo il mio cuore
<<Ora che ci penso credo sia meglio che torno con mamma perché devo ripetere grammatica inglese...>> io e Mattia rimaniamo stupiti dal fatto che debba recuperare una delle materie che non ha mai dovuto studiare ma capisco subito dallo sguardo di mio figlio che non vuole rimanere qui...nonostante con Mattia le cose vadano meglio...nonostante sia più sereno ed io spero non sia per colpa mia
<<Allora a domani...>> risponde incuriosito dal modo in cui mio figlio ha spiegato che preferisce tornare a casa con me piuttosto che rimanere qui con lui
<<Ok...ciao Brì>> si volta verso di me e prendendomi la mano mi invita a lasciare la saletta...non so per quale motivo ha avuto questa reazione...so soltanto che sentivo alle spalle lo sguardo di Briga colpirmi peggio di una lama sempre più a fondo...e il calore della mano di mio figlio è stato l'unico motivo per cui non sono crollata...
Siamo tornati a casa e Mattia ancora non mi ha detto il motivo per il quale ha preferito tornare a casa con me, invece di rimanere alla Label con quella persona che in questi giorni gli è mancata così tanto...è rimasto in silenzio dopo avermi chiesto dettagliatamente come avessi trascorso le ore all'interno della sala prove...ho deciso per mia scelta di evitare di raccontargli ogni particolare che riguardasse i miei momenti con suo padre in cui prova a rendermi la vita un inferno, proprio per evitare che si faccia condizionare nel suo rapporto con lui...ed anche perché sono sicura che se sapesse la verità anche lui sarebbe arrabbiato con me e non poco. Scaccio via i pensieri negativi e mi avvicino a lui che sta scrivendo qualcosa sul suo blocchetto note, scrive e dopo qualche secondo scarabocchia sull'ultima parola scritta...lo rifà un paio di volte fin quando io non mi avvicino sedendomi sul letto accanto a lui
<<Matti...che c'è?>> provo a chiedergli vedendo che la sua espressione è tirata
<<Niente non riesco a scrivere una roba...ma vabbè non ti preoccupare>>
<<Bes...>> mi fa piacere che voglia proteggermi ma non è il caso adesso che inizi a tenersi dentro quello che pensa
<<Non volevo rimanere alla Label...>> si gratta la fronte non sapendo nemmeno lui il motivo per il quale mi sta dicendo una frase simile...proprio lui che ci avrebbe dormito lì dentro
<<Perché? Mi sembrava che con Mattia fosse tutto ok>> in fondo mi sembravano tranquilli anche quando sono arrivata io...cosa sarà mai successo?
<<Sì sì è tutto ok...lui mi ha spiegato che ha sbagliato a comportarsi così con me...come se non fossi tuo figlio...>> pensate quando capirà che ha cambiato atteggiamento solamente perché ha scoperto che è suo figlio <<però...l'idea che se ne sia andato così...che con te sia così freddo...nun me va né giù né su...me urta>> gli sorrido allungandomi su di lui per abbracciarlo...
<<Guarda che io sono felice se tu sei contento...l'importante è che lui si comporti bene con te...io lo conosco, so qual è la sua parte peggiore...so quanto può odiarmi...so gestire ogni lato del suo carattere...non devi crogiolarti in questi pensieri>>
<<Oh senti...nun me piace il modo in cui te parla...non sembra lui>> già...non è lui...è il suo odio per tutti gli anni con te che gli ho tolto, per tutte le volte che avrei potuto dirgli che sei suo figlio e non l'ho fatto, a permettergli di guardarmi come se fossi la persona che gli ha distrutto la vita
<<Lui sa essere anche peggio di così>> lui alza un sopracciglio ignaro di tutto quello che davvero Mattia riuscirebbe a fare pur di farmi pagare il nostro conto in sospeso
<<Beh cercasse di tenersi questo peggio per lui perché io nun so se reggo botta...>> è sempre stato protettivo nei miei confronti...da quando era piccolino e non voleva che mia madre mi urlasse contro o che qualcuno mi criticasse sui social...una volta l'ho visto tornare da scuola con un livido sulla fronte...aveva litigato con un suo compagno perché l'altro bambino aveva osato dire che io non ero una vera cantante e sicuramente l'avrei lasciato, abbandonato, per sposarmi con un ricco industriale...era venuto verso di me...dicendo di essere caduto, senza rivelarmi il motivo per il quale avesse quella panocchia...solo la sera prima di addormentarsi mentre lo tenevo stretto a me come accadeva ogni sera in cui riuscivo a stare con lui perché non avevo eventi a cui presenziare o da lavorare, trovò il coraggio di chiedermi quello che in realtà l'aveva spaventato al punto di avventarsi contro il suo compagno..."mi prometti che anche tu non mi abbandoni come papà?" in quel momento non so decifrare benissimo la sensazione che provai dentro di me...so soltanto che la stessa sensazione, lo stesso squarcio nel petto, la stessa voglia di piangere disperatamente ogni lacrima per ogni suo dispiacere dovuto alla mancanza di quel padre che ha desiderato con tutta l'anima...la sto sentendo adesso farsi spazio nel mio respiro...nella mia voce...mentre ascolto quello che ha da dirmi sul suo nuovo rapporto con Briga, che a quanto pare non prosegue come deve.
