Mattia...Mattia...Mattia...il suo nome, che poi sarebbe il mio, continua a rimbombarmi in testa. Sono impalato davanti all'ingresso, sto boccheggiando, mi sono portato istintivamente una mano al petto come se dovessi sentirmi male da un momento all'altro...non mi è mai successo di stare così...insomma non sono cose da tutti i giorni, ma mai, mai, avrei creduto che Bes potesse chiamarsi come me...sono qui da non so quanto tempo riuscendo a pensare ad un'unica cosa: Emma ha chiamato suo figlio come me...perché? È andato via da un po' di minuti, in ritardo per l'allenamento di calcetto...anch'io giocavo a pallone da ragazzo...oh al diavolo, non è questo il momento per pensarci! Qualcuno che esce dall'edificio mi saluta, rispondo distratto con un gesto della mano biascicando un "ciao" che a stento comprendo io stesso...come diavolo le è venuto in mente? Fare un figlio e chiamarlo come me!! Cioè questa s'è scopata uno, è rimasta incinta e ha chiamato er fijo cor nome mio! Roba da matti...a fanculo le sigarette, quella me deve delle spiegazioni e di corsa...e deve anche sperare che siano convincenti! Le invio un messaggio mentre già sono salito in macchina e sto sfrecciando fuori dal cancello per dirigermi da lei senza neanche assicurarmi che non ci sia nessuna auto proveniente dalla direzione opposta...ce manca solo che m'ammazzo stasera!
"Sei sola a casa?" sicuramente avrà sorriso, starà pensando a qualche irruzione romantica delle mie...non sei mai stata così lontana dalla realtà Brown...non ti conviene che io arrivi a casa tua...finirà molto male, già lo so!
"Si Saverio dovrebbe rientrare più tardi" ecco per una volta il deficiente fa una cosa buona...le scrivo un semplice ok, mi conosce abbastanza da capire che non si preannuncia niente di buono quando sono così striminzito nelle risposte...suono ripetutamente il clacson per incitare l'auto davanti a me a sbrigarsi a ripartire dopo il verde del semaforo...daje che io c'ho fretta...sono furioso e la mia rabbia raggiunge il limite quando varco il cancello di casa sua...faccio un sospiro ed esco dalla macchina...a noi due Brown!
Credo che dalla mia espressione abbia intuito che non è aria...mi chiede cosa c'è! Cosa c'è? Cioè tu me stai a chiede cosa c'è? Ho appena scoperto che tuo figlio si chiama come me, che hai dato il nome mio ad un ragazzo nato da qualche tua scappatella, perché nun me pare de vedè il padre in giro, e me chiedi cosa c'è! Pure con la faccia de una scocciata che se rompe de sta appresso a chissà quale turba che me passa per la testa! Sta lì con le braccia incrociate aspettando che io dica la cazzata del secolo! Devo calmarmi altrimenti me verrà n'infarto se continuo con questa rabbia che prima covava dentro di me ma ora non aspetta altro che divampare per travolgere tutto, come un incendio improvviso...e lei con le sue espressioni di sufficienza e la sua domanda non sta facendo altro che gettare un'ulteriore, enorme, quantità di benzina. Sospiro dicendole che ho saputo una cosa di cui non ero a conoscenza...è meglio prenderla alla larga, altrimenti finirei per l'aggredirla e lei per cacciarmi...e non avrei risolto niente...mi chiede cosa...
<<Ho saputo che Besta...in realtà si chiama come me...Mattia...perché?>> domando, anche se fatico a trovare le parole...un po' perché sono ancora incredulo di fronte a questa scoperta...un po' perché l'unica cosa che in realtà vorrei fare sarebbe scuoterla per le braccia ed urlarle un "come cazzo t'è venuto de chiamà er fijo de n'altro cor nome mio!?!" chiede perché cosa? Ma davvero vuoi fa la finta tonta con me bionda? Nun te conviene perché non sono proprio in me al momento...
<<Perché non me l'hai mai detto ma soprattutto perché l'hai chiamato così?>> spiego...anche se in realtà non ce n'è bisogno...ha capito benissimo ciò che voglio sapere e non vuole dirmelo, quindi sta deviando il discorso...ma io non me ne andrò di qui finchè non mi dirà la verità...crede anche che non avrebbe avuto nessun motivo di informarmi...me stai a prenne pe' culo? Quello è il mio nome! Il mio! E te c'hai chiamato tuo figlio cor nome mio! Dovrei crede che è na coincidenza? Che questo presunto inseminatore, che evidentemente s'è dato alla fuga...perché solo te potevi fa un fijo con un cojone che t'ha mollato, aveva un lontano parente con lo stesso nome e te l'ha chiesto come unico favore prima della dipartita? Ma che cazzo dici?
<<Emma non fare la cojona...tu sai a cosa mi sto riferendo...Matt...Besta ha 16 anni...cioè...ma...io dico come cazzo t'è venuto in mente de chiamà col nome mio il fijo de n'altro>> io sbroccherò...e di brutto se continuiamo su questa linea...è meglio che tu lo sappia! Non me devì spiegà niente? Non mi riguarda? Ma tu se fossi n'omo staresti già sottoterra bella mia! Quindi che avrei dovuto fa secondo te quando l'ho scoperto? Stringevo la mano a tuo figlio e je dicevo "Ma no! Anche tu te chiami così?! Ma tu guarda alle volte la vita! Complimenti a tua madre per la scelta!"
<<Ma tu stai fuori...davero!! Cioè tu pensi che passi sopra al fatto che probabilmente m'hai fatto le corna e hai chiamato tu fijo col nome mio? Brown fattelo dì stai fumata de brutto!>> ecchecazzo! Ma che davero famo?
<<Te lo ripeto Briga non sono affari tuoi il perché mio figlio si chiama così. Ora direi che il nostro discorso è chiuso!>> chiuso? Ma chiuso che? Tu stai fuori se pensi che io me faccia andà bene che tu nun me vuoi dì la verità e che te ne esci con un semplice "non sono cose che ti riguardano!"
