Se ami, amo anch'io

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Volete sapere dove mi trovo? Sono davanti al liceo di Mattia e sto aspettando che la sua fidanzatina esca dall'edificio per portarla a casa mia per il pranzo. Perché lo sto facendo? Semplice, perché 'sti due ieri hanno litigato furiosamente...rovinando tutti i piani romantici miei e del mio fidanzato...che ci siamo addormentati per sfinimento sul divano mentre quel cucciolo di iena continuava a spiegarci quanto non sia stata corretta Elisa ad aiutare il suo amico durante il compito di lettere senza dirglielo. È inutile dirvi che sapevo benissimo che avrebbe sbroccato per una cosa simile, però diamine...non è possibile che io e il mio amore non riusciamo a stare insieme nemmeno cinque minuti...nemmeno per farci due coccole. Stamattina quando Mattia si è svegliato avevamo pensato di ritagliarci un po' di tempo prima che lui si svegliasse...ma quello sembra avere il radar...non appena ci avviciniamo inizia a suonare come una sirena, e noi due siamo letteralmente disperati, oddio...il grande capo sta soffrendo immensamente il fatto di non potermi baciare liberamente...di non poter essere spontaneo con me davanti a lui...io lo so che il suo problema in realtà è mio figlio. Odia prenderlo in giro, odia non potere avere il posto che sente di occupare nella sua vita, odia che io non abbia il coraggio di affrontare la situazione...come forse avrebbe lui...mosso dall'amore...nei suoi confronti. Mentre gli facevo il caffè, mi ha chiesto nuovamente di mettere fine a questa situazione...perché riesce sempre meno a resistere alla sensazione che prova di saltarmi addosso quando sono vicino a lui...e viste le reazioni, chiamiamole fisiologiche, del suo corpo ci credo. Mentre ripensavo al modo in cui aiutare mio figlio a superare questi giorni...Briga ha avuto l'idea geniale di invitare a pranzo la sua fidanzatina...la adoro quella ragazza e in effetti non mi dispiace per niente che venga qui...anche perché non ho gradito molto il modo in cui mio figlio le ha urlato al telefono. No, ovviamente se penso a lei non devo assolutamente pensare a quello che può fare con mio figlio, altrimenti non credo che riuscirei ad essere così...pacifica...su, è solo un bambino...che potranno mai fare...saranno teneri incontri amorosi...no eh??? Tacci di Briga...è tutta colpa sua.
Ho chiamato Mariella, si lei...una delle bremma più fighe della storia...non appena ci siamo conosciute ho capito che saremmo diventate amiche, è una persona dal cuore grande...e d'altronde non poteva essere altrimenti se ha visto nei nostri occhi un amore così grande come il nostro. Quando ci ha visto ha fatto una faccia ragazzi...che sembrava allucinata...Briga continuava ad essere terrorizzato da lei...senza considerare quando ci ha raccontato tutte le volte in cui l'abbiamo fatta ammattire insieme alle sue amiche virtuali con i nostri casini sentimentali. È davvero incredibile, che abbiano continuato a sperare in noi due per tutto questo tempo...che abbiano sopportato tutto il fastidioso contorno che si era creato intorno a noi e che gli aveva fatto vivere momenti terribilmente tristi...tutto per amore nostro...per tutelare un amore che noi stessi non abbiamo saputo tutelare. Credo di aver provato subito affetto per quella donna, un affetto spontaneo...derivato anche dal modo in cui hanno saputo tirare su...una ragazza intelligente e dolce come Elisa...se avessi avuto una figlia femmina avrei voluto crescerla con la stessa purezza che ha lei nel cuore...con la stessa fiducia verso il mondo che ha in ogni cosa che fa...e lo stesso sentimento dolce che prova nei confronti di mio figlio, sentimento che ogni volta le fa brillare gli occhi. Eccola!!!
<<Signora...Emma...mi scusi...faccio un po' fatica con i nomi...>> esclama imbarazzata <<è successo qualcosa a Bes?>>
<<No...in realtà sono venuta a prenderti...ti va di venire a pranzo a casa mia?>> le chiedo temendo che mi scoppi a ridere in faccia...dopotutto quella discussione con mio figlio non è stata poi fantastica
<<Certo che mi va...ma...Bes?? È d'accordo?>> oddio...era ancora arrabbiato con lei...però sono sicura che vedendola non riuscirà a trattenere la contentezza
<<Hai dubbi del contrario su quel testone??? Sta passando un periodo un po' particolare...mi rendo conto che possa essere pesante...è così...>>
<<Stronzo>> eh... leggermente...ma giusto 'na 'nticchia...<<mi scusi...>> e de che fija mia...
