Sono le sei di giovedì mattina...mi sto rigirando nel letto da ormai non so quanto...vorrei che le lancette della piccola sveglia poggiata sul comodino si muovessero molto più velocemente di quanto, in realtà, fanno...oggi Bes ha l'altro controllo, spero l'ultimo...ed io sono agitato come non so cosa. È stato un inizio settimana un po' movimentato quello appena trascorso...innanzitutto, proprio quando pensavamo di averla ormai passata liscia, Emma ha scoperto della piccola recita che io e Bes abbiamo fatto con la preside del suo liceo, ed ovviamente non ha preso benissimo che fosse ignara della situazione...
------- Mi ero svegliato a causa di un profumo strano che invadeva la casa e di un'arietta pungente che si diffondeva fin sotto il morbido piumone che mi avvolgeva. Mi ero alzato immediatamente, cosa alquanto antipatica per me che sono abituato a poltrire almeno dieci minuti abbondanti prima di abbandonare il torpore del sonno, e barcollando e stropicciandomi gli occhi ero giunto in cucina distinguendo a malapena la figura della bionda impegnata ai fornelli. Finestre spalancate e puzza di verdura erano state il mio buongiorno. Era evidente che ci fosse qualcosa che non andasse, ma non volevo iniziare male la giornata, quindi avevo cercato di prenderla con le buone chiedendo spiegazioni mentre la mia bocca era impegnata a baciarle il collo...la risposta era stata che dovevamo mangiare cose sane e non sempre le solite schifezze...vabbè che ultimamente io e Bes avevamo un po' esagerato tra pizza, caramelle, patatine e fast-food però impuzzolirci così me sembrava esagerato...le avevo proposto la pasta che mi sembrava una giusta alternativa, oltre che un ottimo compromesso, mentre le mie mani vagavano per il suo corpo, ma lei aveva continuato imperterrita a mescolare quelle foglie verdi nell'acqua cercando di resistere alle mie avances. Tutto ciò era ovviamente stato interrotto bruscamente come accadeva troppo spesso, anche se era stato provvidenziale per capire la vera natura dell'improvvisa voglia di Emma di cucinare qualcosa di sano. Bes infatti, non appena aveva sentito odore di broccoli promanare ovunque, aveva subito chiesto di cosa fosse colpevole, spiegandomi poi che ogni qualvolta sua madre cucinava quella verdura era perché lui aveva combinato qualcosa prima di sbiancare conscio che la punizione non si limitasse solo a quello. La bionda malefica, infatti, aveva fatto sparire anche i joystick della Play per chissà quale colpa di Bes che in realtà esisteva solo nella sua testa. Invece, come avremmo presto scoperto, non si trattava di qualche strano pensiero della Brown, ma della pura e semplice verità; aveva scoperto che le avevamo mentito...forse nel modo peggiore, poiché era stata direttamente l'altra persona coinvolta a spiegarle l'accaduto facendola sentire una stupida che non si interessa di ciò che succede a suo figlio. Il pensiero di dirle quello che avevamo combinato, per la verità, mi era già venuto la sera precedente quando ci aveva informati che si sarebbe recata dalla preside del liceo per informarla delle assenze di Bes giustificandone il motivo, ma poi avevo pensato che non potevo tradire la fiducia di quel ragazzo così...che ormai quello era un nostro segreto e non aveva senso rivelarglielo dopo tutto quel tempo. Già Bes avrebbe avuto qualche problema di fiducia nei miei confronti quando, finalmente, gli avremmo detto della nostra relazione...non potevo tradirlo anche per una cosa che era accaduta da oramai un po' e che, a dirla tutta, non era stata neanche chissà che. La delusione nei suoi occhi invece mi aveva fatto capire che avremmo dovuto accordarci per dirglielo, la scatola coi joystick lasciata cadere sul pavimento prima di dirigersi in camera sua, lo sguardo spento e disilluso che ci aveva rivolto erano stati peggio di qualsiasi discussione finita male. Così, dopo averla vista sparire su per le scale, io e Bes ci eravamo guardati colpevoli e inermi...consapevoli di aver messo un mattoncino tra noi e sua madre che bisognava eliminare subito.
<<E mo?>> mi aveva chiesto preoccupato...eh, e mo...e mo so' cazzi nostri...avevo sospirato scuotendo la testa e alzando le spalle...cosa avremmo potuto fare per farci perdonare? O, almeno, cosa avrebbe dovuto fare Bes per farsi perdonare da sua madre? Perché di tutto poteva incolpare me, tranne del fatto di essermi finto suo padre, argomento che certamente non le conveniva aprire... <<Le andiamo a comprà dei fiori?>> aveva proposto considerato il mio silenzio <<Nahhh...>> si era poi risposto da solo, consapevole che sua madre non avrebbe apprezzato un gesto così scontato e banale
<<Andiamo de là intanto, che te stendi un po'...>>
<<Ma io...>> aveva tentato
<<Bes!>> l'avevo richiamato <<Nun vorremmo aggiunge pure la preoccupazione per la spalla a tutto 'sto casino?>> così mogio mogio si era diretto in camera sua con me al seguito
<<Vabbè ma nun è che chissà che amo fatto...cioè, due ore extra a settimane de biologia me le sto a fa io, eh!>>
<<Mattia!>> sapevo perfettamente che in realtà stava solo cercando scuse con sé stesso per non ammettere di aver deluso sua madre, lo facevo anch'io...molto più spesso del lecito <<Come te sentiresti se un perfetto estraneo te dicesse qualcosa capitata a tua madre di cui tu non eri a conoscenza?>>
<<Ma nun esiste proprio oh!>> ecco appunto, aveva abbassato lo sguardo colpevole...con quella esclamazione mi aveva dato ragione senza volerlo e aveva contraddetto ciò che lui stesso aveva affermato neanche due minuti prima <<Vabbè mo come famo a facce perdonà? Se le cantassimo una canzone?>>
<<Si! Ce presentamo davanti camera sua tipo zampognari a Natale!>> lo avevo preso in giro ridendo
<<Daiiii!!>> mi aveva ripreso serio <<Cercamo 'na canzone pe' chiede scusa!>> aveva proposto prendendo il cellulare <<Ma possibile che nessuno faccia canzoni de scuse?!>> aveva sbuffato quando, dieci minuti dopo, non aveva trovato nulla che facesse al caso suo <<Te nun hai mai fatto 'na canzone pe' chiede scusa?>> io? Chiedere scusa? Ma te senti bene, si? <<Nahhh e quanno chiedi scusa te!>> aveva continuato ridendo, ma te vedi questo! E pensare che a te chiederei scusa...ti chiederei scusa per ogni volta che <<Oh questa se nun fosse de 'sto tizio sarebbe perfetta>> aveva interrotto i miei pensieri mettendomi davanti agli occhi lo schermo dove faceva mostra di sé un vecchio testo...Sorry di Bieber
<<Perché?>> avevo chiesto curioso
<<Bieber Brì? Ma stai a sbroccà? Nun me piace e nun me piacerà mai...!>>
<<A me si...>> avevo ammesso sotto il suo sguardo sconvolto <<Senti quest'altra...>> gli avevo proposto cercando sul mio iPhone una delle canzoni che mi piacevano di quel cantante che aveva esordito ancor prima di me ed era stato vittima, troppo spesso, di giudizi affrettati e pregiudizi stupidi
<<Sii...nun è male...>> aveva affermato con sufficienza, non avrebbe mai ammesso che forse aveva dato un parere sbagliato...ma già era un passo avanti <<Ok...vediamo di fare un video in cui cantiamo questa sorry allora...e poi lo postamo su Instagram, così lo vede sicuro>>
<<Ca...cantiamo?>> avevo chiesto non proprio certo di quell'idea bizzarra
<<Eh...dobbiamo chiederle scusa entrambi...>> aveva asserito
<<Vabbè...mo intanto je chiedi scusa te con la canzone...>> io che canto Bieber pe' chiede scusa alla Brown, insieme a suo figlio...tsè...sai i commenti perculatori sotto...no, no...bello mio...canta te! Io poi ho altre idee su come risolve co' tu' madre...
<<Che inzzezzibilleeeee!!>> aveva esclamato con una vocetta scema ed io avevo sorriso scuotendo la testa finchè il mio sguardo si era posato sulla chitarra poggiata sul suo supporto sul pavimento
<<Dai, io semmai te la suono...che dici?>>
<<Daje!!>> aveva condiviso immediatamente il mio pensiero, così mi ero alzato...avevo sistemato su una mensola il cellulare in modo che riprendesse lui che cantava e poi mi ero seduto all'angolo opposto del letto provando gli accordi che gli avrebbero fatto da base...quando eravamo più o meno certi avevo premuto il tasto che permetteva l'inizio della ripresa video e al termine avevo applaudito e fischiato come se fossi ad un concerto rock
<<Daje pubblica!>> avevo esclamato, sicuro che quel gesto avrebbe spazzato via ogni brutto pensiero di sua madre
<<Senza risentirla? Ma che sei scemo!>> ma a me sembrava andasse bene... <<Vedi, in questo punto nun va bene...la posso prendere un po' più alta e dare più enfasi...riproviamo!>>avevo sospirato, lui e le manie di perfezionismo...<<Ecco, vediamo ora come è venuta!>> aveva detto avviando il secondo video che avevamo fatto <<No, in questo punto ce sta qualcosa che non va...ma te sei sicuro che stai a suonà le note giuste, si?>> prima o poi mi sarei preso vent'anni, ne ero certo! <<Ecco, ora è perfetta!>> signori al quinto tentativo ce l'avevamo fatta! Aveva postato il video accompagnato da un semplice sorry con un cuoricino e il telefono era come impazzito per le numerose notifiche il cui quesito comune era chi avesse fatto arrabbiare...
Si, diciamo che lunedì non era andato nel migliore dei modi...anche se poi Emma era riuscita a perdonare la nostra piccola omissione ed avevamo ritrovato la nostra armonia di sempre, almeno fin quando Bes non era piombato da noi avvertendoci dell'imminente arrivo di Tina che aveva litigato con James...ed io sapevo perfettamente il perché...
