E non mi credi se...

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La lezione è iniziata da quasi mezz'ora...e io non vedo l'ora che finisca, possibile che mi sembra passata un'eternità da quando sono entrato in classe? Continuo a guardarmi intorno, tutti sembrano assopiti da quella lezione noiosa quasi quanto la nostra insegnante di biologia. No prof, se non te ne fossi accorta a nessuno interessa per quale motivo non si può intervenire sull'inquinamento delle falde acquifere, infatti c'è Giorgio lì infondo che cerca di coprirsi per giocare con il suo telefono ad un nuovo gioco, Davide che ripete per l'interrogazione che dovrà sostenere più tardi in storia dell'arte...e più nascosta c'è...anvedi eccola...Ed io che l'avevo cercata per mare e per monti mentre quella stava nella classe mia...Elisa...la ragazza bionda a cui avevo rotto involontariamente gli occhiali e diciamocela con cui mi ero comportato malissimo.
Aveva cambiato gli occhiali, forse non le avevo fatto un danno così tanto grave se con questi nuovi sembrava davvero molto più carina di quanto lo fosse già...non riesco a smettere di fissarla, vorrei capire che ha tanto da scrivere su quel foglio...infatti mi sollevo un po' con il busto, per vedere che si tratta di disegni...I suoi magnifici disegni...anche a me piace disegnare, infatti quando ero molto piccolo mamma non faceva altro che comprarmi quaderni per spingermi a disegnare, colorare...e scrivere, tutti quaderni che ha conservato gelosamente come qualsiasi altra cosa che riguardi la mia infanzia. Mi distolgo dai miei pensieri perché vedo che Elisa si è accorta che la sto guardando, così abbassa lo sguardo evitando del tutto il mio...io quella ragazza non la capisco, ma che le avrò fatto mai per comportarsi in questo modo? Già quando c'eravamo scontrati avevo notato in lei, una certa contestazione in atto nei miei confronti, eppure non ci avevo dato molto peso. Però devo dirvi che questa cosa inizia a darmi fastidio.
Il tempo a scuola per me non era mai trascorso così lentamente, la professoressa di biologia stava per annoiarsi anche lei, di fronte alla nostra apatia visibile su tutti i fronti. <<Ma quando finisce st'ora?? Non je la faccio più>>dico al mio compagno di banco che annuisce con la testa per condividere con me quello stato di noia mortale che ci ha avvolto. Certo, sicuramente il merito di tutta questa mia impazienza era dovuto al mio stato d'animo, però vi giuro che non mi sono mai sentito in questo modo prima d'ora. Da quando mia madre ha scoperto che ho falsificato la sua firma sul contratto che mi avrebbe permesso di compiere la svolta della mia vita, ogni giorno è sempre peggio dell'altro...Non credevo che mia madre se la prendesse così tanto per via di quella piccola bugia, sapevo che non sarebbe stata d'accordo che anteponessi un progetto simile alla scuola o qualsiasi altro impegno. Si, perché voi dovete sapere che quando si tratta di musica, la mia musica...mia madre reagisce sempre in questo modo...quasi come se le mie canzoni dovessero allontanarmi da lei...quasi come se avesse paura. So che è felice quando canto, l'ho vista durante al mio ultimo saggio di fine anno a Mill Hill...quando mi ha visto suonare, e cantare un pezzo rap che avevo scritto da solo senza l'aiuto di nessuno, era scoppiata a piangere dicendo a tutti "è il mio bambino...il mio piccolino". So che se solo io volessi mi aiuterebbe a fare qualsiasi cosa, però io ho sempre cercato di farcela da solo, non voglio essere indicato dalla gente, dai professionisti come il figlio di Emma Marrone, non voglio arrivare ad un evento importante e vedere un gruppetto di colleghi, bisbigliare sul mio nome etichettandomi come il "raccomandato"...lei farebbe qualsiasi cosa per me, come io per lei...Perché mia madre è tutto ciò che ho al mondo...Però so anche che questa