<<Tranquilla...ti capisco benissimo...anche con noi fa così...vedrai che appena ti vede si dimenticherà di tutto>> le dico invitandola ad entrare in macchina...
<<Ho già chiamato la tua mamma...volevo farti una sorpresa>>
<<Grazie mille per aver pensato a questa cosa...per averci pensato...per...>> ho capito...andiamo dal tuo amore va...
<<Tranquilla>> le accarezzo i lunghi capelli morbidi e biondi...sorridendole...
<<Sono molto contenta...>> meno male...all'inizio pensavo che volesse insultarmi per aver fatto un figlio così prepotente e pesante come il mio...invece a quanto pare anche lei dev'essere affetta da una sorta di masochismo innato e naturale...come il mio.
Abbiamo varcato la soglia di casa...quando sento la sua voce cercare di suggerire a mio figlio il tono giusto per cantare una sua vecchia canzone...il mio corpo si ferma...non ero pronta a sentire le loro voci insieme...non ero pronta di nuovo a sentirlo cantare quella canzone...una delle mie preferite...una di quelle per cui ci ho perso la testa per notti intere e adesso sentirla cantare da entrambi, mi ha destabilizzato, infatti Elisa mi guarda confusa, le sorrido e avvicinandomi alla porta della cameretta di mio figlio...la invito ad entrare...
<<Tu che ci fai qua?>> no ma è il modo giusto di accogliere la propria fidanzata...
<<Non sei contento?>> poverina l'ha messa in difficoltà...e lo sa perché sta sorridendo con la faccia da stronzo mentre quella si sta facendo chissà quanti film sul fatto che lui potesse non volerla
<<Dovrei?>> ma tu vedi questo...lo guardo con rimprovero...sperando che la smetta subito....<<Muoviti dammi un bacino...>> dice avvicinandosi a lei che ormai è in palla per abbracciarla...contento di averla qui...mi giro verso Briga che mi fa segno che è meglio lasciarli da soli ed esco dalla cameretta contenta di aver aiutato quei due...ma ancora sconvolta da quella canzone...non so per quale motivo quella melodia mi abbia sconvolto così tanto...o forse lo so troppo bene.
<<Che prepari di buono?>> veramente mi sto girando per la cucina e non so nemmeno io dove sono le pentole...
<<Ora vediamo...perché non ho proprio idea...>> evito di guardarlo perché non riesco a togliermi dalla testa la sua faccia mentre mi guarda cantando quella canzone...siamo nella camera da letto della mia casa a Milano...due giorni prima che tutto finisse...due giorni prima che il buio scendesse nel mio cuore...
<<Si ma vieni qua 'n attimo...>> mi chiede tirandomi per la vita e costringendomi ad alzare il viso <<che c'è?>>
<<Niente perché?>> ci metterà due secondi a capire che sto dicendo una cazzata
<<Perché sei rossa...e quindi c'è qualcosa che me devi dì...su dimme>> si siede sullo sgabello e mi tira tra le sue gambe...
<<Perché stavi cantando con Mattia quella canzone?>> lui aggrotta le sopracciglia non capendo il motivo della mia domanda...
<<Perché mi hanno taggato su Instagram su un pezzo di quella canzone...e Bes...voleva assolutamente provarla insieme...non so perché si è fissato di volerla mettere come cover...>> devo smetterla di collegare le canzoni ai momenti tristi della mia vita...<<Perché me lo chiedi?>>
<<Niente...era un po' che non ti sentivo cantare dal vivo...>> ometto il motivo per il quale quella canzone mi rattrista così tanto...non voglio permettere al passato di rovinarmi il presente
<<E questa cosa ti dispiace? So' peggiorato?>> lo dice sorridendo sperando di strapparmi da quel fiume di pensieri negativi che mi stanno affollando la mente...stringo la sua testa tra le braccia e inizio a baciarlo con foga...
<<Purtroppo sei ancora troppo bravo...>> lui stringe le mani sul mio sedere e mi imprigiona tra le sue gambe...
<<Senti ma dopo pranzo...non potremmo scappà da qualche parte...? Cazzo nun se po' vive così...>> con il naso sfiora uno dei miei capezzoli troppo evidente nonostante gli strati di tessuto degli indumenti che indosso <<Emmaaaa...>> si lagna...mentre io rido nel vederlo così sofferente
<<Ehhhh...>> lo prendo in giro continuando a ridere e lui finisce con il mordermi il seno <<daiii...ma sei scemooo...>>
<<No sei tu che sei stronza...e non capisci che sto male...>>
<<Guarda che lo stesso vale per me...>> glielo dico sottovoce...assumendo un'espressione tenera...
