I miei giorni neri

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Mi rifiutavo di svegliarmi. Volevo dormire fino al termine della notte e, già che c'ero, alla fine del weekend, passare direttamente dal venerdi' al lunedi' mattina, senza respiro, senza sogni, senza pensieri, tutta una tirata, un colpo solo. Come un bambino maldestro che attraversa la piscina sott'acqua, incitato dall'istruttore e dagli schiamazzi dei compagni, ed esaurisce le ultime riserve di fiato per raggiungere il bordo opposto, accarezza la morte, quasi ci pensa, e poi all'improvviso, aggrappandosi con le dita tese alla pietra porosa, prende l'ultima aria che ha nei polmoni e riemerge scuotendosi stordito, ma con la certezza di essere sopravvissuto.
Mi stropiccio gli occhi mettendo ben a fuoco la stanza intorno a me...la poca luce che proviene dalla tapparella chiusa mi fa intuire che dev'essere mattina presto...e realizzo che è la prima mattina che mi sveglio con la certezza di avere un figlio...di sedici anni...che amo già più di me stesso. Sarei finto se non dicessi che ciò che prevale di più adesso è il risentimento...il risentimento verso sua madre che mi ha nascosto una realtà di tale portata...e verso di me...per non aver combattuto quando potevo...per non averla cercata prima...essermi informato su cosa le fosse successo...magari avrei potuto recuperare qualche anno di mio figlio...mi fa strano dirlo essendo sicuro che sia così...avendo la cosiddetta prova provata...eppure, il mio unico rimpianto, ad oggi, è essermi perso ciò che di più bello la vita mi ha regalato...e lei mi ha tolto...ho passato tutta la serata di ieri e gran parte della notte a cercare di trovare una ragione...un motivo, anche il più fantascientifico, che potesse giustificare una cosa così esecrabile come togliere un figlio a suo padre...e viceversa...e no, non l'ho trovato...Ieri sera, uscito da casa sua non sapevo dove andare...che fare...insomma se avessi dovuto dar retta solo al mio istinto sarei rimasto in quella casa, con lui...per dirgli la verità, per dirgli che mi dispiace, che non lo sapevo...che non avrei mai potuto immaginarlo altrimenti l'avrei cercato...a costo di farmi il giro del mondo a piedi l'avrei trovato...e l'avrei tenuto con me, l'avrei rassicurato sul fatto che da quel momento in poi ci sarei stato, sempre, senza condizione alcuna...e invece non era giusto, non era giusto per lui saperlo così all'improvviso e non era giusto per me farmi portatore di una verità che non mi appartiene...di ciò che sia giusto per lei, al momento, in tutta sincerità, poco m'importa...così sono tornato qui...dopo aver girato a lungo...per fortuna la casa era buia e silenziosa, segno che avrei potuto trascorrere un po' di tempo in tranquillità con me stesso...mi sono diretto immediatamente in veranda...sulla sdraio, il cielo costellato di stelle a coprirmi e una sigaretta tra le labbra per aiutare i pensieri ad alleggerirsi...non ho neanche guardato il cellulare per capire se Cristian mi avesse mandato o meno un messaggio...volevo solo riflettere...riflettere su come comportarmi ora, su cosa fare...di certo lei dovrà dirgli la verità...dovrà dirgli che è mio figlio...e poi? Mi vorrà nella sua vita come ora? Mi odierà per non averlo mai cercato? No, questo non credo che riuscirei a sopportarlo...dovrò fargli capire che davvero io non avrei mai potuto immaginare che la mia relazione con sua madre avesse portato ad un regalo così...ho preso il cellulare andando immediatamente nella galleria ed ignorando tutte le notifiche presenti sulla schermata principale...per la prima volta guardavo le foto non di Bes, ma di mio figlio...quelle scattate all'Assago, quella in treno di ritorno dal concerto che lo aveva visto tra gli ospiti...quelle col tutore...fino al video in cui canta Sorry accompagnato da me...dovrei chiederti scusa anch'io, per tutte le volte che mi hai cercato e non c'ero...mio figlio di sedici anni non sa che sono suo padre...anche se mi considera tale...che situazione assurda! Ho preso un respiro...forse avrei dovuto trattenere le lacrime, per una sorta di autoimposizione legata alla mia età e al mio essere uomo che convenzionalmente mi impedirebbero di versarle...ed invece le avevo lasciate scorrere libere ad inumidirmi le guance sentendo man mano il peso sullo stomaco affievolirsi...
Guardo l'ora girandomi verso la sveglia digitale sul comodino e noto che sono a malapena le sette...erano già le quattro quando ho abbandonato la mia postazione preferita e sono venuto a rifugiarmi nel mio letto...Cristian non è rientrato, dopo controllo se mi ha scritto anche se, conoscendolo, sono sicuro l'abbia fatto...non sono riuscito a prendere sonno quasi per nulla...e come avrei potuto? Se non fossi contro qualunque forma di violenza avrei istinti omicidi che farebbero impallidire un serial killer...non si rende minimamente conto di ciò che mi ha fatto...che ci ha fatto...a me e mio figlio, perché io potrei, e non è detto che lo faccia...anzi sicuramente non lo farò...comprendere il fatto che lo abbia nascosto a me, per una sorta di convinzione sua sul fatto che io non fossi pronto...ma come puoi, da madre, togliere il padre a tuo figlio? Come? Quanto egoista sei stata a farlo crescere con la convinzione che io fossi chissà dove e non lo meritassi, o peggio, non lo volessi? Perché qualche anno fa, a quella cazzo de festa in maschera, non m'hai detto "cojone torna a casa con me che c'è un figlio che ci aspetta"? Quante occasioni hai avuto Emma, quante? Mi hai rivisto per la prima volta al matrimonio di mio cugino con quella che è praticamente tua sorella...come cazzo hai fatto a telefonare di continuo per sapere di lui...perché ora facendo due più due mi spiego tutte le volte che ti avevo beccata al telefono durante il ricevimento...come facevi a telefonare per sapere di nostro figlio, avendomi lì, davanti a te, e non dirmi nulla? Chi cazzo è l'unica persona che sa la verità? Qualcuno che conta più di me nella tua vita? Non credo...non lo so neanche più...l'unica cosa che so, quella di cui sono certo...è che renderò la tua vita impossibile...un inferno senza via d'uscita...pagherai ogni secondo che mi sono perso di mio figlio...pagherai tutte quelle volte in cui a lui mancava suo padre...ogni singolo attimo di sofferenza lo sconterai te, perché noi già abbiamo sofferto abbastanza.
Scendo dall'auto che ho parcheggiato nel patio di casa sua...a pensarci bene non c'è neanche più bisogno che le restituisca il telecomando del cancello visto che mio figlio abita qui...anche se ancora per poco...
<<Buongiorno sono venuto a prendere mio figlio per andare a scuola>> dico entrando in casa degnandola a stento di uno sguardo
<<Salve...punto primo devi avvisarmi...punto secondo Bes sta ancora dormendo>> io devo avvisare? E chi? Te? L'importante è crederci...io non mi schioderò di qui finchè non l'avrò visto...sono venuto con l'idea di accompagnarlo a scuola personalmente e così sarà...che tu voglia o no, anche perché diciamocelo chiaramente...de quello che vuoi tu, al momento, nun ce frega proprio 'n cazzo... <<devi avvisare me perché questa è casa mia...guarda che è inutile che me guardi così...è presto...lo sai anche tu che il bambino si alza tardi...e poi per me puoi venire quando vuoi>>
<<Ci mancherebbe che non posso vedere mio figlio quando voglio>> sorride...questa non ha capito la gravità della cosa...o se sarà presa qualche sostanza strana, perché io da sorride nun ce trovo niente...