era un'occasione importante per me e lei invece di capirlo ed appoggiarmi, ha distrutto la mia vita...eh già...Perché voi non lo sapete...ma la signora Emma, mi accompagna a scuola personalmente e mi viene a prendere ogni santo giorno, mi ha vietato qualsiasi tipo di uscite extra scolastiche fin quando lei non cambierà idea e l'utilizzo di tutti i miei marchingegni musicali per comporre le mie canzoni...niente mixer, niente chitarra, niente drums, niente tastiera...niente di niente...sono un ragazzo ufficialmente distrutto. Non riesco a sopportare questa situazione, mi manca passare il pomeriggio a provare una barra che ho pensato in classe mentre Gianmaria salutava i genitori dalla finestra, o la bidella giocava con la sua Vileda nuovo modello...restare in casa tutto il tempo, costretto a sentire le innumerevoli minchiate che Saverio le racconta pur di riuscire a farle credere ancora una volta che è davvero innamorato di lei, è un dramma per me...così come lo è il momento in cui mi accompagna a scuola la mattina, li sento nella mente i commenti dei miei amici...le sento le risatine di alcuni ragazzi più grandi mentre mi vedono scendere dall'auto di mia madre, ed io questa situazione non riesco più ad accettarla. Infatti ieri sera ho sbroccato con lei, nel modo peggiore in cui potessi farlo, ma vi giuro che avevo provato a trattenermi, ma mi madre quando ce se mette a fa la stronza è la prima della lista.
Tutto era iniziato, perché le avevo chiesto se poteva almeno per un attimo rivalutare la situazione del contratto, visto che io ci tengo tantissimo ma soprattutto perché credo che un'occasione del genere non mi ricapiti mai più. Lei non solo mi aveva negato immediatamente questa richiesta, ma m'aveva pure detto che fin quando non sarei stato maggiorenne, ogni discorso musicale per me era chiuso a prescindere...nsomma questa sta a sbroccà...ma ve pare che me deve fa sto pezzo solo per via di una firma?
<<Non è soltanto una firma Bes, tu mi hai mentito...Per giorni...non hai detto a tua madre la verità...e per cosa eh? Per chi?>>
<<Lo so, e mi dispiace ma se l'ho fatto è solo perché sapevo che avresti fatto quello che stai facendo ora>>
<<E come pensavi che reagissi alla scoperta che mio figlio, ha falsificato la mia firma come neanche un mio fan riuscirebbe a fare...per firmare un contratto con una delle etichette musicali peggiori al mondo? Eh? Una sola cosa ti ho chiesto: di dirmi sempre la verità Bes...e tu mi hai mentito...Quindi per me il discorso è chiuso>>
<<Ma di cosa hai paura eh?>>dissi alzando la voce
<<Di cosa dovrei avere paura?>>
<<Perché odi l'HLabel, perché non vuoi che io ci provi...perché vuoi distruggere una cosa bella che mi è capitata nella vita?>>
<<Perché sei mio figlio, conosco quella etichetta...non mi piace ed io ho il dovere di proteggerti...per pensare al resto c'è tempo>>
<<Hai detto bene di proteggermi, no di rovinarmela>>
<<Addirittura ti ho rovinato la vita? È questo che pensi di me?>>mi rispose con un velo di delusione negli occhi
<<SI MAMMA, lo hai fatto e lo stai facendo...e la cosa più grave è che tu lo sai quanto tutto questo contava per me...tu lo sai quanto ci tengo a farmi la mia strada...come hai fatto tu...E invece non te ne frega niente.>>
<<E cosa dovrei fare eh? Permettere che mio figlio, butti il suo talento in un posto da niente...con della gente che non ha rispetto di niente...di...lasciamo stare...>>
<<Sai che ti dico...che mi padre sarà stato pure no stronzo co te, ma sono sicuro che non m'avrebbe tarpato le ali così come stai facendo tu...>>dissi andandomene dalla cucina per rifugiarmi nella mia camera, lasciandola li...con gli occhi pieni di lacrime che non aveva avuto il coraggio di versare in mia presenza, con l'amarezza sul volto di chi ha ricevuto una coltellata dalla persona che ama di più in assoluto al mondo.