<<E allora perché non me lo dici?>> appoggia la fronte contro la mia...torna a stringermi nascondendo la testa nel mio collo
<<Perché tanto lo sai...si vede...>> chiudo gli occhi al passaggio della sua lingua nelle pieghe della mia pelle e per poco non me moro...nel sentire la porta della cameretta di mio figlio che si apre...
Sono davvero felice di aver invitato a casa mia Elisa...ha voluto a tutti i costi aiutarmi ad apparecchiare...tralasciamo tutti quanti il fatto che la ragazza sia leggermente maniacale, sulla posizione delle posate...sulla presenza del doppio bicchiere per l'acqua...e su quanto sia utile per l'ambiente l'utilizzo di salviette facilmente biodegradabili...m'ha messo un tantino de ansia però in fondo ė adorabile lo stesso. Quei due invece, hanno continuato a rubare le polpette dalla pentola per tutto il tempo...due bambini? Ecco loro sono peggio! In compenso mio figlio è felice, Briga continua a guardarlo e mi sembra quasi di intuire i suoi pensieri...Ha ragione quando dice che il tempo sta passando troppo velocemente, e che più tempo passa e più sarà difficile dire a Bes la verità sul nostro rapporto, ma io non riesco a rovinare il suo momento in questo modo...la convalescenza prolungata...il duetto...Elisa...no, non ce la faccio!!! Nello stesso tempo però capisco la sua difficoltà...capisco la sofferenza nel non potersi vivere liberamente...d'altronde anche a me questo dover stare costantemente attenti a tutto sta portando all'esasperazione. Anche prima è successa una cosa strana...stavo fissando il divano e nella mia mente si stavano ripetendo i momenti in cui siamo stati insieme...le sue mani sul mio corpo...gli spasmi di piacere...le urla soffocate...mio figlio stava per sedersi sul divano...non appena ha visto il mio sguardo perso nel vuoto e nei ricordi...si è alzato...chissà perché. Comunque ė inutile, lui mi manca tantissimo...forse esagero me ne rendo conto...però voi non avete idea di quanto mi manchi...quanto....devo trovare un modo per poterci ritagliare un po' di spazio insieme...senza la paura che Bes ci piombi davanti da un momento all'altro scoprendoci...l'idea geniale mi viene all'improvviso mentre osservo il suo mazzo di chiavi sul mobile dell'entrata...
<<Sentite ragazzi io devo fare una commissione...non vi dispiace vero se vi lascio da soli per un po'?>> rivelo arrivando, pronta per uscire, in salotto...mentre loro si stanno divertendo con la play
<<Tranquilla...tanto noi rimaniamo con Briga...e poi possiamo sta da soli>> e certo che te pare...
<<Briga per te ci sono problemi?>>
<<No...ma scusa 'ndo...hai intenzione di tornare tardi?>> si alza dal divano e si avvicina a me per scoprire il motivo per il quale sto uscendo con tutta 'sta fretta...in effetti non sono solita a non dirgli cosa intendo fare...
<<Non lo so, comunque passa il papà di Elisa a prenderla appena esce da lavoro...>> lui ha lo sguardo concentrato sulla mia scollatura da cui fa capolino un reggiseno in pizzo rosso...
<<Si ma...tu devi uscire per forza?>> Briga se continui con queste domande mio figlio ti chiederà per forza qualcosa..
<<Si...ho un appuntamento urgente...ci sentiamo dopo>> saluto e velocemente mi richiudo la porta alle spalle sapendo che a breve si scatenerà il panico.
Amo la sua casa...il suo profumo sparso ovunque che sembra avvolgermi in una nuvola che parla di lui...amo il modo in cui ha deciso di disporre i mobili...i quadri...le poche foto della sua famiglia...la sua gigantografia di anni fa...com'era bello...non volevo che facesse le foto per quella rivista, non volevo che lui si macchiasse con il nome di un magazine che con lui non aveva niente a che fare...avrei voluto alzare la cornetta e vietarglielo...ma non avevo il diritto di farlo...ormai non ero più niente per lui...oddio all'epoca pensavo seriamente che lui non fosse stato mai innamorato di me...quindi era inutile che mi crogiolassi nella contrarietà verso quelle foto. Sul tavolinetto del soggiorno ci sono ancora delle foto dell'ultimo servizio fotografico di mio figlio...deve averle fatte stampare per avere la possibilità di visionarle prima di sceglierle...o perché mio figlio è parte della sua vita adesso...e non è intenzionato a lasciarlo andare come ha fatto con me, in passato...con lui non ci riuscirà mai.