<<Tranquillo non sorrido per te...ma per me>> sarà diventata masochista
<<Vojo proprio vedè se te viene da ride quando te faccio arrivà le carte per l'affidamento...perché tranquilla che quello che m'hai fatto me lo paghi...eccome se me lo paghi...>>
<<Famme sapè la cifra...così te firmo 'n assegno>> dice prima di dirigersi di sopra...fai la fantastica finchè puoi, tanto 'sta storia finirà prima di quanto pensi...
<<Brì che ce fai qua?>> mi chiede Bes appena scende...dopo circa un quarto d'ora che sua madre se n'è andata...sì, la stronza m'ha mollato qua con una delle sue battutine sul fare l'adulto e prendersi le proprie responsabilità...me le sarei pure prese se qualcuna a caso me l'avesse permesso!
<<Ti accompagno a scuola...>> sorrido
<<O-ok...>> risponde non troppo convinto...porello con tutti gli sbalzi d'umore che c'ho avuto 'sti giorni...con i continui cambi di comportamento nei suoi confronti sarà a dir poco destabilizzato
<<Che te dispiace?>> domando ancora col sorriso alzandomi dal divano ed avvicinandomi a lui
<<No...no...è che...cioè me fa strano...>> confessa grattandosi la guancia in evidente imbarazzo
<<Tranquillo...piano piano sistemiamo tutto...>> lo rassicuro scompigliandogli i capelli e lasciandoci un bacio...<<sei pronto?>> chiedo vedendo che è in soggezione
<<Devo solo fare colazione e prendere lo zaino...>>
<<Prendi lo zaino, passiamo al bar...>>
<<No, ma non c'è bisog...>>
<<Sbrigate che famo tardi!>> alzo il tono mantenendomi, però, scherzoso...risponde un arrivo e dopo cinque minuti siamo già in macchina diretti verso maritozzi e cappuccini.
Ho appena lasciato Bes davanti scuola...più spaesato che mai dal mio essere, oggi, allegro e gioviale...ma come te lo spiego che succede? Mi ha anche chiesto cosa mi fosse preso in questi giorni e com'è la situazione con sua madre...sono stato molto vago con le risposte...che avrei potuto dirgli? L'unica necessità mia, adesso, è che sappia la verità di modo che io possa spiegargli tutto, possa rispondere a tutte le sue domande...capire come si comporterà con me e iniziare a costruire un rapporto che dovrebbe esistere già da sedici anni, il mio con mio figlio! Decido che devo parlare con qualcuno...devo dire a qualcuno che ho un figlio...che non mi ero sbagliato...e chi meglio di mia sorella potrebbe comprendere la situazione? Ieri sera le ho solo mandato un messaggio dicendole che non si è mai sbagliata su Bes e mi ha risposto semplicemente con un cuore...ma ora voglio vederla, voglio dirglielo a voce...voglio condividere questa felicità con qualcuno e nessuno potrebbe essere più indicato di lei. Infilo la mano nella tasca della giacca per prendere il cellulare ed avvisarla che la raggiungo a casa sua ma non c'è...frugo ovunque...tasche del jeans, portaoggetti dell'auto...la tasca dello sportello...niente, non c'è...da Emma non l'ho lasciato di sicuro, ho passato tutto il tempo ad attendere che scendesse Bes guardando le sue foto sparse ovunque per la casa...dove diamine l'ho mes...cazzo! L'ho poggiato sul bancone in cucina perché avevo lasciato la giacca in camera e quando sono sceso, credendo di far tardi, sono uscito come una furia...dovrò fare una piccola deviazione da casa mia per recuperarlo, non posso di certo star senza tutto il giorno!
Eccolo lì...in bella vista sul ripiano...dove avrò la testa! Eh...zitti va, nun me lo dite! Già che sono qui faccio una capatina in bagno e prendo anche l'orologio che stamattina non ho più messo...recupero tutto e sto per uscire quando qualcuno suona al cancello piccolo...chi rompe di prima mattina?! Decido di aprire senza guardare, tanto sto uscendo...anzi apro pure la porta di modo che, chiunque sia, capisca che ho una certa fretta e sloggi il prima possibile...
<<Mamma?!>> dico sorpreso trovandomela sull'uscio...quando diamine è tornata?
<<Anch'io sono contenta di vederti tesoro...>> risponde abbracciandomi
<<Che ci fai qui e...quando sei tornata?>> ma perché nun se leva 'sto vizio di piombarmi in casa all'improvviso ed avverte prima come tutte le persone normali?
<<Sono tornata due giorni fa...no, tre...e sono passata di qui due volte...una volta non c'era nessuno, l'altra ho trovato Cristian che mi ha detto che eri alla Label...quindi sono venuta lì, ma l'avvocato...come si chiama...Francesco, sì...ti cercava disperatamente anche lui non sapendo dove fossi finito...non l'hai fatto il caffè?>> chiede come se nulla fosse mentre si è già tolta la giacca, l'ha poggiata su una sedia e apre le ante dei pensili a buffo
<<Fa come se fossi a casa tua...>> rispondo sarcastico <<non potevi telefonare?>>
<<Non vedi tua madre da mesi e ti saresti accontentato di sentirmi per telefono...che figlio ingrato!>> esclama mentre riempie d'acqua la moka <<Dov'è il caffè?>> le indico la credenza con l'indice
<<Quanto ti trattieni?>>
<<Vuoi già cacciarmi?>> chiede fintamente scandalizzata mentre si porta una mano al petto...che melodrammatica...
<<Intendevo a Roma...>>
<<Ah non lo so...>> replica mentre preme l'accensione del piano cottura <<c'è stato un problema con dei contributi della pensione...devo prima risolvere quello...e poi vorrei godermi un po' la famiglia...magari una domenica andiamo a pranzo fuori io te e Ginevra...>> eh...te dovrei pure far conoscere qualcun altro...ma non è ancora il momento...mi tolgo la giacca e mi siedo...pronto al suo interrogatorio...se ha aspettato di trovarmi qui e non alla Label vuol dire solo una cosa, le mie sorelle non le hanno detto nulla della mia vita privata e a lavoro avrei potuto inventare una scusa e svignarmela da domande scomode...<<ma stavi uscendo?>> come se se ne fosse appena accorta...
<<Che problemi ci sono?>> chiedo eludendo la sua domanda...sa benissimo che stavo per uscire...insomma, che ce facevo con la giacca addosso e le chiavi in mano?
<<Ti ricordi di quelle lezioni che andai a fare al Manara anni fa per il completamento delle ore?>> al Manara? <<No, ma forse eri troppo piccolo...comunque, non le avevano inserite nel calcolo...quindi sono dovuta andare a quel liceo e chiedere se avessero ancora qualcosa che attestasse il mio lavoro lì...per fortuna ho trovato una segretaria così garbata che si è messa subito a cercarmi ciò che mi serviva...ed ora dovrò solo chiedere un'integrazione...poi spero di aver risolto...>>
<<Se ti servisse qualcosa...>> sto per dire che può venire alla Label...di sicuro Francesco o qualcun altro saprà indicarle come risolvere il problema...ma mi interrompe...di nuovo...
<<Sai che ho incontrato anche un ragazzo?>> no, ve prego...tutto ma mia madre con un toy boy no eh!