<<Guarda che mamma...sa vedersela da sola>> dico salendo sul letto e poggiando la sua testa sul mio petto...
<<Com'è possibile che non senta il bisogno di stare con te...che non gli manchi?>> è davvero strano che mio figlio arrivi a farmi queste domande...ma...Briga ed io siamo i suoi genitori, era inevitabile che qualcosa dentro di sé lo portasse a desiderare di vederci insieme...l'ho sempre saputo...e sicuramente anche chiunque ha visto l'espressione di delusione sul suo volto che aveva ogni volta che io e Mattia litigavamo per qualcosa...
<<Ma certo che gli manco...solo che al momento è troppo arrabbiato con me per ammetterlo, sai lui è molto orgoglioso>> se penso a quanto può esserlo...a quanto può farmi male...mi tremano le gambe solo al pensiero
<<E 'sti cazzi???>> mi viene da ridere nel vederlo così intransigente mentre parla di lui...<<Tutti siamo orgogliosi...ma se uno ci tiene...torna sempre indietro>> sentirlo parlare così mi fa pensare che in fondo ho fatto un buon lavoro con lui...al contrario di suo padre ho cercato sempre di crescerlo con la consapevolezza che tutti possiamo sbagliare e che tutti dobbiamo avere l'intelligenza di chiedere scusa e la capacità magari per rimediare ai torti commessi. Per carità, non pensate che sia proprio così facile che lo ammetta...piuttosto è capace di dire che sono gli altri ad averlo tratto in inganno facendolo sbagliare...eh che volete? I geni quelli sono...l'avete visto suo padre?? Ecco appunto!
<<È per questo che non vuoi parlare con Elisa??>> prima mi ha scritto un messaggio Mariella e mi ha chiesto se sapessi il motivo per il quale i ragazzi a quanto pare hanno litigato...dato che Elisa è stata tutto il pomeriggio in camera sua a piangere e non ha nemmeno mangiato
<<Lascia stare quell'altra...che è affetta da disturbo di bipolarità...>> chissà che gli avrà fatto mai quella ragazza per essere così tanto arrabbiato con lei
<<Lei eh??>> rido nel pensare a quanto invece lo è lui stesso
<<Perché vorresti dire che lo sono io??>> per carità...
<<Noooo...tu sei perfetto...l'amore della mamma sua>> lo guardo innamorata mentre non posso fare a meno di notare che assomiglia sempre di più a suo padre...ed è il figlio più bello che io avessi potuto desiderare
<<Busciarda>> sgrano gli occhi spaventata da questa sua espressione <<...non sono io l'amore tuo...anche se sono la tua vita...lo so che stai male per lui...e non so che farei per non vederti così...>> lo abbraccio cercando di nascondere sulla sua felpa quelle piccole e infami lacrimucce che mi tradiscono ogni volta...ha ragione...sto male...e la cosa peggiore è sapere che non è finita qui...che la prossima volta che starò di nuovo così male...non ci sarà nemmeno lui accanto a me.
Ormai mi sono abituata a dormire sul divano, certo non è il mio bel lettone...ma non ho nessuna intenzione di tornare di sopra...non ho alcuna intenzione di girarmi nelle lenzuola e sentire il suo profumo mandarmi al manicomio...lo so che dovrei solamente agire con rabbia per come si è comportato...dovrei impostare un rapporto razionale con lui, fatto di razionalità...professionalità e collaborazione per la vita di mio figlio...ma io non ce la faccio...non riesco a pensare che fino a ieri su quel letto mi giurava che non sarebbe mai andato via da questa casa e invece ora...chissà dov'è...chissà con chi...afferro il telefono per avvisare Tina che domani vorrei passare a salutarla, anche perché avrei da dirle alcune cose, quando mi accorgo che ho tre messaggi non letti...
"Cos'ha mio figlio? Per quale motivo non è voluto rimanere alla Label con me?"
"Ti ho mandato un messaggio mezz'ora fa e, in quanto padre di tuo figlio, esigo che tu mi risponda immediatamente"
"Famose a capì devo venì io personalmente ad accertarmi della condizione umorale e fisica de mi fijo, o in quanto sua genitrice te degni de darme 'na risposta? Sia chiaro non è una richiesta"
Appena leggo i suoi messaggi non posso fare a meno di ridere davanti alla prepotenza che gli esce spontanea non appena tocca qualsiasi tasto che riguardi nostro figlio. Ho capito subito che c'era rimasto male che Bes avesse cambiato idea, preferendo tornare con me invece che rimanere alla Label con lui, e sapevo che avrebbe trovato il modo di prendersela con me...
"Perché non glielo chiedi a lui invece di stressare me?" invio il messaggio stringendomi nel plaid...
"Perché so benissimo che non mi direbbe la verità...per cui vedi di farlo tu" certo come no, dovrei dirti che mio figlio è arrabbiato con te perché continui a trattarmi di merda? Ma neanche in un'altra vita ti do 'sta soddisfazione
"Prima di tutto abbassa i toni Briga...e poi mio figlio è nella sua stanza a studiare...non so per quale motivo ha cambiato idea" tanto se te lo dicessi non capiresti comunque
"E io te dovrei crede? Dopo tutte le cazzate che hai sparato?" ecco appunto
"Se mi credi o meno, non è importante...per il resto puoi parlarne benissimo con lui domani" è inutile che continui a tormentarmi in questo modo
"Certo che ci parlo domani con mio figlio...questo non è un tuo problema" Dio dammi la forza per non sfancularlo...