<<Chiuso? Ma tu stai fori proprio...>> urlo mentre la spingo verso il tavolo...non so che mi prende...vorrei ucciderla per farmi dilaniare in questo modo anziché spiegarmi perché abbia dato il mio nome a suo figlio...vorrei averla su quel tavolo, vorrei farle capire che è mia, anche se ha un figlio con un altro, anche se l'ha chiamato col mio nome per non so quale assurdo motivo <<Dimmi la verità...dimmi perché tuo figlio ha il mio nome! Perché non me l'hai detto tu piuttosto che farmi morire nel momento in cui l'ho scoperto? Perché cazzo?>> avevo avuto più di un'occasione, in effetti, per scoprire quel nome...aveva fatto il contratto con la mia etichetta...Francesco aveva dovuto anche compilare il modulo per l'autorizzazione visto che è minorenne...i documenti per farlo esibire al concerto di Mostro...i biglietti del treno...la prenotazione dell'albergo...praticamente sono l'unico che non conosceva il suo nome...
<<Veramente pensavo che tu lo sapessi, visto che ha firmato un contratto con il tuo legale>> ecco appunto...oh ma nun me farai passà per rincojonito Brown...il fulcro del discorso era un altro...
<<Pensavi? Pensavi male Brown...io ho sempre saputo che stai fuori di testa, ma non pensavo a sto livello...dimmi perché l'hai chiamato così? Chi è il padre?>> ottengo solo silenzio...non me lo dirà mai <<perché non rispondi Brown? Qual è il problema?>> niente...è assorta in chissà quale pensiero...starà cercando una via d'uscita per impedirmi di scoprire la verità...oh ma io lo scoprirò Emma, vuoi o non vuoi io saprò che cazzo ti è passato in quella testa quando hai deciso di fare una cazzata del genere! Una coincidenza dice...puahahahah....
<<È una coincidenza? Ma me stai a prende pe culo? Hai avuto un altro mentre stavi con me, cosa devi nascondermi ancora?>> voglio sapere chi è il padre di Besta! Pretendo di conoscere il nome della persona con cui mi ha tradito...si, d'accordo sono passati anni ma nun me ne frega 'n cazzo...lo devo sapè!
<<Io direi che è arrivato il momento che tu vada Briga>> che io cosa?
<<Addirittura me stai a caccià pur de non dirme la verità sul padre de Bes?>> Bene! Non vuoi dirmelo? Lo scoprirò da solo...e poi saranno cazzi! Fai in modo che dopo non ti trovi Brown perché non so che potrei farti dopo aver scoperto tutta la verità...la guardo e non riesco a frenare la mia voglia di lei...così la afferro e la bacio, con tutta la rabbia che ho dentro in questo momento e che non sarei in grado di sfogare diversamente...la odio e la amo con la stessa intensità e sono in guerra con me stesso perché non riesco bene a comprendere se ci sia una parte predominante in questo momento...le accarezzo il viso, prima di stringerlo con la mano e guardarla negli occhi...ti sto odiando Emma per tutto ciò che ha scatenato in me la scoperta di stasera, perché non vuoi dirmi la verità sul padre di Bes e sul perché di quel nome, mentre si fa spazio nella mia testa l'idea che la verità potrebbe essere anche un'altra e non so se sono pronto ad accettare una menzogna del genere, non so quale delle due possa essere peggio
<<Io me ne vado Brown...ma ti dico solo una cosa, prega di avermi detto la verità... perché la prossima volta niente potrà salvarti. Niente!>> sento la mia voce risuonare minacciosa prima di sbattere la posta di casa sua e andare il più lontano possibile da lei...
Sono fermo in macchina, ad un paio di isolati da casa sua...ho messo in moto e sono letteralmente scappato da quel posto...non volevo condividere un secondo di più il suo stesso spazio...poi mi sono reso conto che non potevo guidare in questo stato, così ho parcheggiato, ho preso un respiro profondo e mi sono appoggiato meglio con la testa al sedile dell'auto, lo sguardo rivolto verso l'alto e mille pensieri che mi passano per la mente...può un semplice nome sconvolgermi così tanto l'esistenza? Si...Sbatto la testa sul volante...non so cosa pensare...non so qual è la verità...non so niente di niente e non so quale delle idee che mi passano per la testa mi spaventa di più...una lacrima sfugge al mio controllo, la scaccio con la mano con rabbia...ce manca solo che me metto a frignare adesso a più de quarant'anni suonati! Decido di andare a casa...per stasera non posso far nulla di più...anche se sono consapevole che riuscire a dormire al momento è solo un lontano miraggio...prendo il cellulare dalla tasca del cappotto per vedere se qualcuno mi ha cercato per la mia sparizione improvvisa...c'è un messaggio di mia sorella
"Sono passata alla Label, mi hanno detto che eri uscito e non sapevano dov'eri e quando tornavi...sempre efficiente la tua segretaria" scuoto la testa...diciamo che più che per il lavoro, Samantha non è proprio il genere di donna che andrebbe a genio a mia sorella...decido di chiamarla per vedere se è a casa...parlare con lei mi aiuterà...il cellulare squilla ed io la immagino imprecare e spostare cuscini, sopramobili, scartoffie...per capire in quale parte della casa l'ha perso stavolta
<<Pronto? Matti?>> risponde trafelata
<<Ehi! Mi cercavi?>> rispondo mogio
<<Si...quella specie de oca starnazzante era così dispiaciuta di non sapere dove foss...ehi ma cos'hai?>> domanda dopo il flusso di parole iniziale
<<Diciamo che nun è giornata...>>
<<Beh? Che aspetti a venire qui e raccontarmi tutto?>>
<<Non so se sia il cas...>>
<<Hai cinque minuti Bellegrandi per presentarti alla mia porta!>> afferma perentoria strappandomi un sorriso
<<Fai conto che sono già lì!>> rispondo mentre ho già girato la chiave per mettere in moto.
