Papà! Mi ha chiamato papà! Perché pensava fossi morto, eh! Però l'ha fatto! Vabbè daje lo sapete come so' io che quando me sta a prenne un po' così la butto in caciara...in realtà...in realtà non so descrivervi esattamente cosa ho provato...ho immaginato talmente tante volte il momento, nelle più disparate situazioni, che quando è successo io...io...boh! Sicuramente non sarà stato il classico modo in cui quasi chiunque si sente chiamare papà per la prima volta da un pupetto sdentato che ti guarda sbavandosi tutto...però sono seriamente convinto del fatto che l'emozione sarebbe stata la stessa...insomma, non importa se ho aspettato sedici anni - senza saperlo - per sentirgli pronunciare quelle due semplici sillabe che racchiudono un mondo...mai ho provato, e mai avrei pensato di provare, qualcosa di così forte che parte dallo stomaco, per una singola parolina. Quando me lo sono visto arrivare correndo, in lacrime...disperato...beh in quei pochi secondi che ha impiegato per azzerare la nostra distanza, nella mia mente si sono affollati i pensieri più funesti che abbia mai fatto. Sentirlo singhiozzare sul mio petto, stringendomi come forse non aveva mai fatto, guardare Emma immobile sulla soglia...m'aveva procurato un nodo in gola che non mi permetteva di respirare...che stava succedendo? Perché mio figlio era così sconvolto? E perché la bionda mi sembrava una statua di sale? Insomma, passata quell'ondata emotiva iniziale che mi aveva travolto a sentirmi chiamare papà per la prima volta, avevo razionalizzato che, effettivamente, c'era qualcosa che non andava...qualcosa che era successa mentre io non c'ero e che di sicuro aveva minato la stabilità di mio figlio...ma anche Emma, nonostante la calma apparente, non mi era sembrata esente dall'effetto negativo di ciò che era accaduto e di cui io non ero a conoscenza. Appena Bes si era calmato mi aveva spiegato della notizia del Tg, del fatto che io poco prima avevo mandato un messaggio dicendo che ero proprio in quella zona e poi il mio cellulare risultava sempre essere non raggiungibile...avevo capito subito il malessere di mio figlio, tanto che avevo solo accennato al fatto che si fosse spento e che la stazione di ricarica della macchina non funzionasse...nessuna spiegazione gli avrebbe tolto quel senso di angoscia che aveva provato in quei minuti che gli erano sembrati interminabili...ciò che contava in quel momento era solo che io fossi lì, sano e salvo davanti ai suoi occhi...e il fatto che non riuscisse a staccarsi da me ne era la concreta dimostrazione. Ciò che mi aveva davvero sorpreso, invece, era stato il comportamento della bionda...perché va bene che si era presa anche lei un bello spavento...va bene che sicuramente la sua era una situazione aggravata dal fatto che doveva almeno apparire tranquilla lei, oltre che cercare di tranquillizzare nostro figlio, ma vederla prendere cose a caso dai cassetti...cercare scuse per allontanarsi...fino a scoppiare a piangere tra le mie braccia era stato davvero troppo...più che insopportabile direi soffocante...come quando ti costringono a tenere la testa sott'acqua e i tuoi polmoni forzano la ricerca d'aria...ecco, era così che mi ero sentito a vederla in quello stato...in apnea, impotente davanti ad un evento accaduto contro la mia volontà, anzi peggio, senza che io ne fossi a conoscenza.
Totalmente differente è invece la sensazione che provo adesso...avevo acceso il pc solo per prendere un pochino di confidenza con il sistema di videosorveglianza nuovo di zecca...in realtà già stamattina mentre ero in bagno avevo provato dal cellulare...mbè? Che vordi' che potevo trovare un altro momento anziché dirvi del bagno e di come ci passo il tempo? Voi in bagno che fate nel mentre? Contate le mattonelle? Ma io non lo so! Stavo a di' che un quarto d'ora fa ho acceso il computer e avviato l'applicazione delle telecamere...mi si è aperta la panoramica con tutte le varie inquadrature e - ça va sans dire - la prima su cui mi è caduto l'occhio è stata la saletta dove stava a provà la bionda...per pura coincidenza ovviamente!! Stava vicino al pc, scribacchiando qualcosa sul foglio davanti a lei quando le è caduta la matita e si è chinata per raccoglierla, di spalle rispetto al mio punto di vista. Mi è balenata per la mente l'idea di attivare la filodiffusione e dirle che quel vestitino, visto dalla mia postazione, era un chiaro invito a raggiungerla...per il puro gusto di stuzzicarla, quando ho visto entrare il mio quasi ex rapper dei miei stivali...sì, lo so che nun se fa...immagino che voi avreste chiuso tutto e rispettato la privacy degli altri...ve sto proprio a crede! Comunque avrei fatto meglio a fare così perché mo davvero nun so che fa...l'unica cosa di cui sono certo è che questo domani se sveja vestito elegante, v' 'o dico! Insomma sicuramente Emma non è una che sta lì a farsi i cazzi suoi se vede qualcuno in difficoltà, anzi diciamo che per i miei gusti se offre pure troppo de aiutà l'altri...ma sapete quante discussioni ci ho fatto chiedendole se si aspetta che, nel caso sia lei ad aver bisogno di aiuto, gli altri facciano altrettanto? E sapete quante volte me so' sentito rispondere che non je ne po' fregar de meno, lei fa come se sente? Ecco, lassamo perde! Fatto sta che Simone le poteva risponne pure con un po' più de civiltà e buone maniere anziché dirle di farsi i cazzi suoi! Il fatto è che probabilmente io, al posto di lui, le avrei risposto alla stessa maniera se fossi stato scazzato per qualcosa...insomma non può sempre far prevalere lo spirito da crocerossina...ogni tanto dovrebbe far finta di non vedere e lasciar perdere! Invece no! È più forte de lei! E la foto che ha appena postato su Instagram, con la didascalia che l'accompagna, me lo conferma. Decido di vedere dove è andata quella matta...è uscita dalla saletta ed ha scostato il braccio in malo modo dalla presa di Simone, facendomi nascere un sorriso a tremila denti, sì so' 'n cretino, lo so da me!
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~ ADESSO INTORNO A TE ~
FanfictionÈ difficile ammettere quanto ogni scelta sia importante nella nostra vita, anche la più piccola ed insignificante: un aereo preso, una telefonata mai effettuata, un vocale non inviato, un appuntamento declinato, una collana persa, una notte dimentic...