<<Un...un ragazzo?>> chiedo prendendo un sorso di caffè per evitare di urlarle un "cosa ti dice il cervello?"
<<Sì...l'altro giorno...uno studente del Manara...uguale a te, ti giuro avresti dovuto vederloo!! Si chiama pure Mattia!>>
<<Ah sì?>> annuisce mentre beve anche lei un po' di quel liquido scuro
<<Guarda...spiaccicato te da piccolo!>> eh strano...<<Non puoi capire...mi ha fatto impressione per quanto ti somigliasse...>> e secondo me un motivo ce sta...pe' 'sta somiglianza...ma guarda te se questa tra tutti quelli che poteva incontrare in quell'istituto va a beccà giusto mi' fijo <<gli ho anche detto di te...>>
<<Di me?>> domando quasi sputacchiando...per poco nun me va de traverso il caffè...questa chissà che j'ha detto!
<<Sì...perché gli ho chiesto come si chiamasse e gli ho detto che mio figlio ha il suo stesso nome...e gli ho detto anche che hai un'etichetta...magari, essendo di Roma, avrebbe potuto conoscerti...di nome dico...>> annuisce come a darsi ragione da sola
<<E che t'ha detto?>>
<<No, non ti conosce...>>
<<T'ha detto così?>> le chiedo soffocando una risata...ma guarda te quella piccola canaglia...
<<Sì...in effetti è strano...è così giovane...può essere che non ascolta i ragazzi che produci? Ma è tutto apposto all'etichetta vero a mamma? Me lo diresti se ci fosse qualche problema, giusto? No...perché...qualunque cosa, qualsiasi problema...io pos...>> oddio...mo solo perché uno je ha detto che non mi conosce metterà su un dramma...santo cellulare che sta squillando!
<<Samantha dimmi!>> mia madre fa una smorfia disgustata prendendo l'ultimo sorso dalla tazzina...oh 'sta segretaria non piace a nessuno
<<Mattì ma so' io...Cristian>>
<<Devo venire alla Label?>>
<<Ma stai bene, sì? Vabbè...comunque, devo tornare alle prove...te volevo solo di' che me so' dimenticato...ma l'altro giorno è passata tua madre da casa tua...te cercava...>>
<<Samantha sono a casa ma se è così urgente io arrivo subito!>>
<<Sta già là, eh?>> sghignazza il mio amico
<<Esatto...il tempo di arrivare...grazie...>>
<<T'ho salvato in corner...me devi un favore...salutami mammina! Dille che Samantha le manda un bacio...>> sfotti sfotti
<<Certo, contaci!>> esclamo chiudendo la comunicazione <<Mamma, mi dispiace ma devo andare...>> la avverto rimettendo la giacca e cercando le chiavi dell'auto nella tasca
<<Tu sei sicuro sia tutto apposto, sì?>> mi chiede accarezzandomi una guancia
<<Sta tranquilla! Vuoi un passaggio?>> le sorrido ma lei scuote la testa <<Mi sei mancata...>> dico sincero, abbracciandola sull'uscio di casa prima di chiuderci la porta alle spalle.
Decido di mantenere la mia idea iniziale e passare da Ginevra...ho bisogno di dire a qualcuno la verità...anche se è sempre stata lampante per tutti...specie per me...sì, vabbè ho avuto qualche problemino di gestione della cosa...ok, ho pensato seriamente di essermi sbagliato facendo un macello...però ora che so perfettamente come stanno le cose quasi non mi sembra vero...
<<È mio figlio...>> sentenzio sorridendo mentre entro in casa sua
<<'Na scopertona fratè...>> mi prende in giro lei <<sono così felice per te...per lui...mio nipote...>> continua abbracciandomi commossa, facendo sorridere teneramente anche me <<vuoi il caffè?>>
<<L'ho appena preso...è passata mamma da casa...>> sbarra gli occhi
<<Ieri è stata qui...>> sospira <<m'ha fatto il terzo grado...sul trovare qualcuno, sistemarmi, c'ho un'età...eccetera eccetera...>> dice con un gesto significativo della mano
<<Io me so' salvato!>> gongolo
<<Come hai fatto?>> domanda come se le avessi appena rivelato di avere un qualche superpotere
<<Semplice...ha chiamato Cristian e ho finto fosse Samantha e che mi cercavano urgentemente alla Label...>> sorrido soddisfatto
<<Il solito culo! A me manco il postino ha bussato!>> sbuffa <<Torniamo a noi...come sta mio nipote?>>
<<Bene...credo...sono andato a prenderlo a casa e l'ho accompagnato a scuola...>>
<<E l'hai fatto per lui o per innervosire Emma?>>
<<L'ho fatto perché non ho intenzione più di perdermi un solo attimo della sua vita...e pure perché vedere Emma rosicare non ha prezzo...>>
<<Non mettere di mezzo il ragazzo nella vostra diatriba...>>
<<Diatriba? Tra me ed Emma non c'è nessuna diatriba...>>
<<Ah no?>> no, no...proprio nessuna <<E tu vorresti dirmi che non hai fatto nessuna scenata? Nessun macello? Niente di niente? Te credo domani...>>
<<Tu come lo sai?>>
<<Che non hai fatto scenegg...>>
<<Che Mattia è mio figlio...>> la interrompo
<<Ma l'abbiamo sempre detto...mi hai mandato il messaggio ieri...a parte i giorni scorsi, poi, pure te ti eri convin...>>
<<Ginevra!>> la richiamo...come se non la conoscessi...<<Come lo sai?>>
<<Me lo ha detto Emma...l'altro giorno sono andata da lei a vedere come stava...e mi ha raccontato la verità...tutta la verità...>>
<<Ecco...e ritieniti fortunata perché io ho dovuto scoprirlo da solo...>> assume un'espressione interrogativa...a tratti confusa <<o per meglio dire mio figlio mi ha fatto capire di essere, appunto, mio figlio...>>
<<Bes lo sa?>>
<<No!!>> ma che te pare <<Non ancora...a parte che dovrebbe dirglielo lei...>> annuisce
<<E allora non ho capito...>>
<<Ieri pomeriggio è venuto nel mio ufficio con una barra...te ricordi la collana che avevo perso? Quella che mi feci fare da Andrea con l'anello, il fulmine, la croce e la medaglietta?>>
<<Ma che c'entra adesso la collana?>>
<<L'ha presa Emma...quando ha saputo di aspettare mio figlio...>> spalanca la bocca incredula <<e mio figlio, siccome è l'unica cosa che ha di me...non ho capito perché l'ha fatto proprio adesso, fatto sta che ci ha scritto una barra...dove appunto la descrive...e me l'ha portata...>>
<<E tu sei andato di corsa da Emma per accertartene...che fosse proprio la tua dico...>>
<<Ovvio che sì! Te rendi conto che manco c'ha avuto il coraggio de dimme che è mi' fijo! Manco scusa m'ha chiesto! Quella non ha proprio idea de ciò che m'ha fatto! Oh ma mo vedi che je combino!>>
<<Mattia pensa a Bes!>> mi ammonisce lei
<<È proprio perché penso a Bes che non gliel'ho detta ieri sera la verità!>>
<<Cioè tu volevi aspettare Bes per dirglielo così di punto in bianco? Ma stai bene?>>
<<È tornato mentre stavamo discutendo...la seconda volta...>>
<<La seconda volta?>>
<<Sì perché sono andato da lei sbattendole la barra in faccia e chiedendole di farmi vedere la collana...>>
<<Chiedendole...>> mi sbeffeggia lei sottovoce...fingo di non averla sentita
<<Poi, senza sapere come, mi sono trovato davanti al campetto dove si allena mio figlio e ho sentito una conversazione negli spogliatoi...casualmente...>> puntualizzo quando vedo il suo sguardo contrariato...biascica un "certo certo" ma non le do retta <<e andava dal suo amico...quindi sono tornato da Emma per mettere ben in chiaro le cose...solo che poi è arrivato lui...e niente...ora vado che lei sarà sicuramente alla Label...>>
<<E tu devi renderle la vita impossibile...>>
<<Io? Non potrei mai...è pur sempre la madre de Bes...>> sorrido angelico
<<L'hai chiamato Bes...>> e come lo dovrei chiamà? <<peccato...se avessi detto un'altra volta mio figlio avresti vinto il premio fedeltà per aver raggiunto il milione di volte!>> che simpatica...non cambierà mai! 