<<Brì! Me serve un favore!>> aveva esordito il mio amico dj al telefono mentre Bes stava bussando in camera di sua madre per portarle il panino alla piastra che le avevamo preparato e le patatine fritte surgelate che avevamo cotto nel fornetto...le avevamo fatto un cuore ricoperto di salsa barbecue e avevamo disposto tutto in un piatto in modo carino per portarglielo in camera e avere così l'input per iniziare un discorso di scuse
<<Se...se posso...>> avevo risposto incerto sul motivo di quella telefonata
<<Mi devo far perdonare da Tina...>> aveva esordito
<<Che hai combinato stavolta?>> avevo riso
<<Stavolta?>> aveva ripetuto incerto <<Ah, no! Stavolta niente! Mi voglio far perdonare per anni fa...quando...si, cioè quando è finita...>> quando l'hai mollata per seguire un'altra per motivi certamente validi, che però non avrebbe mai potuto capire...ma non mi sembrava il momento per ricordarglielo...<<Sono stato nell'ufficio di Monica...mi ha fatto un contratto di licenza con loro...l'ho portato a Francesco prima di firmarlo, lui dice che legalmente va bene perché non è in esclusiva e non impone obblighi de...vabbè poi te lo fai spiegà da lui magari che stava a blaterà...solo che dovresti firmarlo anche te...>> aveva sospirato in attesa di una mia risposta che non era arrivata subito...era un favore ad un amico, ma era anche una concessione del presidente di un'etichetta al suo miglior dj...avevo bisogno di due minuti per ponderare bene la cosa <<Brì lo so che te sto a chiede tanto...ma per me è davvero importante rimediare a quell'errore, tanto in linea de massima continuerò a lavorà pe' te eh!>> aveva continuato
<<Oggi non credo di andare alla Label...portamelo a casa de Emma che te lo firmo!>> avevo accordato tra i ringraziamenti del mio amico...voleva semplicemente riparare ad un errore...anche se erano trascorsi anni ed io lo capivo perfettamente, perché avrei fatto qualunque cosa,qualunque, per riparare a tutto quel dolore che avevo causato a lei, e a me, anni fa...ma a me non sarebbe bastata una firma su un foglio.
Il giorno seguente era iniziato col mio mal di schiena poiché avevo dormito sul divano...no, non era colpa della mia fidanzata la mia nottata trascorsa lì...come è successo alla maggior parte degli uomini almeno una volta nella vita, ma di quel disgraziato che ha dormito bello comodo e pacifico nel suo letto dopo averci intossicato per una intera serata ed aver inveito contro quella povera malcapitata che dice di essere la sua fidanzata rea di aver passato un compito di lettere...
<<Buongiorno amo...>> l'avevo abbracciata da dietro lasciandole un bacio sul collo e rimanendo lì mentre lei metteva la bustina del suo the in infusione nell'acqua bollente <<bisogna fare qualcosa perché un'altra giornata sulla scia di ieri sera io nun la reggo...>> avevo brontolato ricevendo il suo consenso...si era poi girata lasciandomi un bacio stampo che io avevo approfondito
<<Che possiamo fa? Quello sbrocca per niente...povera ragazza...>>
<<Ora per niente no! Cioè quella ha passato il compito al suo amico...e manco glielo ha detto!!>>
<<Non avevo dubbi!>> aveva affermato sconsolata
<<Su che?>> avevo chiesto confuso infilando le mani sotto il suo pigiama accarezzandole la schiena
<<Che gli dessi ragione...>>
<<Ha ragione! Ma nun ce stava bisogno de fa tutta quella manfrina!>> avevo spiegato
<<Perché? Tu fai molto peggio per molto meno!>> aveva esclamato sfrontata...io avevo sorriso colpevole, prima di far combaciare le mie labbra con le sue...ma tempo due secondi e i passi sulle scale ci avevano fatto staccare e ricomporci immediatamente....non si poteva andare avanti così...
Il rompiscatole, dopo averci dato il buongiorno e aver visto che la sua fidanzata gli aveva scritto, aveva ricominciato a brontolare e a rispiegarci le sue ragioni...l'avevo quindi stoppato chiedendogli se avesse lasciato di sopra fascia e pomata, imponendogli di andare a prenderli subito, dopo la sua risposta affermativa
<<Ma quant'è petulante?>> avevo chiesto retorico
<<Oh...più o meno quanto te...>> aveva risposto risoluta, ricevendo un mio sospiro rumoroso come risposta...non c'era il tempo di chiedere spiegazioni su mezze frasi come quella che mi rifilava ogni tanto, dovevo informarla del mio piano prima che Bes tornasse in cucina
<<Senti io avrei un'idea per risolverla...>> avevo proposto <<hai il numero di Mariella, giusto? Perché non la chiami e le dici che vai tu a prendere Elisa a scuola e la porti a pranzo qui? Così mentre loro fanno pace...noi se potemo coccolà senza interruzioni...>>
<<Fanno pace in che senso?>> aveva domandato inorridita, tralasciando tutto il resto del mio discorso
<<Che vuoi che facciano con noi qui?>> avevo replicato <<Al massimo avranno 'na discussione e se daranno du' bacetti per fa pace! Allora, che ne dici?>>
<<Ok...>> aveva risposto non troppo convinta.
E, in effetti, il tempo per noi lo avevamo trovato...Emma aveva escogitato un piano che neanche in attrazione fatale...prima era sparita lasciando me coi due piccioncini che ormai erano nella fase di pace fatta...poi, dopo che le avevo mandato un messaggio in cerca di spiegazioni, mi aveva detto che era dovuta scappare da Francesca...da Francesca? Col reggiseno de pizzo rosso che je spuntava dalla scollatura? Ma mi aveva preso per cretino?
<<Cugi!>> avevo esclamato appena Fulvio mi aveva risposto dall'altro lato
<<Che te serve?>> aveva chiesto rassegnato
<<Perché ogni volta che te chiamo pensi che me serva qualcosa?>>
<<Perché ogni volta che me chiami te serve qualcosa!>> aveva esclamato ovvio...ma vabbè, dettagli...
<<Me passi Emma? Sul suo non risponde...>>
<<Emma? Emma non è qui...>>
<<Ah no?>> ma va?
<<No...magari ancora non è arrivata...>> aveva tentato di pararle il culo lui, come al solito
<<Si...sarà così...ok, salutami Franci e le pesti...>> avevo riattaccato per chiedere immediatamente, a quella che a breve sarebbe diventata la mia ex, di dirmi la verità...e la risposta sul reale luogo in cui si trovava era arrivata tramite delle foto che lei stessa mi aveva inviato...era a casa mia, nella camera a piano terra, vestita solo con la mia giacca ed un paio di scarpe rosse...irresistibile e bellissima...ci avevo messo più a trovare una scusa plausibile con Bes che a raggiungerla ed avevamo, finalmente, ritrovato noi stessi...evidentemente le mancavo nello stesso modo in cui lei mancava a me...aveva il mio stesso viscerale desiderio di noi, tanto da mettere da parte anche il fatto che in quella camera ci fosse stato suo figlio pur di marcare il territorio e farmi comprendere, una volta di più, quanto ci apparteniamo...
La cosa che mi aveva toccato di più di quei giorni, era forse aver visto Emma alle prese con un bimbo di a malapena due anni. Ero andato via senza salutare quella mattina, e mi ero diretto al lavoro pervaso dal malumore, la nottata insonne...passata a riflettere sul sotterfugio che aveva organizzato Emma per stare insieme...la consapevolezza che se solo Bes avesse saputo la verità sarebbe stato tutto più semplice...certo, mentre eravamo impegnati ad amarci a casa mia non ci avevo pensato, ma dopo...a mente fredda...durante la notte mi ero sentito quasi sporco, la fuga a casa mia era stata al pari di una nottata trascorsa con una sconosciuta in un motel...insomma, per una coppia non era fantastico dover pensare ad uno stratagemma per rintagliarsi un momento per loro...non facevamo nulla di male, ed ero convinto che se solo avessimo trovato il coraggio di spiegare tutto a Bes mettendolo al corrente della situazione, non sarebbero stati necessari espedienti come quello del pomeriggio precedente. Al mio ritorno però il mio nervosismo era improvvisamente scemato vedendo Emma alle prese con il pranzo di quel piccolo ometto colorato che le sorrideva sbattendo le manine tra loro...quanto avrei voluto non perdermi neanche uno di questi momenti di Bes, quanto avrei voluto che avessimo tanti piccoli batuffoli in giro per casa a cui badare...
Il clima sereno era diventato teso per un attimo quando suo padre era venuto a riprenderlo, nel bel mezzo del torneo a Fifa che io e Bes avevamo organizzato. Approfittando del fatto che Cioccociccio, come lo aveva soprannominato Bes, stesse dormendo di là, a mio cugino era venuta la fantastica idea di passare il joystick a Carlo, convinto del fatto che sia inutile che io ce l'abbia ancora con lui dopo tutto questo tempo e intenzionato a farci fare pace per ritornare quelli di un tempo...non che io sia così d'accordo! Però almeno ritornare a parlarci in modo civile...forse...beh forse se potrebbe pure fa...senza considerare che aveva fatto un altro danno portando suo figlio qui! Si, perché appena Bes aveva visto me ed Emma giocare insieme col piccolo si era stranito immediatamente, rispondendo perfino male a sua madre, e rintanandosi in camera sua dove io l'avevo raggiunto capendo immediatamente quale fosse il problema, facendo nascere di nuovo in me la ferrea volontà di scoprire la verità a qualunque costo.------
Le otto...finalmente...sarà meglio alzarsi, sperando che la visita vada come deve.