Ginevra mi sta abbracciando sull'uscio della porta da cinque minuti buoni...deve aver capito dal mio viso che c'è qualcosa che non va...qualcosa che mi sconvolge al punto di precipitarmi qui a quest'ora senza farla stare ore a telefono a chiedermi di vederci...di solito le elenco i miei innumerevoli impegni e lei mi sfancula dandomi del fratello ingrato...il tutto con ironia...invece stasera le cose sono diverse e se ne è accorta già prima al telefono solo dalla mia voce...Quando mi ha aperto la porta mi ha guardato con circospezione per due secondi e poi mi ha abbracciato come solo una persona che ha capito al volo il tuo stato d'animo può fare...mi invita ad entrare ed io mi guardo intorno cercando di evitare tutte le cianfrusaglie che ha sparse per casa che lei chiama souvenir...a me sembra solo un ammasso di roba senza filo logico, ma vabbè...in un'altra situazione l'avrei presa in giro per il suo essere sempre fuori dal tempo, ma ora non ho voglia di scherzare...vorrei solo svegliarmi ed accorgermi di aver sognato tutto
<<Dai entriamo...così mi racconti che è successo...sembra che tu abbia visto un fantasma!>> oh sarebbe stato meglio sorellì
<<Magari!>> dico sedendomi al tavolo in cucina
<<Addirittura Mattì...e che sarà mai accaduto!>> dice <<ho fatto una tisana...ti va?>> continua prendendo posto sulla sedia accanto alla mia, dopo che le ho fatto un cenno di diniego con la testa
<<In realtà è successa una cosa...poco meno di un mese fa...che non ti ho detto>> prende un sorso dalla tazza e mi incita a continuare con lo sguardo <<è arrivato un ragazzo nuovo alla Label...è minorenne quindi serviva l'autorizzazione dei genitori per qualunque cosa...ed ho scoperto che è figlio di Emma>> sospiro...ancora non ci credo
<<Emma...Emma? Quella Emma?>> no Ginny...n'altra!
<<Quante Emma conosci di cui mi importa qualcosa Ginè?>> dico forse un po' troppo scontroso <<scusa>> continuo <<è che sono nervoso>> abbasso lo sguardo
<<Vabbè vabbè quindi è arrivato questo ragazzo che è figlio di Emma...e il padre?>> eh...bella domanda
<<E il padre...bohhh>>
<<Come boh? Che significa boh?>> chiede
<<Significa che non lo so...lui sembra che non abbia nessun rapporto col padre...lei manco a parlarne...>> cioè a parlarne si, per dirme de farme l'affari mia...se ce penso me risale il nervoso
<<Lei? Perché l'hai rivista?>> le faccio uno sguardo eloquente che lei coglie al volo <<Oh.mio.Dio! Matti!>>
<<Ehhh?>>
<<Cioè tu...lei...voi...>>
<<A parole tue Ginè!>> la prendo in giro mentre il suo viso assume tutte le sfumature di rosso possibili
<<Nun ce posso crede!>> eh manco io... <<intrallazzi di nuovo con Emma? Ma è una cosa seria?...Oh ma certo che lo è altrimenti non avresti nemmeno iniziato...ma quindi state insieme di nuovo? Cioè ora dovreste trovare un modo per dirlo al figlio...presumo...o glielo avete già detto? Ma no...troppo presto...è meglio fare le cose con calma...anche perché poi alla Label potrebbero pensare a favoritismi, sarà meglio chiarire prima bene la situazione tra voi due...che poi...>>
<<Ohhhh e stoppate!>> le dico sbuffando...mamma mia Ginè già ce l'avevo il mal de testa ma tu l'hai peggiorato <<Comunque>> continuo sospirando <<è molto più complicata di come la stai facendo te...purtroppo>>
<<In che senso?>>
<<Nel senso che Emma è fidanzata!>> oh nun ridete...quello sarà pure un beccafico patentato ma al momento la situazione è questa!
<<Come fidanzata?>> chiede sconvolta
<<Si...sta co' uno...non lo ama, altrimenti figurati se lo tradiva...ma per tutti è fidanzata con questo...>> eh già...
<<Te ce sta bene!>> afferma convinta...grazie sorè, sai sempre come tirarmi su de morale!
<<Ginevra...per favore non ritiriamo fuori cose vecchie e stravecchie...>>
<<Non ritiro fuori niente...ma te ce sta bene uguale>> e beve...chissà che intruglio strano ha fatto stavolta <<vabbè quindi il figlio di Emma è entrato a far parte della Label, tu non lo sapevi l'hai scoperto in seguito...e tu ed Emma intrallazzate de nascosto...ora qual è il problema?>> eh qual è? Sapessi sorella! <<Come si chiama il ragazzo?>> domanda prima di bere l'ultimo sorso dell'intruglio
<<Se chiama Bes...Besta!>> vedo Ginevra agitarsi e prendere al volo la tazza che le stava per cadere sul tavolo prima che si infranga in mille pezzi
<<Ginè?!>>
<<L'ho incontrato oggi...>>
<<Ma chi?>> che sta dicendo?
<<Ecco perché...>>
<<Ma perché cosa? Ginny vuoi parlà? Me stai a fa agità!>> chi ha visto...che è successo?
<<Praticamente oggi ero venuta alla Label...visto che te non ti degni di passare a trovare tua sorella...>> ma te pare il momento de farmi il cazziatone per le visite mancate? <<comunque, lasciando perdere questo adesso...dopo aver parlato con la tua sempre efficiente segretaria>> aridaje <<stavo per andar via, ma quel catorcio non ripartiva e Besta m'ha aiutato...m'ha pure parlato bene di te sai? Si...sembra strano anche a me che qualcuno dei tuoi parli bene de te, de solito sei 'no stronzo...comunque dice che se sente a casa alla Label e non poteva desiderare di meglio...solo che...>> si interrompe
<<Solo che?>> mica te dovrò cavare le parole di bocca? Sei sempre logorroica...mo vuoi fa la tipa discreta?
<<Ecco...non so come spiegartelo, m'ha dato una sensazione strana quando l'ho visto...a parte che me sembravi te da ragazzino...>> cominciamo malissimo <<ma poi ho avuto una sorta d'empatia...un senso di appartenenza...non so come spiegarti...era come se quel ragazzo facesse parte di me, della mia vita...>> e finimo pure peggio...