<<Briga!>> Samantha...e famme almeno arrivà però
<<Dimmi...>> sorrido
<<Ha chiamato la major...hanno finito di girare il video...la loro parte dico...>>
<<Di già?>> annuisce <<E il regista nostro non mi ha fatto sap...>> sto per stranirmi del fatto che io sia stato avvertito da altri e non da un mio collaboratore, ma lei mi interrompe
<<Ha chiamato anche lui chiedendomi quando fossi libero...gli ho detto che lo avremmo richiamato...>> avremmo? O lo chiami te o lo chiamo io...avremmo chi? E poi mo nun lo posso richiamà perché c'ho da fa di sopra...
<<Più tardi, appena mi libero, lo chiamo...>> rispondo distrattamente
<<Non hai appuntamenti stamattina...>> dice dubbiosa riaprendo l'agenda grande con gli impegni di tutti e controllando
<<Ho una telefonata urgente...non ti ho avvertita perché è un fatto personale e non so quanto mi terrà impegnato...>> cosa? Non è credibile come scusa? Ma tanto lei se la beve...e poi invece de sta sempre là a criticà me potreste pure da 'na mano!
Torno appagato nel mio ufficio...il singolo su cui lei e Mario si erano accordati come apripista non uscirà...e la sua cara canzone non farà parte del disco...posso ritenermi soddisfatto! Come? No, no nessun fine vendicativo...io sono il produttore? Beh di certo non produrrò qualcosa che non rientra nei miei gusti...quella canzone è troppo spinta per far parte di un album di rilancio, figurateve come bonus track...e quella che avevano scelto come singolo l'unica classifica che avrebbe scalato sarebbe stata quella per peggior esordio nella storia della musica...capiamoci, non riesco a tracciare una linea di confine netta e definita tra quello che è il lavoro e l'astio che provo nei suoi confronti...ma credo di essere ancora abbastanza lucido da sapere quello che è meglio per un disco e ciò che, invece, è il caso di lasciare nel cassetto! Comunque adesso non ho il tempo di ripensare alle canzoni che vogliono incidere perché fra poco mio figlio esce da scuola ed io non ho alcuna intenzione di fare tardi! Pranzeremo insieme...poi andremo dove vorrà e, se è il caso...e se gli va...torneremo qui.
Torneremo qui un corno! Io sto tornando alla Label, dopo averlo accompagnato da Giorgio...io proprio non lo capisco quel ragazzo ultimamente...sono andato a prenderlo a scuola e, per dire la verità, me sembrava pure felice de 'sta cosa...siamo andati in un ristorante poco fuori Roma...un posto tranquillo, in cui avremmo potuto parlare del più o del meno...di tutto quello che gli passa per la testa...invece non solo è stato quasi taciturno, quando siamo usciti di là gli ho chiesto se volesse venire con me in quel negozio di videogames dove tanto si era annoiato con lo zio e quando ci saremmo stufati saremmo tornati alla Label, invece sapete che m'ha detto?
<<Veramente preferirei mi accompagnassi a casa di Giorgio che abbiamo da studiare...>>
Vi rendete conto? Sì, certo, che la scuola è importante, ma che diamine! Questi c'hanno tanto da studià che s'è precipitato a casa dell'amico suo?! Nooo, qua ve dico io come stanno le cose...la colpa è de quell'altra...che chissà che je ha detto de me! Meglio che me vado a prenne 'n caffè al bar va...che 'sta giornata nun è cominciata per niente bene ed è proseguita peggio...quanno se dice tirarsela da soli! Chi ce poteva sta al bar? Grazia, Graziella e grazie...quella! I tre dell'Ave Maria stanno amabilmente conversando seduti ad un tavolo...come se lavorare fosse un optional...no, nun dite che sto a diventà troppo fiscale...la verità è che a questi je dai un dito e se pijano tutto il braccio!
<<La passione si dissolve nel nulla se alla base non c'è nemmeno un po' di sentimento>> sta dicendo la bionda verso il mio legale alzando il tono...sai dove te la puoi mette la passione? Meno male che sono troppo signore per risponderti...
<<Come mai siete qui? Alle 15.45?>> domando, invece, per il puro gusto di sfidarla
<<Stavamo mangiando qualcosa visto che non siamo scesi per pranzo>> sì Francè, ma non l'avevo chiesto a te
<<A quest'ora non si scende per pranzo...ci sono degli orari e vanno rispettati...poi se dovete fare delle pause extra io devo essere informato>> qui l'unico che si può permettere il lusso de fa come je pare è il sottoscritto...Mario pure te, nun te intromette che me dispiace se te devo risponde male...ah Francè e zittate...no, nun se po' magnà! Problemi? <<Non senza il mio consenso...qui comando io...il capo sono io e tutte le decisioni le prendo io...prima lo capite...mejo è...ora potete tornare a lavorare>> mi ostino guardando esclusivamente la bionda
<<Agli ordini capo...>> dice quasi sull'attenti alzandosi dalla sedia e dirigendosi all'esterno con una sigaretta tra le labbra...e i due deficienti la seguono pureee!! Dove andremo a finire di 'sto passo!? Esco anch'io, superandoli e lanciando al gruppetto l'ennesima occhiata truce...prima di rifugiarmi, come al solito, nel mio ufficio.
Sbuffo per l'ennesima volta...non ho voglia di fare il mio lavoro...cosa strana e, cosa ancora più strana, sono circa due ore che nessuno entra qui dentro, il telefono non squilla, fuori non si sente quasi nessuno se non la voce ovattata di qualcuno di passaggio nel corridoio...sembra quasi surreale la situazione considerato il casino che c'è di solito qui dentro...ohhh qualcuno bussa...vediamo chi è venuto a salvarmi da quest'apatia!
