Prenditi cura di me

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Sono sicura che non si aspetta che io me la ricordi ancora, che quelle parole mi emozionino ancora come la prima volta che me l'ha cantate...lo odiavo già...ed era tutto già così complicato, così difficile per noi...eppure i nostri sguardi si spogliavano sempre di più.
"Perché sei in macchina? E poi cosa vuoi vince Brown? No perché io di acqua co sta tosse posso vedè solo quella dove me sto a fa i suffumigi" di tutto quello che gli ho mandato cosa va a vedere lui? Che sono in macchina? Ma non è normale quell'uomo...vabbè ma di che mi stupisco, l'ho sempre voluto così... Arrivo davanti al cancello di casa sua e lo trovo aperto, che fortuna che non l'abbiano ancora riparato, entro all'interno parcheggiando l'auto vicino alla sua...e con l'entusiasmo di una ragazzina che sta per rivedere il suo amore arrivo dietro la porta...suono il campanello e mi sposto dallo spioncino per evitare che mi veda...voglio che per la seconda volta non creda ai suoi occhi nel vedermi lì accanto a lui.
Lo sento brontolare attraverso la spessa porta blindata, sicuramente non si aspettava delle visite, sicuramente si aspetta chiunque tranne me...
<<Ma...ma...ma che ce fai qua?>> dice sorridendo incredulo di rivedermi di nuovo a casa sua...
<<Sono venuta a vedere come stavi...>>dico entrando all'interno dell'abitazione e posando la busta sul tavolo della cucina...<<se ti disturbo io posso anche...posso...posso>> dico fissandolo senza riuscire a proseguire nel mio discorso perché lui ha chiuso la porta e sta venendo verso di me che sono appoggiata al bordo del tavolo. Con una faccia che non promette niente di buono...
<<Dov'è che vai te?>> mi chiede posando le mani sulla mia vita ,facendo accelerare il battito del mio cuore...
<<Io...potrei...potrei...>> niente me so incantata
<<Tu non te movi de qua...>>dice prima di prendermi il viso con le mani e baciarmi come se non desiderasse altro al mondo...<<cosa hai detto a Bes?>> sono felice che mi chieda di mio figlio, lo sa che fa parte di me e che senza la sua approvazione non sarei andata da nessuna parte.
<<Che sarei....rimasta......qualche giorno ....da Tina...fino a domani nel frattempo di riprendermi>> nonostante stiamo malissimo, nonostante questo raffreddore ci costringa a staccarci di tanto in tanto per recuperare il fiato, mi stringe sempre di più quasi come se volesse tenermi dentro di sé per non lasciarmi mai più...stiamo quasi per iniziarci a spogliare...quando mi ricordo che ho portato le medicine e che devo fargliele prendere.
<<Aspetta aspetta Briga...prima il dovere poi...il piacere...>> dico cercando di fermarlo per poi girarmi e appoggiare le mani sulla fredda superficie del tavolo, prima che lui si getti su di me di nuovo come una tigre affamata che divora la sua preda <<Mattia...aspe...aspetta...>>dico sentendo i suoi baci sulla schiena, e poi magicamente le sue mani sotto la mia maglietta, fino ad arrivare sul mio seno...per poi stringerlo togliendomi il fiato
<<Tu nun puoi capì quanto me sei mancata...non poi capì quanto te volevo, quanto io abbia bisogno de sentirte nel mio letto, quanto sbrocco a sapè che dormi co quello...quanto te voglio...>> mi rivela sottovoce nell'orecchio mandandomi fuori di testa mentre io decido di dirgli la verità
<<Ho dormito sul divano...>> affermo senza riuscire a guardarlo, so che mi chiederà il perché e che si arrabbierà non appena lo scoprirà...
<<Sul divano? E perché?>> ecco infatti...