<<Besta è il nome d'arte...si chiama Mattia>> le rivelo e per la seconda volta sgrana gli occhi...fra un po' le usciranno dalle orbite se continua così...meno male che ha appoggiato la tazza nel lavello poco fa
<<Cioè Emma ha chiamato suo figlio Mattia? E quanti anni avrebbe sto ragazzo scusa?>>
<<L'ho scoperto stasera...sedici che io sappia>> rispondo mentre lei mi guarda scioccata
<<Ma sedici anni fa lei...>>
<<Si, stava co' me...vorrei capì co' chi m'ha tradito...>> affermo scontroso
<<Allora ricapitoliamo>> sospira Ginevra guardandomi come uno a cui imboccare le cose col cucchiaino...ma che vole? <<Si chiama anche lui Mattia, è praticamente la tua fotocopia, è figlio di Emma...che l'ha avuto sedici anni fa...sedici anni fa, non puoi esse più preciso?>>
<<Più preciso...Ginè che ne so...so che ha sedici anni!>> sbuffo, fra un po' mi andranno in fumo i neuroni tra l'agitazione ed i mille pensieri che mi frullano in testa...un vortice di idee, di collegamenti...associazioni strane...un disastro!
<<E non si può sapè quando è nato? Cavolo Mattì je avrai fatto un contratto? Ce sarà na data de nascita?>> si altera leggermente mia sorella
<<Mica li faccio io i contratti...c'è il legale apposta...>> rispondo <<il legale...>> ripeto sottovoce... <<spè>> aggiungo mentre ho già preso il telefono e sto cercando in rubrica il numero di Francesco che risponde al secondo squillo
<<Brì che è successo?>>
<<Francè quand'è nato Besta?>>
<<Ehhh? Briga te me chiami a quest'ora pe' sapè quand'è nato Besta?>> mi chiede...in effetti...
<<Si, Francè te chiamo a quest'ora pe' sapè quand'è nato Besta!>> ripeto
<<Ma che ne so io!>> sbuffa
<<Il contratto...devi controllà sul contratto!>> mica pretendevo che to ricordavi
<<Meno male che ho le copie salvate su una pen-drive e sono a casa...aspetta...>>
<<Veloce Frà>>
<<Eh n'attimo! Er tempo de accede alla cartella mo' vuoi dà?>> dice spazientito...daje npo'...
<<Me serve solo il mese e il giorno...che c'ha sedici anni lo so!>> basta che te movi, Ginevra nel frattempo tamburella con le mani sul tavolo quando improvvisamente mi vede sbiancare appena il legale mi dà l'informazione che cercavo
<<Gra-grazie Francè...se vedemo domani, buona-buonanotte...>> e riaggancio
<<Oh! Allora?>> mi chiede mia sorella scuotendomi per il braccio
<<È nato il...il nove gennaio di sedici anni fa...>> rispondo incredulo
<<Cazzo...>> esclama...sbatto le palpebre...dev'essere proprio una situazione fuori dal comune visto che Ginevra e le parolacce di solito sono due mondi a parte
<<Già...>> sospiro
<<Considerando i tempi della gravidanza, e che io metterei la mano sul fuoco che Emma non ti ha mai tradito...la risposta può essere solo una...>>
"Mentre guardo quel ragazzo in cui avevo subito rivisto una parte di me..."
" Anche io avevo scelto il mio nome d'arte in portoghese...che strana coincidenza"
"No niente...anche io alla tua età parlavo quattro lingue"
"Sorrido, capendo che la tempesta di domande è dovuta al fatto che pensa non possa piacermi, ad un'insicurezza di fondo che avevo anch'io anche se non l'ho mai mostrata"
"Quel ragazzo mi assomiglia davvero tanto...nella sua sfrontatezza, nella sua arte, nella sua arroganza...ma soprattutto nei suoi splendidi occhi verdi..."
"Questo ragazzo pensa davvero di essere un vincente, di sfidare me che posso avere l'età di suo padre"
"Emma dopo che non la vedo per anni mi si presenta qui suo figlio ed io ho subito una sorta di empatia col ragazzo"
"Perché è un ragazzino, un adolescente...ama tutto questo...ama la tua stessa musica"
"Non lo so se è perché in lui rivedo una parte di me"
"Sarà che mi ricorda un po' me alla sua età, con quella sfacciataggine e supponenza...con quell'arroganza che mal cela l'insicurezza a chi, come me, sa che rappresenta solo una corazza"
"Stai tranquilla, non farà mai niente che non voglia fare, avrò cura di lui...Sono certa di questo, mi fido ad affidarti Bes"
"È un concentrato di ego e arroganza, esattamente come lo ero io"
"Si scusa grattandosi la nuca e successivamente strofinandosi la mano sulla guancia...lo faccio anch'io quindi capisco che tali gesti sono dettati dall'imbarazzo"
"Insalata verde, ma senza melograno che so' allergico...Nooo pure te...anch'io!"
"Ti ho preso un cappuccino e un cornetto al cioccolato, che sarebbe la mia colazione preferita, perché il bar dell'albergo ha già terminato il servizio colazione...va bene?...Si, si...è anche la mia colazione preferita...grazie mille!"
"Voglio bene a quel ragazzo...è incredibile come mi ci sia affezionato subito"
"Aveva la necessità di piangere per buttare fuori tutte quelle emozioni...lo facevo anch'io a fine concerto"
"Io so io...ma comunque non è vero...tuo figlio mi assomiglia in questo...ha i miei stessi pensieri, crea dei flow, molto simili ai miei...per questo mi incazzo..."