<<Dottore buongiorno...>> esordisco alzandomi dalla sedia della sala d'attesa quando lo vedo arrivare e fermarsi di fronte a noi
<<A lei...>> risponde apatico, je starò un po' sul cazzo dopo la discussione della scorsa volta, non che mi importi del suo parere nei miei confronti, l'unica cosa importante ora è che ci dica come sta Bes...Emma lo cinge con un braccio, è da stamattina che è stranamente taciturno, sicuramente preoccupato per questo controllo <<Prego, di qua...>> dice precedendoci attraverso una porta con il tradizionale simbolo triangolare giallo e nero <<Allora ragazzo, via maglietta e felpa...già sai come funziona...hai ancora problemi nei movimenti?>>
<<Ogni tanto ho una sensazione...come se pungesse...>>prova a spiegarsi Bes
<<E se invece devi fare qualche movimento improvviso...una rotazione del braccio...riesci?>>
<<Avverto ancora un po' di dolore...>>
<<D'accordo...signora lei lo aiuti a spogliarsi e poi ci raggiunga di là>> continua con una cartellina in mano...presumibilmente quella della scorsa radiografia...su cui ha scritto, suppongo, ciò che gli ha riferito il ragazzo.
Siamo per la seconda volta, nel giro di una settimana, dietro il vetro che separa la stanza per la radiografia dal computer con i comandi...il dottore guarda attentamente il monitor su cui compare la spalla di Bes, in bianco e nero e con una grafica strana...tipica di quest'esame...lo vedo annotare qualcosa su una carta intestata che poi infila nella cartellina di prima, insieme alla stampa dell'immagine che è ancora fissa sullo schermo
<<Mentre tu ti rivesti, io parlo coi tuoi genitori nel mio studio...>> aridaje...Bes annuisce dall'altro lato della superficie trasparente, un velo di preoccupazione negli occhi, gli faccio un occhiolino e poggio la mano sulla parte bassa della schiena di Emma invitandola a precedermi fuori <<Prego, accomodatevi...>> ci dice appena siamo nel suo studio
<<C'è qualche problema...?>> chiede Emma in ansia
<<Si e no...>> chiarissimo proprio
<<In che senso?>> domando confuso, vedi te se questo nun me deve fa sbroccà pure oggi
<<Nel senso che...fisicamente non ha nulla...dalla radiografia si evince chiaramente che la spalla è perfettamente guarita...>> Emma sospira di sollievo, esclamando un "Dio ti ringrazio" a mezza voce
<<Allora perché ha detto si e no?>> se la spalla è perfettamente guarita qual è il problema? Il dottore sospira, prima di congiungere le mani sulla scrivania, intrecciando tra loro le dita delle mani, e passare lo sguardo da me ad Emma più volte
<<Vedete...quando dice che ha dolore a muovere il braccio potrebbe essere perché deve riprendere la normale routine di movimenti...insomma, dopo essere stato fermo per la maggior parte del tempo è normale che la ripresa dei movimenti sia più lenta di quella fisiologica...>> spiega <<il problema, se così vogliamo chiamarlo, nasce quando associato a questo dolore per muovere il braccio si associa quello che lui definisce come la spalla che gli punge...>>
<<In che senso?>> chiedo per la seconda volta in pochi minuti...eh ma questo nun se sa spiegà!
<<Non è normale che gli punga!>> esclama
<<Ha bisogno di altri esami?>> domanda Emma in apprensione
<<No...no...per quanto mi riguarda ad oggi ha recuperato benissimo...>> la bionda lo guarda con un'espressione interrogativa, il dottore ricomincia a parlare, con manifesta difficoltà <<Vedete io...io non voglio entrare nel merito delle vostre questioni personali...ma credo che il problema sia diventato psicosomatico...>>
<<Psicosomatico?>>
<<Credo di si, anzi sono sicuro di si!>> esclama convinto <<Come vi dicevo, non è compito mio, né tantomeno mi riguarda, indagare su situazioni familiari...ma in questo caso è d'obbligo se vogliamo che il ragazzo stia bene...>> Emma annuisce pendendo, praticamente, dalle labbra del professionista seduto di fronte a noi <<Io non so se voi eravate separati...o divorziati...prima dell'incidente...ma mi sembra evidente che la situazione attuale sia diversa dalla precedente. Mi spiego meglio...probabilmente il ragazzo prima aveva qualche mancanza, anche se non la manifestava, come qualunque adolescente che vede i genitori separarsi...credo che, dall'incidente, vi abbia visti più vicini a lui...più presenti ecco, forse presenti è il termine che più si addice...insomma, preoccupati per lui...vi ha visti più uniti, più famiglia...quindi, in modo del tutto inconscio, crede che sarà così finchè avvertirà un problema. Di conseguenza, seppure sia completamente guarito, continua ad avvertire dolore sebbene, in realtà, quel dolore non ha modo di esistere>> termina...questo non ha capito niente di niente
<<E cosa dovremmo fare?>> chiede Emma...niente Mì, l'unica cosa da fare è cambiare medico
<<Io credo che sia il caso di prendere in considerazione una consulenza psicologica...>>
<<Dallo psicologo? Mio...ehm...Bes?!! No, no...non ne ha bisogno...>>
<<Senta, capisco la sua reazione...è quella che hanno la maggior parte dei pazienti...ma uno psicologo non è un dottore per matti...semplicemente se c'è un problema inconscio può aiutare a tirarlo fuori e risolverlo...sarebbe importante per il ragazzo riacquistare la serenità...>> qua l'unico problema è che lei non sa fare il suo lavoro
<<Ma Bes è sereno, non si preoccupi...nun ce sta bisogno...>> ripeto, convinto della mia tesi
<<Io non posso, né voglio sia chiaro, obbligarvi a portarlo da uno specialista...però ve lo consiglio vivamente. La pregherei di prendere in considerazione l'ipotesi di mettere da parte le sue convinzioni, per il bene del ragazzo...>>
<<Ci...ci penseremo...>> interviene Emma, sapendo perfettamente che se il tizio continua ad insistere non risponderò più di me....Bes dallo strizzacervelli! Tsè! Ma vacce te! <<Intanto la ringrazio...>> si alza porgendogli la mano...mi alzo anch'io
<<Questa è sua...stia tranquilla, il ragazzo sta bene, non ha bisogno di ulteriori controlli...>> sorride porgendo la cartellina ad Emma <<Non da me, almeno>> termina guardandomi
<<Arrivederci!>> saluto dandogli le spalle ed avviandomi alla porta, uscendo prima di Emma che dice qualcosa al dottore che non riesco a cogliere...Bes è ad aspettarci su una delle sedie davanti allo studio, si alza in piedi appena mi vede uscire
<<Com'è andata? Perché hai quella faccia? C'è qualche problema?!>> chiede a raffica raggiungendomi...lo guardo prima di mettergli una mano sulla spalla, inforcare gli occhiali da sole e condurlo verso l'uscita a grandi passi
<<Stai bene! Andiamo!>> decreto...Emma dietro di noi ci segue traballando sui tacchi a causa della nostra andatura veloce...tenta di dire qualcosa <<Andiamo!>> ripeto perentorio voltandomi indietro e guardandola un attimo, prima di lasciare questo posto.
In macchina nessuno proferisce parola, Bes alterna lo sguardo tra me e sua madre, indeciso se sia il caso di parlare o meno...Emma, dal canto suo, è irritata dal comportamento che ho avuto nello studio medico, dal fatto che non abbia lasciato a lei, che è sua madre, libertà di scelta...e nemmeno la facoltà di parlare col dottore sulla possibilità di far vedere Bes da uno specialista di tutt'altro ramo. Ma davvero le è passata per la mente anche per un solo secondo una probabilità del genere? Davvero l'ha sfiorata il pensiero di far vedere suo figlio da uno psicologo? Bes sta bene...e starebbe anche meglio se solo sapesse la verità...se potessimo viverci davvero tutti i giorni senza aver bisogno di alcun sotterfugio, neanche stessimo compiendo qualche efferato delitto. E poi c'è sempre il problema principale...siamo davvero una famiglia? A tutti gli effetti dico...il medico ci ha scambiati per una coppia separata, unita per il bene dell'unico figlio...appurato che siamo una coppia che deve tenere ancora nascosta tale situazione...quello che mi guarda dallo specchietto retrovisore è davvero nostro figlio? Non so, sinceramente, come faccio ogni volta a non urlarle contro di dirmi la verità...qualunque sia...specie ultimamente che tale convinzione è più radicata in me; forse ha ragione mia sorella quando dice che in realtà la conosco la verità e devo solo ammetterla con me stesso...sarà stato il clima costante di apprensione, di paura che tutto non andasse come doveva, che la salute di Bes fosse compromessa...sarà che da qualche settimana siamo persistentemente al suo fianco, preoccupati per ogni minima cosa, da non aver tempo, né voglia, di pensare ad altro...o forse questa è solamente la scusa che entrambi ci siamo dati per procrastinare una discussione che, ne sono certo, prima o poi sarà inevitabile. Lei poi ogni tanto se ne esce con una di quelle frasi che mi lasciano a metà tra la certezza che il mio pensiero sia reale e la possibilità che sia solo una mia illusione...tipo quando arrivammo al pronto soccorso e lei rispose in modo affermativo quando ci chiesero se fossimo i genitori...era la verità che veniva fuori senza riflettere, o era la fretta di sbrigarsela prima possibile per vedere, con i suoi occhi, cosa avesse Bes? E quando io scherzando, come al solito esasperato dai continui capricci che gli venivano durante la convalescenza, le avevo detto che prima o poi l'avrei ucciso e lei aveva risposto sorridente che avevamo solo lui...era riferito al momento che stavamo attraversando, o rappresentava davvero la nostra condizione di genitori di figlio unico?
<<Siamo arrivati...>> dico, come se non fosse ovvio, prima di spegnere il motore...forse, unicamente, per spezzare il silenzio che mi ha costretto a fare delle riflessioni di cui avrei volentieri fatto a meno...entriamo in casa, uno dietro l'altro, in religioso silenzio, neanche stessimo per varcare la soglia di un luogo sacro...