<<Avanti!>> sorrido nel constatare che la persona al di là del legno è lui...credo che ci salveremo a vicenda un sacco di volte da oggi in poi...<<E che fai bussi? Me devo preoccupà?>> sorride
<<È che non sapevo se...>>
<<Tu puoi entrare quando vuoi...>> lo interrompo ricevendo un suo sguardo stranito...in effetti fra poco je chiederò di sedersi al mio posto quando fino a due giorni fa lo trattavo come il male del mondo...è che proprio non ci riesco ad andare con calma...vorrei che sapesse già tutto, che iniziassimo a recuperare...il tempo passato ormai è andato perso, ma vorrei cominciare a costruire con lui il nostro rapporto alla luce della verità...vorrei che fosse già tutto risolto e vivermi mio figlio come non mi è stato permesso di fare fino ad ora
<<O-ok...>> acconsente come si farebbe con un matto
<<Che me volevi di'?>> chiedo affabile sempre sorridendo...quant'è bello mentre cerca di decifrare il mio comportamento che risulterà a dir poco strano ai suoi occhi
<<Niente...che...che ero arrivato insomma e che volevo provà qualcosa...se...cioè se non è un problema...>>
<<Che problema! Andiamo...>> affermo alzandomi e spegnendo lo schermo del computer...non che fin adesso io l'abbia utilizzato
<<Vieni anche te?>> porello nei suoi panni chiamerei un esorcista...devo imparare a contenere l'entusiasmo...è che io l'abbraccerei, gli direi che se ha voglia di fare qualcos'altro possiamo farlo, che se vuole chiedermi qualcosa sto qua...per lui...annuisco, giusto perché continua a guardarmi con un piglio stranito
<<In quale saletta vuoi provà?>> Mattì e meno male che fino a du' secondi fa stavamo a di' di contenerti!
<<Quella dove provo di solito?>> chiede retorico...
<<Di là quindi...>> dico precedendolo verso la stanza dove di solito si mette a provare...mi segue in silenzio, credo che nella sua testa stia cercando qualche spiegazione al mio cambio d'umore...o semplicemente sta pensando che io abbia ingerito qualche sostanza strana al posto del pranzo.
Siamo qui dentro ormai da un po'...devo dire che Empire provata solo da lui mi piace di più che in duetto...no, non è gelosia nei confronti di quella ragazzetta...è che naturalmente nessuno potrebbe cantarla meglio di mio figlio...nessuno a parte me...no, forse neanch'io...
<<Senti ma poi la barra che ti ho dato?>> ehm...proprio de quella dovemo parlà? No perché mi ha creato qualche problemino
<<La barra?>> chiedo per prendere tempo...che poi tempo per cosa che manco je posso di' niente...non qui, non così e soprattutto non io!
<<Eh...quella che ho scritto per...vabbè hai capito...>> per me...sì, credo me siano venuti pure l'occhi a cuoricino ma lassate perde!
<<Ce l'ho io...>> mi guarda sbattendo le palpebre e mi sembra quasi di leggere un enorme "ma va?" sulla sua testa stile cartoon <<È qui...>> aggiungo prendendola
<<Cioè te c'hai la mia barra nel portafoglio?>> chiede sgomento
<<È che...>> è che è la prima cosa che hai scritto per me...ed è nel posto in cui deve essere, accanto alla tua foto da piccolo...dopo averla sbattuta sul tavolo per andare alla ricerca di quella maledetta collana e aver scoperto la verità, stavo quasi per dimenticarla lì...invece proprio mentre stavo per uscire mi sono ricordato di prenderla...quasi fosse stato un richiamo per me...così ho fatto qualche passo indietro e me ne sono riappropriato per poi fuggire da quella casa prima che lei tornasse al piano inferiore ed io scagliassi su di lei la rabbia che pervadeva ogni fibra del mio essere
<<È che?>> mi incita a continuare
<<È che non volevo perderla...>> cerco di giustificarmi in qualche modo
<<Ah ma tanto io ce l'ho scritta pure sul quadernetto...>> eh ma allora che me l'ha chiesta a fa? Tanto in qualunque caso questa non te l'avrei ridata! <<Volevo sapere che ne pensi...>>
<<Mi piace!>> decreto immediatamente...e come potrebbe essere altrimenti!? Anche se quel "non mi lega a te" va cambiato...al più presto...
<<Davvero?>> annuisco sorridendo <<Allora la possiamo inserire nell'album?>>
<<Io direi che ci dobbiamo muovere visto che stiamo a stento al primo pezzo...>> dico ridendo
<<Non di certo per colpa mia eh!>> si giustifica lui additando me come il colpevole del ritardo
<<Che vorresti di'?>> lo guardo fintamente male...mentre lui alza e abbassa le sopracciglia ripetutamente per prendermi per culo...<<Nun ce provà pischè!>> lo ammonisco ridendo e scompigliandogli i capelli per poi lasciarci un bacio...finalmente leggero nei suoi confronti...leggerezza che non riesco a provare quando ho a che fare con la donna che ci guarda dall'altro lato del vetro...quanti momenti spensierati come questo mi hai tolto Emma?
<<Amore andiamo a casa o vuoi rimanere qui?>> rimane qui, con me, tu vai a casa tranquilla che a lui e a riaccompagnarlo ci penso io <<Ma infatti sono tranquilla ero venuta solamente per chiedere...allora vado>> ecco...vai, che hai già fatto abbastanza...anzi, no...perché me sa che solo la frecciatina di prima al bar non è sufficiente per oggi...giusto per ricordarti che qui, da ora in poi, si fa come dico io!
<<Emma...un attimo...in questi giorni dovresti firmarmi la modulistica per la produzione>>
<<Vuoi che ti firmi un contratto?>> sì, che c'è di strano? Io sono il produttore...qualunque cosa sia stata prodotta sotto la mia direzione è stata supportata da un contratto...non vedo perché fare diversamente con te...
<<Beh mi pare ovvio...non esistono rapporti professionali basati sulla fiducia>>
<<D'accordo quando vuoi>> peccato che tu non sia così tranquilla come vuoi far sembrare...
<<Ora che ci penso credo sia meglio che torno con mamma perché devo ripetere grammatica inglese...>> eh? Ma che c'entri te pischè? Io sono incazzato con lei...noi ce stavamo a divertì...perché questo cambio d'umore ora? Decido di non insistere e di capire da solo la ragione del suo cambiamento repentino e gli do appuntamento a domani <<Ok...ciao Brì>> mi saluta prima di prendere la mano di sua madre e abbandonare la stanza...lasciando in me un vuoto che non riesco a spiegarmi.
Sto per andare di nuovo nel mio ufficio...ho intenzione di prendere la giacca e le chiavi dell'auto e andarmene a casa che per oggi qua non ho più nulla da fare...ma a quanto pare il legale ha qualche quesito urgente da pormi poiché sta scavando un solco nel pavimento a furia di fare avanti e indietro davanti alla mia porta
<<Stai cercando un collegamento diretto col piano inferiore?>> chiedo sarcastico aprendo la porta
<<L'unico collegamento da cercare qua è quello tra le tue sinapsi!>> risponde in modo serio...aggrotto le sopracciglia <<Nun fa il figo co' me che non attacca!>>
<<Infatti me ricordavo avessi altri gusti...>> fa una smorfia di cui non comprendo la natura <<che te serve?>> domando iniziando a spegnere il pc
<<A me? Piuttosto a te che t'è preso?>>
<<A me nulla...>> rispondo superficiale assicurandomi di staccare anche l'interruttore generale delle prese
<<Come no! E io so' la reincarnazione de AlPacino...>>
<<Sai che qualche tratto in comun...>>
<<Mattia!>> mi interrompe
<<Che c'è?>>
<<Che c'è? Vediamo...da dove inizio? Da te che annulli qualunque singolo voglia far uscire Emma? O da te che rispondi male a Mario? O da Daniel cercato manco fosse il Sacro Graal per poi strappare un contratto che tu stesso volevi a tutti i costi? O addirittura, novità di oggi, da te che non tolleri che i tuoi dipendenti pranzino...perché ti assicuro che questa è stata proprio l'apoteosi!>>
"Cos'ha mio figlio? Per quale motivo non è voluto rimanere alla Label con me?" invio intanto ad Emma incurante delle lamentele del mio legale
<<Ma me stai a sentì?>> chiede leggermente alterato
<<Se me dici cose sensate sì!>> replico con strafottenza
<<Cose sensate? E perché, sentiamo, te de sensato che staresti a fa?>>
<<Me vuoi di' qual è il motivo per cui mi stavi aspettando?>>
<<Per evitarti di fare qualche altra cazzata!>>
<<Grazie, ma credo di non aver bisogno della balia da circa quarant'anni or sono...>> rispondo insolente...mentre lui si alza dalla poltroncina dove si era accomodato e, data la mia sfacciataggine, si dirige verso la porta per uscire di qui
<<E secondo me 'sta cosa va rivista!>> dice aprendola
<<Ma nun c'hai Monica da annà a prenne oggi?>> chiedo retorico, spazientito
<<No, non ce l'ho!>> esclama sbattendo la porta e andando via...no in che senso?