<<Perché...Saverio non voleva che lo infettassi e poi io non volevo dormire con lui>> dico tutto d'un fiato sperando che non mi chieda altro, anche se dubito che lui rimanga zitto
<<Hai la febbre alta, nun te reggi in piedi...sei pallida come un cencio e questo te fa dormi sul divano? Io lo gonfio e basta! Ndo lavora questo?...>> grida arrabbiato mentre io afferro le sue mani...<<Dimmelo... ndo lavora? Dimmelo che c'è devo annà...lo devo menà...>>
<<Mattì...per favore...ti tranquillizzi un secondo? Un secondo...>> cerco di avvicinarlo di più a me per calmarlo...non voglio che si arrabbi, non ora che nemmeno lui sta tanto bene...voglio godermi ogni minuto con lui...ogni secondo che trascorrerò in questa casa che amo neanche fosse mia.
<<Io nun me tranquillizzo manco per il cazzo...quel cojone nun la fa dormì la donna mia sul divano mentre c'ha la febbre a trentotto chiaro? Io lo faccio fori e basta>>replica arrabbiato...mentre io mi perdo in quella sua frase che mi lascia senza fiato...la mia donna...era una vita che non la diceva, è una vita che non la sentivo più...Saverio non mi ha mai considerato così, mentre invece lui continua a chiamarmi così nonostante tutto quello che è successo in questi anni, nonostante il male che ci siamo fatti, nonostante tutto.
<<Come mi hai chiamato?>> gli chiedo per risentire di nuovo quella frase uscire dalla sua bocca
<<C'hai ragione...m'è uscita cosi...me rendo conto che...>> sta farfugliando nervosamente qualcosa che non capisco mentre si gratta la fronte , lo sa che mi fa piacere se me chiama così...che sta a dì? <<oh senti sti cazzi...per me sei la donna mia...nun me frega un cazzo se nun te sta bene, se te da fastidio...per me sarà sempre cos...>> non riesco a rimanere ancora ferma davanti al suono delle parole più belle del mondo, così gli salto addosso e lo baciò interrompendo il flusso delle sue parole...voglio che capisca che ho bisogno di tutto questo, che ho bisogno di lui, che voglio sentirmi ancora la donna sua e non m'importa del resto. Ci baciamo in piedi vicino a quel tavolo senza sederci, senza appoggiarci, l'uno verso l'altro...fronte contro fronte...sento il suo affanno per via di quel bacio a cui non riusciamo a resistere e senza staccarmi da lui...lo guardo...i suoi occhi verdi brillano più del solito, le sue labbra sono più buone di quanto ricordassi...ed io non riesco a fare a meno di stringerlo a me...di desiderarlo.
<<Non volevo dormire con Saverio...non voglio che mi tocchi...che si avvicini...mi dà fastidio tutto...non so quello che mi hai fatto ma quelle ore che ho trascorso a casa mia sono state terribili, mi mancavi da morire...>>gli dico sentendo la sua bocca sul mio collo...che lascia dei baci profondi sulla pelle..
<<Nun riuscirai mai a distrarme dal fatto che je vojo menà...capito bionda?>> volete vedere che questo ha pensato che gli ho detto queste cose per proteggere Saverio? Io lo picchio duro
<<Non ti ho detto queste cose per questo...gli menerai quando io non ci sono va bene? Ora voglio che stai solo con me...anzi vieni...>>gli prendo la mano e lo trascino verso la camera da letto...saliamo quelle scale a fatica...fin quando non mi prende in braccio
<<Allora te la ricordi dov'è la mia camera da letto>>dice contento nel vedere che mi ricordi della posizione della camera...
<<Mi piace da morire la tua camera...profuma tanto di te...>>gli rispondo mentre cadiamo entrambi sulle lenzuola arruffate che lui non vuole aggiustare perché per lui è inutile fare il letto se poi dovrà guastarlo nuovamente...