<<Mi volete dì che succede?>> sbotta Bes appena richiudo la porta
<<Nulla...perché?>> rispondo indifferente, Emma mi guarda male mentre si toglie la giacca e la lascia sullo schienale della sedia in salone
<<Nulla? Siete usciti di lì una bianca come un cencio...e l'altro come se volesse spaccare qualcosa...in macchina fra poco non respiravate nemmeno, non volava una mosca...e dici che non è nulla?>>
<<Bes...stai bene, magari settimana prossima prendiamo un appuntamento con un altro ortopedico che ci confermi questa cosa...e stop! Questa snervante parentesi si può dire conclusa!>>
<<E voi stavate così perché quello v'ha detto che sto bene...si, certo!>> insiste
<<Bes...>> tenta di dire sua madre
<<Sai che c'è?>> la interrompe lui, mentre si toglie il giubbotto e lo butta in malo modo sul divano dopo aver preso le cuffiette dalla tasca <<Che non mi interessa adesso...quando ve sarete messi d'accordo sulla cazzata da dirmi, sono in camera mia!>> conclude prima di prendere le scale come una furia
<<Bene! Benissimo!>> esclama la bionda in modo isterico
<<Ma benissimo che? Ma te rendi conto che quello voleva mannà Bes dallo psicologo? Ma che medico è?>> mi inalbero
<<Uno che fa il suo lavoro! E ci ha aperto gli occhi sulla situazione attuale...certo, se tu non fossi un troglodita che appena ha sentito nominare lo psicologo ha sbroccato...>>
<<Un troglodita? Io? Bes nun è matto...nun c'ha bisogno di nessun medico, specie de quello lì! Sarà perché ha tempi di recupero più lunghi...d'altronde avrebbe dovuto togliere quel cazzo de tutore già dalla settimana scorsa...mo piano piano je passerà il dolore che dice di avvertire...>> credo...spero...
<<Ma una seduta, una! Pure per capire se davvero c'è qualcosa che non va!>>
<<Emma ho detto di no!>>
<<Ti vorrei ricordare che sono io sua madre, qui!>> urla...ed io non so che risponderle...non voglio affrontare ora questa discussione...non ho la lucidità per farlo, né tantomeno mi va di sentirmi dire altre cazzate
<<Vado alla Label a vedere se è tutto a posto per domani!>> dico riprendendo il giubbotto che avevo tolto da poco e incamminandomi verso la porta
<<Matti...io...>> tenta di dire, sventolo la mano in aria per farle capire che non c'è bisogno di aggiungere altro, sbatto la porta dietro di me fiondandomi in macchina e dirigendomi a lavoro.
Sono nel mio ufficio da circa un quarto d'ora quando bussano alla porta, sono arrivato nero come la pece, senza salutare nessuno, mi sono diretto immediatamente qui...Samantha mi ha guardato senza proferire parola, sa benissimo che quando sono nervoso non sono il massimo dell'educazione e della cordialità...la persona dall'altro lato del pannello di legno fa scontrare, ancora una volta, le nocche contro la superficie...
<<Avanti...>> concedo svogliato
<<Pensavo non ci fossi...>> esordisce Francesco entrando e chiudendo la porta dietro di sé
<<Ero sovrappensiero...>> mento <<dimmi...>>
<<Volevo aggiornarti a voce, visto che non ne ho avuto modo prima...>> già, mi ha solo mandato un messaggio, dopo che non avevo risposto ad un paio di sue chiamate, confermandomi che la registrazione del duetto sarebbe stata venerdì...ormai domani...
<<S-si...dimmi...>>
<<Tutto bene Brì? È...è andato male il controllo?>> chiede cauto
<<No...no...il medico dice che è tutto a posto...>>
<<Beh bene, no? Perché quella faccia?>> eh perché? E mo come glielo spiego? Forse dovrei parlargli e iniziare a confessare qualche verità...almeno della mia relazione con Emma...
<<Ho...ho discusso con Emma...>> inizio tentennando
<<Con Emma? Vabbè che sarà mai, dopotut...>>
<<Abbiamo una relazione>> lo interrompo <<da...da un po'>> ammetto mentre lui sbarra gli occhi sconcertato
<<Tu...tu ed Emma...Emma e tu...>>
<<Si!>>
<<Beh...si era capito!>> dice atteggiandosi...no ma infatti dalla tua reazione ho proprio pensato che l'avessi intuito!
<<Francè!>> lo richiamo
<<Vabbè...diciamo che più che altro c'erano forti indizi...cavolo Brì co' Emma! Quella Emma!! Ma come hai fatto?>>
<<Guarda che noi stavamo insieme pure anni fa eh...>>
<<Eh?>> niente, me sembra più rimbambito del solito oggi
<<Si, agli esordi della mia carriera...avevamo una relazione...>>
<<Ah!>>
<<Ah? E nun c'hai nient'altro da dì?>>
<<Ecco perché tieni tanto a quel ragazzo...>> dice come se in questo momento gli fosse tutto più chiaro
<<Si lui è...è...una persona importante...>>
<<Anni fa...quanti?>>
<<Sedici...più o meno...>> alza le sopracciglia, guardandomi sgomento, prima di alzarsi dalla poltroncina e girare per l'ufficio con un braccio a sostenere il gomito dell'altro e la mano di questo sotto il mento
<<Sedici...>> ripete <<e tu...un po' di tempo fa mi hai chiamato di sera tardi chiedendomi di controllare sul contratto quando fosse nato Bes...>> continua, sempre camminando a vuoto <<cazzo Brì nun è quello che sto a pensà, vè?>> eh?
<<Che?>> chiedo sentendo dentro di me il timore di ascoltare quella risposta
<<Non sarà mica tuo figlio?>> domanda poggiando i palmi sulla scrivania di fronte a me e guardandomi dritto negli occhi mentre io provo la stessa sensazione di un colpevole torchiato all'interrogatorio dall'agente di polizia di turno
<<Ma che stai a dì Francè!>> negare...negare sempre! Cazzo oh ma qua arrivano tutti alla stessa conclusione in due minuti...io ce sto a sbatte la capoccia da settimane su 'sta cosa...la fanno semplice loro!
<<Hai ragione, scusa...non so come mi sia passato per la mente...certo, che però, che bizzarra coincidenza, vè?>>
<<Bes non sa niente di me e sua madre...e niente deve sapere!>> gli intimo ricevendo un suo cenno d'assenso <<Nun me dovevi parlà de domani?>> cambio argomento
<<Ah già!>> esclama sedendosi di nuovo <<Domenica 'na cena da fame comunque!>> si lamenta mentre io rido <<Eh ridi...ridi...il Presidente ovviamente era eccitatissimo all'idea di cenare insieme, immagina poi quando mi sono presentato lì con Monica...>> allude sghignazzando <<Insomma, ristorante scelto sempre da lui, porzioni sempre più da fame...pensa che dopo io e Monica ce ne siamo andati a cena da soli!>>
<<Ma come!?>> rido
<<Oh quello ci ha dato appuntamento alle sette e mezza! Capisci? Abbiamo aperto noi il ristorante in pratica! Poi capirai con quelle pietanze, ci è voluto pochissimo per terminare la cena...alle nove eravamo già fuori...il vecchio aveva un impegno, di lavoro ha detto...la bionda che ho intravisto quando ha aperto lo sportello dell'auto che l'è venuto a prendere nun me sembrava un tecnico del suono però...>> specifica, eh vabbè <<quindi vedendo che era presto, e che avevamo più fame di prima l'ho portata a quel ristorantino sul lungolago ad Anguillara...hai presente? Pure pe' famme perdonà della pessima serata...perché è stata pessima, dal cibo alla compagnia!>>
<<Eh ma in tutto ciò il duetto? Tutto a posto?>>
<<Tralasciando i complimenti a Monica>> sospira...secondo me te piace più di quanto vuoi fa crede <<ha detto che bastava rispettare i termini del contratto...e siccome nel contratto non ci eravamo dati tempi di registrazione per lui andava bene...il necessario è che non rallentiamo il loro lavoro di produzione...quindi domani, come ti avevo scritto, si registra. Ora ho un appuntamento con uno dei manager>> mi avverte guardando l'orologio <<nel tardo pomeriggio passo e vediamo tutte le scartoffie per domani...intanto alle dieci e trenta, puntuali, allo studio di registrazione presso la sede della major...io e Besta col suo manager...ma immagino che verrai tu, giusto?>>
<<Ovvio!>> sancisco
<<Ovvio...>> ripete lui in tono perculatorio <<Vuoi parlarne?>>
<<Di che?>> fingere...negare e fingere! Lui sorride...
<<Se c'è altro...o se vuoi parlare con qualcuno...sai dove trovarmi...>> mi dice prima di abbandonare il mio ufficio lasciandomi nuovamente solo.
Prendo distrattamente il cellulare per controllare se qualcuno mi ha cercato, nessuno...ho ancora un senso di nervoso addosso...ma so anche di aver esagerato...insomma, a prescindere dal mio ruolo, lei è pur sempre sua madre...una notifica mi avverte che Bes ha pubblicato una foto due ore fa...cavoli ma sono le quattro passate? Ho saltato pure il pranzo senza rendermene conto! Apro la foto e vedo una tavola apparecchiata per due, con due piatti di pasta e come didascalia
#IandMum #LunchAt1430 #CiSaròSempre
Mi hanno aspettato...ed io non ho neanche avvertito che non sarei tornato a pranzo...lui mi aspettava, ed io non gli ho mandato nemmeno un messaggio dopo la sfuriata che ha fatto...nemmeno sono salito in camera sua a vedere come stesse prima di venire qui, troppo accecato dalla rabbia...troppo preso dalla collera per pensare a qualsiasi cosa. Forse, la verità, è che un po' mi sento in colpa...forse la verità è che mi sento un po' responsabile delle mancanze di Bes, perché per quanto io sia certo che lui non abbia bisogno di uno strizzacervelli, sono altrettanto sicuro che ha patito la mancanza di una figura paterna...lo so bene, so perfettamente cosa voglia dire crescere con tua madre. Non deve essere stato semplice per lui avere solo lei come punto di riferimento, non deve essere stato facile chiedersi dove sia suo padre senza avere mai una risposta...senza conoscere la verità, il perché lo abbia abbandonato se di abbandono si è trattato...e forse mi sento anche responsabile per non aver insistito con Emma anni fa...per aver preso la via semplice, quella del mollarla al primo minimo dubbio...