"Ti ho mandato un messaggio mezz'ora fa e, in quanto padre di tuo figlio, esigo che tu mi risponda immediatamente" invio di nuovo vedendo che non si è degnata di rispondermi
<<Briga!>> Samantha ma possibile che ogni volta che passo c'hai qualche cosa da dimme?
<<Samà  chiudiamo...che ci fai ancora qua?>>
<<C'erano i ragazzi che stavano provando un pezzo...sono andati via cinque minuti fa...>> ah...bravi! <<volevo chiederti, se richiama la major per il video che gli dico?>> cazzo la major! Me so' scordato! <<E al regista? Ha richiamato nel pomeriggio ma tu eri fuori...>> 'tacci...miei stavolta!
<<Domani è sabato...non credo si possa fare molto, comunque tranquilla non arrivo tardi...>> non faccio in tempo a finire la frase che squilla il telefono
<<HLabel buonasera...sì, sì...il Presidente?>> mi guarda...faccio segno di no con la mano <<No, purtroppo non è qui...sì...domani mattina alle otto e mezza?>> strabuzzo gli occhi...chi cazzo me cerca domani a quell'ora? <<D'accordo...>> ma d'accordo chi? A che? <<perfetto allora riferisco, a domani...buonasera...a lei...>> la guardo interrogativo <<era la major, saranno qui domani mattina alle otto e trenta per discutere con te di alcuni aspetti del video e delle date del tour...>> mi informa
<<Alle otto e mezza?>> chiedo piagnucolante
<<Dicono che il mattino ha l'oro in bocca...>> fa spallucce
<<Io al mattino ho solo sonno...vabbè...annamosene va!>> dico uscendo prima di lei ed aspettandola...è pur sempre una donna e ci sono solo le nostre auto nel parcheggio...non mi va di lasciarla qui fuori da sola a quest'ora...
"Famose a capì devo venì io personalmente ad accertarmi della condizione umorale e fisica de mi' fijo, o in quanto sua genitrice te degni de darme 'na risposta? Sia chiaro non è una richiesta"
<<Allora a domani...>> mi saluta Samantha salendo in auto...le faccio un cenno con la mano prima di premere il tasto di invio messaggio...magari si aspettava qualcosina in più...ma c'è un figlio di mezzo adesso...il mio...ed io non posso permettermi assolutamente di sbagliare!
Ho parcheggiato di fronte casa sua...come di chi? Di Emma ovvio! Mi ha appena risposto al messaggio altrimenti avrei fatto irruzione con la mia solita grazia...dice che devo chiederlo a lui...eh certo perché secondo te nun me rifila 'na cazzata? Tipico di sua madre tra l'altro...non devo stressarla...porella me sta a venì da piagne...e non devo dirle cose, né personali né professionali, davanti a Mattia...intanto chiariamo che tra me e te de personale ormai nun ce sta proprio niente...per le cose professionali te l'ho detto in quel momento per il semplice fatto che poco prima avevo visto passare Mario davanti alla saletta dov'ero con mio figlio e l'avevo rassicurato sul fatto che non ci fosse niente di personale sulle mie decisioni per quanto riguarda i pezzi da far uscire...insomma lui sta facendo un ottimo lavoro...che colpe ne ha se quella scrive pezzi che potrebbero concorrere ad una rassegna canora per poppanti? Me vuole preparà la roba mia per farmela riave'! Questa nun ce sta bene co' la capoccia! Piuttosto pensa a preparare una borsa per mio figlio...per quando verrà a stare da me, perché succederà, eccome se succederà! Non risponde al mio ultimo messaggio e vedo che anche le luci dentro casa sono più fioche...solo quella in camera di mio figlio è ancora accesa...do un ultimo sguardo alla finestra e parto alla volta di casa...
<<Ehi!>> mi saluta Cristian addentando un panino <<Se chiamavi ti aspettavo!>>
<<Se mi avessi chiamato ti avrei aspettato...>> lo prendo in giro mentre scuote la testa ed alza il dito medio nella mia direzione...mi fingo sconvolto e mi rubo un pezzo di pane
<<Oh!>> si lamenta lui...mi siedo anch'io prendendo una fetta di prosciutto dalla vaschetta e un panino <<Beh com'è andata la prima giornata con Mattia?>> sto per chiedergli come faccia a sapere ma mi do del cretino da solo...
<<Bene...>> sospiro <<più o meno...>>
<<Più? O meno?>> ride
<<È complicato...>> annuisce <<hai intenzione de dà ragione all'amichetta tua pure stavolta?>> scuote la testa
<<Ha sbagliato...>> ammette...ohh! Finalmente qualcuno che lo capisce! <<però pure tu potres...>>
<<No, rimaniamo alla tua affermazione precedente e parliamo d'altro...>> decreto prendendo il telecomando ed accendendo la tv...
<<Ma se te fermi su un canale te sembra brutto?>> mi chiede il mio amico all'ennesimo cambio di programma
<<Nun me piace niente...>>
<<Mettiamo un film...>> propone lui
<<No, no c'ho prima da fa delle cose...>> lo informo prendendo il portatile dal tavolino...lui intanto prende il borsone che si porta dietro alle prove e si dirige verso la camera
<<Ma stai ancora a lavorà?>> chiede dopo una decina di minuti tornando di qua...scuoto la testa <<Che stai cercando? La Rinascente?>>
<<Mattia ha detto che ha visto gli stivaletti della Timberland e je piacciono 'na cifra...>>
<<Ah quindi stamo già alla fase te compro tutto quello che vuoi a papà?!>> ride mentre io lo guardo di sbieco
<<Li sto a cercà perché la Timberland a Prati dove vado di solito è chiusa per rinnovo locali e quella vicino casa sua nun ce voglio annà>> gli spiego
<<Ah quindi tu sei già passato per Prati a vedere?>> annuisco vigorosamente mentre il mio amico mi prende allegramente pe' culo <<Oh alla Rinascente ce sta...perfetto domani andiamo...>>
<<Ma perché non chiamare e chiedere se sono ancora aperti...>> ride ancora...sbuffo guardandolo male per l'ennesima volta
<<Krizia te stai allargà...t' 'o dico! Che è 'sta cosa...sottoscrivi anche tu la nostra card vantaggi...sartoria e consegna gratuita...inviti eventi...sottoscriviamola...allora nome Mattia...cognome...>> mi blocco di colpo, a questo non c'avevo pensato in effetti
<<Te devo andà a prende la carta d'identità nel portafogli o te ricordi come ti chiami?>> sfotte lui...io te menerei per non aver indagato in questi anni...rincojonito che nun sei altro!