"Ok allora perché mi hai scritto?" misteri della fede
"Perché era giusto che tu mi rispondessi...visto che ti sto chiedendo qualcosa che riguarda mio figlio" eh beh...figuriamoci...quando si tratta di lui è sempre tutto giusto
"Nostro figlio...in ogni caso la prossima volta che devi comunicarmi qualcosa, che sia professionale o meno ti pregherei di farlo in privato...e non davanti al bambino" rettifico la sua risposta prepotente cercando di fargli capire che questo tipo di atteggiamento non è per niente adatto al suo rapporto con Bes...soprattutto adesso
"Te l'ho detto in quel momento solamente perché poco prima avevo parlato con Mario circa il singolo" ah si? Domani verificheremo...anche se non penso proprio che questa sia la verità
"No, tu l'hai detto in quel momento perché volevi solamente mostrare a tuo figlio quanto io sia una persona inaffidabile" altro che singolo...
"E mettermi contro di lui? Ti sbagli...non ti renderò le cose così semplici Emma"
"Certo certo, a proposito di rendere...quando posso preparare le tue cose rimaste qui, in modo che tu possa riprendertele?" l'idea di maneggiare i suoi vestiti rimasti nella mia camera da letto mi toglie il respiro ma non voglio tenerli ancora qui...
"Tu non preoccuparti delle cose mie...e pensa piuttosto a preparare una borsa con le robe di mio figlio...per quando verrà a stare con me" credici grandissimo idiota
"Considerala già pronta" sono sicura che dall'altra parte c'è il suo perfettissimo ghigno da stronzo sul suo volto
"Benissimo, vedo che hai capito dove gira il vento..." sicuramente la risposta sarebbe "sulla tua faccia Briga" ma decido di non rispondergli oltre e spengo il telefono senza dargli la possibilità di rispondermi oltre...nel frattempo uno sbadiglio dietro l'altro, mi fanno trovare la forza di addormentarmi...e così mi lascio conquistare dal sonno.
<<Mamma...svegliati...è tardi!>> ehhh?? Tardi?? Ma quanto ho dormitooo???
<<Oddio...ma che ora è?>> mi sollevo immediatamente dal divano e mi ritrovo davanti mio figlio vestito di tutto punto <<Perché non mi hai chiamata primaaa??>> siamo nettamente in ritardo...così non arriverà nemmeno per le nove
<<Perché dormivi così bene...che potevamo correre il rischio di perdere la prima ora di chimica>> ahhh ecco perché...furbastro
<<Ma sei sicuro che non voglia venire Briga a prenderti?>> non sia mai quello pensi che io voglia impedirgli di portarlo a scuola
<<No ha detto che ha degli impegni di lavoro stamattina>> benissimo...chissà come lo trovo oggi a lavoro...come minimo sarà un'altra giornata fantastica come quella di ieri...
<<Vabbè allora io vado...faccio in fretta>> dico mentre corro verso il bagno per prepararmi...stamattina nonostante la tristezza che mi accompagna costantemente sento il bisogno di mettermi qualcosa di carino...di sentirmi bene con me stessa...così decido di mettere i tronchetti alti con un vestito di jeans e un soprabito color cammello...i capelli li lascio ribelli come il mio umore mentre il trucco lo marco in modo deciso...quando esco dal bagno mio figlio mi dice che è passato il postino lasciando una busta per me...la prendo tra le mani e il fatto che il mittente sia il padre di Mattia mi fa gelare il sangue...cosa sarà? La butto velocemente all'interno della borsa e metto a tacere ogni pensiero mi riporti al contenuto di quella busta, ben consapevole che si tratterà sicuramente di quella stupida idea di suo figlio di farmi una causa per l'affidamento di Mattia...possibile che abbia davvero fatto una cosa simile? Possibile che non abbia sentito nemmeno un attimo di rimorso nel farmi male in questo modo? Ok io ne ho fatto a lui privandolo del nostro piccolino però...però...adesso, se mi ha amata almeno un po', che senso ha tutto questo?
<<Perché non l'hai aperta?>> mi chiede entrando in macchina mio figlio vedendo la busta spuntare dall'interno della borsa
<<Che? Ah la busta? Perché si tratta di lavoro lo farò alla Label>> se ripenso alle minacce che mi ha fatto tuo padre mi sento morire al pensiero che possa allontanarti da me
<<Ho capito...mà senti...oggi con i ragazzi andiamo al Burger King tutti insieme e poi io vado con Giorgio a casa sua per studiare...ci vediamo alla Label direttamente>> ah sì? E a me quando lo chiedeva?
<<E se io non volessi?>> chiedo sorridendo
<<Se non vuoi rimango con te...alla Label...però non mi va tanto oggi di starci troppo tempo>> addirittura? Mm...'sta cosa non va bene...