Mi sento ancora in colpa per quella frase, stamattina quando mi ha accompagnato a scuola, non ha detto nemmeno una parola...salvo poi avvertimi che non sarebbe potuta venire a prendermi per via di un impegno di lavoro, non mi ha guardato nemmeno un secondo, ed io non sono abituato a tutto questo con lei, anche perché è vero litighiamo molto spesso perché entrambi abbiamo due caratteri forti, però non riesco a stare senza parlare con lei...Insomma lo so che mia madre non si merita tutto quello che le ho detto...so che se non ritiene l'HLabel un'azienda adatta a me ha i suoi motivi, ma volevo che almeno per una volta ci provasse a fidarsi di me, volevo spiegarle che non mi sarei fatto forgiare da nessun altro che non fosse lei, che avrei sempre fatto valere i miei diritti, nessuno si sarebbe preso gioco di me, volevo che capisse come mi sentivo però non volevo farle così male...si, perché io lo so che sta male da quando le ho nominato mio padre, so che per lei quell'argomento è, e resterà sempre un tasto dolente, perché quell'uomo l'ha distrutta moralmente...ed il fatto che io...che sono il suo bambino l'abbia paragonata a lui, in quel momento le ha spezzato il cuore...e forse ha spezzato un po' anche il mio. Suona la campanella, oddio non ci credo che questa lezione noiosissima è finita, giuro che non vedevo l'ora...Lucrezia viene verso di me e mi fa qualche domanda, le solite domande banali per attaccare bottone con il tipo che ti piace, ma vedendo che non le do molta corda si allontana dopo pochissimo, facendomi un sorriso malizioso...scusami tesoro, ma oggi non ho proprio voglia di giocare.
Arriva la professoressa di storia dell'arte e ci comunica che oggi sceglierà le coppie che parteciperanno al progetto di cui aveva già parlato qualche settimana prima...si tratta di un progetto extra scolastico, che ci permetterà di avere qualche credito in più in vista della valutazione finale. Senza nemmeno pensarci più di tanto, mi indica facendomi rimanere pietrificato...io coi disegni? Vabbè che so 'n artista ma me pare che mo ce stamo ad allargà...
<<Tu Marrone...sei in coppia con...con...Martini...>> cosa? Io in coppia con Elisa? Con la ragazza degli occhiali? Quella con cui mi ero scontrato? Quella che se me poteva ammazzà sarebbe stata più contenta? No ma non è giusto, scusatemi perché non rivalutiamo tutti insieme quella fantastica idea di creare le coppie grazie ad un sorteggio casuale? Daje chiunque sarà mejo de così.
<<Posizionatevi lì...così potete lavorare mentre interrogo gli altri...>>dice mentre Elisa avanza verso di me quasi con timore, vieni avanti bionda che nun te magno mica...Oddio però mica sarebbe stato male...penso guardandola e rendendomi conto che è davvero molto carina...gambe affusolate non troppo secche, curve morbide, labbra carnose...insomma se non fosse che me disprezza come se non ce fosse un domani, un giretto con lei lo facevo volentieri...
<<Insomma stamo insieme...nel progetto intendo>>
<<A quanto pare...>>risponde fredda
<<Senti ti volevo chiedere scusa per l'altro giorno non so quello che mi è preso...ma non volevo offenderti, anche perché non penso niente di quello che ti ho detto...>>le dico sinceramente...non voglio iniziare questo progetto con lei che non mi guarda nemmeno in faccia, voglio che sia serena e voglio esserlo anche io visto tutto quello che ho combinato.
<<Non ti preoccupare>>
<<No davvero, mi dispiace...ultimamente, ferire la gente è la cosa che mi riesce meglio..>>
<<Beh nessuno è perfetto>>dice sorridendo...ammazza se è bella quando sorride...un miracolo insomma...sta a sorride...
<<Io sono perfetto...oh ma era uno sorriso quello?>>
<<Mi ero dimenticata di quanto fossi presuntuoso Marrone...>>
<<Hai ragione lo sono, mia madre lo dice in continuazione>>dico cambiando faccia mentre ripenso alla situazione con lei
<<Tutto bene?>>mi chiede...la osservo prima di risponderle e mi rendo conto che le interessa davvero sapere se va tutto bene, del perché di quella mia frase...