Dopo dieci minuti di sospiri e apertura di schede a caso sul computer senza prestare davvero attenzione, decido di chiamare Samantha e concludere qualcosa
<<Samà? Il manager di Iron ce sta?>> chiedo all'interfono <<Mandamelo appena può...>> continuo dopo la sua risposta affermativa
<<Briga mi cercavi?>> mi chiede l'uomo appena entrato nel mio ufficio
<<Si...ti avevo fatto chiamare per parlare del video...>>
<<Deve assolutamente uscire la prossima settimana...il singolo è fuori già da un po'...>>
<<Si, si lo so...è stato montato?>>
<<In teoria l'abbiamo chiuso...aspettiamo solo il tuo ok...>> mi dice consapevole che qui senza che io sia d'accordo non si fa nulla...a parte Bes che fa un po' come je pare...ed io faccio finta di nulla... <<Briga?>>
<<Si!>> mi ridesto
<<È già sul canale della Label...in attesa di pubblicazione...ti invio il link così puoi vederlo con calma...>>
<<No ma aspetta qui, lo vediamo ora...>> propongo aprendo l'indirizzo web che mi è appena arrivato sul telefono...apro la stessa chat formato web e clicco sulla scritta blu che apre immediatamente un'altra scheda col video in questione...
Sono passati cinque minuti esatti quando lo schermo diventa nero di getto...ed io posso ritenermi più che soddisfatto del lavoro dei miei ragazzi
<<Mi sembra perfetto...>> affermo
<<Quindi abbiamo il tuo ok?>>
<<Certo che si...così va benissimo...potete iniziare a fare il countdown per la pubblicazione...>>
<<In realtà avremmo pensato...>> dice mettendosi più comodo sulla poltroncina <<di postare un pezzettino di cinque-sei secondi del video al giorno...con una frase della canzone...per non fare la solita cosa del conto alla rovescia...>>
<<Mi piace come idea>> confermo
<<Allora faremo così...pezzetto del video e la frase abbinata...e settimana prossima uscita ufficiale...>> approvo di nuovo e lui lascia l'ufficio, lasciandomi di nuovo solo coi miei pensieri...
Solo un ca...volo! Mi ero dimenticato di Francesco e delle sue manie di perfezionismo...vorrei capì a che ce serve adesso riguardarci tutto se domani dovemo registrà e basta...siamo già d'accordo con la major per ogni aspetto di questa collaborazione, ma mr. pignoleria qui dice che la prudenza non è mai troppa quindi meglio ricontrollare...ricontrollare per più di due ore...
Finalmente solo! Oddio, forse era meglio tenere la mente impegnata in qualcos'altro...perché ogni volta il mio pensiero torna fisso e prepotente su due persone che mi hanno letteralmente scombussolato la vita, più di quanto chiunque, pensavo, potesse essere in grado di fare...
"L'ho portata a quel ristorantino sul lungolago ad Anguillara...hai presente? Pure pe' famme perdonà della pessima serata" ripenso alle parole di Francesco e penso che sia il caso che mi faccia perdonare anch'io...chiamo il ristorante, dopo aver trovato il numero su internet, per sapere se è aperto e se c'è bisogno di prenotare...la signora dall'altro lato mi dice che essendo giovedì ci sarà pochissima gente...meglio così, potremo farci una passeggiata lungo il lago in tranquillità tutti e tre insieme
"Preparatevi che andiamo a cena" invio ad Emma, ma non sarà così semplice...infatti...
"Puoi cenare dove hai pranzato per quanto mi riguarda..."
"Non ho pranzato...ho visto il post di Bes, prima, su Ig...mi dispiace"
"È dispiaciuto più a lui" replica cocciuta
"Domani è un giorno importante, è indispensabile un clima più disteso...quindi, per favore...fra massimo mezz'ora sono lì" non risponde più e capisco che, forse, per una volta mi ha dato retta...in realtà lo fa spesso, anteporre le mie esigenze alle sue...il mio volere al suo...persino mettere me prima di sé stessa e sebbene io sappia che è sbagliato, mi fa piacere quando lo fa...in modo del tutto spontaneo, pensando a me e mai a lei...
Sto entrando dal cancelletto pedonale che si è appena aperto, ho parcheggiato qua fuori...tanto dovremo uscire di nuovo...entro in casa e noto Bes seduto sul divano, vestito per uscire, che smanetta col cellulare
<<Tua madre ha intenzione di farci aspettare ancora molto?>> chiedo sorridendo
<<Non viene...>> risponde apatico, senza alzare lo sguardo dallo schermo...sospiro e mi avvicino a lui trascinando la sedia dal tavolo fino a mettermi seduto di fronte a lui
<<Senti mi...mi dispiace per oggi...>> confesso
<<Fa niente...>> replica nello stesso modo di prima
<<Ehi...guardami...>> alza lo sguardo, puntandolo nel mio <<ero solo...solo arrabbiato per il controllo, tu e tua madre non c'entrate nulla...e mi dispiace di essermela presa con voi...>> ammetto sincero...è che alle volte vedo rosso e non voglio sentire ragioni...ma poi rinsavisco e mi rendo conto che magari ho esagerato...si, succede raramente, lo so...ma ce sto lavorando...
<<Che è successo col medico?>>
<<Magari ne parliamo dopo...anche con mamma eh?!>> annuisce <<Cos'è 'sta storia che non viene?>>
<<Boh...è in camera sua...credo ce l'abbia con te...ha imprecato da quando te ne sei andato...ed ha continuato ad insultarti perché non ti sei presentato a pranzo, né hai chiamato per dire che non saresti venuto...>> sorride soddisfatto...che sadico oh!
<<E tu mi hai difeso, vè?>> domando ironico
<<Ovvio che no!>> ride <<L'ho aiutata ad insultarti!>> ma bravo! <<Seriamente...cioè, magari...facciamo che nun succede più? Non dico che devi sta sempre qua...adesso sto bene, però...però è stato brutto aspettare invano...>> confessa
<<Non succederà più, promesso!>> garantisco incrociando medio e indice per dare più significato alle mie parole <<Vogliamo andare a convincere quella matta a vestirsi...? Altrimenti ceniamo domani di questo passo...>> cerco di coinvolgerlo...non mi sento a mio agio a salire in camera di Emma sapendo che lui è qui
<<Vai tu...è di sopra...io...io aspetto qua...>> ah! Ehm...
<<Ma vieni...che mi aiuti a convincerla...>> insisto
<<Secondo me ce riesci meglio da solo...>> che vordì? <<Dai vai...che già è tardi>> si lamenta...sto prendendo le scale quando mi chiama <<Per favore non...non discutete!>> gli faccio un occhiolino e raggiungo la bionda di sopra.
È la seconda volta che busso alla porta di camera sua senza ottenere risposta, sticazzi io entro e basta...sto per abbassare la maniglia quando la porta si apre...Emma mi guarda con espressione di superiorità...lascia l'uscio aperto e torna sul letto...la tv accesa su un film che non conosco, la spengo
<<Stavo guardando il film...>>
<<Stavi...appunto...>> mi fulmina con lo sguardo
<<Bes non è ancora pronto? Gli avevo detto di muoversi...>> mi informa mentre scende dal letto per andare ad accendere di nuovo l'apparecchio...
<<Bes si...stamo aspettà a te!>>
<<Io non vengo!>> esclama come se fosse la cosa più ovvia del mondo
<<Ah si? E chi l'ha deciso?>>
<<Io! Sai sono ancora in grado di decidere per me!>> mi sbeffeggia
<<Emma!>> dico prendendole i polsi tra le mani ed impedendole di riaccendere la tv <<Vestiti!>>
<<Non ci penso nemmeno!>> scandisce guardandomi negli occhi
<<Ma non puoi incazzarti così per una discus...>>
<<Ah no?>>
<<No!!>> sottolineo, prima di congiungere le mie labbra con le sue...almeno questa era la mia intenzione prima che lei girasse il viso facendo scontrare le mie labbra con la sua guancia <<La smetti?>>
<<Di fare cosa? Mi sto comportando esattamente come fai tu Briga...che c'è? Non ti piace?>> mi provoca...le lascio i polsi usando le mani per arpionarle i fianchi...la sollevo da terra, poggiandola contro l'anta dell'armadio...il suo sguardo fiero che non si sposta dal mio
<<Smettila di provocarmi ogni volta che discutiamo...>> fa un sorrisetto mentre alza le spalle come se ciò che sto dicendo non la riguardasse <<ora tu ti vesti e vieni a cena con noi...>>
<<Altrimenti?>> continua
<<Altrimenti...vieni così, a costo di portartici con la forza...>> la informo prima di baciarla, trovando, stavolta, le sue labbra a scontrarsi con le mie...le sue gambe stringono di più i miei fianchi...infilo le mani sotto la maglietta facendo forza col corpo contro l'anta di legno per sorreggerla...le sue mani vagano tra i miei capelli...le nostre lingue lottano tra loro...mi stacco a corto di fiato <<Vestiti...>> le sussurro
<<Dovresti lasciarmi...>> replica le con le labbra attaccate al mio collo
<<E se non avessi voglia?>> la provoco io
<<Dovresti iniziare a pensare alla scusa per Bes se dovesse avere l'idea di venire di sopra...>> risponde risoluta...oh cazzo...mi allontano immediatamente dall'armadio, permettendole di stare in piedi...lei ride per l'attimo di panico che ha letto nei miei occhi...l'ha fatto a posta, stronza!
<<Sappi che non finisce qui!>> le intimo sorridendo malizioso prima di lasciarle un bacio a stampo e dirigermi al piano di sotto
<<Convinta!>> esclamo esultando in direzione di Bes
<<Oh ma non avevo dubbi!>> risponde, poggiando nel lavello il bicchiere d'acqua che stava bevendo...in che senso non aveva dubbi?