<<Mattì! Mattì! Mattiaaa!!>> urla mia sorella sventolandomi la mano davanti agli occhi...ero come in trance, a rivivere tutte le scene, tutto ciò che avrebbe dovuto aprirmi gli occhi...darmi delle risposte, o - all'epoca in cui sono accadute - farmi fare delle domande
<<È mi fijo!>> sentenzio alzandomi e poggiando i palmi sul tavolo
<<Non credo ci siano dubbi su questo...>>
<<Allora perché mi ha mentito?>> domando tornando a sedermi e poggiando la testa tra le braccia, sul legno chiaro...come se Ginevra potesse darmi delle risposte
<<In realtà questa è l'unica cosa che mi fa dubitare...ok il fatto di non dirtelo, >> la guardo fulminandola <<vabbè un problema alla volta, questo lo risolvemo poi....dicevo ok non dirtelo, ma una volta che tu vai da lei con quella che dovrebbe essere la verità perché continuare a tenerti nascosta una cosa così?>> eh perché? Te pare che se 'o sapessi starei qua a crogiolarmi nel dubbio?
<<Ma che ne so...forse ha paura...o forse mi ha tradito davvero e non sa come dirmelo...>> preferirei la prima in effetti
<<Che hai intenzione di fare ora?>> chiede dolce carezzandomi il braccio
<<Semplice! Rivado da lei e nun la mollo finchè nun me dice la verità!>> esclamo risoluto alzandomi di nuovo...in un modo o nell'altro dovemo risolve sta faccenda!
<<Secondo me è meglio di no!>> dice congiungendo le mani...no? E che faccio?
<<E quindi? Aspetto di dover fare testamento per chiederle se posso metterlo tra gli eredi?>> lei ride...nun ce sta proprio niente da ride qua!
<<Indaghiamo!>>
<<Eh certo! Indaghiamo! Potremmo chiamare la clinica dov'è nato e chiedere se Emma ha confidato a qualche infermiera il nome del padre del neonato!>> sbuffo...e lei ride, mo la sfanculo!
<<Siediti e tranquillizzati un attimo! Finora ci sono un sacco di cose che portano a pensare che sia tuo figlio...oppure che Emma ti abbia tradito...>> no ma grazie Ginè, ricordami pure l'altra opzione che tanto... <<quindi noi cercheremo di scoprire qualche altra cosa su questo ragazzo e di capire se possa essere tuo figlio>> conclude. Mio figlio...come suona strano...
<<Non so dove sbattere la testa>> le confido
<<Lo so, ma vedrai che faremo luce su questa faccenda...anche se...>>
<<Anche se?>> la sprono a continuare visto che si è interrotta
<<Anche se per me Emma ti amava...non sarebbe mai andata con un altro...>> ecco! Che confusione che ho in testa!
<<Ordiniamo una pizza?>> domanda all'improvviso
<<No, grazie...non ho fame>> rispondo mogio <<mi si è chiuso lo stomaco>>
<<Qualcosa dovrai pur mangiarla, su! Con lo stomaco pieno si ragiona meglio!>> mi fa un occhiolino.
Così, dopo circa mezz'ora, siamo ancora qui, seduti uno accanto all'altra con i cartoni di pizza fumante e due birre.
<<Perché Besta?>> mi chiede addentando uno spicchio
<<Significa bestia in portoghese...credo per il nome dei fans della madre...>> pensandoci non gliel'ho mai chiesto
<<Uhhh in portoghese...>> allude, no ma sfotti pure nun te preoccupà <<beh certo potrebbe cambiare con molecola...come se dirà molecola in portoghese?>> prende il cellulare probabilmente per cercare la traduzione, non le è mai andato troppo a genio il nome dei miei fans << si dice molécula...nah in effetti meglio Besta...fa più figo>> e ride...io non ne uscirò vivo da sta storia!
<<Beh me vuoi raccontà un po' de mi nipote? Come l'hai conosciuto? Come ti sembra?>> niente, si è già fissata...ora potremmo pure fa un test del DNA che risulti negativo, per lei è il nipote...che qualcuno mi aiuti!
<<A parte che ancora non sappiamo nulla...comunque ha partecipato ad un contest che avevamo organizzato...>>
<<E l'ha vinto...lo sapevo io che è bravo!>> mi interrompe nonostante abbia la bocca piena
<<In realtà è stato escluso..>> la vedo sbarrare gli occhi <<però poi si è...come dire? Lamentato...ecco...>>
<<Lamentato?>>
<<Ha piazzato un casino che manco t'immagini!>> rido
<<È proprio tu fijo>> scuote la testa ed io per la prima volta mi ritrovo a pensare "magari lo fosse" ed è una sensazione strana...un senso di appartenenza che in realtà ho sempre avvertito ma che davo per scontato in quanto figlio di Emma...ma ora che so che potrebbe essere mio...mah, meglio non farsi illusioni.
Lascio casa di mia sorella sicuramente con un animo più leggero rispetto a quando sono arrivato, ho imparato con gli anni che parlare di ciò che ti affligge con le persone che ti amano aiuta sempre. Nella testa continuano ad intervallarsi le uniche due possibili verità su questa faccenda...sinceramente non so quale mi spaventi di più...se accettare che Emma, la persona che diceva di amarmi sopra ogni cosa tanto da accettare una situazione paradossale come quella che avevamo all'epoca, mi abbia tradito, che da questo tradimento sia nato un figlio e che lei abbia avuto pure il coraggio di dargli il mio nome...o se pensare all'eventualità che quel figlio possa essere mio e lei me lo abbia tenuto nascosto per tutto questo tempo...entrambe le ipotesi mi creano uno stato di irrequietudine e mi sento nervoso solo al pensiero...non oso immaginare come la prenderò quando saprò la verità...perché io lo scoprirò, costi quel che costi!
Come avevo immaginato non sono riuscito a chiudere occhio...mi sono rigirato in continuazione nel letto pensando all'una e l'altra ipotesi e a come avrei reagito di fronte alla verità...e la realtà è che non lo so nemmeno io come potrei prendere una notizia così. Decido di alzarmi e andare a correre, per schiarirmi le idee ma al rientro la mia mente è nello stesso stato di prima, se non peggio, ed io mi sento solo più stanco fisicamente. Esco di casa dopo una doccia calda, senza fare colazione...ieri sera ho cenato solo per non dare un'ulteriore preoccupazione a mia sorella ma ora il mio stomaco non ha intenzione di collaborare. Entro alla Label e Samantha è già qui...mi aspetto quasi di trovare una canadese nel parcheggio un giorno di questi. Appena mi vede entrare si alza subito dalla sua postazione e viene verso di me tutta agitata sventolando un foglio
<<Briga buongiorno! Ieri sera non sei più rientrato...è arrivata questa!>> mi dice come se da quel foglio dipendesse la vita di qualcuno
<<Cos'è?>> domando in modo superficiale...non posso fare così però! Ho sempre fatto questo lavoro al meglio, devo cercare di estraniarmi dalle situazioni private quando si tratta di lavoro...fosse semplice!