<<Cognome Marrone...ancora pe' poco...>>
<<Cioè la stai a fa a Bes la card?>>
<<E a chi sennò? A te? Indirizzo...l'indirizzo quello de qua, per forza...non starà mica per sempre con la madre...credi che sia valida una carta con un indirizzo futuro?>> chiedo a Cristian
<<Credo che sia valido che tu risolva la questione...anche con la madre e che...>>
<<Sì, l'indirizzo di qua va bene...>> lo interrompo
<<Eh magari un giorno abiterete qui tutti e tre insieme!>> mi fa un occhiolino alzandosi dal divano e lasciandomi solo...con il solito pallino in testa...come sarebbe stato?
"Bes me dispiace ma non riesco a passare stamattina per portarti a scuola...ho un impegno abbastanza presto...ci vediamo alla Label..." invio a mio figlio appena mi sveglio e vedo che sono già le sette...vabbè che si sveglia tardi ma non vorrei che si preparasse col pensiero che io passi di là e resti poi deluso...in realtà ho riscritto il messaggio tre o quattro volte...buffo vero? Finchè era solo Bes je scrivevo come e quando mi pareva...ora che, invece, è mio figlio ho difficoltà anche per un semplice messaggio...
<<Signori buongiorno...posso esservi utile?>> sono esattamente le otto e un quarto quando faccio il mio ingresso nella mia azienda e trovo tre persone sedute ad aspettarmi...li ho visti da qualche parte per lavoro...a qualche manifestazione sicuro...pure più di una volta...ma non capisco cosa facciano qui...
<<Presidente i signori sono della Zeus...>> eh? E da quando?
<<Sì...c'è stata da poco una fusione tra la nostra vecchia major e la loro...e siamo venuti per parlare del tour visto che ce ne occupiamo noi...>> mi spiega uno di loro
<<Ah bene...non sapevo di questa novità...>> riferisco stringendo la mano a tutti <<bene allora noi andiamo in sala riunioni...>> continuo rivolto alla mia segretaria
<<Le ho preparato un prospetto...>> e quando? Stanotte? Mi avvicino alla reception lasciando i tizi all'imbocco del corridoio <<li ho trovati già davanti al cancello che erano a malapena le otto...>> bisbiglia lei mentre io sgrano gli occhi <<devo chiamarti se vedo che va troppo per le lunghe?>>
<<Magari!>> esclamo sottovoce <<Inventati qualunque cosa se fra due ore non sono uscito da lì dentro altrimenti morirò per mano di questi...>> sorrido mentre lei finge di rovistare tra le cartelle presenti sul piano sottostante il bancone di legno... <<non si preoccupi, me lo porta più tardi il prospetto se servirà...>> continuo a voce più alta per far in modo che anche i tizi capiscano l'antifona! Mentre li raggiungo per dirigerci insieme nella sala riunioni, dall'ingresso principale appare la fonte dei miei guai e del mio malessere costante...ma che cazzo s'è messa? Truccata in modo quasi esagerato...un vestitino di jeans e un soprabito che fra un po' è più lungo del vestito...non che ci voglia tanto...possibile che Bes l'abbia fatta uscire di casa così? Saluta con un cenno i miei interlocutori che sorridono radiosi...eh certo, lo so io che stanno a pensà...quale pensiero malsano accompagna quei sorrisini...e alla sola idea mi irrigidisco più di quanto non abbia fatto appena l'ho vista arrivare...
<<Signori andiamo?>> dico in tono brusco...di modo che distolgano la loro attenzione dal fondoschiena della bionda e mi seguano per decidere insieme come proseguire per questa collaborazione che già odio con tutto me stesso.
Fortunatamente i rappresentanti della major che si sono presentati oggi sono molto meno prolissi di quelli con cui ho avuto a che fare le altre volte e tempo un paio d'ore ci siamo già accordati per la sicura presenza di Bes alla data di Roma e abbiamo visionato ciò che è stato girato con il loro artista per poi capire bene, secondo la nostra idea iniziale, come inserire Bes all'interno del video...fatto sta che questi, con enorme sollievo da parte mia, sono appena usciti dall'azienda e non si faranno vedere prima che io li chiami per visionare insieme la versione definitiva del video...
<<C'è il regista al telefono...>> mi informa Samantha appena rientro, dopo averli scortati nel parcheggio...le faccio un gesto con la mano per farmi passare il ricevitore
<<Ohi...scusa per ieri so' stato un po' incasinato...>> non che siano fatti tuoi, però me servi per girare il video di mio figlio quindi meglio fare la personcina civile
<<Eh...volevo sapere per le riprese di Besta...quando iniziamo...?>>
<<Oggi no, non è il caso...lunedi' a questo punto...>>
<<Allora passo di là lunedi' matt...no, pomeriggio perché lui va a scuola giusto?>>
<<Esatto...anzi visto che lo giriamo all'Eur famo che se vedemo direttamente lì...tu ti occupi dell'attrezzatura e di organizzare ed io accompagno il ragazzo...>>
<<O-ok...>> acconsente titubante...di solito non vado mai "sulla scena" figurarsi se mi è mai passato per la mente di accompagnare uno dei ragazzi
<<Per quanto riguarda i permessi?>>
<<Ce stanno tutti, nun te preoccupà...>> lo rassicuro
<<Ok a lunedi'!>> rispondo al saluto e porgo di nuovo il telefono a Samantha
<<Com'è andata?>> mi chiede la mia segretaria riferendosi all'incontro di prima
<<Tutta quest'ingerenza e questo voler mettere bocca su tutti i dettagli m'ha rotto il cazzo!>> rispondo innervosito...lei fa un sorrisino consapevole di quanto io sia poco incline a rispettare direttive per quanto riguarda il mio lavoro <<Sono nel mio ufficio in caso mi cercasse qualcuno!>> e se nun me cerca nessuno tanto meglio!
<<Tu, emerita testa di cazzo!>>
<<Ciao James...pure io so' felice de vedette...nun se bussa più?>> domando sarcastico al mio amico che è appena entrato nel mio ufficio peggio di una furia
<<Io la porta te la dovrei lancià in testa!>> urla, per quanto la voce ancora incrinata dall'influenza glielo permetta
<<Sono contento di vedere che stai meglio...>>
<<Immagino!>> esclama interrotto da un colpo di tosse <<Ma che te dice il cervello, eh? No ma secondo me tu manco ce l'hai più un cervello>>
<<Oh sei venuto per dimme qualche cosa? Fallo, altrimenti la porta è la stessa dalla quale sei entrato!>> mi altero alzando il tono
<<Ma che cazzo dici eh? Lo sai benissimo qual è il motivo per cui sto qua!>> urla anche lui...da fuori se sentirà un putiferio che manco me voglio immaginà
<<Innanzitutto abbassa la voce!>>
<<Ma scendi da 'sto piedistallo del cazzo! Ma come t'è venuto de chiamà quello, eh? Come? Al posto mio!>>
<<Ti ho già detto di abbassare i toni e poi chi chiamo per un lavoro che riguarda la mia etichetta non sono di certo affari tuoi!>> sputo fuori quelle parole consapevole di aver fatto una cazzata...non tanto per James, perché in quel momento l'unico mio obiettivo era di fargliela pagare per nemmeno io so cosa...quanto per ciò che mi ha poi rivelato Francesca su quell'essere che non è neanche degno di essere considerato un uomo
<<Io mi fidavo di te...tu sei mio fratello...e tu lo sapevi chi cazzo era quello stronzo>> 
<<Senti non è colpa mia se te sei fatto venì l'influenza>> tento di giustificarmi...in effetti nei giorni passati ho sbarellato e non poco...e di certo non è colpa del mio amico se gli è venuta l'influenza...ma sicuramente non ammetterò mai nulla di tutto questo...dalla porta entrano Mario e la bionda...ecco qua ce mancavano Cip e Ciop...mo che so' arrivati pure loro stamo al completo proprio!