<<Che figo qui Bri!>> esordisce Bes appena scende dalla macchina...eh si è un bel posto, era un po' che non ci venivo...l'ultima volta forse proprio con Fulvio e Ginevra <<Chi ci hai portato?>> insinua picchiettando col gomito sul mio fianco, sorridendo sornione, sotto lo sguardo curioso di sua madre
<<Bes attenzione al braccio!>> si raccomanda lei, mentre lui sbuffa...proprio al braccio stai a pensà
<<Sai che non mi ricordo...>> rispondo facendo finta di sforzarmi per far riaffiorare alla mente qualcosa che in realtà non è mai avvenuta <<sicuro era figa!>> continuo facendogli l'occhiolino, lui scoppia a ridere lanciando uno sguardo a sua madre... <<Dai entriamo che sono affamato...>> dico accompagnando Bes verso l'interno poggiandogli il palmo sulla schiena
<<Magari ti strozzi...>> inveisce Emma a mezza voce, in modo che possa sentirla solo io...sorrido guardandola un attimo prima di prestare attenzione alla cameriera di fronte a noi che ci chiede se vogliamo accomodarci
<<Prego seguitemi...>> ci sorride dopo la mia risposta affermativa
<<Certo che la seguiamo...>> mi dice Bes con un sorrisetto malizioso indicandomi col mento il fondoschiena della povera malcapitata e sghignazzando sottovoce, scuoto la testa ridendo con lui
<<Prego...va bene qui? Arrivo subito con i menù...>>
<<Quando vuoi...>> replica il ragazzo seduto accanto a me appena lei si è allontanata un po'
<<Ma la volete smettere?!>> si intromette Emma
<<Mà, guarda che al massimo puoi sgridà me...ma non credo che puoi sindacà su come se comporta Briga!>> le risponde continuando a ridere <<Vero Brì? E poi lasciaci sta...semo du' ragazzi che je piacciono le belle donne...>> Emma alza le sopracciglia scrutandoci indignata
<<Che schifo!>> esclama poi incrociando le braccia sul tavolo
<<Daje mammì...secondo me esse single te fa diventà più acida!>> Bes nun esagerà però...mica vorrai dà la colpa a me della sua acidità!? Quella ce l'ha di serie, di suo!
<<Bes!>> lo ammonisce prima che un luccichio le attraversi lo sguardo <<E poi, se è così, posso sempre andare col primo che capita!>> sorride soddisfatta. Bes è più bianco della tovaglia, io credo di avere un attimo di mancamento
<<Ma nun ce pensà proprio!>> si altera <<Nun lo dì manco pe' scherzo...poi nun te vergogni a dirlo che ce sta pure Briga presente?!>> si altera prima di azzittirsi di colpo, come se si fosse lasciato sfuggire qualcosa...ma che fa?
<<E che ce devo fa?>> chiede sua madre
<<Si...insomma...passi per una poco di buono...>> dice tranquillo prima di prendere il cellulare dalla tasca mentre io ed Emma ci guardiamo attoniti.
<<Bri che prendi?>> chiede Bes appena la ragazza di prima ci consegna i menù
<<Non lo so...Emma tu che vuoi?>>
<<Credo che prenderò un secondo...un luccio alla griglia...con insalata verde>>
<<Nahhh...io voglio pure il primo dato che ho saltato il pranzo!>> dico spontaneamente...mentre i due mi guardano fulminandomi <<Vabbè ma me so' fatto perdonà, no?>> lo sguardo da cucciolo funziona sempre
<<No!>> perentoria Emma
<<'Nsomma...>> daje Bes che me voi bene!
<<Vabbè!>> esclamo sconsolato <<Spaghetti al polipo...mi ispirano...>>
<<Li voglio anch'io!>> si intromette Bes
<<Due allora...e poi dopo vediamo per il secondo mm?>> annuisce e faccio segno con la mano alla ragazza per farle capire che può venire a prendere le ordinazioni...
Siamo appena usciti dal ristorante...pieni come un uovo...almeno io e Bes, perché miss acidità ha preso solo il secondo...niente, oggi je presa così...
<<Facciamo una passeggiata sul lungolago, ti va? O sei stanco?>>
<<No...andiamo...non voglio tornare a casa...>> dichiara Bes dopo aver preso il telefono dalla tasca illuminando lo schermo per controllare l'ora
<<Andiamo per di là allora...>>
<<Emma ti va di camminare? O sei stanca? No, mi fa piacere una passeggiata...grazie...andiamo...>> dice ironica Emma
<<Dai mà...nun sarai gelosa de Briga?>>
<<Tsè!>> sbuffa incrociando le braccia e incamminandosi...
<<Prendiamo un gelato?>> domanda Bes dopo un po' che camminiamo vedendo una gelateria artigianale con dei coni enormi davanti
<<Io cioccolato, caffè e panna...>> decido andando verso il locale
<<Ma Bes hai già mangiato il dolce della casa prima! Anzi, due se vogliamo essere precisi!>> si lamenta Emma
<<Non erano due!>> puntualizza Bes
<<Ah no?>> ostinata come poche!
<<No...erano due divisi a metà con Briga...quindi, in pratica, sempre uno!>> spiega come se stesse esponendo qualche formula chimica complicata...Emma scuote la testa rassegnata <<Che gusti stavamo a sceglie Bri?>>
<<Adesso che siamo tutti più tranquilli me lo dite che è successo stamattina dal medico?>> chiede Bes appena metto in moto e lasciamo questo posto che ci ha regalato una serata in tranquillità...ad Emma è bastato uno sguardo da cucciolo del figlio per precipitarsi in gelateria con noi...ci siamo fermati su una panchina un po' isolata del lungolago, lontana da sguardi e domande indiscreti, Bes seduto in mezzo a noi...io e lui a prenderla in giro perché è riuscita, all'età di quasi mezzo secolo, a sporcarsi col gelato....prima ha messo un broncio adorabile per le nostre risate di scherno, poi ha scosso la testa ed ha sorriso con noi...si è lamentata perché se l'avessi avvertita sulla destinazione non avrebbe indossato quei tacchi, le abbiamo risposto che ha dovuto metterli per forza altrimenti c'era il rischio di perderla di vista...ci ha riempito di parole rimbrottanti, invidiando in realtà le nostre sneakers comode...insomma una serata come tante, una serata come una famiglia...<<Oh! Sto a dì a voi, eh!>>
<<Che c'è Bes? Che vuoi sapere?>> gli domanda Emma, dopo avermi lanciato uno sguardo indecifrabile
<<Voglio sapè che v'ha detto il medico nello studio stamattina!>> insiste lui
<<Che stai bene...che potevi togliere il tutore e devi solo prendere le vitamine per quest'altra settimana...>>
<<Se po' sapè perché me dovete dì cazzate?>> si inalbera leggermente
<<Ma non...>> tenta lei prima di venire interrotta
<<Te pare che quello ve dice che sto bene e Briga esce de là come se volesse spaccà qualcosa...e tu bianca cadavere? Ma credi che sia scemo?>>
<<No...però davvero di importante ci ha detto solo questo...>>
<<E di meno importante invece?>> persevera...guardo Emma, distogliendo per un attimo l'attenzione dalla strada, come a volerla incoraggiare a rivelargli ciò che ci ha detto quell'incompetente stamattina...<<Guarda che vi ho sentiti discute su qualcosa che riguardava questo, eh!>> ci informa testardo
<<Bes...>> sospira sua madre...come si fa a dire ad un figlio che deve vedere un analista...nun se po'...e questa situazione è solo colpa di quell'impedito che al controllo se ne è uscito con questa idea bizzarra <<il dottore crede che sia il caso che tu veda uno psicologo...>> rivela
<<Un che? Ma che ve siete 'mpazziti tutti? Uno psicologo? E che ce dovrei fa? Ma chi cazzo è questo? Fa l'ortopedico? Ecco! E se limitasse a fa quello...il resto nun me pare sia di sua competenza...>> sbraita...come volevasi dimostrare...
<<Bes...il dottore pensa che una seduta solo per...>> cerca di rispondere Emma, ma lui non vuole sentire ragioni
<<Assolutamente no! Come vi ha sfiorato solo il pensiero dico io, come?!>>
<<Lui ritiene...>>
<<Non mi interessa quello che ritiene lui! Io ritengo che sia un incapace che se deve fa l'affari sua!>>
<<Bes!>> lo ammonisce Emma
<<Brì ma tu nun je hai detto niente?>> domanda esterrefatto
<<Che non sono d'accordo...>> ammetto sincero
<<E ce mancherebbe!! Dallo psicologo...ma c'annasse lui! Che me pare ne abbia tanto bisogno...>> sbuffa
<<Bes quello è un professionista, non uno che è capitato lì per caso...se ritiene che sia il caso di vedere un altro tipo di specialista, perché non tentare?>>
<<Mà famme capì....tu eri d'accordo co' 'sta cazzata?>>
<<Bes sono tua madre! Se un medico mi dice di fare una cosa per il tuo bene, io sto zitta e la faccio...perché quello che tu definisci incapace ha sicuramente più competenze mediche di noi!>>
<<Ma perché se Briga dice che per lui nun ce sta bisogno, tu invece te devi fissà così? Che me dovrebbe fa questo? Cercare traumi inesistenti che me portano che? Cosa?>>
<<Andiamo a fare una visita e vediamo che ci dice...>> propone lei, ed io resto in silenzio...se Bes pensa possa servigli, anche se non credo dalla reazione avuta finora, sono disposto anche ad accompagnarcelo io stesso
<<Ma nun ce pensà proprio! Levatelo dalla testa! Brì dijelo pure te che secondo te nun me serve 'sta cosa...!>>
<<È tua madre...io...il mio parere non conta quanto il suo...>> dico spegnendo il motore e voltandomi verso di lui, dopo aver parcheggiato nel patio... <<Scendiamo?>> continuo...non riesco a guardarlo negli occhi dopo un'affermazione del genere...è davvero così? No...mi sto convincendo sempre di più che la mia opinione conti esattamente quanto quella di Emma...e lei non fa nulla per smentirmi.