<<È da parte della major...in allegato alla mail c'è un file mp3 col nuovo singolo, e un altro con solo la base...>> dice eccitata, manco se il singolo dovesse farlo lei...
<<Samà nun avrai mica ascoltato l'inedito?>> indago...ce manca solo che la mia segretaria se ne vada in giro canticchiando un singolo inedito...bella figura de mee...da niente ecco, con la major!
<<Veramente io...ero...ero curiosa...e...>> balbetta
<<Samantha!>> abbassa lo sguardo <<mi auguro per te che nessun altro sappia questa cosa...e che tu abbia già dimenticato ciò che hai ascoltato, evitiamo figuracce con altre etichette per favore!>> mi altero. Sta per rispondermi ma il suono del mio cellulare glielo impedisce, guardo lo schermo ed il nome di Bes lampeggia insieme alla chiamata in arrivo...oddio! Dajè Mattì quanno mai te sei fatto problemi a rispondere a telefono?!
<<Ohi dimmi>> esordisco cercando di sembrare tranquillo
<<Ho bisogno del tuo aiuto>> del mio aiuto? Che è successo? Oddio Bes nun me fa preoccupà pure te eh! Chiedo se è tutto apposto e lui mi dice che è una lunga storia...beh se nun me la spieghi come t'aiuto? Praticamente ieri sera è andato alla partita di calcetto dell'istituto...e fin qui ce semo, Lucrezia, che sarebbe la tipa dei bagni, ha raccontato ad Elisa, che sarebbe la tipa per cui s'è preso na bella scuffia, dei loro incontri in bagno appunto! Bella situazione del ca...cavolo! Quindi la pischella, per ripicca, ha dato un bacio stampo a uno...ma che so modi de comportarse questi?! E Bes je ha menato...me pare giusto! Statte al posto tuo! Ed ora la preside ha convocato i genitori...i genitori? Ma semmai cara preside doveva convocà i genitori de Elisa...se lei nun avesse fatto tutto sto casino pe' du incontri innocenti in bagno Bes non avrebbe menato a quello! Non fa una piega...vabbè ma io che c'entro, deve chiamà la madr...non può chiamare la madre! Quella sarebbe capace di mandarlo in un collegio in Svizzera, o addirittura in uno di quei centri dove ti insegnano a controllare la rabbia ed il rispetto verso gli altri...nooo, nun la può chiamà!
<<Quindi che devo fa?>> non capisco perché abbia chiamato me
<<Fai finta de esse mi padre Brì...e che c'hai un rapporto burrascoso co mamma e quindi non vuoi che lo sappia...'nsomma poi vedi tu dopo che cosa dirgli, basta che risolvemo altrimenti sto davvero nella merda >> ehhhh? Ripeti 'n po' regazzì! Io dovrei fare che? Ma nun ce penso proprio...non dopo ieri sera, nun dopo che nun so manco de chi sei fijo...abbiate pietà, ma se po' chiede 'na cosa del genere ad uno nella mia situazione?!
Quindici minuti dopo sto varcando il cancello del liceo...ma chi me lo fa fare dico io?! All'ingresso un bidello dall'aria saccente mi chiede chi io stia cercando, gli dico che sono stato convocato dalla preside per via di mio figlio...mio figlio, o quello de n'altro...pe' 'a madre è uguale...
<<Lei è il signor?>> domanda
<<Bellegrandi>>
Prende un elenco e scorre con il dito tutti i nomi...mazza 'a preside se diverte a convocà gente
<<Non c'è alcun alunno con questo cognome>> mi riferisce stranito
<<Marrone...l'alunno è Mattia Marrone>> mi correggo
<<Ma lei mi ha detto Bell...>>
<<Ohhh 'nsomma, mi annuncia alla preside o volemo trovà tutto l'albero genealogico?>> eh che diamine!
Il bidello torna e mi fa cenno di seguirlo, davanti alla porta vedo Bes seduto su una delle sedie nel corridoio, lo ammonisco con lo sguardo...vedi te che se deve fa pe' campà! Il collaboratore scolastico bussa alla porta della preside e poi mi fa segno di entrare, faccio un gesto con la mano a Bes per incitarlo a seguirmi...vedemo de risolve sta situazione...
<<Preside buongiorno!>> esordisco cordiale rivolto alla donna di fronte a me...dall'aspetto non mi sembra una tipa cordiale, occhiali scesi sul naso con una catenella d'argento con delle perle ad impedire che le caschino, una camicia col colletto ricamato che manco la mia trisnonna, i capelli grigi striati di bianco raccolti in una specie di crocchia...do' so' capitato poro me!
<<A lei>> dice severa alzando lo sguardo dal foglio che ha davanti ed aggiustandosi gli occhiali...mazza che accoglienza <<Lei è?>>
<<Sono il padre di Bes...>> perdo un battito <<ehm...di Mattia, si Mattia>>
<<Ah così il delinquente qui è suo figlio!>> ok, ora credo che il cuore mi si sia fermato definitivamente...Bes mi guarda stranito, oh credimi non vorresti essere nei miei panni
<<Preside, con tutto il rispetto, delinquente mi sembra un po' azzardato come termine...>> tento
<<E lei come lo chiamerebbe un allievo che pratica bullismo verso un compagno, con minacce e aggressioni fisiche?>> dice sporgendosi sulla scrivania...me pare un giudice de cassazione
<<Aggressioni fisiche...un pugno gli ho dato>> sbuffa Bes...certo che sei d'aiuto, eh! penso fulminandolo...