<<Ma no amore sto scherzando...vai tranquillo...>> non voglio obbligarlo a fare qualcosa che non si sente di fare...vedendo anche i presupposti non tanto propositivi di suo padre che a quanto pare è intenzionato a farmi la guerra. Farà le cose quando se la sente e con uno stato d'animo positivo non dettato da chissà quale tipo di aspettativa sul nostro futuro insieme.
Quando arrivo alla Label, Mattia è impegnato in una conversazione con alcuni rappresentati di una major, mi ricordo di loro perché li ho visti svariate volte durante i miei tour in giro per l'Italia...e anche in occasione della mia tappa all'estero...infatti non appena mi vedono arrivare mi sorridono radiosi, alzo la mano in cenno di cortesia e proseguo dritta verso la mia sala ignorando totalmente il capo che non ha per niente ricambiato il mio saluto e la sua segretaria che invece continua a guardarmi con quel mezzo sorrisino soddisfatto...chissà perché mi guarda in questo modo...anzi, forse lo so il perché...ed è meglio che non ci pensi prima che impazzisca del tutto.
<<Mimma, ma non t'ha suonato la sveglia stamattina?>> Mario nun te ce mette pure te, che già è una giornata difficile...appoggio la borsa sul divanetto e quella busta continua a guardarmi...nemmeno Annabelle...dalla bambola assassina siamo passati direttamente alla lettera assassina...
<<Emma>> dico d'impulso <<scusami Mario non mi chiamare così...per favore>> mi correggo...cercando di risultare meno antipatica di come ho esordito
<<Scusa...non ci ho pensato...come va?>>
<<Male...quello non mi saluta nemmeno...quella tro...quella tipa, la segreteria...mi sorride soddisfatta...mio figlio non vuole venire qui mentre prima era l'unico posto dove volesse stare...ed io ho un mal di schiena che levate>> dico massaggiandomi la schiena e lasciandomi cadere sul morbido sofà
<<Mazza oh...tra te e Bellegrandi non so chi sta peggio 'nsomma>> eh...non me lo nominare quell'altro...la causa di tutti i miei problemi...l'ho già detto vero?
<<Ah guarda lui non me pare tanto male...>> dico amareggiata...quando mi viene in mente la frase che mi ha detto ieri sera...<<senti Mario, ma davvero ti ha parlato del mio singolo?>>
<<Sì, ieri pomeriggio quando eri andata via...mi ha chiesto come stava andando...e se io ero d'accordo con lui nella scelta del singolo>> quindi non mi ha detto una cazzata...però non mi convince lo stesso...
<<E tu? Sei d'accordo?>>
<<No...allora...tralasciando le motivazioni psicologiche che l'hanno spinto a venì qua...a scazzà co' te...e ad usare 'sta scusa del singolo per poterlo fa...devo dì che c'ha ragione nel dire che non è molto eclatante come ritorno>> insomma anche lui la pensa come Mattia <<sicuramente quello che stamo a provà è più adatto>>
<<Sempre che gli piaccia pure questo e non esca qualcos'altro fuori...>>
<<Guarda se rompe i cojoni pure per questo je spacco il culo>> rido nel sentirlo parlare così...vuole così tanto bene a Mattia che mai si permetterebbe di mettere in dubbio le sue scelte
<<Questo è quello che vorrebbe fare lui a me...>> ripenso al momento in cui mi ha minacciata che avrei pagato ogni secondo vissuto in questi anni senza suo figlio
<<E sarebbe giusto secondo te?>> mi chiede con una faccia allusiva...Mariè è inutile che me guardi così...lo so benissimo che non posso pretendere che mi veda di buon occhio...ma io ho le mie ragioni
<<No...cioè...oddio non è che abbia tutti i torti...solamente che magari...>> in tutti questi anni ho sempre pensato ad una sua possibile reazione...ed effettivamente le mie aspettative non sono state deluse...ma addirittura superate...
<<Magari??>> sì infatti...che m'aspettavo...
<<Magari niente...cioè...gli ho nascosto suo figlio per anni è normale che mi odi>> oddio ora...normale mica tanto...capisco la rabbia...ma addirittura odiarmi mi sembra eccessivo
<<Lui non ti odia...è solo incazzato...nero ma incazzato>> sì certo, e secondo voi se fosse davvero così avrebbe mai avuto questo atteggiamento con me?
<<No no...fidate me odia...altro che incazzato nero...>> la busta che ho nella borsa e che continua a fissarmi, neanche fosse un pacco bomba pronto a scoppiare, mi fa sospirare preoccupata circa il suo contenuto...Ma possibile che suo padre lo abbia appoggiato nell'assurda idea di farmi una causa per l'affidamento di mio figlio alla sua età? Certo, sicuramente anche lui sarà deluso dal mio comportamento. Mattia è suo padre...ma l'avvocato è pur sempre suo nonno, con cui tra l'altro ha da subito avuto un buon rapporto...era ovvio che l'avrebbe appoggiato. Ovvio un cazzo! Io non glielo lascio mio figlio, se vuole può accamparsi nel mio giardino con una canadese, accompagnarlo ovunque voglia, se vuole può essere la sua ombra...ma io a casa sua non glielo manderò mai...in mezzo alle stronzate che combina ogni giorno e alle squinzie che cambia ogni sera...mio figlio? MAI!