<<Ma tu sei serio quando dici 'ste cazzate o hai fatto un corso specifico? Ma credi che nun te conosca? Hai chiamato appositamente quello stronzo solamente per farme un dispetto...a me che so' 'n amico tuo...e che sai benissimo quanto ce tengo a quella donna...ma che cazzo te dice il cervello?>>
<<Continua a gridà e te faccio girá la faccia>> urlo...perché mi dà fastidio che il mio amico mi urli contro, sapendo poi di essere io dalla parte del torto...che quei due siano entrati qui senza che nessuno li abbia chiamati...che Emma mi guardi con quel disprezzo e che qui fuori ce sia la fila che manco la domenica a messa...
<<Eh figuramose...questo sai fa te...minacciare...chiunque non faccia o non apprezzi quello che fai...t'ho visto farlo con chiunque e t'ho sempre difeso, pensando che in fondo c'avessi ragione, che magari gli altri nun te capivano...beh l'altra sera 'na cosa l'ho capita...te sei proprio così...un egoista opportunista...pieno de sé, che nun ce tiene a nessuno...solo a se stesso...>> insomma questo c'ha 'na bella opinione de me al momento...
<<Ammazza...non pensavo che una tua sostituzione al dj set con l'ex della tua compagna fosse così grave per te...sei diventato così paranoico>> in effetti, alla fine, è un dj come un altro...la stregaccia malefica sta co' lui...che vole? Mario intanto scuote la testa e lascia il mio ufficio...bionda faresti meglio a seguirlo prima che me la pijo pure co' te!
<<Sai che te dico? Me fai schifo...e spero che lo capisca pure quel ragazzetto a cui tieni tanto!>> che cooosa? Che cosa? Non sento più niente...se mi tagliassi ora sono certo non uscirebbe neanche una goccia di sangue per quanto si è gelato...non s'azzardasse a mette 'n mezzo mi' fijo...
<<Che cazzo hai detto? Ripetilo>> dico cieco di rabbia andandogli incontro
<<Ho detto solamente la verità a te nun te frega de nessuno e presto lo capirà pure lui>>
<<La verità? Io mo te faccio diventà bianco de botte e poi vediamo se hai ancora il coraggio de metterlo 'n mezzo>> nessuno deve azzardassi a toccarlo o a dire che potrebbe pensare male di me, nessuno! <<levate>> dico sottovoce, ma deciso, ad Emma che si è frapposta tra noi poggiando una mano sul mio petto...l'abbiamo già vissuta questa scena bionda...l'hai già fatta l'eroina mettendoti di mezzo tra me e un uomo che si era permesso di nominare mio figlio...e non farmi pensare che hai cacciato me, il padre, per tenerti dentro casa un beccafico, cojone e cornuto, perché me parte l'embolo peggio de come me sta a partì!
<<No! James per favore vai...per favore>> ecco bravo, vai e nun t'azzardà mai più a presentatte qua o a nominà Bes che te faccio pentì d'esse nato! <<si può sapere come t'è venuto in mente di chiamare Daniel?>>
<<E te c'avresti pure la faccia de cazzo de chiedermelo? Dopo tutto quello che hai combinato?>> io ho sbarellato come non so cosa...me la so' presa co' chiunque...perfino con mio figlio...tutto per colpa tua e delle tue menzogne e quella che cerca spiegazioni sei te? No, fateme prende 'n attimo de respiro perché qua oggi faccio 'na strage! Niente...oggi vole morì...se abbiamo avuto dei problemi non devo coinvolge l'altri? Problemi? <<Abbiamo avuto dei problemi? È così che classifichi il fatto che hai rapito mio figlio?>> non ha rapito nessuno...la colpa è mia che l'ho lasciata...beh certo, come no <<Invece me sa che ho fatto bene...l'unica cosa che avrei dovuto fa' era riprendermi mio figlio invece che lasciarlo completamente nelle mani de 'na madre pazza che scappa da 'na parte all'altra...ma tanto rimedierò presto>>
<<Sono felice per te>> dice andandosene con le mani alzate, in segno di resa, ma vaffanculo!
Sto fumando la seconda sigaretta di seguito affacciato al mio balconcino quando il cellulare che suona sulla scrivania mi riporta alla realtà...osservavo la gente che passeggia tranquilla...chi in modo più frenetico perché magari è in ritardo...ma ciò che aveva catturato la mia attenzione era un ragazzo...giovane, molto giovane, che aveva uno di quei marsupi per i neonati e faceva smorfie alla figlioletta cercando di impedirle di togliersi la fascia con un enorme fiocco rosa che le addobbava i capelli...ho sorriso malinconico alla scena...non tornerà mai più per me il tempo di portare mio figlio nel marsupio...nessuno potrà ridarmelo indietro ed io dovrò convivere per sempre con questo rimpianto...
<<Pronto?>> rispondo senza verificare chi mi sta chiamando
<<Eh pronto...>> mi fa eco mio cugino dall'altro lato...è a Milano, mi ha mandato un messaggio l'altro giorno, per occuparsi di non ho capito quale questione inerente l'azienda
<<Oh Fù!>>
<<Eh Fù...ma che stai a combinà? Possibile che nun te se possa lascià da solo!?>>
<<Perché?>>
<<Mi devi dire qualcosa?>> ah ecco perché...
<<Ma possibile mai che qua ve la prendiate tutti con me quando io sono il povero idiota che ha cercato in tutti i modi di capirci qualcosa e ha scoperto, perché manco me l'ha detto, che quella...quella...nun me viene manco un termine pe' definirla....>>
<<Madre...quella madre...>>
<<Madre un cazzo! Ma te rendi conto de che ha combinato? Me la chiami madre quella?>>
<<Una che ha cresciuto suo figlio da sola? Sì...tu come la chiameresti?>>
<<Pazza...matta...dissennata...folle...squilibrata...dem...>>
<<Avemo capito...>> sospira
<<Ecco! Che poi manco me l'ha detto lei che è mio figlio!>> esclamo innervosito...ogni volta che ce penso me sale una collera
<<Certo tu che invece me informi con un messaggio...>> lascia la frase in sospeso...è vero gli ho mandato un messaggio per dirgli che era come ho sempre sospettato...che Bes è mio figlio...ma l'avrei chiamato...è che in questi giorni io davvero non so più dove sbattere la testa...Ginevra che difende me ma anche Emma, mia madre che decide di tornare giusto ora, Francesco che me sbrocca pe' niente...e Mario...e James...e basta!
<<Vabbè come dici te...difendetela tutti...ha fatto bene a nascondermi mio figlio...d'accordo!>>
<<No, non è come stai pensan...>>
<<No, no...va bene così...ora scusa ma c'ho da fa...devo annà a prenne mi' fijo!>> dichiaro chiudendo la telefonata...

*L'incipit del capitolo è tratto da L'ATELIER DES MIRACLES di Valérie Tong Cuong

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