<<Si vede che hai la febbre...>> sorride... Ed io non capisco perché dica così, lo sguardo interrogativamente <<si vede perché se fossi lucida non me diresti tutte ste cose belle>> eh no...ora mi incazzo
<<Io sono lucida...quello che ha la febbre sei tu...lasciami...>> gli dico facendo finta di essere offesa...ma dura poco perché mi cattura le labbra con un morso e nei suoi occhi vedo tutto quello che prova per me...
<<Non me sembra vero che sei di nuovo qui>> mi dice sfiorandomi il collo con i suoi baci...facendomi capire le sue intenzioni...
<<Neanche a me...ma sono qui e non c'è altro posto dove vorrei essere in questo momento...>> lo so che per lui è difficile credere che stia accadendo di nuovo e che sia così bello...anche io ho paura a crederci ma sta succedendo ed io...io...<<no Bellegrandi devi prendere le medicine non mi freghi>>cerco di reclamare, ma lui è ormai partito nell'esplorazione del mio corpo con le sue mani...con i suoi baci...impedendo qualsiasi pensiero razionale...<<Mattì...Matti hai la febbre...>>
<<E sti cazzi?>> replica sfilandomi la t-shirt che avevo sotto il giubbino della tuta che ho gettato sul pavimento, io faccio altrettanto con la sua...lo spoglio freneticamente e bacio le sue spalle, come se stessi assaporando il sapore della sua pelle...è un bisogno irrequieto, intraprendete e implacabile quello che sentiamo dentro...non riesco a pensare nient'altro...niente che non sia lui.
<<Odio la tua biancheria intima>>mi ansima nella bocca mentre massaggia la mia intimità sopra il tessuto degli slip di pizzo nero
<<Perché?>> gli chiedo quando in realtà so il motivo per cui li odia...so che ogni volta che vede un reggiseno di pizzo nero si ricorda di quella serata di merda che abbiamo trascorso separati, io a Capri e lui a Roma, tutto il male che ci siamo fatti...chi può dimenticare...
<<Perché ogni volta che ti vedo così ho solo voglia di strapparteli...>> mi dice mordendomi il seno sopra il tessuto
<<Non c'è bisogno che tu lo faccia...>>lui mi guarda non capendo la mia risposta, ed io tocco il gancetto posto tra le coppe del mio reggiseno, facendole staccare scoprendo il mio seno...continua a guardarmi, il suo sguardo si infittisce...quasi diventando malizioso...possessivo...pericoloso, come fa impazzire me. Inizia a baciarli lentamente, stuzzicando con la lingua i miei capezzoli, nonostante io gli stia chiedendo di prendermi...di farmi sua. Prende tra le labbra i miei bottoncini, così come ama chiamarli lui...li tira delicatamente, li accarezza con la lingua e li succhia...prima piano poi sempre più forte...per poi morderli provocandomi un urletto...
<<Non gradisco che indossi sto coso quando non sei con me...>> dovevo immaginare che non avrebbe apprezzato il mio nuovo reggiseno...dovevo immaginare cosa poteva scatenarsi nella testa del mio matto...