<<Oh ma che so' 'ste urla...>> in effetti sono cinque minuti che sento qualcuno che sta discutendo fuori dalla sala...solo che essendo parzialmente insonorizzata, non riesco a decifrare bene di chi si tratti...
<<Mario...ma è Mattia?>> riconosco la sua voce che chiede a qualcuno di abbassare la voce
<<Eh?? No ma...sì cazzo è lui...'namo a vedè che sta a combinà quello>> corriamo entrambi verso la direzione dello studio di Mattia ed entriamo all'interno nonostante fuori ci sia un sacco di gente che cerca di capire cosa stia succedendo...Vicino alla sua scrivania c'è James che gli sta urlando contro, strozzandosi quasi per via della tosse dovuta all'influenza...
<<Io mi fidavo di te...tu sei mio fratello...e tu lo sapevi chi cazzo era quello stronzo>> era prevedibile che James rimanesse male di Daniel
<<Senti non è colpa mia se te sei fatto venì l'influenza>> non ci posso credere che abbia detto davvero questa frase, ma cosa spera di ottenere?
<<Ma tu sei serio quando dici 'ste cazzate o hai fatto un corso specifico? Ma credi che nun te conosca? Hai chiamato appositamente quello stronzo solamente per farme un dispetto...a me che so' 'n amico tuo...e che sai benissimo quanto ce tengo a quella donna...ma che cazzo te dice il cervello?>> io e Mario ci guardiamo e non sappiamo come intervenire perché in realtà sappiamo benissimo entrambi che Mattia ha sbagliato con lui, tanto anche...ma nonostante tutto continua a guardare il suo amico con aria di sufficienza
<<Continua a gridà e te faccio girá la faccia>> un ragazzino! Ha quarant'anni ma non è ancora cresciuto
<<Eh figuramose...questo sai fa te...minacciare...chiunque non faccia o non apprezzi quello che fai...t'ho visto farlo con chiunque e t'ho sempre difeso, pensando che in fondo c'avessi ragione, che magari gli altri nun te capivano...beh l'altra sera 'na cosa l'ho capita...te sei proprio così...un egoista opportunista...pieno de sé, che nun ce tiene a nessuno...solo a se stesso...>> dice arrabbiato sputandogli quelle parole con tutto il risentimento che ha accumulato in questi giorni mentre Bellegrandi non si scompone di una virgola
<<Ammazza...non pensavo che una tua sostituzione al dj set con l'ex della tua compagna fosse così grave per te...sei diventato così paranoico>> Mario scuote la testa in segno di arrendevolezza ed esce dallo studio deluso da quella frase di Mattia che dimostra ampiamente di aver perso la brocca...
<<Sai che te dico? Me fai schifo...e spero che lo capisca pure quel ragazzetto a cui tieni tanto!>>
<<Che cazzo hai detto?>> in un secondo vedo Mattia andargli contro a muso duro visibilmente fuori di sé per aver messo in mezzo suo figlio <<Ripetilo>>
<<Ho detto solamente la verità a te nun te frega de nessuno e presto lo capirà pure lui>> aridaje...ma perché ha coinvolto mio figlio in questa discussione?
<<La verità? Io mo te faccio diventà bianco de botte e poi vediamo se hai ancora il coraggio de metterlo 'n mezzo>> mi inserisco fisicamente tra di loro cercando di bloccare Mattia con una mano sul petto che davvero ha gli occhi infuocati dalla rabbia <<levate>> sussurra appena contro di me togliendo la mia mano
<<No! James per favore vai...per favore>> fortunatamente James mi ascolta e va via dall'ufficio richiudendo la porta e lasciandoci soli...<<si può sapere come t'è venuto in mente di chiamare Daniel?>>
<<E te c'avresti pure la faccia de cazzo de chiedermelo? Dopo tutto quello che hai combinato?>> lo sapevo in fondo che la colpa era mia...è per colpa mia se ha sbarellato così
<<Il fatto che abbiamo avuto dei problemi, non ti autorizza a comportarti in questo modo con le altre persone...con i tuoi amici>> non è giusto che chiunque si trovi intorno a noi patisca le nostre discussioni
<<Abbiamo avuto dei problemi? È così che classifichi il fatto che hai rapito mio figlio?>> che ho fatto io?
<<No bello io non ho rapito nessuno...se tu non mi avessi lasciata non sarebbe andata così e lo sai benissimo>> quando capirà il motivo per il quale mi sono comportata così?
<<Invece me sa che ho fatto bene...l'unica cosa che avrei dovuto fa' era riprendermi mio figlio invece che lasciarlo completamente nelle mani de 'na madre pazza che scappa da 'na parte all'altra...ma tanto rimedierò presto>> dopo quest'ultima frase capisco che è inutile cercare di instaurare un dialogo con lui, che lo porti a ragionare sulle motivazioni che mi hanno spinta ad agire in questo modo...se anche gli raccontassi tutto dall'inizio non capirebbe...non capirebbe perché è pazzo di rabbia per via del tempo sprecato con Bes, tempo che non tornerà mai più indietro!
<<Sono felice per te>> dico allontanandomi dal suo corpo, alzando le mani in segno di resa e lasciando il suo ufficio ancora più sicura di quello che contiene quella busta.