Mi aggiro per la casa, come se fosse mia...forse perché in fondo è così che la sento. Metto un po' a posto in giro...faccio bruciare qualche bastoncino d'incenso per dare all'ambiente un fresco profumo di magnolia...e mi dirigo nella sua camera alla ricerca di una giacca...anzi...la giacca...
"Se po' sapè 'ndo stai? Che cazzo stai a fa?"
"Amore sono dovuta venire da Francesca perché aveva bisogno di un consiglio...torno presto...baci stellari" riappoggio il telefono sul letto in attesa che faccia tutto quello di cui credo lui sia capace di fare...
Eccola la giacca famosa...quando l'ho vista non ci potevo credere che avesse fatto cucire dal suo amico siciliano una giacca con le bocche rosse, che stavano a simboleggiare l'uscita del suo nuovo singolo. Lì per lì...era terribile...e non sto parlando solo della giacca...ma anche di tutto quello che è successo dopo...adesso è normale, dopo così tanti anni, vederla qui...tra le mie mani...impregnata dell'odore chimico tipico del detersivo di un lavaggio a secco, dal bianco ancora cosi candido, pieno di quelle labbra così vive...e provare un nodo allo stomaco. Torno sul letto e velocemente mi sfilo i miei vestiti, lasciando solamente il mio completino intimo rosso...evitando di soffermarmi su quei pensieri tristi che per la seconda volta stavano per fare capolino nella mia mente.
"Te rifaccio la domanda visto che prima c'è stato un annebbiamento nel tuo cervello...NDO CAZZO STAI?" ok. Si sta arrabbiando
"Ma te l'ho detto prima..." ovviamente lui mi dirà che non è vero
"Ma nun è vero manco per il cazzo...nun ce stai da Francesca...'ndo stai?"
"Dovevo incontrare una persona..."si lo so che sto rischiando...ma è giusto che si incazzi un po'
"Ma chi dovevi incontrà? Chi?" Torno alla mia preparazione...perché tra poco dovrò dirgli dove mi trovo se non voglio fargli venire una sincope. Sciolgo i miei capelli maneggiando le ciocche mosse con le mani per volumizzarli...sfumo un ombretto scuro sulla palpebra mobile dei miei occhi per dare profondità allo sguardo...come dice Tina...marco l'eyeliner che avevo messo stamane velocemente...afferro dalla borsa il paio di décolleté rosse come il rossetto che ho sulle labbra e che avevo in mente di indossare sotto la giacca bianca...prendo i miei vestiti e li semino lungo il tragitto che dalla porta principale portano alla stanza degli ospiti. Perché ho scelto quella camera, che tra l'altro è quella dove mio figlio e la fidanzata hanno sollazzato per la prima volta? Perché non sopporto l'idea che lui ci abbia portato tutte tranne me...non sopporto che lui abbia vissuto quella camera con tante donne che non sono me...no, non è vero che sto marcando il territorio...però...però niente! Sono la sua donna...e lo sarò ancora a lungo se non mi fa scazzare prima...quindi si abituasse al fatto che questa non vedrà altre donne. Torno, riafferro il telefono e vedo che mi sta chiamando...
<<Allora senti...non posso urlare...per cui cerca di essere civile e dimmi dove ti trovi...>> sorrido nel sentire che sta cercando di trattenere la sua rabbia
<<Amore...devi tranquillizzarti...>>
<<Si ma me tranquillizzo...prima t'ammazzo e poi me tranquillizzo...>>
<<Amore...stai esagerando...>> mo sbrocca
<<Amore un caz....un cazzo...>> abbassa la voce rendendosi conto che la sta alzando preso dal nervosismo <<'ndo stai? Non te lo ripeto più>>
<<Vuoi saperlo? Beh...allora vedi le foto che ti sto per mandare...>> riattacco...e faccio una foto alle mie gambe incrociate sulla parete del letto su cui è appeso un quadro...dov'è raffigurata una donna...mora e sexy...ne faccio un'altra dove i palmi delle mani puntati sul materasso mi sollevano per permettermi di fotografarmi con la sua giacca...e poi scatto l'ultima stringendo un cuscino e focalizzando l'attenzione sulle mie labbra rosse il cui rossetto durerà meno tempo di quello impiegato per applicarlo.

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