Sta scendendo verso le mie gambe continuando a baciarle, so quali sono le sue intenzioni...ma lui non sa che stavolta non vincerà! È in ginocchio tra le mie gambe...ed io mi siedo incrociandole dietro di lui...intrappolandolo...il mio viso e all'altezza di qualcosa, che a quanto pare...ha molto bisogno di me...ingoia a fatica quando con le mani tiro fuori il suo sesso da quei boxer stupendi...lo tocco continuando a guardarlo, e vedo i suoi occhi preoccupati per quel piacere che sente ogni volta che mi avvicino in questo modo. Muovo la mia mano velocemente...su e giù...giù e su...soffermandomi sulla sua punta ormai turgida...vorrebbe spingermi...dirmi di smetterla, ci ha già provato ma non ha la forza per opporsi a tutto questo, non può tirarsi indietro avendomi così vicina...così dipendente da lui. <<Emma...lo sai che...>>
<<Cosa? Che non vuoi??...E sti cazzi? Io non la penso così...anzi...>> rispondo senza smettere di guardarlo e leccando la punta della sua asta...lo vedo ingoiare di fronte a quel gesto...così lo ripeto ancora...e ancora...sempre un po' più a fondo...sempre un po' più veloce...vedo i suoi occhi socchiudersi per colpa di quel piacere che non riesce a gestire perché non è lui a gestirlo...vedo le sue mani stringersi in un pugno...aumento la velocità con cui continuo a leccarlo, lo stringo tra le labbra e lo sento sussultare...lo rifaccio ancora...e ancora...e​ancora...<<Cazzo Emma basta...>> ed io non mi fermo....aumento ancora di più il ritmo dei miei morsi concentrandomi solo sulle sue espressioni...<<Emma spostati...così impazzisco...>> vorrebbe allontanarmi...ma non ce la fa...perché in fondo lo so che sta morendo per me, che vorrebbe dirmi che sta per venire...e non vuole farlo così...non nella mia bocca...e invece io, ho bisogno di questo, di vederlo in balia di me...del mio essere donna...così incurante dei suoi "togliti" senza voce...continuo a toccarlo...fin quando la sua mano nei miei capelli che spinge di più verso di lui, mi fa capire che l'orgasmo è vicino...che sta godendo per me....che sta per venire...<<Porca puttana>> ansima alzando la voce...mentre un sapore dolce e salato nello stesso tempo del suo seme mi bagna le labbra...non ho mai provato in tutta la mia vita così tanta voglia di stare con un uomo in questo modo...di toccarlo cosi, di prendermi fino all'ultima goccia di lui...non c'è volgarità in questo mio desiderio...è un modo per sentirlo ancora più mio di quanto non lo sia già...
<<Non mi guardare così...>>dico leccandomi le labbra e sorridendogli, notando che invece ha assunto la faccia da bastardo...il rumore del battito accelerato del suo cuore provato da quel piacere lo sento da qua...chissà che sta pensando...
<<Lo sai vero bionda che lo pagherai sto giochetto ve?>> mi dice abbassandosi su di me, costringendomi a sdraiarmi sui cuscini...avvicinandosi alla mia bocca...posizionandosi tra le mie gambe
<<L'ho fatto a te...non ad un altro...rilassati...>> dico provando a indovinare i suoi pensieri...per poi baciarlo <<lo so che ti è piaciuto da morire...e vorresti chiedermi di rifarlo>>
<<Non lo dì manco pe' scherzo...>> mi dice sperando di farmi rimanere male...di farmi credere che davvero si è infastidito...ma poi la sua faccia di cazzo inizia a sorridermi <<tacci tua Brown ste cose che fai so illegali...come devo fa co te?...>>mi sussurra in un bacio che bramo da quando l'ho visto godere, ed ecco che le nostre bocche si divorano di nuovo...i nostri bacini si scontrano...più volte...lui mi stringe a sé...e mi entra dentro con una spinta decisa. Non riesco a trattenere un urlo, spontaneamente metto una mano sulla bocca...ma lui me la toglie...
<<È inutile nascondersi Brown...tra poco nessuno ti salverà >> un brivido mi percorre le gambe e si concentra proprio lì dove s'incontrano i nostri sessi...chiudo gli occhi perché se lo guardassi verrei in due secondi...vorrei toccarlo o accarezzarlo ma mi ha bloccato le mani...ed io sto impazzendo mentre continua a spingere dentro di me, mi faccio coraggio ed incrocio i suoi occhi...fissi su di me...la sua fronte imperlata di sudore...il sudore della febbre che si sta abbassando...della nostra passione che divampa nella stanza...i miei gemiti che rimbombano nella sua testa...Dio mio, non ce la faccio più...lo voglio adesso...