<<Ti fa male la spalla? Vuoi che ti metto un po' di pomata? Stasera l'hai sforzata più del solito...>> domando apprensivo appena lui si toglie il giubbotto
<<No, nun me fa niente...>> risponde leggermente sorpreso, come se anche lui si fosse appena reso conto che per tutta la serata non ha avvertito fastidi
<<Neanche quella sensazione che ti punge? Ti tira...>>
<<No, niente!>> sorride mentre Emma mi guarda con un'espressione strana, come se volesse farmi capire che sta succedendo esattamente ciò che aveva previsto il dottore questa mattina
<<Meglio così!>> dico sollevato, ma anche col pallino fisso che se il medico aveva ragione su questo...magari avrà ragione su tutta la linea...
<<Ma tu adesso vai via?>> chiede Bes stranito
<<No...cioè, veramente se...se non disturbo rimarrei qui, così domani usciamo insieme per andare alla major!>>
<<Dajeeee!!>> esclama visibilmente entusiasta...ecco, tutto come previsto...no, ma lo psicologo nun serve uguale!
<<Io vado un attimo di sopra a cambiarmi...>> ci avvisa Emma, prendendo subito le scale
<<Ma come siete arrivati al discorso dello strizzacervelli?>> chiede
Bes sottovoce dopo pochi minuti...mi siedo sul divano accanto a lui
<<Il...il dottore ci ha scambiati per un coppia...>>
<<A voi due? L'ho detto io che nun ce capisce un cazzo!>> replica ridendo a crepapelle...ma perché je pare tanto strano? Ed io che avevo iniziato così il discorso proprio per tastare il terreno per una probabile prossima rivelazione
<<Scusa che ce sta da ride così?>> chiedo leggermente risentito...insomma, io e Mimma mia semo tanto belli carrucci 'nsieme!
<<Questo deve avere qualche rotella fuori posto per pensare che voi due...nahhh!!>> sogghigna
<<Dicevo!>> riprendo serio <<Ci ha scambiati per una coppia e crede che il fatto che io sia spesso qui in questo periodo...cioè che hai dolore perché così io sto con...>>
<<Che state confabulando?>> ci interrompe Emma tornando in salone
<<Noi? Nulla...ci stavamo accordando per domani! Domani se registra er singolone!!>>
<<Singolone!>> ripete Emma spiaccicandosi una mano sul viso
<<Da paura mà! Vero Brì?>> eh... <<Sentite, visto che ce stanno 'n sacco de cose da festeggià...sto a pensà, no...nun se potrebbe organizzà 'na cena?>>
<<Una cena?>> chiede Emma confusa
<<Si...'nvitamo 'n po' de gente...gli zii, qualcuno della Label...pe' festeggià l'incisione del singolone e la guarigione! Faccio rime pure quanno non voglio!>> oh poro me! Ma perché m'è capitato questo?! Perché?!
<<Non so se sia il caso di...>>
<<Daje mà! È quasi un mese che sto in mezza clausura!>> eh ma se la guardi così quella cede subito...e tu lo sai brutto stron...
<<E quando la vorresti organizzare?>> ecco qua...già l'ha fregata
<<Tipo sabato?>> sorride
<<Sabato...magari domani chiamo zia Franci...e Tina...>> elenca Emma
<<No, no! Penso a tutto io! Tranquilli! Brì tu sei d'accordo che invito qualcuno della Label, vè?>> apro le braccia, tanto questo fa come je pare...che senso ha ribattere?
Sono le sette e mezza del mattino ed io mi sto rigirando nel letto da quasi mezz'ora...ieri sera Bes non ne voleva sapere di andare a dormire...è stato in piedi fino all'una e mezza passata, quando sua madre l'ha praticamente obbligato ad andare in camera sua e mettersi a letto...era troppo eccitato per oggi, so' contento per lui, me fa piacere e tutto...ma io dovevo far pace per bene con Emma e non è stato possibile...l'ho anche sentito alzarsi un paio di volte e non me la sono sentita di correre il rischio di farmi beccare...qualcuno bussa alla porta, ed entra...eh già...
<<Brì stavi a dormì?>> nahhh...io di solito de notte rifletto sui problemi economici mondiali <<Nun pensavo de trovatte qua!>> esclama
<<E dove pensavi che fossi?>> chiedo mentre scosto le coperte e poggio i piedi sul pavimento
<<In cucina a fa colazione!>> perché me pare che me piji pe' culo? <<A che ora dovemo esse alla Label?>>
<<Andiamo direttamente alla major...>> lo informo sbadigliando
<<Non hai dormito bene?>> avrei dormito meglio nel letto co' tu' madre
<<Si, perché?>>
<<Sbadigli!>> scusate eh se sbadiglio appena sveglio! Ma nun poteva restà a letto 'n altro po'!?
<<Me so' appena svegliato...>> ribadisco la cosa più ovvia del mondo
<<Eh ma ci dobbiamo muovere...nun me vorrai fa fa tardi proprio oggi! Alzati su! Ma a 'na certa età nun se inizia a soffrì d'insonnia? Te aspetto de là...>> qualcuno mi aiuti!! Ma perché non je ho trovato un manager come a tutti gli altri dico io!
<<Mamma dorme ancora...>> mi informa appena metto piede in cucina <<te dispiace andarla a sveglià? Così famo colazione tutti insieme...>>
<<Io...>> che je posso dì? Io non tornerò prestissimo qui se vado di sopra a sveglià tu' madre?
<<Che scemo!>> si rimprovera da solo portandosi una mano sulla fronte <<Scusa nun te volevo mette in imbarazzo...>>
<<No...ma...>> provo a dire
<<Come ho fatto a non pensarci...è che ormai te vedo sempre intorno, no...è come se fossi de famiglia...ma certo non puoi andare a svegliare mamma in camera sua...in che situazione de disagio te stavo pe' mette, andare a svegliare una donna che, ammettiamolo, è ancora figa e per di più dorme nuda...scusa Brì, hai ragione, è meglio che vada io...è che nun ce penso a volte...>>
<<Nu...nuda?>> ingioio a vuoto...certo alle volte se mette quei micro pezzi de stoffa che scambia pe' pigiami...ma nuda...
<<Eh sì...c'ha 'sto vizio, capisco che tu non lo sappia...da giovane, quando stavate insieme, nun ce l'aveva st'abitudine?>> scuoto la testa ancora incredulo...che vordì che questa dorme nuda? <<L'avrà presa col tempo...Saverio era tanto elettrizzato de 'sta cosa!>>
<<Sa...Saverio? Ma il beccafico?>>
<<Eh! Perché ne conosci altri? Come sentivo il rumore della chiave che girava nella serratura de camera loro intuivo subito che mamma già era a letto e quello l'aveva appena raggiunta...lo dovevi sentì mentre se dava da fa...>>
<<Se...se...dava da fa...>> ripeto come un automa
<<Ehhh nun sai quante notti ho dovuto dormì coi tappi!>>
<<I...i tappi?!>>
<<Nun erano molto silenziosi!>> dice a bassa voce come se stesse rivelando un segreto di Stato...sbarro gli occhi
<<Ma te...te hai sempre detto che...che quello era quasi frigido...>>
<<Lo so! Ma nun te conoscevo ancora bene! Mica te potevo dì la verità!>> sorride prima di salire in camera di sua madre...nuda...i tappi...ma sarà vero?
Questi non scendono...ma che stanno a fa? Il mio cellulare si illumina per un messaggio...Ginevra...
"In bocca al lupo anche a te per il primo grande traguardo di tuo...del tuo Mattia <3 " sorrido sereno per il gesto di mia sorella, anche se quei tre puntini vogliono dire tanto...talmente tanto che detto ad alta voce fa paura...
<<Eccoci! Scusa Brì ma mamma nun se staccava dal telefono!>>
<<Mi stavo accordando con zia Franci per una cosa di lavoro...quante volte devo ancora ripetertelo?>> dice rivolta al figlio <<Buongiorno Brì!>> mi sorride dolce
<<Giorno...>> nun sai che te farei...! Dopo aver chiarito dei tappi e de te che dormi nuda, ovviamente
<<Seh mo se dice così...stavi co' l'occhi attaccati allo schermo...chissà che foto te ha mannato quello...>>
<<Bes basta con questa storia dell'amante!>> lo ammonisce
<<Oh ma io nun me riferisco a lui...ma a quello de Londra che ti ha scritto ieri!>>
<<Ma chi?>> chiede lei sbarrando gli occhi...ma mo chi è questo de Londra?!
<<Niente...niente...famo colazione che io e Briga abbiamo da lavorà!>> Emma sbuffa, consapevole che se tornasse sulla discussione Bes inizierebbe ad insinuare peggio di come sta già facendo...eh ma questa me la spieghi, 'nsieme al nuda, e 'nsieme ai tappi!
<<Bes te devi sbrigààà!!>> urlo dal piano di sotto al tizio che è chiuso in bagno da mezz'ora...non che io e Mimma nun l'abbiamo sfruttata a dovere...