Nonostante non fosse ancora ora di pranzo io e Mario abbiamo deciso per oggi di smettere di provare, perché entrambi non abbiamo l'umore giusto...entrambi siamo amareggiati per quello a cui abbiamo dovuto assistere oggi tra Mattia ed uno dei suoi migliori amici...sia chiaro so benissimo quanta responsabilità ho per il suo sbarellamento...però non pensavo che arrivasse a questo...dopotutto James cosa c'entra con noi? Come dite? Ha sempre fatto così? Anche questo è vero, ricordo ancora quando se l'è presa con le nostre fan su Twitter perché avevamo litigato. È fatto così, quando è arrabbiato con me...si scontra con il mondo...non posso biasimarlo poi tanto, dopotutto è quello che faccio sempre anche io con le mie amiche quando litigo con lui...ah proposito, devo assolutamente telefonare a Tina per dirle tutto...avevo pensato di chiamarla ieri sera stessa, però dopo il messaggio di Mattia ho perso completamente la cognizione del tempo. Con lui...è sempre così...mi fa dimenticare persino come mi chiamo con le sue richieste assurde...una delle tante mi sta ancora fissando dal bordo della mia borsa in modo austero...oh non ci crederete, ma sento proprio gli occhi addosso di quel piccolo pezzo de carta bianca lucida...perché non l'ho aperta? Perché non ho il coraggio di farlo da sola...ancora non ci credo che abbia avuto il coraggio di andare da suo padre per chiedergli di togliermi la custodia di nostro figlio...e invece l'ha fatto davvero.
<<Emma...>> appena mi vede sul ciglio della porta...non dice altro e riconosce nel mio sguardo disperato...la necessità impellente che ho di un suo abbraccio...della sua voce che mi dica "tranquilla è tutto apposto"...mi stringe mentre io mi lascio andare ad un pianto liberatorio, che forse sto trattenendo da troppi giorni...un pianto che non ho potuto sfogare davanti a mio figlio...che non riesco a frenare... <<ehiii...basta...daii...guardami...>> mi tira su il viso e mi asciuga le lacrime cercando di frenare i miei singhiozzi che hanno preso il sopravvento su di me...<<hai detto a Mattia la verità?>>
<<No...l'ha...scoper..to da so...solo>> cerco di dirle, ma soprattutto di tranquillizzarmi per riuscire a spiegarle nel dettaglio quello che è successo. Così inizio lentamente il mio racconto che inizia dalla telefonata...per poi proseguire al mobbing che ha esercitato su di me in ufficio...e alla barra di mio figlio che l'ha portato a scoprire di essere suo padre. Lei sospira...da sempre mi ha ripetuto che sarebbe stato meglio che fossi io la prima a dire a Mattia la verità su nostro figlio, sulla sua paternità...a chiedergli scusa per il tempo che gli ho tolto e per spiegargli le ragioni che mi hanno portata a compiere tale gesto. Ha sempre sostenuto che se fosse stato lui il primo a scoprirlo, io mi sarei trovata automaticamente dalla parte del torto, ai suoi occhi...come donna...come madre...come tutto. Forse ha ragione, forse no...forse sarebbe andata così comunque, perché nessuno potrà ridare indietro a Mattia gli anni che si è perso di suo figlio ormai, e quindi il suo odio verso di me sarebbe venuto fuori in ogni caso
<<Quindi adesso ti sta rendendo la vita impossibile>> annuisco e ripenso all'ultima minaccia in ufficio dopo l'uscita di James...
<<Abbastanza...>> sorrido appena...<<purtroppo non soltanto a me...sono entrata nel suo ufficio in tempo per impedirgli di picchiare James...non puoi capire come mi sono sentita nel vederli litigare...>> povero Mario, era scioccato in quel momento nel vederli così
<<Quell'altro mo che viene me sente...come je viene di andarci a discutere in questo momento...a volte nun se rende proprio conto>> quant'è bella? Sta cercando un modo per non affossare il mio amore più di quanto le venga naturale affossarlo
<<Tina, James ha ragione di base...non poteva sapere che dicendo una frase così avrebbe scatenato l'inferno>> quando ha tirato in mezzo mio figlio ho pensato che venisse giù il finimondo
<<In che senso? Che gli ha detto?>> chiede incuriosita, inconsapevole del panico che ha creato quella frase di James in me e Mario...