<<Amore ti prego...>>lo imploro di lasciarmi libera di toccarlo senza rendermi conto di come l'ho chiamato...o forse non mi importa...ma a lui importa eccome infatti vedo l'emozione sul suo volto...fanculo è il mio amore e lo sarà per sempre...fortunatamente mi libera le mani e poi si getta su di me, soffocando il mio ansimare con i suoi baci...e aumentando il ritmo di quelle spinte che mi fanno impazzire...
<<Io sono pazzo di te...>> lo so...siamo due pazzi e non so come farò quando dovrò andare via di qua....
<<Anch'io...Matti ancora ti prego...anco...ahhh>> un orgasmo violento sconquassa entrambi senza renderci più padroni di noi stessi...continuiamo a muoverci per goderci appieno la sensazione di benessere di quel piacere devastante...lui mi guarda intensamente e poi inizia a baciarmi di nuovo
<<Ti amo...>> cazzo...mi ama? Ma non avrà la febbre? Dio mio per quanto ho aspettato queste parole...quanto tempo? Muoio dalla voglia di rispondergli un banale "anche io" ma non posso buttare tutto quello che ho vissuto, tutte le lacrime che ho versato così...non è giusto...né per me e nemmeno per lui...Gli rispondo con un bacio...che però non ricambia del tutto...Lo so che si è infastidito per la mia mancata risposta, ma ho bisogno di tempo, e visto tutto quello che ho dovuto aspettare io, quando quella frase avrei potuto ripeterla all'infinito...può aspettare anche lui...provo a baciarlo di nuovo ma serra le labbra
<<Com'era quella canzone che non ti piaceva? E allora baciamiiii...prima che parte il treno...se vuoi risorgeremo...Tu sei la cosa più bella che hoooo>> canticchio il motivetto di quella canzone facendolo ridere...cercando di rimediare a modo mio
<<Sei proprio una stronza..>> continua baciandomi appoggiandosi sui gomiti per evitare di pesarmi addosso..
<<Non ti togliere...mi piace sentirti addosso...>>dico stupendolo mentre il mio telefono che avevo appoggiato precipitosamente sul comodino s'illumina ad un messaggio...sicuramente sarà mio figlio...
Da quando sono arrivata qui...mi sono completamente dimenticata di tutto...e di tutti...apro la notifica e mi compare una foto di mio figlio impiastricciato di colori con le gemelle...amore di mamma come è bello...gli rispondo velocemente e appoggio di nuovo il telefono sulla superficie piana. Mattia è un po' turbato dal fatto che non gli abbia subito detto chi si tratta così rimedio all'istante....
<<Era Bes...è a casa di Francesca...mi ha mandato una foto con le bambine...>>voglio essere sincera con lui, non voglio che si rovini la giornata inutilmente
<<Le gemelle è tantissimo che non le vedo, senti ma ti ha detto qualcosa Bes? Della collaborazione?>> mi chiede...gettandomi nell'indecisione...che je dico?
<<Si mi ha detto che hai chiamato tutti tranne i nuovi arrivati compreso lui...>> decido per la verità dopotutto fa sempre bene essere sinceri
<<Vedi? Non ha capito...cazzo ma è testardo tu fijo...l'ho richiamato per spiegargli che non è vero che non volevo dirglielo...volevo solo dirlo prima ai veterani dell'azienda...perché mi sembrava giusto...e lui continua a pensà che non volessi dirjelo...ma poi dimmi che motivo avrei de non farlo...>> si affanna in modo quasi esagerato per farmi capire le sue motivazioni, ma non ha bisogno di farlo...io lo so che Bes si sbaglia, lo so da quando mi ha raccontato la faccenda...
<<Mattì lo so...non devi dirmi niente, sono sicura che glielo avresti detto...non ho avuto mai nemmeno il minimo dubbio su questo>> rispondo cercando di tranquillizzarlo
<<Davvero? E allora perché lui no? Cazzo sta buttando all'aria un'occasione importante...per una cazzata...>> lui eh?