<<Ho litigato con mia madre, e le ho detto una frase che non le dovevo dire...>>
<<Ne so qualcosa...>> risponde ridendo
<<Già...>>
<<Beh dopo dille che ti dispiace davvero, che non pensavi sul serio quello che hai detto...tua madre deve volerti davvero bene, per non riuscire nemmeno a farti andare a scuola da solo la mattina>>dice facendomi sorridere
<<Non me lo dì a me...non sai quanto me vergogno>>
<<È la tua mamma non devi vergognarti...piuttosto...dille che le vuoi bene...stalle vicino...finché puoi>> dice con tristezza...una tristezza che non vado molto ad approfondire...perché dobbiamo trascorrere queste ore nel migliore dei modi ed Elisa tutto sommato è una ragazza gentile, creativa e soprattutto ha degli occhi fighissimi...fortuna che non si è accorta che mi sono imbambolato per più di un due minuti mentre lei stava preparando la base del nostro progetto...Il tema che la professoressa ci aveva indicato era quello della prospettiva... Voleva che creassimo una scultura o un dipinto...o qualsiasi altra cosa che potesse rappresentare la nostra idea sulla prospettiva. Io ve lo dico subito, ok so 'n artista ma mo ce stamo ad allargà...non ho idea di come sviluppare qualcosa che riguardasse la prospettiva...così mi giro verso di lei in cerca di aiuto.
<<Perché me guardi così?>>
<<Perché spero che tu abbia un'idea geniale per questa cosa...altrimenti direi che siamo..>>
<<Fottuti...no al momento ancora non ce l'ho>>
<<Ok siamo fottuti>>
<<Ma smettila, piuttosto... La prospettiva è la rappresentazione percettiva che abbiamo dello spazio circostante... Se cambiamo posizione cambia anche la prospettiva...>>
<<Giusto...brava>>
<<Ma me prendi in giro?>>
<<No, è vero che sei brava, solo che nun so che fa...>>
<<Che ne dici se facciamo una serie di disegni che possono essere interpretati a seconda dalla posizione in cui li guardiamo?>>
<<Disegni?? Vediamo... Senti ma se invece dei disegni facessimo tipo un mappamondo...diviso a metà, vuoto dentro>>
<<Vuoto dentro?>>
<<Si aspetta ti faccio vedere>> dico prendendo un foglio e una matita dal suo banco sfiorando per poco la sua mano...vedo che la ritrae subito quasi come se si fosse bruciata e quella sua reazione non la capisco, prendo il foglio e cerco di rappresentare come posso la mia idea su quel foglio...metà mondo ricco e metà mondo povero...una specie di connubio tra bellezza e bruttezza, tra gioia e dolore, inferno e paradiso, amore e odio...Insomma tutto dipende dal punto di vista di come guardi il mondo, se lo guardi da fuori vedrai la ricchezza e la bellezza di ogni città, se lo guardi dall'interno potrai vederne invece tutte le debolezze che lo costringono a vivere in una sorta di agonia costante...senza fine.
Le cose erano due, o la mia idea le era piaciuta così tanto che non sapeva cosa dire per non farmi gasare più di quanto non fossi già di mio...o le aveva fatto così schifo che non aveva il coraggio dirmelo per la paura che le dicessi qualcosa di cattivo...
<<Era solo un'idea mica te deve piacere per forza>>
<<Mi piace...se po' fa...>>
<<Davvero stai a dì o me prendi in giro?>>
<<Se ti ho detto che mi piace...mi piace...altrimenti ti avrei detto di no>>risponde con fermezza <<però credo che dovremmo farlo tridimensionale, cioè in carta pesta...tu sai lavorarci?>>
<<Si certo...senti solo una cosa...ma cos'è la carta pesta?>>dico abbassando la voce e controllando che la professoressa non sia troppo vicina a me per scoprire che non so nemmeno di cosa sono fatte le statue che mia madre mette nel presepe ogni Natale
<<Ma sei serio? Non sai cosa sia la carta pesta? Cioè mi vuoi dire che non hai mai visto una puntata di Art Attack?>>
<<Certo che l'ho visto, ho riprodotto nell'ufficio di mia madre l'orso polare con 5 kg di zucchero, era troppo figo...solo che poi mamma si è arrabbiata un po' e non ho voluto più riprovare l'ebbrezza di quel momento>>
<<Hai presente la miscela di acqua e colla vinilica?>>
<<Eh? Quella poltiglia dove si usa la carta di giornale?>>
<<Esatto quella>>
<<Oddio si...bleah...no ma perché vuoi farlo con quella?>>
<<Hai un'idea migliore?>>chiede con la faccia di chi sa che alla fine l'avrà vinta lei
<<No...va bene hai vinto>>dissi sorridendo...