<<Gli ha detto che...spera che anche Bes capisca quanto può essere egoista e menefreghista>> lei sgrana gli occhi spaventata da ciò che le ho appena detto
<<Kamikaze dovevano chiamarlo quel ragazzo mio...non James...ma come gli è venuto in mente di tirare in mezzo Bes...soprattutto dopo...no vabbè...certo che potevi avvisarmi Emmì...almeno io preparavo l'amore mio alla morte...>> scoppio a ridere mentre dice questa frase e mi rendo conto che oggi davvero abbiamo rischiato tutti la strage...sembra un film..."L'ira di Briga"...se fossimo ancora in buoni rapporti glielo suggerirei come titolo di un singolo
<<Hai ragione, volevo chiamarti ieri sera...però tra la tristezza di Bes...i messaggi di suo padre...mi sono completamente dimentica Tì...credimi non so come ne uscirò da 'sti giorni...soprattutto non so come riuscirò ad uscirne...quando...>> non riesco a terminare la frase mentre penso al momento in cui dovrò dire a mio figlio quello che Mattia ha già scoperto da solo
<<Emma, è inutile che io te lo dica...ma lo faccio comunque...il bambino deve sapere la verità per bocca tua, e non per quella di suo padre...non sbagliare un'altra volta>>
<<Credimi ci sto provando...ogni volta che ce l'ho vicino provo l'istinto di dirgli tutto...soltanto che poi penso a come potrebbe reagire, e in me prevale solamente la paura di perderlo, così come ho perso suo padre...non potrei reggere il peso anche del suo odio Tina...non ce la faccio>> torno a piangere come una disperata pensando a tutti gli anni che ho vissuto cercando di proteggere mio figlio da qualsiasi cosa, e rendendomi conto che la cosa più pericolosa per lui l'ho coltivata io, giorno dopo giorno...rendendola irrimediabilmente distruttiva per il nostro rapporto
<<Teso...smettila...non devi fare così...lo sai benissimo che tuo figlio capirà le tue scelte e le motivazioni che ti hanno portata a mentirgli per tutti questi anni...non farti questi brutti pensieri>> facile a dirsi difficile a farsi...mio figlio ama troppo suo padre già senza sapere la verità, figuriamoci quando verrà a conoscere il resto...mi odierà senza remore per avergli negato la sua presenza in ogni istante in cui ha avuto bisogno di lui, in cui io non bastavo a placare la sua solitudine...è impensabile che possa non essere così <<lui come l'ha presa?>>
<<Lui chi?>> ero di nuovo persa nei miei pensieri e mi sono persa il suo ragionamento
<<Emma...tuo figlio come chi?>> mi ripete sfastidiata dal mio essere fra le nuvole
<<Lui? Sta in penitenza da quando Mattia è andato via da casa...te l'ho detto...anche se negli ultimi giorni, da quando lui ha fatto dei passi indietro nei suoi confronti, sembra quasi infastidito dalla loro vicinanza...non sopporta in realtà che lui continui ad essere così freddo con me>> chissà se ha intenzione di passare alla Label più tardi...dovrò ricordarmi di telefonargli
<<E me pare giusto! Ci mancherebbe altro>> no ma io non voglio questo...lui è suo padre...non deve immischiare le cose...
<<Tina non è così, lui ama Mattia...gli manca averlo a casa...il problema è che inconsciamente ci vuole anche insieme, perché siamo i suoi genitori>> sorrido...pensando che anche io desideravo...la stessa cosa che desidera adesso mio figlio, l'ho desiderato per anni...l'ho vissuta come se fosse la più bella delle favole, ed ancora non riesco a farmene una ragione che sia finita così...Mi sorride anche la mia amica, e noto che ha gli occhi lucidi...<<ohii...se piangi anche tu è la fine tesoro>> dico abbracciandola
<<Sai, nonostante quel tizio non me sia mai piaciuto...nonostante sappia benissimo che non sarà mai degno di un figlio come il vostro e una donna come te...il pensiero che mio nipote desideri i suoi genitori insieme...e che invece loro non riescano a far altro che allontanarsi...mi fa male...tanto male...perché quel bambino non si merita tutto questo>> la sua voce è tremante...ma ha appena detto una grande verità mio figlio non si merita di vederci discutere e litigare, e sarà solamente per questo se non mi metterò mai contro suo padre apertamente, se gli permetterò tutto quello che vuole con lui...se continuerò ad amarlo per ogni giorno della mia vita, più di quanto non lo stia già facendo adesso <<comunque bando alle ciance...provamo a capì che se po' recuperà...che hai detto prima? Lui ti ha mandato dei messaggi ieri?>> si asciuga le lacrime con un gesto e torna la mia Tina di sempre
<<Siii...mi ha scritto perché Bes, dopo averlo sentito dire che devo firmargli delle carte per la produzione del CD ha deciso di venire a casa con me, insomma lui ci è rimasto male>>
<<Ti ha chiesto solamente di tuo figlio?>> mi chiede alzandosi e iniziando a preparare il pranzo per entrambe
<<Sì prevalentemente sì...anche se quando gli ho detto che volevo preparargli le sue robe per ridargliele...ha detto di no>> in effetti è stata strana quella risposta
<<Come? Questo sta peggio del previsto>> ehhh...pure io sono rimasta interdetta
<<Siii...mi ha detto che non devo pensare alle sue cose...ma devo pensare alle cose da preparare per suo figlio...per quando andrà a stare da lui...>> oddio la lettera!! Presa dal racconto di questi giorni, mi sono completamente dimenticata della bomba che sta nella mia borsa <<ah proposito...sono venuta qui...anche perché dobbiamo aprire una cosa insieme, io non ho avuto il coraggio di farlo da sola...>>