Sospiro rendendomi conto che la situazione è più difficile del previsto, la preside qui è una specie de Hitler in gonnella e Bes è nel torto...non poteva avè na dirigente de quelle oche lascive che du moine e avevamo risolto?
<<Marrone, un pugno mi sembra più che sufficiente per un provvedimento disciplinare!>> dice convinta <<come mai sua moglie non è qui?>> mia che? Ahhh Emma
<<Mia...mia moglie non è a Roma, è molto dispiaciuta di non poter essere presente...ma ci sono io non si preoccupi>> mi pavoneggio...mossa sbagliata Briga
<<Lei non la conosco...la signora, invece, è sempre presente anche se suo figlio frequenta da poco questo istituto>>
<<Diciamo che io sono molto impegnato col lavoro...>> provo a giustificarmi...ma guarda te
<<Si si dite tutti così!>> pure femminista incallita...sarà una de quelle zitelle acide, preside io ce l'avrei un consiglio per sfogare quest'acidità repressa...non so se riesce a trovare qualcuno che l'aiuti ma potrebbe tentà
<<Bando alle ciance, suo figlio>> oddio, fra poco me moro se lo ripete ancora <<ha dato un pugno ad un suo compagno, contravvenendo alle regole dell'istituto e a quelle del vivere civile, pertanto non posso esimermi dal prendere provvedimenti e mi vedo costretta a notificarle la sospensione dalle attività scolastiche per cinque giorni>> addirittura?
<<Preside io sono sicuramente d'accordo sul fatto che si sia comportato in un modo non consono all'ambiente scolastico, ma la pregherei di rivedere la sua decisione...ne va della carriera scolastica del ragazzo, e mi sembra che mio...mio figlio>> deglutisco, ce la posso fa <<abbia ottimi voti>> Bes prega Dio che fosse tutto vero quando ti vantavi dei voti alti a scuola e non una delle tue solite manie di grandezza
<<Si, in effetti il rendimento è più che buono...ma ciò non comporta che io passi sopra ad un avvenimento del genere>> tosta la tipa
<<Preside cosa potremmo fare in proposito?>>
<<Sta cercando di corrompermi?>> domanda sporgendosi verso di me e togliendosi gli occhiali...ma per carità, neanche se non vedessi una donna dal Paleolitico!
<<Certo che no!>> esclamo allontanandomi di scatto dalla scrivania su cui avevo poggiato il braccio e cercando di fondermi con lo schienale della sedia <<mi chiedevo se Mattia potesse in qualche modo rimediare senza dover ricorrere ad una sospensione!>>
<<Mi sembra l'unica soluzione possibile>> sentenzia
<<Preside>> tento per l'ennesima volta...dopo famo i conti Bes <<mi sorprende che una persona come lei, che ha così a cuore il percorso scolastico di questi ragazzi, non possa trovare un'alternativa che permetta a Mattia di non perdere giorni di scuola e di non intaccare il suo curriculum scolastico>>
<<In effetti...>> daje su <<potrebbe fare un'attività extra>> propone
<<Ehhhh?>> Bes nun me pare il momento de fa lo schizzinoso
<<Sarebbe perfetto>> dico riavvicinandomi col busto alla scrivania
<<Bene! Frequenterà il corso di scienze, che è l'unica materia in cui ha delle difficoltà, due ore a settimana, per tutto il secondo quadrimestre, e alla fine sosterrà la prova scritta come tutti gli altri, ma senza avere i crediti che gli spetterebbero>> quasi quasi era meglio la sospensione...uno fingeva na febbre...per come è apprensiva Emma bastava un colpetto di tosse e l'avrebbe tenuto in isolamento na settimana <<non le sta bene?>> chiede a causa del mio silenzio.
<<Va benissimo>> dico alzandomi <<se non c'è altro, io andrei>> continuo porgendole la mano
<<Mi raccomando, insegni a suo figlio come comportarsi in certe situazioni senza ricorrere alla violenza>>
<<Non si preoccupi, una lavata di capo non gliela toglie nessuno>> affermo guardando Bes
<<E mi saluti caramente sua moglie!>> dice quando sto per uscire...cara preside mia "moglie" non deve sapere nulla di tutto questo altrimenti non mettevamo su sto teatrino...tutta sta manfrina e mo ci dobbiamo pure accollare il problema delle due ore extra a settimana!
<<Lo farò>> la rassicuro sorridendo prima di chiudermi la porta alle spalle...fiù! E anche questa è fatta. Il bidello ci informa che la classe di Bes è scoperta poiché l'insegnante è assente e nessuno ha l'ora libera per la supplenza...quindi chiedo la cortesia di portarlo fuori con me rassicurando che sarà qui prima che suoni la campanella, consenso accordato...andiamo!
Mattia...ehm Bes, meglio Bes, mi guarda e abbassa subito lo sguardo, forse si aspetta una ramanzina coi fiocchi. Non lontano dalla sua scuola c'è un piccolo bar che ha quei salottini di rattan fuori...mi dirigo all'interno chiedendo se possiamo accomodarci...la giornata non è freddissima nonostante sia febbraio, con i cappotti addosso si sta bene...ordino una cioccolata calda con panna poi mi giro verso di lui incitandolo con lo sguardo a decidere cosa prendere
<<Due!>> si aggiunge lui prendendo la mia stessa prelibatezza. "Un'altra cosa uguale" suggerisce la mia coscienza...ma no, a chi non piace la cioccolata calda? E poi può anche averlo fatto perché è in soggezione vista la situazione. Ci accomodiamo sui divanetti...è stranamente silenzioso
<<Te puoi rilassà...nun c'ho intenzione de farte la ramanzina!>> gli comunico sorridendo
<<Davero?>> chiede con un guizzo negli occhi
<<Si...tanto appena lo scoprirà tua madre, perché lo scoprirà, ammazzerà tutti e due...meglio godersi i nostri ultimi giorni>> dico ridendo mentre ringrazio la cameriera per averci portato l'ordine
<<Però sei stato figo Brì! Certo potevi 'mpegnarte 'n po' de più...senza balbettare ogni tanto...però nun te la sei cavata male!>> ma tu guarda questo!