In fin dei conti ero sollevato di condividere questo progetto con lei, avevo visto su quei fogli i suoi disegni, le sfumature delle pupille oculari, le lunghe e folte ciglia... Niente, quegli occhi mi sono rimasti impressi dal giorno in cui ci siamo scontrati, ma non voglio tirare fuori l'argomento, ho visto il modo in cui mi ha strappato i fogli dalle mani...ho visto la paura che aveva che io avessi visto troppo, così lascio cadere l'argomento, sono sicuro che faremo insieme una bella cosa. L'orario scolastico è finito, mi dirigo verso l'uscita, consapevole che mia madre stavolta non ci sarà perché a quanto pare ha degli impegni di lavoro, non sapevo che avesse ripreso il suo cd...ma sono felice che se ne occupi di nuovo, mia madre è una delle cantanti italiane più brave al mondo...ed io non vedo l'ora di sentirla di nuovo cantare. Sollevato dal fatto che non dovessi di nuovo fronteggiare il suo silenzio, mi dirigo verso l'HLabel per incontrare Briga...vorrei spiegargli quello che è successo ma ho paura che possa ritenermi un ragazzino ancora attaccato alle gonne di sua madre, un problema...una seccatura...ed io ho paura che possa cambiare idea sul mio contratto, buttando all'aria quella che doveva essere non una possibilità...ma la possibilità della mia vita.
<<Dove stai andando piccolo teppista?>>dice zia Tina mentre con la macchina si ferma di fronte a me
<<Zia...come mai sei qui?>>
<<Tua madre mi ha detto che non poteva venirti a prendere, così mi sono offerta di farlo io...ti dispiace?>>
<<No, ma piuttosto dimmi la verità te l'ha detto lei di controllarmi?>>dico salendo nella sua macchina
<<No Bes, tua madre non vuole controllarti, solamente non vuole che tu faccia degli errori...Vuole solo proteggerti>>
<<Lo so, però non può farmi questo...lei lo sa quanto ci tengo a sto contratto...>>
<<Lo sa quanto ci tieni, ma sa anche quello che è più giusto per te, Bes...Tua madre canta da più di vent'anni...vuoi che non sappia se questa azienda sia adatta o meno ad un talento come il tuo?>>
<<Ma cosa vi ha fatto questa etichetta eh? Capisco che un tempo non vi piacesse, ma ora è tutto diverso...Briga ha cambiato tutto...zia, tu devi convincerla, per favore!>>
<<Tu non sai nemmeno chi sia Briga, Bes! Chi ti dice che non sia quello che pensa tua madre?>>
<<Perché è così...io lo sento che lui mi capisce...ci capiamo subito...zia diglielo tu>>
<<Ci proverò, però tu dille che non pensavi quello che le hai detto...Tua madre non se lo meritava proprio>>dice facendo riaffiorare in me il senso di colpa per averle detto quella frase...
<<Hai ragione, mi dispiace averla fatta star male...ero soltanto molto arrabbiato...>>
<<Vabbè...tanto a te perdona qualsiasi cosa...però bada a comportarti bene altrimenti nipotino mio, ti darò tante bastonate sul sederino, che non potrai più sederti>>sorride maleficamente
<<Ok messaggio ricevuto...Senti, fermati qui...voglio dire a Briga...che non sono potuto passare prima perché ho avuto dei problemi>>
<<Bes...per favore...>>
<<Zia ti prego..10 minuti, solo 10...>>
<<Si, ma io non entro...>>
<<Perché?>>
<<Perché non me la sento Bes, ho dei ricordi in quel posto...E non me la sento di riviverli>>dice spiazzandomi, non sapevo che mia zia avesse avuto a che fare con quest'etichetta discografica, e sentire il tono in cui ne parla mi fa uno strano effetto...molto strano.