<<Cosa?>> mi chiede mentre estraggo la busta dalla borsa e gliela porgo tremando...<<Che cos'è?>>
<<Credo sia la richiesta di affidamento di Bes>> ammetto disperata mentre lei inizia ad aprire la busta
<<Ma sei seria? Quel coglione ha avuto anche il tempo di fare una cosa del genere? Emma ma che cazzo aspettavi a dirmelo? Di raccontarmi la saga di Dallas dal principio?>> si siede accanto a me...e spiega i fogli sul tavolo che io non riesco a guardare per come sto tremando
<<Allora fammi vedere qua...gentile signora Marrone...bla bla bla...la qui presente mediazione...Emma, si tratta di una mediazione!>> come? Quale mediazione? Che sta dicendo questa? Afferro i fogli dalle sue mani e scopro con sollievo che si tratta solamente di una copia della mediazione che il padre di Mattia...ha instaurato con la controparte, ovvero il mio ex produttore. Quindi non vuole per il momento togliermi mio figlio...Dio mio che sollievo...voi non potete capire che peso mi sono tolta dal petto! <<Ora vabbè che è uno stronzo...ma sembrava difficile anche a me che potesse fare una cosa del genere alla donna che ama>> ama? In un'altra vita forse...infatti le faccio una faccia dubbiosa <<Sì Emma ti ama...ricordati che fino alla settimana scorsa ti implorava di fare un figlio insieme e scopavate nelle casette dell'Ikea>> se penso a quel momento ricomincio a piangere ragazzi per cui meglio di no <<Adesso è solamente incazzato con te>>
<<Ho capito...ma tanto ormai è finita...>>
<<Certo perché ovviamente se lui tornasse da te tu non lo vorresti vè?>> non ci penserei un minuto a tornare con lui
<<Senza che mi dica cosa ha fatto in giro no!>> mento sapendo di mentire a un'amica che sa benissimo che sto mentendo
<<Certo guarda ti sto credendo, piuttosto mangiamo va...che più tardi devo andare a scegliere le bomboniere con James>>
<<Ma sei sicura che possa stare fuori con questo freddo? Sembra pure che debba venire a piovere...non l'ho visto benissimo oggi alla Label!>> le dico prendendo in mano i bicchieri e posandoli sulla tovaglia
<<Eh lo so ha ancora un po' di residui d'influenza...ma come facciamo? Se non lo facciamo noi due chi può farlo?>> con tutti questi problemi non mi sto per niente occupando del suo matrimonio, sono proprio una pessima amica!
<<Io...andiamo io e te al negozio e a James gli mandiamo le foto...>>
<<Allora sì...se lui non si sente quando torna...ci andiamo insieme!>> è entusiasta all'idea di andare al negozio insieme a me...anche perché sono sicura che non fosse poi così sicura di volere che James mettesse bocca su una cosa prettamente da sposa
<<Ritornando al padre di tuo figlio...tu hai intenzione di rimanere inerme davanti al suo volere?>> che vole dì?
<<Non credo di capirti amica>> no non la sto capendo davvero!
<<Tu lo devi far impazzire...scollate 'sta camicia...levate i collant...mostra le cosce...flirta con chiunque...fai quello che te pare ma portalo alla disperazione!>> credo di capire adesso...questa è pazza peggio de quell'altra
<<Ma non gli interessa Tina...e poi tanto se faccio qualcosa lui la fa al rilancio lo conosci!>> ricordiamoci la tizia bionda che ha portato nella sala prove e la modellina per il merchandising
<<Emma stai scherzando? Quello è geloso anche dell'aria che respiri, te pare che non lo è adesso?>> non credo che in questo momento io gli ispiri alcuna forma di gelosia...però provare non costa nulla dopotutto!
<<Amore sono tornato>> quanto mi manca Mattia che torna a casa e dice questa frase...James è appena ritornato dalla sua futura mogliettina ed il suo cuore si riempie di gioia
<<Amore mio...stiamo giusto facendo il caffè>> dice andandogli incontro per stampargli il viso di baci...<<mi sei mancato>> la mia amica è irriconoscibile...
<<Anche tu Mandorlina non vedo l'ora di spellarti...>> eh no!
<<Scusate ma ve pare il modo? Io soffro e voi amoreggiate di fronte a me? Ma ve pare normale?>> dico scherzando mentre James viene verso di me per salutarmi <<Mi dispiace averti mandato via prima...ma se fossi rimasto avevo paura di come avrebbe potuto reagire>> mi è dispiaciuto non dargli modo di sfogarsi, ma in quel momento dovevo contenere la rabbia di Mattia
<<Non ti preoccupare dopotutto ho sbagliato io...ho parlato con Mario...non avrei dovuto mettere in mezzo suo figlio>> abbasso gli occhi facendo un mezzo sorriso...il casino che ho combinato con questo segreto non si può spiegare <<in ogni caso lui non avrebbe dovuto chiamare quel tizio...lui sa tutto di me...di noi>> indica se stesso e Tina
<<Ho capito...però...non prendertela troppo con lui...in questo momento non è più padrone di se stesso!>> annuisce ed io spero che almeno lui possa provare a comprenderlo nonostante io stessa abbia difficoltà a farlo
<<Cercherò di capirlo...anche se non ti nascondo che stavolta mi riesce più difficile del solito>> ha ragione stavolta è più difficile per tutti...
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~ ADESSO INTORNO A TE ~
FanficÈ difficile ammettere quanto ogni scelta sia importante nella nostra vita, anche la più piccola ed insignificante: un aereo preso, una telefonata mai effettuata, un vocale non inviato, un appuntamento declinato, una collana persa, una notte dimentic...