<<Regazzì ce potrei sempre ripensà per la ramanzina>>
<<No no!>> esclama accompagnandosi con un gesto delle mani <<solo che scienze...due volte a settimana...che palle, nun ce capisco niente, nun me piace!>> eh, e dovresti pure trovare un modo per non farti scoprì da tu' madre
<<Sempre meglio della sospensione, no?>>
<<Si, si...ma...come facciamo?>> eh?
<<Come facciamo? A fa che?>>
<<Come a fa che? A nun farce scoprì da mamma!>> lo guardo come se questo non fosse un mio problema <<oh Brì nun me vorrai mica mollà proprio adesso? Come faccio da solo?>> eh come fai da solo...
<<Eh ho capito Bes, ma io già mi sono finto...ehm...tuo...tuo padre>> faccio finta di controllare qualcosa sul cellulare per mascherare il disagio nel pronunciare quella parola <<cosa che non avrei dovuto fa, ora non ti posso pure coprire per le ore extra>>
<<Vabbè ma aiutami a trovare una soluzione almeno!>> si agita
<<L'unica cosa che puoi fare è dire che ci vai spontaneamente, per recuperare...>> ma vedete se mi posso mettere a dargli consigli su come mentire alla madre...la mia vita non durerà ancora a lungo, lo so!
<<Bravo! Farò così...sei il migliore capo!>> dice sorridendo, più tranquillo rispetto a prima...ed io sono felice di averlo aiutato, oddio non proprio nel modo eticamente migliore, ma vabbè...e poi quel "sei il migliore" che mi ha stranito un attimo, sto provando sensazioni sconosciute da ieri...devo sapere le cose come stanno. Sto per chiedergli di suo padre ma il suono di un messaggio mi blocca...è il suo
<<È Elisa...si sta preoccupando...però non voglio mentire anche a lei...>>
<<Che dice?>> domando cercando di entrare ancor più in confidenza con lui
"Mi dispiace Matti che sei in questo casino per colpa mia...tua madre che ha detto? Perché non sei in classe?" legge...porella se sente in colpa, certo che ce potevi pensà prima Elisina bella
<<Aspè che rispondo...che je dimo?>> pure con questa mo che c'entro io?
<<Che tua madre non c'è...ed hai chiamato...tuo...ehm il tuo capo>> oggi balbetto più io che uno che soffre davvero di balbuzie
<<Allora scriviamo "Non ti preoccupare...mamma non c'è, e non deve saperlo, mi raccomando! È venuto il mio capo, sono al bar con lui...torno alla fine dell'ora e ti spiego meglio" ecco qua>> me sembra 'na comunicazione de servizio, ma forse se vergogna perché ci sono io
<<Certo che 'n bacetto je 'o potevi mannà>> lo prendo in giro ridendo
<<Eddaiiiii!>> dice facendo il finto pudico...ma è leggermente arrossito...te piace proprio eh!? <<Speriamo che mamma nun ce scopra>> continua, tornando al problema principale...adesso o mai più
<<Senti maaa...>> colpo di tosse finto <<ma tuo...tuo padre?>>
<<Ah boh!>>
<<Che vuol dire ah boh?>>
<<Che non lo conosco, non l'ho mai conosciuto...so solo che è 'no stronzo>> ammazza! Bell'opinione che ha del padre...vabbè se è uno stronzo però è un indizio che non possa essere io, no?
<<Te l'ha detto tua madre?>> chiedo con una risata finta per mascherare l'interesse che ho su questa faccenda
<<No, no! Lei non direbbe mai così del padre di suo figlio...mamma non ne parla volentieri...mi ha detto solo che non l'amava e quindi lei ha preferito crescermi da sola anziché con una persona che impersonava quel ruolo solo perché costretto da un dovere morale...>> afferma mogio...Emma ma chi cazzo hai incontrato? Crescere un figlio con te per dovere morale...mah <<Secondo me>> continua bisbigliando e sporgendosi verso di me <<deve aver incontrato uno di cui si è innamorata, ma questo doveva essere un senza palle che prima l'ha illusa e poi l'ha mollata...non so neanche se ci sarei voluto crescere con un tipo così...cioè mamma non mi ha fatto mancare niente, però alle volte penso che avrei voluto sapere com'è crescere con un papà>> termina con gli occhi leggermente lucidi
<<Tua madre ha fatto un ottimo lavoro, non potevi venir su meglio di così>> rispondo sincero...è quello che penso, mentre gli scompiglio i capelli con la mano in segno d'affetto...
La situazione sta diventando imbarazzante, guardo l'orologio è quasi ora di rientrare...meglio così, salvato dalla campanella che suonerà fra poco. Comunico l'orario a Bes e ci avviamo verso il suo liceo...camminiamo in silenzio, le rivelazioni di poco prima devono essere state faticose da tirar fuori per uno come lui e a me hanno solo messo più confusione in testa...siamo davanti al portone d'ingresso...
<<Beh, allora ci vediamo alla Label>> gli dico
<<Si ci vediamo lì>> va verso il portone <<Brì!>> sta per incamminarsi quando si gira e mi chiama...me lo ritrovo di fronte <<Si...insomma...grazie per essere venuto>>
<<Non c'è di che...nun te preoccupà!>> dico facendogli un occhiolino e lui...lui mi abbraccia, sussurrando un grazie che a malapena capisco prima di correre dentro al suono della campanella...ed io rimango fermo lì, ancora nella sensazione di quell'abbraccio.
Mando a mia sorella la foto che gli ho scattato prima di nascosto mentre eravamo al bar...sto per uscire dalla schermata dei messaggi, quando il nome sotto quello di Ginevra mi fa venire in mente che ho una questione in sospeso...
"Se pensi che sia finita così te sbagli di grosso" – Emma –Invia messaggio.
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~ ADESSO INTORNO A TE ~
FanficÈ difficile ammettere quanto ogni scelta sia importante nella nostra vita, anche la più piccola ed insignificante: un aereo preso, una telefonata mai effettuata, un vocale non inviato, un appuntamento declinato, una collana persa, una notte dimentic...