<<Ok zia, arrivo subito...>>dico scendendo dalla macchina e dirigendomi nel suo ufficio sperando che stavolta non si faccia negare.
Quella ragazza carina che ho adocchiato fin dal primo momento in cui sono entrato qui dentro mi viene incontro e mi chiede perché sono qui...le rispondo che sono venuto perché ho bisogno di parlare con il titolare per via di una faccenda delicata che riguarda il mio contratto, di primo acchito la ragazza mi nega la disponibilità di Briga nell'incontrarmi rifilandomi una scusa di circostanza...ma davvero vuole farmi credere che è impegnato all'ora de pranzo???
<<Senti bambola non lo disturberò a lungo...giusto il tempo di chiarire una cosa>>
<<Mi dispiace ma non si può>>
<<Ma credi davvero che io mi beva la scusa che è impegnato?>>
<<Questo non è un mio problema ma ora non può riceverti...>>
<<Ma solo cinque minuti?>>dico cercando di insistere calmando la mia ira per via di quella stronzata grande come una casa che la signorina sperava di farmi credere...
<<Vieni...>>dice Briga uscendo da un ufficio e facendomi segno di entrare nel suo...Il fatto che abbia accettato di vedermi mi tranquillizza almeno un po', certo può sempre mandarmi a fanculo dopo però...già che voglia sentire le mie spiegazioni mi solleva da quello stato d'inquietudine nel quale sono caduto in questi due giorni...
<<Volevo scusarmi per non essere venuto in questi giorni ma ho avuto l'influenza>> esordisco appena chiudo la porta del suo ufficio
<<Influenza? Si gira un brutto virus>>
Ah sì? Meno male...sembra che se la sia bevuta
<<E ora stai meglio?>> mi chiede quasi interessato
<<Meglio? Ah si sì, meglio grazie>>
<<Volevo chiederti se era tutto ok con il contratto>> mi chiede all'improvviso lasciandomi di stucco... Ora che gli dico?
<<Certamente...perché sarebbero dovuti esserci problemi!?>> provo ad azzardare, dopotutto perché dovrebbe sapere quello che è successo invece a casa mia per via di quella firma sul contratto..
<<No, ovvio che no...era solo per sapere che fosse tutto apposto>> continua... Mi sembra tranquillo dall'espressione che ha mentre mi fa quelle domande... <<Tua madre non ti ha fatto storie? Non voleva spiegazioni in merito?>>
<<Mia madre? No no lei è...entusiasta, si entusiasta!>> mento spudoratamente cercando di nascondere dalla mia faccia ogni segno di cedimento che possa derivare mentre penso a tutto quello che ha potuto dirmi mia madre per colpa di quel contratto
<<Entusiasta>> ripete lui con un sorriso beffardo...mah chi lo capisce è bravo questo! <<Quindi è d'accordo che tu lavori qui>>
<<Si sì, lei è contenta>> nsomma... Preferirebbe vendermi ai talebani piuttosto che farmi lavorare qui ma vabbè so dettagli...
<<Contenta>> ma che fa il pappagallo? Oh giuro che non lo capisco
<<Ho visto l'autorizzazione firmata>> dice di colpo...gelandomi...Ma ce se mette pure lui ora? Che c'entra con la firma?
<<Si l'ho consegnata al legale perché hanno detto che tu non...>> sto per dirgli quando mi interrompe di botto
<<Firmata da te>> dichiara seriamente...
Oh cazzo! E mo? Che gli dico?
<<No... io non...>>provo a formulare una frase compiuta che sia meno ridicola dei miei pensieri ma vengo di nuovo fermato da lui che ha capito tutto...