------ <<Beh io me vado a preparà...a che ora dovemo sta alla major Brì?>>
<<Alle dieci e mezza, ma cerchiamo di arrivare un po' prima eh...>>
<<Vabbè ce sta tempo...>> aveva risposto, pigro come al solito
<<Bes! Non possiamo permetterci di fare tardi...>> gli avevo ricordato
<<Tranquillo! Me faccio la doccia, me piastro il ciuffo...me vesto e arrivo...>>
<<In pratica arriverete entro domani sera, se tutto va bene...>> aveva sentenziato Emma, sotto lo sguardo di disapprovazione di suo figlio
<<Donna de poca fede...massimo mezz'ora e so' pronto!>> aveva promesso...e nella mia testa si erano avvicendate tutte le ipotesi possibili su come sfruttare quel tempo al meglio...come lo avevo visto sparire dalla visuale delle scale avevo preso Emma per i fianchi, girandola verso di me e facendola scontrare col mio corpo...lei aveva sorriso maliziosa, guardandomi mentre passava l'indice sul mio petto
<<Cos'è 'sta storia di quello de Londra?>> avevo chiesto immediatamente
<<Ma sarà una delle solite fisse di Bes...ero a scrivere con Franci, davvero...>> e le avevo creduto immediatamente, forse per non rovinare ulteriormente un equilibrio già precario...ma non era solo questo il punto interrogativo che si riproponeva nella mia mente
<<Te sei messa il pigiamino pe' scenne de sotto...eh?>> avevo insinuato sbottonando il primo bottone e tirando la stoffa in modo da scoprire uno dei seni
<<Ho dormito con questo...ero da sola...>> aveva sospirato quando il mio pollice si era infilato sotto la canottiera, dal lato esterno della bretella, e aveva vagato sul suo seno fino a sfiorarne la parte rosea
<<Tuo figlio dice che dormi nuda...per questo non mi ha mandato su a svegliarti...>> aveva riso sentendo le mie parole
<<Davvero ti ha detto così? Quello è matto!>>
<<E mi ha raccontato anche di grandi numeri col beccafico...>> continuo
<<Ehhhh?>> annuisco <<Ma che ha? Che poi di Saverio tutto si può dire ma non che fosse da grandi numeri...>> aveva continuato ridendo
<<È perché te sei abituata troppo bene!>> avevo esclamato sedendola sull'isola dietro di noi
<<Modesto te dovevano chiamà a te! Modest...>> le avevo invaso la bocca con la mia, impedendole di continuare quell'inutile fiume di parole...non che potessimo fare chissà che...dal piano di sopra si sentiva lo scrosciare dell'acqua della doccia...ma appena sarebbe terminato avremmo avuto ben poco tempo per ricomporci, o almeno per continuare senza fare alcun rumore che potesse insospettire il ragazzo che al piano di sopra, ignaro di ciò che si stava consumando in cucina, si preparava ad uno dei giorni più importanti della sua vita fino a quel momento... <<Matti...>> aveva sospirato appena le mie labbra avevano abbandonato le sue per dirigersi verso il collo
<<Che c'è?>> avevo sussurrato prima di succhiare il lembo di pelle che ricopriva la giugulare...lei di tutta risposta aveva incrociato i piedi dietro la mia schiena, tirandomi di più verso il suo corpo...ansimando leggermente per il fugace contatto tra le nostre intimità...<<Ti prenderei qui...ora...>> avevo confessato pieno della voglia di lei e del suo corpo, insoddisfatto dalla sera precedente che non ci aveva permesso alcuna vicinanza
<<Si...>> aveva acconsentito gemendo mentre la mia bocca scostava la canotta di cotone orlata di pizzo e si dirigeva verso il centro del suo seno...la sentivo armeggiare con il laccetto della tuta fino a scioglierlo...la sua mano era andata, diretta e decisa, nei miei slip...stimolando la parte più intima di me con movimenti vigorosi che mi avevano tolto il respiro per un attimo
<<E...Emma...>> respiravo a fatica...la voglia dirompente di lei associata alla consapevolezza di non poterla avere, non lì, non in quel momento...si muoveva su quel ripiano chiaro, insoddisfatta anche lei e per niente appagata dal semplice contatto delle mie labbra col suo seno...avevo quindi lasciato perdere la parte superiore del suo corpo, per introdurre la mia mano dentro l'elastico della parte inferiore del pigiama, oltrepassando gli slip e cercando di alleviarle quella fastidiosa sensazione di insoddisfazione che le stava facendo avere movimenti convulsi
<<Ahhh...>> un gemito aveva lasciato le sue labbra appena il mio dito aveva schiuso la sua intimità, con un lento su e giù <<Mattii!>> aveva aggiunto quando quello stesso dito era affondato in lei...una mano stretta sul bordo dell'isola a trattenersi e l'altra che continuava il suo movimento energico su di me...<<Di più...>> aveva pregato, esausta dalla mia lentezza nei movimenti...rallentando anche i suoi e procurandomi uno spasmo...una mia mano era andata a circondarle la testa, scostandogliela da una lato per avere libero accesso al suo collo...mentre il dito dell'altra era ancora in lei, aumentando l'intensità dei movimenti...il pollice che la sfregava dove più ne aveva bisogno...la sua voglia che inumidiva le parti dei nostri corpi nel punto in cui erano in contatto...aveva lasciato momentaneamente il mio corpo, per godersi il culmine del suo piacere...le gambe divaricate che penzolavano...le mani a tenersi sul piano chiaro...la testa rovesciata all'indietro...la bocca aperta in cerca d'aria...due respiri spezzati e aveva poggiato la testa sul mio petto, per soffocare i gemiti... <<Mmm...Matti...>> aveva sospirato persa in quella bolla di piacere che le mie dita le avevano creato, aveva poi stretto le gambe intorno al mio corpo, bloccando i movimenti della mia mano e respirando a bocca aperta...aveva alzato la fronte dal mio stomaco e aveva ripreso tra le mani il mio membro, vigoroso come l'aveva lasciato...si era abbassata col busto a baciarne l'estremità, prima di congiungere le labbra con le mie continuando i movimenti della sua mano...i miei gemiti soffocati nella sua bocca...la mia mano ancora nella sua intimità, stretta nella nostra presa...avevo fatto dei movimenti leggeri, ma erano stati seguiti da mugolii di disapprovazione da parte sua...l'avevo quindi lasciata lì, godendomi le sue carezze su di me, finchè un calore conosciuto mi aveva invaso e si era riversato sulla sua mano...
<<Bisognerà che organizzi un altro pomeriggio a casa mia!>>le avevo proposto sorridendo e facendole un occhiolino, prima di aiutarla a rimettersi in piedi e lasciarle un bacio tra i capelli inspirando il suo profumo... -------
<<Dieci minuti e sono pronto!>> sentenzia Bes arrivando in salone e salendo di nuovo al piano di sopra
<<Ancora? Bes è tardiiii!!>> sbuffo
<<Non sono neanche le dieciiii!!>> urla da camera sua presumo <<Nun me mette pesantezza!!>> ah! Pure! Emma ride sotto i baffi, ancora col pigiama addosso...no Brì nun la guardà...ricordati che dovete annà alla major...
<<Beh che c'hai da ride?>> le chiedo ridendo andandole vicino
<<Io? Niente!>> risponde innocente alzando le mani in aria
<<Seh seh...>> le arpiono i fianchi e le lascio baci stampo sul collo, inebriandomi del suo profumo...mi mancherà oggi...chissà quanto tempo ci vorrà...la sua mano mi accarezza la testa, l'altra stringe la mia camicia sul fianco...sposto la bocca sulla sua...le sue mani vagano per la mia schiena...lasciatemi qui...
<<Eccomiiii!!>> urla quel matto...prima o poi mi verrà 'n infarto, me lo sento...ovviamente io ed Emma ci siamo staccati neanche avessimo preso la scossa <<Brì>> mi chiama ispezionandomi <<la potevi fa stirà meglio quella camicia!>> sbianco, mentre lui si avvia a prendere il giubbotto che più sciallo non si può...
<<Questi hanno scelto me!>> esclama Bes incredulo guardando dal basso verso l'altro l'imponente costruzione che ospita gli uffici della major...in macchina mi ha fatto tutte le domande di questo mondo, se li conoscevo, che avevano detto, se avevano fatto richieste particolari...senza parlare del fatto che ci abbiamo messo un quarto d'ora ad uscire di casa perché prima abbiamo dovuto consolare Emma in lacrime per il primo traguardo importante del figlio...ve la volevo fa vedè... "Bello di mamma, mi raccomando...in bocca al lupo...e chiamatemi" le abbiamo ricordato che doveva semplicemente incidere una canzone, non combattere la nuova battaglia di Verdun!
<<Buongiorno!>> saluto in direzione della cordiale segretaria che ci riceve alla reception
<<Buongiorno!>> replica cordiale <<Se volete accomodarvi, tempo dieci minuti e siamo pronti...>> sorride
<<Grazie!>> Bes non proferisce parola...si guarda intorno, gironzolando qua e là e ammirando i quadri appesi alle pareti...è decisamente un arredamento più sofisticato rispetto al nostro...c'è perfino un Buddha color antracite in un angolo, ed una riproduzione di una nave di cristallo all'angolo opposto...conoscendo il presidente non me ne meraviglio
<<Stamattina sono passato per l'etichetta...>> mi informa Francesco, seduto accanto a me, spingendo col gomito sul mio fianco...e io che dovrei fa? Io l'unica etichetta che ho visto stamattina è quella degli slip de Emma!
<<Mbè?>> chiedo con lo stesso tono basso di voce che ha usato lui
<<È arrivata la targhetta per l'oro del singolo di Bes...>> rivela...ed io sorrido, guardandolo per un attimo...
<<Non è il caso di dirglielo ora...poi glielo diciamo alla Label...>>
<<Immaginavo...era per informare te...>>
<<Francè!>> lo chiamà Bes avvicinandosi a noi
<<Dimmi...preoccupato?>>
<<Nahh...se hanno scelto il pezzo mio è perché è figo...!>> la modestia proprio, peggio de me...si...vabbè...nel senso... <<Te volevo chiede se sabato sera hai impegni...>>
<<N...no! No! Perché?>>
<<Stavamo a organizzà 'na cena...pe' festeggià il singolone...te va de venì?>>
<<E certo!>> figurate se questo se perdeva la cena...
<<Daje! Allora te manno un messaggio per i dettagli!>>
<<Volete seguirmi?>> ci sorride la donna di prima dopo aver chiuso il telefono ed essersi diretta verso di noi, ci alziamo...guardo Bes prima di avanzare nella direzione che ci è stata indicata...ci siamo...la porta viene aperta rivelando una sala di registrazione con tutti strumenti di ultima generazione...due persone, l'artista ed il suo manager, si presentano in modo cordiale...il ragazzo scambia qualche battuta con Bes prima di dirgli che quando vuole loro sono pronti...si toglie il giubbotto, lasciandolo sul divanetto presente da questo lato del vetro...mi guarda
<<Tu resti qui con me, vè?>> mi domanda piazzandosi di fronte a me senza farsi sentire dagli altri
<<Sempre!>>
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~ ADESSO INTORNO A TE ~
FanficÈ difficile ammettere quanto ogni scelta sia importante nella nostra vita, anche la più piccola ed insignificante: un aereo preso, una telefonata mai effettuata, un vocale non inviato, un appuntamento declinato, una collana persa, una notte dimentic...