<<Mattia quante volte l'hai fatto tu? Quante volte questo discorso l'ho fatto io a te?>> rispondo con amarezza
<<Tante...ed è per questo che non voglio che lui faccia lo stesso...lui merita...ha talento...può farcela...fare la testa di cazzo non gli servirà a niente>> ha ragione, ma non posso accettare che proprio lui giudichi il carattere di Bes...proprio lui che era esattamente così.
<<Sono sicura che cambierà idea...dagli solo un po' di tempo per capirlo...>> cerco di mantenere basso il profilo dei ricordi
<<Tu dovevi vedè come m'ha detto che non lo voleva fa...te giuro era da filmà...io nun faccio canzoni pe l'altri>> dice facendomi scoppiare a ridere <<è strano che tu ti sia fidata di me, e credi a me e non a tuo figlio...>> mi risponde abbassando lo sguardo
<<Mio figlio è il primo ad essersi fidato di te, quando io non ti avrei nemmeno fatto avvicinare a lui...è il primo a stimarti...sei il suo idolo...l'hai messo in secondo piano e lui si è incazzato...è fatto così, non sopporta essere il secondo...infatti ha sempre vinto, tutte le gare...solo per il gusto di essere primo...e quelle tre volte che non ha vinto me le ricordo ancora...>> cerco di spiegare il difficile carattere di mio figlio all'unica persona che forse dovrebbe capirlo <<non appena capirà che ha sbagliato, tornerà indietro, cantare è l'unica cosa che gli interessa>>
<<Ero come lui alla sua età...>> no Briga...tu eri come lui anche dopo <<forse anche dopo...>> ecco bravo penso alzando gli occhi al cielo... <<Scusami...per tutte le volte che non ti ho ascoltato...quando mi ha risposto così mi sono ricordato di come ti ho risposto, quando mi avevi proposto quella collaborazione insieme>>
<<Mattì...non voglio ricordare...>>dico mettendo uno stop alle sue intenzioni di fare un passo indietro...
<<Ok però io volevo dirtelo lo stesso...>> mi stringe...mi bacia...ed io non riesco più a fare a meno di lui così smetto di fare la stronza e mi stringo a lui...
<<Perché non la scrivi tu quella barra?>> gli chiedo sapendo che probabilmente lui da solo sarebbe in grado di fare qualcosa di spettacolare...
<<Perché io non ho bisogno di questa opportunità...loro si...è un modo nuovo di sondare nuove idee, vedere che rapporto hanno con la novità...perché mi hai chiesto sta cosa...?>> odio quando diventa così sospettoso....
<<Perché per me se l'unico che può farlo...deficiente...nessuno potrà mai scrivere quello che scrivi tu per me...>> i suoi occhi brillano in questo momento...e di rimando stanno brillando anche i miei...adoro vederlo felice
<<Davvero lo pensi?>>
<<Assolutamente si...io perdo la testa con le tue canzoni...>> rispondo baciandolo
<<Io so io...ma comunque non è vero...tuo figlio mi assomiglia in questo...ha i miei stessi pensieri, crea dei flow, molto simili ai miei...Per questo mi incazzo...>> Aridanghete, Emma esci da sto discorso...che è meglio...<<oh ma lo sai che per poco non mi strozzo? Mi ha detto che hai un amante mentre bevevo l'acqua per prendere la tachipirina...per poco non moro...>> dice facendomi scoppiare a ridere...questo discorso dell'amante lo terrorizza, seppure l'amante sia lui..<<che te ridi...quello è un cane da tartufo...ce sgama subito...>>
<<Ma noo...pensa che il mio nuovo amante sia il mio produttore...che poi devo anche vederlo in questi giorni>> dico preparandomi al panico...
<<Che devi fa te? Il produttore? Quello del giù con me? Naaaa...tu non lo rivedi più>>.

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