<<Non mentirmi! Non funzionerà...perché io so che è così! Ma ci prendi per scemi? Falsificare un documento...sai in che casini saremmo potuti finire tutti?>>si altera
<<Io...mi dispiace>> rispondo con sincerità
<<Senti, tu hai talento e tutto quello che vuoi ma questi mezzucci con me non funzionano...fosse stato un altro lo avrei sbattuto fuori a calci in culo>> mi dice senza peli sulla lingua...Ha ragione lo capisco, la mia azione avrebbe potuto creare problemi a più di qualcuno soprattutto vedendo che mia madre non era per niente contenta che io mi legassi a questa etichetta <<spiegami perché l'hai fatto?>>
<<Mia madre non vuole che lavori qui...non lo so perché! Io ho tentato di spiegarle che era tutto apposto, che il contratto era perfetto, Francesco mi ha anche dato una copia, cosa che non tutti fanno...ma lei è cocciuta e dice che non devo assolutamente lavorare qui>> dico con sincerità, visto che ci stiamo è giusto che io sia totalmente sincero con lui...Non voglio mentire ancora...Voglio che capisca il perché del mio gesto finalizzato solo a non distruggere quel sogno che ho dentro da sempre e che sapevo solo in questo modo di poter realizzare.
Briga mi guarda e assume un'espressione strana, è come se si aspettasse queste mie parole...Ed io non capisco perché...Dopotutto lui cosa c'entra con mia madre?
<<Non hai fatto una bella cosa, su questo ha ragione tua madre>> ma va?? E secondo te io da solo non lo sapevo? Avevo bisogno che me lo dicevi te? Roba da matti!!!
<<Si lo so! Ma io ci tengo davvero tanto a lavorare qui, a questo contratto...io non voglio essere il raccomandato di turno...il figlio di, voglio farcela da solo! E non sai quanto è stato importante per me che tu mi abbia offerto un contratto senza sapere chi sia mia madre>> dico tutto d'un fiato rendendomi conto che la sua faccia cambia espressione non appena nomino mia madre...so che questo è un po' l'effetto che fa a tutti ma non sapevo che l'effetto funzionasse anche a distanza...
<<Anche io voglio lavorare con te...però non voglio mettermi contro tua madre, e non voglio nemmeno spingere te a mettertici contro>>
<<Io credo che se parlasse con te, magari potrebbe capire che questo posto è giusto per me...che se voglio fare qualcosa devo iniziare da qui>>
<<Quindi pensi che se ci parlassi io potrebbe cambiare idea?>>
<<Si, voi siete più grandi, avete sicuramente più argomenti validi su cui basare una discussione, tu puoi convincerla con delle prove...io sono suo figlio non cambierebbe mai nulla>>
<<Io credo che se tua madre si è messa in testa una cosa, non cambierà mai idea...>> cavolo come fa a sapere che mia madre è la persona più ostinata del mondo, che piuttosto che ammettere di aver sbagliato sarebbe capace di dirti che è stata soggiogata dal Divino Otelma
<<Mia madre è molto cocciuta...però è ragionevole>>
<<Dici? Io ho qualche dubbio in proposito, ma ho deciso di provarci...vediamo che se po' fa...sperando che non mi ricopra d'insulti o mi dissolva nell'acido>> dice prendendola sul ridere mentre io gli scrivo su un post-it il nostro nuovo indirizzo
<<Ecco questo è l'indirizzo di casa nostra...la mattina sono a scuola, ma mamma...non ha ancora iniziato a lavorare per il suo nuovo cd...quindi è a casa>> gli dico porgendogli quel biglietto <<ora devo andare, mi ha accompagnato qui mia zia Tina , e non voglio far arrabbià pure lei>>
<<Zia Tina?>> mi chiede quasi come se la conoscesse...e in effetti avevo avuto l'impressione che anche lei sapesse chi fosse Briga quando le avevo raccontato tutto
<<Si mi zia, è un'amica di mi madre... ma per me è come se fosse una de famiglia...beh allora ci sentiamo...>>
<<Va bene...nun fa cazzate>> mi risponde con il sorriso mentre esco da quell'ufficio più sereno di quando sono entrato...se non altro lui sa la verità...ed anche se non so se mia madre alla fine accetterà di farmi collaborare con lui, per me è importante che capisca il motivo per cui ho combinato sto casino, che voglia comunque provare a convincerla...cercando di fargli capire quanto tutto questo è importante per me, e magari assicurandole che non mi accadrà niente di quello che ha paura mi accada in questa benedetta etichetta discografica, che le persone che amo disprezzano profondamente ma in cui io sento davvero il suono della felicità.

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